Vic-20 & Co.: a volte ritornano!
Asus ha presentato al recente Cebit di Hannover un 'disposivo futuribile' che strizza indiscutibilmente l'occhio al passato informatico.
Probabilmente nessuno lo ricorderà... io, invece, non me lo scordo davvero! Il mio primo computer – saltando a piè pari gli albori a base di calcolatrici programmabili & nienteppiù! – è stato il mitico Commodore Vic-20. Cinque, diconsi cinque!, K di memoria, capacità video (grafiche solo a richiesta) con risoluzione modello scontrino e tanta, tanta, tanta voglia di fare! (strada) Stiamo parlando dei favolosi anni 80 che, informaticamente parlando, rappresentano l’alba... almeno per quel che riguarda la tecnologia digitale per uso intimo e personale.
Il Vic-20, per chi non lo sapesse (non lo ricordasse è una contraddizione in termini... il Vic-20 non si può dimenticare!) fu uno dei primi home-computer. Come molti altri piccoli calcolatori domestici di quel periodo non era formato da una tastiera ed un cervello (molti, non certo io, amano definire barbaramente l’unità centrale in questo ignorantevole modo) ma la tastiera stessa era – nel senso di conteneva – il computer stesso. Collegavi a questo l’alimentazione, il monitor (ovvero il televisore piccolo), l’accendevi... ed eri pronto a partire!
Già... questo forse davvero l’abbiamo dimenticato... anche chi, come me, c’era. Un cosetto di questo tipo (ed erano tutti così a quei tempi) quando l’accendevi avevi né più né meno l’impressione di accendere qualsiasi altra cosa elettrica o elettronica: dalla abat-jour al frullatore, passando per la TV, il rasoio elettrico e, perché no, lo schiattazanzare Vape. Lo accendevi ed era accesso, non tanto nel senso di alimentato e basta, quanto di funzionante. Senza fasi di boot, di reset, di caricamento, di verifica sistema, ecc. ecc., che tanto rendono diversi (da qualsiasi altro dispositivo elettrico-elettronico) i computer di oggi e, immagino, anche quelli di domani. Stiamo parlando, tanto per non perdere il conto, del 1981, massimo 1982. Oggi, nel 2009, a ben 27/28 anni di distanza cosa vedono i miei occhi??? L’ASUS Eee Keyboard PC!!! Ovvero, se vogliamo, (ri)scoperta dell’acqua calda!
Signori e signore... ma questo è il Vic-20! Con 28 anni di più ma il concetto è assai simile. Una tastiera, con dentro un PC, che si collega direttamente al monitor e all’alimentazione, senza bisogno di collegare nient’altro. Anzi, forse, qui scolleghiamo ulteriormente, visto che il pupo integra finanche un dispositivo di comunicazione video ad alta definizione... wireless!
Che sia un oggetto, però, attualissimo – nonchè tendende al futuribile! – lo dimostra da una parte il look scintillante (che, detto inter nos, fa tanto di Apple Keyboard, la tastiera Macintosh d’alluminio... quella, però, è una tastiera e basta!) ma soprattutto il display integrato che mostra, di volta in volta, quello che è più utile e interessante! Pensate che una delle cose che visualizza, volendo, è proprio il layout del tastierino numerico mancante. Ah, approposito: il piccolo display laterale è, ovviamente, touch (se no sarebbe davvero difficile capirne la motivazione).
Allora, ricapitolando, (copio & incollo da Internet, precisamente da www.pcself.com): «L'aspetto di Eee Keyboard PC è originale, ricorda gli home computer degli anni '80, ma possiede tutte le caratteristiche di un tradizionale computer desktop concentrate in dimensioni estremamente contenute. Utilizzando Eee Keyboard PC, qualsiasi TV o display LCD può essere trasformato in un centro multimediale basato sulla tecnologia wireless Ultra Wide Band. Eee Keyboard PC è equipaggiato con sistema operativo Windows XP Home Edition, integra un microprocessore Intel Atom da 1.6GHz, 1GB di Ram DDR2, Wi-Fi 802.11b/g/n, 2 porte USB 2.0, VGA, HDMI, Jack per cuffie e microfono. Lo storage è affidato ad un SSD da 16 o 32 GB».
McCojons! (aggiungerei... :-)
Prezzo di vendita stimato, 400-600 dollari (e da noi forse euro!) ma, con i tempi che corrono, sono certo che costerà un pelino di meno. Bene, sapete che vi dico? LO VOGLIO!!! Giuro, non so bene per farci cosa. So solo che quando l’ho visto la prima volta (pur annunciato un po’ in sordina a gennaio ha fatto maggiormente notizia qui in Europa in occasione del recentissimo Cebit di Hannover qualche giorno fa) ho sentito un primordiale impulso possessivo.
E’ proprio vero, il primo computer, come il primo bacio, non si scorda mai! :-)