HAL 9000: tutto sommato nulla di nuovo!
Oggi come allora e come, ipotizzato, per il futuro. I computer sbagliano e la 'soluzione' è sempre la stessa!
Dopo aver visto, brevemente, la scorsa settimana qual era la realtà informatica massima negli anni '60... divertiamoci stavolta a vedere quale fosse, nello stesso periodo, la fantasia massima, sempre informatica. La mente, pensando agli anni sessanta (gli stessi del progetto Apollo che ha portato alcuni fortunati a calpestare il suolo lunare... grazie anche al Guidance Computer di quei tempi lontani) non può non correre a quel pezzo di storia letteraria di nome HAL e cognome 9000 (o viceversa! :-)))
Sto parlando, ovviamente, del supecomputer più famoso al mondo che, dalla sua, ha avuto solo la trascurabile particolarità di non essere mai esistito per davvero. Però, diciamolo francamente, questo è certamente uno dei suoi aspetti più positivi! :-) Si tratta (chi non lo sa?!?) del computer di bordo dell'astronave Discovery, ovvero uno dei principali personaggi (il computer, appunto) del film 2001 Odissea nello Spazio, di Stanley Kubrick, del sempre lontano 1968.
HAL 9000, per essere precisi, è ben presente anche nel seguito del film, 2010 - L'anno del contatto, e del rispettivo romanzo, sempre di Arthur C. Clarke. Ecco come lui stesso - HAL 9000 - si definisce, nel corso di una intervista all'equipaggio dell'astronave, mandata in onda durante la lunga e delicata missione interplanetaria alla volta di Giove.
(copio & incollo dai brani originali del film, versione italiana)
La serie 9000 è l'elaboratore più sicuro che sia mai stato creato, nessun calcolatore Novemila ha mai commesso un errore o alterato un'informazione. Noi siamo, senza possibili eccezioni di sorta, a prova di errore ed incapaci di sbagliare.
La sigla HAL, che secondo i più maliziosi indicava semplicemente le tre lettere antecedenti, nell'alfabeto, quelle della sigla I-B-M, stava piuttosto per Heuristic-ALgorithmic (computer). Il riferimento, come facilmente intuibile, è al pensiero umano che, afferma Zia Wiki..., si manifesta proprio secondo due metodi: euristico, basato sull'intuizione prima del ragionamento; algoritmico, basato sul metodo che ci porta in modo sequenziale, procedurale, alla soluzione di un problema.
L'intervista di cui sopra, continua poi con una domanda chiave, posta reporter al comandante dell'equipaggio, David Bowman: Parlando con l'elaboratore si ha l'impressione che esso sia capace di... reazioni emotive. Per esempio: quando l'ho interrogato sulle sue capacità ho sentito un certo orgoglio nella sua risposta circa la sua precisione e perfezione. Lei crede che Hal abbia una genuina emotività? Beh, si comporta come se l'avesse. È stato programmato così, per renderci più facile parlare con lui ma... se abbia davvero una sua propria emotività è una cosa che nessuno può dire con esattezza.
La sua vera e propria emotività, come tutti ricorderanno, HAL 9000 la tira fuori tutta quando decide di sopprimere l'equipaggio della Discovery per il bene stesso della missione (raggiungere Giove come... da programma!), ma più probabilmente per la sua paura di finire disattivato, a causa di un errore imprevisto causato da esso stesso: un guasto, inesistente, all'antenna esterna preposta alle comunicazioni con Madre Terra.
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Tutto ciò premesso... mi consentano, al riguardo, un pensierino finale... :-)
Come spesso capita, quando gli autori di fantascienza proiettano il lettore nel futuro (da loro ipotizzato) nella quasi totalità dei casi o rappresentano una realtà troppo vicina a quella attuale o troppo lontana. Difficilmente ci azzeccano (almeno sui tempi ipotizzati). Il caso di HAL 9000 è, però, davvero emblematico. Se da una parte, infatti, il buon Arthur (Clarke), non ci ha azzeccato affatto in quanto a capacità dei computer degli anni 90 (HAL 9000, lo ricordo, secondo la penna quasi sessantottina dello scrittore, entrò in funzione nel futuro 12 gennaio 1992, nelle officine HAL di Verbana, Illinois) lo stesso non può dirsi per lo scenario, per così dire, generale.
Ancora oggi, così come nel 2001 e, ancor prima (sebbene forse un po' meno...), nel 1992 i computer credono - loro! - di essere infallibili. Ovviamente non è così e, ora come allora (e come aveva ipotizzato Clarke negli anni sessanta) l'unica soluzione a tutti i - loro! - mali è il reset (detto anche, dal sottoscritto, metodo Bill Gates! :-)))
Bowman, l'originale, ha disattivato, uno per uno, i moduli olografici di memoria di HAL 9000 e l'ha spento del tutto. Noi, attuali Bowman-de-noiantri, del resto cosa facciamo quando un PC fa i capricci? Se non si risolve curiosando nel registro e tra le varie DLL (e, di solito, non si risolve!) l'unica soluzione è riformattare e re-installare tutto da zero: anche in informatica si usa il termine, ben chiaro, di piallare un PC. Corsi e ricorsi storici. Passati, presenti, futuri e... fantascientificamente ipotizzatati.
Nulla di nuovo... ahinoi! :-)))