dT n.31/2009 del 10.08.2009
Cornice stile Ritorno al futuro
AUG 10 2009


digiTEST: Samsung SSD 64 GB contro tutti!

Un piccolo grande hard disk a stato solido, in grado di intimorire anche le unità tradizionali più grandi, scelte tra le più performanti.

Immagine_inlineSecondo appuntamento, estivo, con le "prove su strada" di www.digiTANTO.it. Questa volta tocca ad un piccolo grande harddisk... ma non di quelli, per così dire, "tradizionali". Si tratta di un modello che di "disco", in realtà, ha ben poco: è infatti basato semplicemente su una matrice di chip a stato solido, di quelli delle ultime generazioni.

È, parlando in termini esatti, un Solid State Disk MLC (Multi Level Cell), formato standard 2.5 pollici, interfaccia SATA2, nel taglio - oserei dire - minimale da 64 "giga": quanto basta per rendere felice un notebook, ma non certo quegli utenti che col medesimo cucciolo intendono portarsi dietro anche qualche centinaio di film in alta definizione, tanto per spararla grossa in termini di occupazione di memoria di massa.

Naturalmente Samsung - così come altri produttori - ha a listino (e che listino... :-) anche tagli maggiori: 128 e 256 GB per chi si sentisse un po' stretto nel taglio di questo modello.

Trattandosi, sia ben chiaro, del primo esemplare di questo tipo giunto tra le mie mani, l'occasione per verificare sul campo quali siano le sue effettive capacità non potevo farmela sfuggire. E... la prima cosa che ho dovuto fare è cercare, per casa, quanti più harddisk possibile per effettuare qualche valido confronto.

Così, raschiando per benino il fondo dei vari cassetti, ho trovato, nell'ordine: un hard disk da 2.5" SATA da 160 GB, un HD da 1000 GB 3.5" SATA2, uno da 400 GB PATA, due 10.000 giri Western Digital Raptor rispettivamente da 74 e 150 GB (quest'ultimo è il ben noto, ancorché strepitoso, Veloci-Raptor!) altri due HD SATA da 200 GB configurati per funzionare in modalità RAID 0 (Striping) e, infine, un 300 GB SATA della Maxtor che, personalmente, reputo un "attrezzo" a dir poco indistruttibile!

Vi chiederete: ma che c'entrano tutti questi 3.5" a confronto con un, minuscolo, 2.5???

Beh... lo scopriremo insieme alla fine.

Vi anticipo che, nel confronto, il piccolo di casa Samsung per molti versi "tira mazzate" a tutti senza guardare in faccia a nessuno.

Anche a quelli, apparentemente, più grossi di lui! :-)))

(del resto nulla vieta di mettere questo cosetto come HD principale di un sistema desktop, no?!?)

Solid State Disk (o Drive...), ovvero SSD

Le unità di memorizzazione a stato solido, ricapitolando, sono memorie di massa basate esclusivamente su microchip. Non c'è, all'interno, alcuna parte in movimento (gli hard disk tradizionali hanno, appunto, un disco magnetico che ruota e un braccio con delle testine che schizza da una parte all'altra della superficie alla ricerca del dato da leggere o da scrivere!) in quanto la memorizzazione avviene per via esclusivamente elettronica. Grazie a questo sono, tra l'altro, assolutamente silenziosi, consumano poco e scaldano ancor meno!

Potremmo dire che è del tutto simile - concettualmente - ad un comune "pen-drive USB" o ad una "memorietta" Compact Flash (CF) o Secure Digital (SD) di quelle che normalmente utilizziamo nelle fotocamere digitali.

Quello che cambia, rispetto a queste ultime, è innanzitutto l'interfaccia lato computer (del tutto compatibile con quelle degli hard disk tradizionali, nella fattispecie è SATA2) ma, soprattutto, è incredibilmente maggiore la velocità di accesso ai dati e quella di lettura/scrittura. Pertanto... mi sono divertito a confrontare l'SSD di Samsung anche con una di queste memoriette: una SDHC Class 6 da 16 GB, quindi anche delle più veloci! (figuriamoci le altre...!!!)

Del resto, i dati dichiarati dalla casa madre parlano chiaro: circa 220 MB/s in lettura e 120 MB/s in scrittura sono valori che gli HD tradizionali, anche i più performanti, possono solo sognare. Scopo di questa prova è verificare quanto siano veritieri, nell'uso pratico, i valori pubblicizzati da Samsung: si sa, infatti, che i benchmark non dicono bugie, ma sono proprio i bugiardi che li usano per spararne a volontà!

Benchmark e metodologia di prova

Per la serie "fidarsi è bene, non fidarsi è (molto) meglio", per questa prova ho lavorato su due fronti distinti. Da una parte un sacrosanto programma di benchmark ci dirà, secondo lui, come stanno le cose. Dall'altra - per non saper né leggere e né scrivere... - HO proceduto nel più classico dei modi: questi sono i dati da copiare... questo è il mio cronometro da polso... sei pronto?!? Via!!! :-)))

Il programma di benchmark utilizzato è un classico del suo genere, per di più freeware: HD Tach 3.0 della Simpli Software.

Una volta installato e lanciato, riconosce tutti i dischi presenti (anche in configurazione RAID) ed effettua "gratuitamente" approfonditi test di lettura. Per i test di scrittura è necessario, viceversa, passare alla versione commerciale, quindi a pagamento.

Stando così le cose... :-))) i test di scrittura, come anticipato, li ho fatti a modo mio. Un primo test riguarda il salvataggio di un unico file da circa un gigabyte di dimensione, semplicemente copiandolo da desktop al disco destinazione.

Una seconda prova, a parer mio più interessante, riguardava la copia di una cartella, sempre da circa 1 GB di grandezza complessiva (per la precisione 1.13 GB) contenente quasi 5.500 file di varie dimensioni.

Questo per mettere alla prova sia la memorizzazione di un flusso continuo e costante di dati (un unico file di generose dimensioni) sia la memorizzazione di tanti file che, chiaramente, comportano tanto l'operazione di scrittura in questione quanto l'aggiornamento degli indici sul disco, ovvero delle directory cui fa riferimento il file copiato.

Tra l'altro, nell'uso quotidiano questo è più o meno quello che un utente "normale" fa, o per meglio dire dovrebbe fare, con il proprio computer. Gli capiterà sia di dover copiare singoli file di grosse dimensioni, ma anche intere cartelle contenenti centinaia o migliaia di file di dimensione minore.

Il programma di benchmark HD Tach fornisce un grafico prestazionale e, in sostanza, tre valori numerici: Average Read (velocità media di lettura sequenziale, in MB/s); Random Access (tempo di accesso casuale, espresso in millisecondi); Burst Speed (praticamente, semplificando al massimo, la velocità, sempre in MB/s dell'elettronica di interfacciamento al computer).

Nella tabella di seguito riportata (clicca per ingrandirla...) sono stati inseriti tutti i dati rilevati. Le ultime tre colonne riguardano i valori di HD Tach, le altre due riportano le rilevazioni dei test di scrittura, come prima indicato.

Nella prima riga sono riportate le rilevazioni relative al disco SSD in prova: concentriamoci inizialmente sui risultati di HD Tach (sono ordinati per colonna Average Read).

Con i valori di 177,50 MB/s di velocità media di lettura sequenziale, 0,1 millisecondi di tempo d'accesso e 254,40 di Burst Speed, il "piccolo" di casa Samsung schiaccia, senza dubbio alcuno, tutti gli altri concorrenti.

Il Western Digital Veloci-Raptor (che, per chi non lo conoscesse, è probabilmente il più veloce HD SATA2 "tradizionale" presente sul mercato!) si "ferma" a meno di 110 MB/s di velocità di lettura media, con un tempo di accesso di 7 millisecondi (settanta volte maggiore!)

Ultima in classifica - e non poteva essere diversamente - la Secure Digital HC classe 6 da 16 GB di A-DATA. L'unica cosa che spicca, in positivo, è il tempo di accesso casuale dovuto, chiaramente, alla sua natura a stato solido. Per il resto, al confronto, è un pianto senza precedenti!

Passiamo ora ai test, per così dire, nostrani. Qui di seguito due grafici delle prestazioni rilevate. Nella scrittura continua di un unico file l'SSD in prova precipita al settimo posto: è evidente che in queste condizioni gli HD tradizionali più performanti rimangono ancora imbattibili.

Diverso è il caso della copia di una cartella contenente molti file. In questa situazione, il tempo di accesso casuale (che nell'SSD rasenta l'immisurabile) fa sì che il disco Samsung si meriti, ancora una volta, la sua bella medaglia d'oro!

Una brutta sorpresa, per finire!

Chi mi segue su queste pagine, forse ricorderà che questo SSD è stato da me utilizzato qualche settimana addietro per un test di installazione di Windows 7 su un netbook Acer di ultimissima generazione, l'Acer Aspire One 751h con display da 11.6 pollici.

Per essere più precisi, proprio quell'installazione ha provocato in me la voglia di andare in fondo alla questione, visti i risultati a dire il vero un po' deludenti.

Pensavo, di primo acchito, che questo Samsung - come dicono a Roma... - fosse una vera e propria sòla!

Poi l'atroce scoperta: la sòla NON è il Samsung, ma l'Acer!!! Evidentemente l'interfaccia SATA interna offre performance appena sufficienti per il disco fornito a corredo (un 160 GB di tipo tradizionale) ma dalla stessa non pare possibile ottenere nulla di più installando un'unità più performante, come l'SSD di Samsung in prova. Un motivo in più per stare alla larga da questi "aggeggini" se non vogliamo utilizzarli per quello che sono: netbook!!!

Questo, almeno, è quanto si evince dall'analisi condotta da HD Tach che, per questo SSD sull'Acer evidenzia risultati deludentissimi: velocità media di lettura di circa 50 MB/s (contro i 177 e passa misurati installando lo stesso SSD su un computer come si deve!) e una velocità Burst (ovvero dell'interfaccia) di circa 57 MB/s, contro i 254 misurati "altrove".

Ma vi rendete conto?!? :-(((

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Progetto a cura di

Andrea de Prisco - AdP

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