dT n.33/2009 del 24.08.2009
Cornice stile Ritorno al futuro
AUG 24 2009


digiTEST: Acer Aspire One 751h

Il piccolo grande netbook di casa Acer, a confronto con un portatile e un PC fisso di fascia alta. Chi vincerà?!?

Immagine_inlineDi tutte le parole che compongono il titolo di quest'articolo, non si dovrebbe mai perdere di vista l'ultima: NETBOOK. Non c'è scritto notebook e, lo ripeterò fino alla noia, i due termini identificano categorie di prodotti ben diversi l'uno dall'altro.

Tutto ciò... nonostante in alcuni casi (proprio come questo!) le apparenze potrebbero lasciar intuire - ma forse dovrei dire "sperare", "illudere" - altro.

L'Acer Aspire One 751h, nonostante le sue dimensioni da "notebook compatto" (grazie allo strepitoso display da 11.6 pollici con risoluzione HD) rimane sostanzialmente ed INESORABILMENTE un netbook, ovvero un "computerino" pensato per la navigazione Internet e poco altro.

Io stesso, invero, ho voluto sfidarlo in più di un'occasione, prima "regalandogli" un disco a stato solido (SSD) ultraperformante, poi rimpinzandolo per benino con ogni ben d'Ibbil, a cominciare dai tentativi (solo teoricamente riusciti) di farlo funzionare dignitosamente con Windows 7.

Il risultato della mia, personalissima, sfida? Beh... non mi vergogno ad ammetterlo, né mi meraviglia più di tanto: "perdita secca" (da parte mia) su tutti i fronti. L'Acer Aspire One 751h è QUELLO CHE È: un netbook, non un notebook!

Spieghiamoci meglio

Proprio qualche giorno fa, su Facebook, mi è stato chiesto "secondo me" quale fosse il confine tra netbook e notebook o, per meglio dire, "qual è l'elemento distintivo". Assai fulminea la mia risposta (copio & incollo):

(l'elemento distintivo è) Il prezzo: se costa 299 euro vale 299 euro e se il modello di pari dimensioni (ma non caratteristiche) costa 2000 euro (come i Vaio di lusso) un motivo, non solo commerciale, c'è. Il concetto potrebbe essere questo: "hai voluto spendere due soldi??? Non ti lamentare...".

Questa è, davvero, una delle cose più "difficili" da far capire al pubblico... ma forse tale confusione è alimentata proprio dai costruttori stessi che, quando agitano le acque (in qualsiasi modo...), hanno solo di che guadagnarci!

Poco più di un anno fa, un computer ultra compatto (come un Toshiba Portégé, un Sony Vaio, un Fujitsu-Siemens "buonanima") non costava meno di 1500-3000 euro. Ed era netta la distinzione, di prezzo, tra computer economici (pesanti e ingombranti) e quelli di lusso, orientati all'utenza business di un certo tipo (di solito piccoli e molto eleganti). I primi costavano circa 500 euro, i secondi dal triplo in su.

Poi, un bel giorno, - circa un anno e mezzo fa - Asus ha stravolto le carte in tavola proponendo la sua famiglia di eeePC. Piccoli computerini dal prezzo pressoché simbolico: poche, pochissime, centinaia di euro.

Che la mossa, sotto il piano commerciale, fosse azzeccata... non c'è stato dubbio. Superata l'incredulità iniziale, le vendite sono volate alte, tant'è che nel giro di qualche settimana si sono piombati sul mercato praticamente TUTTI i produttori di notebook, proponendo i loro "mini" altrettanto economici e... altrettanto poco performanti (ma tanto chi va a guardare "questo"?).

Però - la domanda nasce spontanea - possibile mai che a nessuno sorga il dubbio da dove provenga questo vertiginoso abbassamento di prezzo? Molto semplice: "poco pagare, poco valere!".

I netbook non hanno una architettura interna nemmeno lontanamente paragonabile con quella di un notebook di fascia "quasiasi" né tantomeno con i PC fissi che, a fronte di un ingombro enormemente superiore, hanno enormemente superiori anche le prestazioni.

In quest'articolo, tanto per trovare conferma dei miei (cattivi) pensieri, mi sono divertito - un po' sarcasticamente - a mettere a confronto l'Acer Aspire One 751h con un portatile di fascia alta, sempre ultracompatto, e con il "mio bestio" accucciato sotto la scrivania: architettura Intel Core i7 e tanta, tantissima, voglia di fare.

I risultati... alla fine. Ora torniamo al nostro amato "piccolino" di casa Acer.

Molto bello, indubbiamente

Esteticamente, ma solo sotto questo punto di vista, l'Acer 751h si differenzia parecchio dai netbook, per così dire, tradizionali. Innanzitutto non passa inosservato il display, di dimensioni parecchio superiori a quelle dei suoi diretti concorrenti. Nella foto qui a lato lo vediamo felicemente a confronto con, guardacaso..., un eeePC da 9 pollici.

Oltre alle dimensioni, in sé, del display, quello che conta maggiormente è la risoluzione. I netbook "classici" nel 90% dei casi (sia per i 9 che per i tanti 10 pollici) non si spingono oltre i 1024x600 pixel, costringendo l'utente il più delle volte a faticare un po' nella visualizzazione di alcune pagine Internet. L'Acer 751h può contare, viceversa, su un pannello LCD da 1366x768 pixel, numericamente più che sufficiente per la visualizzazione HD a 1280x720 (detta anche 720p secondo lo standard HDTV).

Si noti, sempre nella foto qui sopra (su entrambi è visualizzata la pagina iniziale di news.google.it, caricata nello stesso istante) come sul primo si visualizzino tre notizie in verticale, contro le due del secondo.

Un'altra caratteristica, quasi unica, di questo modello, è il suo ridottissimo spessore. Probabilmente, potendo contare proprio su una superficie maggiore, gli ingegneri della Acer hanno avuto meno problemi a far entrare tutto in uno spessore così ridotto.

All'interno dell'Acer 751h troviamo, infatti, tutto quello di cui abbiamo bisogno (forse anche molto di più dello stretto necessario...) per una sana navigazione Internet, libera e senza problemi. :-)

Il processore utilizzato è un Atom Z520 a 1.33 GHz (poco performante, come vedremo più avanti, ma anche molto parsimonioso nei consumi e, conseguentemente, nel calore sprigionato!).

L'hard disk a corredo è un "dignitoso" 160 GB Sata, ringraziando Iddio in formato, classico, da 2.5 pollici: gli "1.8", si sa, sono di una lentezza esasperante...

Anche la memoria RAM è in taglio sufficiente, 1 GB, almeno per il sistema operativo pre-installato: Windows XP Home edition. Inutile aumentarla: visto il tipo di utilizzo che andremo a fare di questo portatilino, raddoppiare la memoria sarebbe solo uno spreco di tempo e di soldi.

Non mancano, poi, una indispensabile scheda WiFi e una meno indispensabile (ma certo "male non fa...") scheda Bluetooth. A queste si aggiungono una classica dotazione di porte esterne per qualsiasi, o quasi, esigenza: tre USB, un alloggiamento SDHD, un'uscita video per monitor VGA, porta di rete Ethernet, ingresso microfono, uscita cuffie e, se non ho dimenticato nulla, nient'altro.

Ovviamene sono presenti nella cornice del display una webcam e un microfono oltre, naturalmente, ad un altoparlantino integrato... posizionato da qualche parte, "dentro".

Da record, sempre in positivo, l'ottima tastiera da 85 tasti, di dimensioni pressoché standard. Il feeling è quasi buono anche se, in questo caso paghiamo in negativo il design ultra slim dell'Acer 751h. Anche la corsa dei tasti è, conseguentemente, ridotta e in alcuni casi è necessario tornare sulle parole digitate... almeno fintantoché non ci si prende un po' la mano.

Parlo "da dentro", dal momento che sto scrivendo questo articolo proprio col 751h in questione, direttamente con FrontPage (editor HTML di Microsoft non più commercializzato...) che ho installato poco fa proprio per vedere come se la cavava in questo ambito: non male, devo dire!

Un po' "misero" il touchpad integrato, dotato tra l'altro di un unico grosso pulsante destro-sinistro basculante. Forse esteticamente avrà anche il suo "perché" ma, tolto questo rimane sempre la domanda delle domande, da sempre, inevase: perché??? (appunto!)

Sul lato inferiore, e chiudo, trovano posto (protetti da appositi coperchietti fermati con viti) gli alloggiamenti per le varie unità interne: memoria, disco, schede wirelesss. "Schede", al plurale, dal momento che nel progetto originario dell'Acer 751h era/è prevista anche una versione dotata di unità UMTS per la connettività solo dati attraverso la rete cellulare. L'alloggiamento per l'eventuale SIM (ovviamente nelle macchine dotate di tale ulteriore add-on) si trova dietro la batteria ricaricabile agli ioni di litio, da 6 celle, che assicura un'autonomia di funzionamento di circa 6 ore. Vere!

B come Benchmark...

... o come bugie? Chi mi segue dai tempi di MCmicrocomputer forse ricorderà il "nostro" amore-odio per i benchmark. Sì, possono essere utilizzati per farsi un'idea (e, volendo, per presentare risultati "calcolati"), ma non siamo mai stati convinti che potessero essere il fulcro delle nostre "prove su strada". Sono troppi i parametri in gioco, non solo numerici.

In questo caso, visto che in ballo c'erano certe mie, personalissime, convinzioni opinabili (mi riferisco alla diatriba netbook-notebook) più che altro per curiosità ho voluto verificare con uno di questi "strumentini" come stessero i fatti.

Naturalmente dal loro (dei benchmark) punto di vista.

Ho scaricato un prodotto freeware, di nome "MCS CPU Benchmark". Secondo quanto dichiarato nel sito del produttore (www.mcsstudios.com):

"MCS CPU Benchmark is a fully free application which test processor speed. Owing to it you can make real measurement converted on points. Application has four testing functions: image processing, recalculating of complicated math operations, multimedia elements processing, calculation efficiency in 2d and 3d applications thanks which scores of tests will be reliable."

Bene, sapete che punteggio s'è aggiudicato il "piccolo grande netbook"? Meno di 1700, per la precisione 1696.

Per interpretare il risultato, ho provato il medesimo benchmark, nelle medesime condizioni, sugli altri due computer che avevo a disposizione in questo momento: il Toshiba Portégé R500 (sempre ultra compatto ma di ben altra categoria e fascia di prezzo) e il famoso "bestio", autocostruito, che utilizzo principalmente per l'editing video e per qualsiasi altra applicazione "pesante".

Il primo, il Toshiba, ha raggiunto un valore sostanzialmente triplo: 4717. Il "bestio" ha stracciato ogni rosea aspettativa, assestandosi su uno strabiliante 28982. Quanto fa, 15 volte più veloce dell'Acer?!? No, diciassette!!!

Vi rendete conto di come stanno le cose?!?

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Progetto a cura di

Andrea de Prisco - AdP

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