PEC, mia cara PEC :-)
La posta elettronica compie i suoi primi quarant'anni. Più interessanti, come sempre, saranno i suoi secondi.
I soliti giornalisti!!! :-))) In queste ore sta girando una notizia... che fa tanto notizia: "Internet compie 40 anni!!!". Tanti auguri! Peccato che non è completamente vero... :-)
Internet, in realtà, nasce nei primi anni 80, come naturale evoluzione - in chiave civile - di un precedente progetto semi-militare denominato ARPAnet, acronimo di "Advanced Research Projects Agency Network". Quarant'anni fa, di preciso, è successa un'altra cosa, non meno importante: è stata inviata e (udite, udite...) ricevuta la prima "e-mail". Anche se, chiamarla in questo modo, come ho fatto or ora, continua a non essere del tutto corretto. (maledetti giornalisti!!! :-)))
Diciamo che, per la prima volta al mondo, quantomeno nel nostro mondo, c'è stato un messaggio che, partito da un computer è giunto a destinazione su un altro. Tombola! (vabbè, non esageriamo: Ambo!!!)
Il padre del miracolo tecnologico (per l'epoca, s'intende) è un tal Leonard Kleinrock, statunitense, che negli anni '60, appunto, si occupava di ARPAnet e di tutto il relativo, ancorché immancabile, cucuzzaro! :-)))
Lo vediamo qui a lato accanto all'Interface Message Processor, un armadio pieno zeppo di circuiterie, pulsanti e lucette anteriori - in perfetto stile Star Trek - che, in quel periodo, aveva le funzioni di router. Ovvero di smistatore automatico di pacchetti, dove per pacchetti non si intende il fiocchettoso carico di Babbo Natale (m'è sfuggita... scusate tanto! :-) ma i "contenitori logici unitari" di informazione trasmessa, da smistare secondo le indicazioni stesse, di instradamento, in essi contenute. Vabbè, non ci complichiamo le idee, è inutile scendere troppo nei dettagli.
Come risaputo, tutto quel ben di Dio di circuiti, a distanza di 40 anni non è più grande di una videocassetta e le caratteristiche attuali di velocità e sicurezza non sono, naturalmente, per nulla paragonabili - in senso positivo per noi di oggi - a quelle di allora. E pensare che "quello", ai suoi tempi, era finanche a norme militari... :-)
ARPAnet, in realtà, pur concepito e realizzato in piena Guerra Fredda, non fece tantissima strada negli ambienti militari. Fu sfruttato molto di più in ambito governativo e universitario permettendo così la facile comunicazione tra "decinaia e decinaia" :-) di computer disseminati nel territorio statunitense. Qui a lato è mostrata una carta geografica di ARPAnet a metà, circa, degli anni settanta.
In quel periodo, però, un secondo importante vagito scosse la nostra esistenza digital-telematica. Nacque il vero tassello evolutivo della moderna comunicazione tra computer: i protocolli di rete TCP/IP, ancora vivi e vegeti ai giorni d'oggi, seppur evoluti ed ampliati nel frattempo. Dal TCP/IP all'Internet come la conosciamo oggi (ovvero World Wide Web) il passo è stato tutto sommato breve. Era tutto pronto sul piano teorico: bastava solo attendere l'installazione di qualche miliardo di computer, da interconnettere, che ovviamente a quei tempi non c'erano.
La mia prima volta...
Il mio primo, personalissimo, approccio telematico risale a metà degli anni '80, nel mio periodo Pis-universitario. A quei tempi i modem "viaggiavano" a 300 baud (oggi - lo dico a beneficio dei posteri! - un'ADSL chiavica viaggia, almeno in teoria, a 2 Mb/s - quasi SETTEMILA volte più veloce!!!).
Ricordo - il primo baud non si scorda mai!!! - che ero a casa di un mio compagno di merende (digitali) in quel di Livorno e, l'uno di seguito all'altro, ci "iscrivemmo" a MC-link, la costola telematica di MCmicrocomputer di cui, all'epoca, ero collaboratore esterno. Era un freddo e piovoso pomeriggio d'inverno... la pioggia insistente picchiettava sui vetri delle finestre e uno spiffero gelido penetrava la guarnizione, lacerata, dell'abbaìno esposto a sud nello studiolo... (non datemi retta: sto improvvisando penosamente perché ho un ricordo, viceversa, vago della serata!!! ;-)))
So per certo, però, che fece prima lui la delicata procedura telematica (gli fu assegnato il codice utente MC0257) e subito dopo provai, con altrettanto successo, io (MC0258, codice abbonamento tuttora valido!). Il modem utilizzato non era nemmeno di tipo tradizionale (da un lato collegato al computer, via seriale, dall'altro alla presa telefonica a muro) ma era un accoppiatore acustico. Uno strano arnese sul quale adagiare la cornetta telefonica per far sì che la comunicazione si svolgesse, analogicamente, con veri e propri fischi (e altrettanti lazzi). Noi, volendo provare l'ebbrezza wireless, appoggiamo sull'arnese un telefono cordless: in pratica posso sostenere che il mio primo collegamento telematico è avvenuto, sebbene per pochissimi metri, via etere! (e funzionò pure... woooowww!!! :-)
Quant'acqua è passata sotto i ponti (radio?) da quel lontano 1986! Internet, come la conosciamo oggi, ancora non c'era (se non negli ambienti universitari statunitensi, forse!) e la posta elettronica era di solito limitata agli abbonati dei vari sistemi locali, che all'epoca erano dette BBS. Una di queste era, appunto, MC-link. Ancora ricordo il messaggio della loro Segreteria Utenti, di cui riporto uno stralcio, che comunicava agli abbonati l'annessione alla Rete delle reti: "A partire da oggi - 27 aprile 1992, ndr - siamo conosciuti nel mondo. MC-link è collegata infatti alla rete Internet, mediante la quale è possibile scambiare messaggi con alcuni milioni di abbonati in tutto il mondo. Internet è la più grande rete mondiale di posta elettronica - ancora non si parlava di Web, ndr - che collega decine di migliaia di elaboratori rendendo possibile ad alcuni milioni di utenti lo scambio di messaggi. Sono collegate alla rete praticamente tutte le università del mondo, le maggiori industrie, numerosissimi enti governativi, militari, e istituzioni varie; inoltre sono allacciati alla rete anche alcuni importanti servizi privati di messaggistica, quali ad esempio Compuserve, The Well, Genie, MCI Mail, e molti altri sono in corso di allacciamento." (commuovente!)
A distanza di tanti (tantissimi, a ben guardare!) anni, stiamo per assistere ad una nuova svolta nella comunicazione digitale. Il diffondersi, finalmente!, della Posta Elettronica Certificata (o PEC che dir si voglia), obbligatoria per legge a partire da questo mese per alcune categorie di utenti. I primi saranno i titolari di partita IVA iscritti agli albi professionali (tra cui, ehm..., i giornalisti... :-) ma presto anche tutte le aziende dovranno adeguarsi al nuovo sistema.
E, detto francamente, spero che la PEC (legge o non legge applicata) si diffonda quanto più possibile e quanto prima.
Non foss'altro per poterci liberare una volta e per tutte dell'antipatico problema SPAM e, più in generale, di tutte le rotture telematiche più infastidenti e indesiderate.
In più (ma questo amo considerarlo "solo" un effetto collaterale DESIDERATO... :-) "La posta elettronica certificata consente di inviare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno come stabilito dalla vigente normativa (DPR 11 Febbraio 2005 n.68). Con la PEC, inoltre, è garantita la certezza del contenuto inviato e ricevuto: i protocolli di sicurezza utilizzati fanno sì che non siano possibili modifiche al contenuto del messaggio e agli eventuali allegati."
Abbiamo, sì, dovuto aspettare ben quarant' anni, ma ne è valsa proprio la pena!