dT n.11/2010 del 15.03.2010
Cornice stile Ritorno al futuro
MAR 15 2010


Google Books: l'Italia s'è desta!

Per come siamo abituati a pensar male (quando ci sono di mezzo le Istituzioni italiane) la notizia ha dell'incredibile.

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Viva l'Italia e... tutto il suo cucuzzaro istituzionale! La notizia, di questa settimana, ha (trattandosi, appunto, del nostro complicato Paese) dell'incredibile. È stato siglato un importante accordo tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, capitanato dall'on. Sandro Bondi, e nientepopodimeno che Google in persona!

Oggetto dell'intendere è la digitalizzazione di oltre un milione di volumi storici non coperti da copyright, conservati presso le biblioteche di Roma e Firenze, per la loro sana fruibilità telematica da qualsiasi angolo del mondo. L'opera è completamente a carico dell'Azienda di Montain View che, per tale la faraonica impresa, sta per istituire un apposito centro di digitalizzazione, sicuramente all'avanguardia. La notizia, ribadisco, è davvero entusiasmante, specialmente per chi - come il sottoscritto - ha tanto a cuore la digitalizzazione del "cartaceo" (vedi Progetto "MC-online") senza se e senza ma.

Questo il comunicato congiunto: "Per la prima volta, alcune delle inestimabili opere appartenenti a queste biblioteche saranno rese accessibili a chiunque in formato digitale attraverso Internet. Questa è inoltre la prima collaborazione in assoluto tra un Ministero della Cultura e Google per Google Books: una partnership che negli auspici di Google offrirà un importante contributo alla conservazione e alla divulgazione di importanti opere del patrimonio culturale italiano.
Negli scaffali di queste biblioteche sono conservate alcune delle raccolte di opere dei più grandi intellettuali, scrittori, scienziati e pensatori italiani. Una volta digitalizzate, le opere di Dante, Petrarca, Leopardi e Manzoni saranno a portata di clic per chiunque nel mondo, da Genova a Nairobi.
Google fornirà inoltre alle due biblioteche le copie digitali di ciascun libro parte del progetto, così che possano a loro volta renderli disponibili anche su piattaforme diverse da Google Books, quali, ad esempio, quella del progetto Europeana.
L’accordo tra MiBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ndr) e Google prevede la digitalizzazione e messa in rete di circa un milione di volumi, 285 mila dei quali sono stati già metadatati e catalogati dal Servizio Bibliotecario Nazionale. Nei prossimi due anni si completerà la catalogazione dei volumi scelti, che saranno digitalizzati da Google e successivamente messi online. Il costo della digitalizzazione invece sarà a carico di Google, che si occuperà anche di allestire uno scanning center in Italia.
Tra le opere rare e rilevanti che la Biblioteca Nazionale di Firenze includerà nel progetto vi sono:
Rare opere scientifiche del XVIII Secolo e dell’Illuminismo;
Opere letterarie del XIX Secolo che hanno creato il clima culturale che ha portato all’unità d’Italia;
Opere illustrate e litografie di ogni epoca.
La Biblioteca Nazionale di Roma includerà nel progetto di digitalizzazione tra le altre:
Rare prime edizioni di opere del XIX Secolo;
Opere di Giambattista Vico, Keplero e Galileo Galilei;
Erbari e Farmacopee del XIX Secolo.
Le opere delle biblioteche italiane andranno ad arricchire la raccolta di libri in molteplici lingue di Google Books, rendendo il patrimonio culturale nazionale di semplicissimo accesso da ogni parte del mondo. Ne beneficeranno tutti gli italiani e chiunque ami la nostra cultura",

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Personalmente, e concludo, mi sono sempre chiesto come diavolo fosse possibile scannerizzare un così alto numero di volumi, in tempi - pur trattandosi di materiale bibliotecario - "non biblici". Inoltre mi domandavo - di sicuro disinteressatamente... :-) - se, in qualche modo, il processo potesse essere automatizzato. Naturalmente la risposta ad ogni mio dubbio, come è ormai consuetudine da un (bel) po' di anni, me l'ha data Google stessa, trovandomi - per la precisione su Youtube - un interessantissimo video, con al lavoro uno di questi "robot" digitalizzanti. Ne esistono di diversi tipi, con tecnologie di ripresa e cambio pagina leggermente diversi l'uno dall'altro, ma tutti con una precisa missione: digitalizzare le pagine senza arrecare danni all'originale. Almeno nelle intenzioni. Io, detto sinceramente, avrei un po' di paura con volumi particolarmente rari e/o delicati. Ma non sono fatti miei...

In bocca al lupo, Google!

AdP

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Progetto a cura di

Andrea de Prisco - AdP

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