dT n.17/2010 del 26.04.2010
Cornice stile Ritorno al futuro
APR 26 2010


Facebook: dimmi cosa clicchi e...

Pochissimi giorni fa Mark Zuckerberg, patron di Facebook, ha illustrato il nuovo corso storico della sua mirabolante creatura.

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"Venghino, siori, venghino: nuovo giro, nuove possibilità di... giramento!!!" :-)))

Pochissimi giorni fa, nel corso della conferenza riservata agli sviluppatori Facebook - incontro dal nome che è tutto un programma: f8, pronuncia... "fotto"??? :-))) - il "solito" Mark Zuckerberg, patron e inventore del social network più famoso del mondo, ha illustrato il nuovo corso storico della sua mirabolante creatura. Dal basso dei suoi (appena) 26 anni d'età, ma dall'altro dei suoi (ben) 400 milioni di utenti di FB, il piccolo grande Mark ha, secondo lui, il potere di decidere il bello e il cattivo tempo in Rete.

L'ultima cosa che s'è inventato - col solito spirito apparentemente socializzante - è il pulsante "Mi piace" (o "Like" che dir si voglia...) che tra non molto vedremo NON solo su Facebook per comunicare agli altri cosa ci piace delle attività dei nostri "amici". Lo troveremo, noi altri (perché in USA già lo trovano da qualche giorno), ben in evidenza su molti siti di varia consultazione: dai giornali online ai negozi elettronici, dalle radio alle TV disponibili sul Web, senza dimenticare i siti, cosiddetti, "data base" che rendono accessibili le informazioni più disparate.

Così, se leggendo una notizia, consultando la scheda di un film (in programmazione o meno, poco importa!), ascoltando un brano alla radio (ovviamente online) o seguendo un programma televisivo (sempre in Rete) abbiamo finalmente (???) la possibilità di far sapere a TUTTI i nostri amici che "quella determinata cosa" ci gusta! Bello, no? Come abbiamo potuto fare senza, finora?

In realtà immagino che ai nostri amici non gliene f-otta più di tanto! Il vero nocciolo sta da tutt'altra parte: è il piccolo grande Mark il vero interessato alla cosa. Io, se fossi in lui, manderei una richiesta di amicizia a tutti i 400 milioni di utenti con obbligo di accettazione (pena l'espulsione da Facebook): avendo "accettato" obtorto collo l'amicizia, almeno - come "amico"! - avrebbe tutti i diritti di farsi gli affari nostri! :-)))

Invece, come sempre, saremo sempre più schedati, catalogati e... finalmente potremo ricevere tutta e sola la pubblicità che ci serve. Sì, per per spendere un po' di soldi. Che bello! Per la serie "provare per credere", ho fatto un saltino sul sito americano della CNN. Ho visualizzato una notizia a caso (riguardava il Vaticano ma, giuro, non l'ho fatto apposta!) e ho cliccato sul pulsante "Recommend". Poi ho cercato di cancellare la raccomandazione... ma non ci sono riuscito.

Quel che è fatto è fatto?!? :-(((

Inutile dire che è già iniziata la rivolta degli utenti, quantomeno quelli più interessati (a fare casino). Si parla, come sempre, di nuovo attacco alla privacy, come se fosse una novità che buona parte di quello che clicchiamo in Rete, già da tempo concorre a "lasciarci delineare" come utenti di un certo tipo.

Non è un caso, infatti, che lo spam che riceviamo è sempre più intonato ai nostri gusti, così come sono sempre più azzeccati - a volte imbarazzanti! - i piccoli banner che lampeggiano nelle pagine Internet da noi visualizzate. Senza bisogno di andare tanto lontano, il buon vecchio Google ci osserva da sempre. Basta dare uno sguardo alle notizie "consigliate" di Google News per capire quanto siamo, continuamente, sotto la lente d'ingrandimento. Purtroppo, o per fortuna, Internet è anche questo: prendere o lasciare!

Sob...

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