dT n.32/2010 del 09.08.2010
Cornice stile Ritorno al futuro
AUG 09 2010


Google Wave, chi era costei?!?

BigG ha deciso di abbandonare il suo progetto Wave, lanciato ufficialmente per il grande pubblico appena tre mesi fa.

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In più di un'occasione, in queste pagine, mi è capitato di raccontare un fatto intimo & personale che, evidentemente, deve avermi scosso un bel po'. È stato quando mia figlia, un paio d'anni fa, poco più che maggiorenne (quindi anagraficamente non era propriamente una bambina...) se n'è uscita dicendo che le mail erano roba da vecchi!

Immagino (posso solo immaginarlo... non ho avuto il coraggio di approfondire la cosa a suo tempo) che la piccola si riferisse al fatto che tra di loro non si andasse oltre gli SMS, le comunicazioni (brutali) tramite MSN Messenger che oggi, come noto, è stato quasi totalmente soppiantato da Facebook. Pare infatti che la stragrande maggioranza dei giovani passino ormai il 40% del loro tempo-Internet affacciati nel social network più chiacchierato che c'è.

(chi è senza peccato, scagli la prima pietra... :-)

Tutto ciò premesso, notizietta della settimana (non mi pare infatti che siano successe cose ben più interessanti) è che Google ha deciso di abbandonare il suo progetto Wave, lanciato ufficialmente per il grande pubblico appena tre mesi fa. Se non vi siete accorti di nulla... non avete di che preoccuparvi: siete nella media!

Come avrete infatti modo di apprezzare visionando il video pubblicato qui a lato, Wave, nelle intenzioni della Casa di Mountain View, è la riscrittura del concetto di mail alla luce delle attuali tecnologie. Che dal punto di vista mio (un vecchio) equivale a dire una bella risposta ad una domanda mai fatta! :-)))

Ora... se io questa cosa l'avessi detta qualche mese fa sarei passato per il solito disfattista (e pure vecchio e antiquato, aggiungerebbe mia figlia, trovandomi pienamente d'accordo una volta tanto!) ma alla luce di quanto avvenuto, l'abbandono precoce da parte di Google stessa dell'ambizioso progetto a causa dello scarso successo riscontrato... forse... e sottolineo forse... non avrei avuto tutti i torti! (si sa che il senno di poi è una scienza esatta...)

Basta dare infatti uno sguardo ai vari meccanismi, ben illustrati in un video da loro preparato, per rendersi conto che (per usare un eufemismo) non siamo ancora pronti per una simile rivoluzione (sì, mettiamo pure in questi termini! :-)))

Del resto, se voglio organizzare un barbecue con i miei amici (sto sbobinando il video...) creo un nuovo Wave e aggiungo Greg come partecipante. Greg apre il Wave e può scrivere nel Wave. Quando io ho il Wave aperto posso vedere quello che sta digitando Greg in tempo reale. Adesso aggiungo Ann, lei può vedere tutto quello che vediamo noi. Dato che è una conversazione ospitata (???) ognuno sul suo Wave può scrivere una parte del Wave (...) se io chiudo il Wave e loro continuano a scrivere i loro cambiamenti verranno evidenziati quando io lo riaprirò. Ora voglio invitare degli amici al mio barbecue. Creo un nuovo Wave (un altro?!?). Voglio sapere se parteciperanno e quindi aggiungo il gadget Sì, no, forse (...) Adesso aggiungo un gruppo di amici chiamato Wavers, tutti nel gruppo possono vedere nel Wave quando sono online e rispondere. Potete vedere le risposte che arrivano in questo momento: come mai Ann dice sempre no ai miei barbecue?

Mi fermo qui nella trascrizione... perché m'è già venuto il mal di testa & mi è pure passata la fame: non sapevo, infatti, che fosse COSÃŒ COMPLICATO organizzare un barbecue con gli amici!!! :-)))

Più inquietanti, e concludo, sono in realtà le parole del signorino presente in video: I robots sono dei pezzi di software che possono essere aggiunti a un Wave come un normale partecipante, e in effetti si comportano proprio come se lo fossero: possono fare tutto ciò che una persona può fare in un Wave (gulp!!!) guardano i messaggi mentre vengono battuti, aggiungono altri partecipanti e scrivono all'interno del Wave.

Ma bbbbastaaaa!!!! :-)))

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Andrea de Prisco - AdP

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