A come Android
Arriva finalmente sul mercato l'HTC Desire Z, basato su Android 2.2 e caratterizzato da numerose caratteristiche assai interessanti.
Da circa una settimana sono felice possessore di un dispositivo Android. È il primo della mia esistenza digitale e, immagino, non sarà affatto l'ultimo. Così s'è già capito come la penso al riguardo...
Che il sistema operativo mobile proposto da Google stia conquistando sempre più il mercato è stra-risaputo. Sperimentare, però, tutte le sue qualità in prima persona è tutt'altra cosa. Specialmente quando si è - per una serie di circostanze fortuite e assolutamente non volute! - freschi freschi anche di iPhone 4 e (qui mi odieranno in molti... :-) del suo discutibilissimo modus operandi. In più - e anche questo certamente fa notizia di questi tempi... - Android strizza prepotentemente l'occhio al mondo Cloud, non tanto riguardo agli aspetti "computing", s'intende, ma per quel che concerne la gestione dei nostri dati personali. Tant'è che se siamo già utenti "gmail", con tanto di lista contatti e calendario online (oltre che, naturalmente, di posta elettronica), per avere TUTTO CIÒ correttamente sincronizzato con il dispositivo mobile non dobbiamo far altro che inserire le nostre credenziali di accesso alla prima accensione del palmare. E, poi, non pensarci più. Senza nemmeno installare necessariamente qualcosa sul computer! Ma procediamo con ordine...
Nato sotto il segno di Zorro!
Il gingillo in questione è l'HTC Desire Z, diretto discendente del modello "senza Z" (e senza tastiera), fratello minore del più grande HD. Entrambi, Z e HD, sono stati presentati a fine estate, ma sono giunti sul mercato da pochissimi giorni. La "Z", del modello in questione, riguarda l'estrazione della tastiera fisica che non scorre semplicemente come nei modelli fin qui prodotti da HTC e da altri, ma viene fuori grazie a un movimento particolare della parte superiore, contenente il display, che è articolato con il resto della macchina attraverso un meccanismo "a pantografo" che ricorda tale lettera dell'alfabeto. Ammettiamolo: è difficilissimo da spiegare a parole... andiamo avanti che è meglio, fidatevi! :-)))
La tastiera fisica, diciamolo francamente, considerate le ridotte dimensioni dei tasti, la corsa degli stessi eccessivamente striminzita (a causa del ridotto spessore del dispositivo) ha a parer mio più che altro funzione tranquillizzante per l'utente. Sa che se gli serve la può usare... ma ce n'è davvero poco bisogno, visto che quella "a video" ha un funzionamento più che sufficiente nella stragrande maggioranza dei casi. Il display, infatti, essendo di tipo capacitivo (come nell'iPhone) reagisce fin troppo egregiamente in tutte le situazioni, comprese quelle in cui sono coinvolte più dite contemporaneamente: zoom di immagini e di pagine web, tanto per fare un esempio.
A proposito di queste ultime, le pagine web, finalmente abbiamo la possibilità di navigare in qualsiasi sito, nessuno escluso, grazie alla totale compatibilità del browser integrato in Android 2.2 con il tanto bistrattato (da Apple) Adobe Flash. Un esempio della tragedia che affligge da sempre iOS la possiamo apprezzare (o disprezzare...) qui sopra. Come potete ammirare coi vostri occhi, visualizzando questo stesso sito nell'iPhone 4 non v'è traccia del banner in alto (animato in Flash) anche se, a ben guardare, qualche altro problemino di visualizzazione è possibile riscontrarlo nelle dimensioni dei caratteri visualizzati, nella lista di notizie. Ma tant'è... :-(((
Certo, se volessimo (plurale maiestatis... :-) mantenere il dito nella piaga, anzi nelle piaghe, ci sarebbe da sbizzarrirsi davvero. Se c'è, infatti, una delle cose più lontane dalla chiusa filosofia Apple, questa è proprio Android e la sua apertura. Soprattutto mentale dei tanti sviluppatori che se ne stanno occupando da un po' di anni a questa parte. Vogliamo parlare, ad esempio, del fatto che con l'iPhone appena acquistato non è possibile fare nemmeno una telefonata (se non di emergenza: ai carabinieri per sporgere querela!!!) se prima non scarichiamo e installiamo iTunes sul PC?
E che anche per installare una applicazione gratuita è necessario fornire alla Apple il numero della propria carta di credito? E che per inserire qualsiasi cosa dentro l'iPhone siamo obbligati a effettuare una sincronizzazione dei contenuti con quelli presenti nel computer e che per toglierla siamo costretti a intervenire nuovamente tramite esso? Bah... :-(
Vero è che Apple con il suo iPhone ha indicato, come è suo solito, una ben precisa strada che di lì a poco tutti hanno cominciato a seguire. Esattamente come avvenuto quasi trent'anni fa con i Macintosh che, sebbene si tenda a dimenticare, c'erano assai prima dei vari Windows susseguitesi nel corso degli anni. Ad esempio, anche in Android troviamo un App Store (denominato semplicemente Market) tramite il quale possiamo LIBERAMENTE installare migliaia di applicazioni sul nostro dispositivo portatile. Se scegliamo una applicazione a pagamento (come nel caso di Apple si parte da 0,99 dollari, circa 80 centesimi di euro) saremo dirottati automaticamente su Google Checkout, il sistema di pagamento tramite carta di credito "gentilmente offerto" da BigG.
Tutto ciò premesso...
Lasciamo da parte la fruttuosa concorrenza e concentriamoci, brevemente, sul neo nato HTC Desire Z. Dal punto di vista estetico ha tutte le sembianze di un prodottino di lusso. Dall'alto dei suoi circa 550 euro di prezzo non poteva essere diversamente: le finiture sono ineccepibili e i materiali utilizzati di alto pregio. Il display, ad esempio, è circondato da una cornice di alluminio satinato e il medesimo materiale lo troviamo anche per lo sportello del vano batteria che, come tradizione, consente l'accesso anche al vano SIM e all'alloggiamento per la scheda di memoria MicroSD. A corredo ne è fornita una da 8 GB, facilmente sostituibile con tagli maggiori in caso di necessità. Sempre sul retro è presente la fotocamera da 5 megapixel che consente riprese video in qualità HD (1280x720 pixel). Quel che è inspiegabile, a parer mio, è l'assenza di una fotocamera frontale che consenta la possibilità di effettuare delle semplicissime videochiamate. Strano, veramente strano...
Una delle novità che riguarda i nuovi nati di casa HTC è la possibilità di interagire con il dispositivo (eventualmente smarrito) tramite Internet. Collegandosi al sito HTCsense.com e registrando lì, gratuitamente, il proprio apparecchio possiamo accedere a un particolare pannello di controllo che rende disponibili alcune funzioni "mai viste prima". Ad esempio possiamo visualizzare su una cartina il luogo esatto dove è situato il dispositivo, utile in caso di furto/smarrimento e NON per controllare gli spostamenti di nostra moglie o di vostro marito! :-)))
Se, viceversa, lo "smarrimento" è assai più locale (in quale stanza del castello, marcondirondirodello, sarà finito??? :-) possiamo, sempre dal web, farlo squillare alla sua massima potenza sonora, indipendentemente da come l'avevamo settato prima di smarrirlo. Nel frattempo possiamo, sempre da remoto, impostare la deviazione di chiamata così come l'inoltro automatico degli SMS su un altro numero di telefono o addirittura su un indirizzo e-mail (queste funzioni hanno un costo lato operatore telefonico...!). L'extrema ratio, nel caso in cui sia difficile il recupero, è rappresentata dalla possibilità di bloccare da remoto l'apparecchio, visualizzando un messaggio sullo schermo, o addirittura di cancellare tutto il suo contenuto. Inutile aggiungere, per finire, che tutto ciò è possibile solo se il telefono è collegato, in qualsiasi modo, anch'esso a Internet. Ma va?!? :-)))
Applicazioni a non finire
Un'altra cosa che colpisce, positivamente, dell'HTC Desire Z è l'abbondante bagaglio di applicazioni che troviamo preinstallate al suo interno. Ed è solo la punta dell'iceberg: come detto prima se ne desideriamo qualche altro migliaio basta farsi un giretto sul Market per aggiungere, volendo gratuitamente, di tutto e di più! A corredo troviamo, ad esempio, un navigatore satellitare integrato con Google Maps (e relativa visualizzazione di immagini satellitari lungo il nostro percorso). Abbinato sempre al modulo GPS integrato, l'applicativo Location ci permette di individuare moltissime risorse utili nelle nostre vicinanze: alberghi, negozi, ristoranti, banche, strutture mediche, parcheggi, rifornimenti, attrazioni, ecc. ecc. Non manca, naturalmente, la totale integrazione del dispositivo con gli ambienti "social", potendo seguire in diretta gli stream, nonché i vari eventi collegati, di tutti i nostri amici. O sedicenti tali... :-)
Stupefacente, poi, la possibilità di connettersi, automaticamente, ad altri dispositivi multimediali eventualmente presenti nella rete locale. Attivando l'applicativo "Media connessi" possiamo dirottare la nostra musica, le nostre foto, i nostri video su un televisore collegato alla rete (come il Samsung che ho in camera da letto e che mi ha fatto questa bella sorpresa!). Il tutto, magicamente, senza installare nulla né sul palmare né, tantomeno, sul televisore: incredibile, funziona!!! Ottime, infine, le capacità di comunicazione del Desire Z. Tra le funzionalità più utili, la possibilità di condividere la connessione UMTS con altri utenti tramite WiFi, trasformandosi di fatto in un piccolo hotspot portatile. Basta indicare un nome per la rete wireless, una password di accesso (la chiave Wep o Wpa) e attivare la funzionalità. Immediatamente la nuova rete wireless è disponibile per tutti i computer che vorremo collegare, fino ad un massimo di otto unità, non male!