dT n.10/2011 del 07.03.2011
Cornice stile Ritorno al futuro
MAR 07 2011


Immagine di apertura

La dolce nuvola di SugarSync!

Tocca prepararci all'informatica che verrà, ovvero a quella 'tra le nuvole' del Cloud Computing.

Immagine_inlineC'è una nuvoletta benefica che si aggira, da tempo, sulle nostre teste. È quella, generica, del Cluod Computing che minaccia nel bene e nel male di stravolgere le nostre abitudini "computerecce", anche quelle più recenti. Fatte di (si spera) continui backup dei nostri dati, di "pennette" USB per averli sempre appresso, di mail inviate a se stessi per esser certi di poter utilizzare a casa un file lavorato in ufficio e, naturalmente, viceversa.

Tutto questo sta per cambiare, prima o poi, per tutti: per qualcuno è già cambiato da qualche tempo. Sono numerosi infatti i sistemi di backup online dei propri documenti, così come molti produttori offrono servizi simili abbinati, a pagamento, ai propri prodotti. Non ultima la "solita" Apple, con il suo evolutissimo (e come al solito "chiusissimo") servizio MobileMe.

In questa sede, come sempre, ci occuperemo di un prodotto più neutrale e multipiattaforma, che offre i suoi servigi di Cloud File Sync praticamente a tutti, dai Mac agli iPhone (passando naturalmente per iPad), senza lasciare per strada gli utenti Windows, Android, Symbian, BlackBerry e relative famiglie.

È anche gratuito, volendo. Basta "accontentarsi" di 5 GB di spazio-online che però possono crescere, sempre senza sborsare un centesimo, anche a dismisura facendo conoscere il sistema ai nostri contatti.

Ma procediamo con ordine!

Aglio, "oglio" & peperoncino... :-)

Fino a ieri sera, voi non lo sapete, guardavo ai sistemi di Cloud Backup con interesse, sì, ma anche con una certa diffidenza. Poi... saranno stati gli spaghetti piccanti, sarà stata l'allegra compagnia dei miei simpatici amici (con i quali s'è parlato anche di questo), fatto sta che all'una di notte, tornato a casa, tra le pieghe del letto, in attesa del sonno... ho installato "orizzontalmente", SugarSync sul mio HTC.

Non ero nemmeno iscritto al loro servizio: ho fatto tutto dal palmare, dopo aver scaricato l'applicazione direttamente dal Market di Android. Basta dichiarare la propria casella e-mail (non viene nemmeno fatto un tipico controllo sul reale possesso della medesima), definire una password di accesso e... niente più. In tale sede ci viene chiesto se vogliamo fare subito un backup online delle nostre foto, così come se vogliamo "sparare" online anche i nostri prossimi scatti fotografici. Idem per i nostri documenti, la nostra musica, i nostri video... del cellulare.

Bello, no?!? :-)))

Chiaramente il sistema, nel suo complesso, non nasce per i palmari, in quanto quella è solo la punta dell'iceberg. Il bello - quello vero - arriva di lì a poco, quando decidiamo di fare la stessa cosa sul computer "vero", in particolar modo quando ne utilizziamo correntemente più d'uno. Se poi, come nel caso mio, i due computer appartengono a famiglie diversissime (MacOS e Windows) e, tanto per non farci mancare nulla, ci aggiungiamo anche un (odiatissimo) iPhone 4 aziendale... è facile capire che un "aiutino" del genere può davvero far comodo (tanto!).

Sul Mac e sul PC

Sui computer "veri", come dicevo, la cosa si fa assai più interessante. L'installazione altrettanto gratuita è altrettanto semplicissima, si fa tramite il loro sito www.sugarsync.com, e per prima cosa decidiamo, liberamente, quali cartelle e sottocartelle vogliamo replicare in the cloud.

Chiariamo subito, infatti, che i nostri file rimarranno in locale: sarà la copia (automatica) di backup a viaggiare "tra le nuvole". Quel che è interessante, però, è che installando il software su più computer (anche di diverse piattaforme) possiamo tenere sincronizzate tra di loro le rispettive cartelle locali. E non è nemmeno necessario che entrambi i computer siano contemporaneamente accesi, in quanto da tramite (per la sincronizzazione) farà la "nuvola" stessa.

Facciamo un esempio per capirci. Immaginiamo di aver installato sia sul PC di casa che sul Mac in ufficio il programma SugarSync e che abbiamo lavorato su un determinato file in una delle due postazioni. Se questo file viene salvato all'interno di una cartella sincronizzata con quella online, abbiamo automaticamente la nostra copia di backup sui server di SugarSync. Se la stessa cartella è sincronizzata anche con la seconda postazione, appena accendiamo quest'altro computer il sistema si accorge che il file online ha una data di modifica successiva e lo sostituisce automaticamente alla seconda copia locale. Il tutto in maniera automatica, senza bisogno di doverci occupare della cosa... se non di stare attenti a non lavorare contemporaneamente da più postazioni sullo stesso file: ma questo è un problema di sempre, non solo dei Cloud File Sync.

Startup lungo

La fase iniziale della transizione alla visione Cloud dei propri backup è certamente la più in salita. Specialmente se i dati da trasferire tra le nuvole sono un bel po': con le velocità di upload mediamente offerte dalle normali linee ADSL (maledetta A, di Asymmetric, della sigla!!!) possono tenere impegnati per giorni interi i PC/Mac coinvolti in questa avventura. Per fortuna che lo sforzo è solo iniziale, visto che poi la sincronizzazione vera e propria è piuttosto veloce, riguardando i file realmente modificati dalle varie postazioni.

Postazioni che, sia chiaro, non sono solo quelle previste, su cui è installato il relativo software di gestione, in quanto i file sono accessibili anche direttamente tramite browser, senza bisogno di installare alcunché nel caso ne avessimo bisogno su un computer di passaggio. Che sia quello della hall dell'albergo, piuttosto dell'Internet Cafè, o a casa di amici.

Certo, via Web non possiamo direttamente modificare il file, ma possiamo comunque scaricarlo in locale per aprirlo o modificarlo come ci pare. Altrettanto facilmente possiamo, inoltre, effettuare l'upload di file tramite mail, indirizzandoli in allegato a un apposito indirizzo privato di posta elettronica, generato apposta per noi dal sistema.

Comodo, volendo, per ammucchiare tra le nuvole anche gli allegati pesanti che riceviamo tramite mail, che basterà inoltrare all'indirizzo specifico prima citato.

Viceversa, per inviare un file presente online a qualcuno, potremo mandare un link allo stesso (invece dell'allegato) sempre a tutto vantaggio della velocità operativa, una volta a regime il nuovo modus operandi. Modalità alla quale dobbiamo solo farci un po' l'abitudine: un giorno, il computing, sarà tutto così! (non solo per i dati, ma anche per le applicazioni e i sistemi operativi).

Sì, ma quanto mi costa?!?

Dicevo all'inizio che SugarSync può finanche essere gratuito. Le funzionalità della versione free sono del tutto identiche a quella della versione a pagamento, l'unico limite è dato dallo spazio concesso in uso: inizialmente pari a 5 GB, liberamente utilizzabile. Poi, come evidenziato in apertura, i più abili possono aumentare anche di tanto lo spazio gratuito disponibile, in funzione di quanti amici a loro volta riuscirà a portar dentro. Se poi riesce anche a convincerli ad acquistare altro spazio, gli incentivi possono diventare finanche interessanti: 10 GB "omaggio" per ogni contratto a pagamento eventualmente procacciato.

Chi, viceversa, non ha tempo da dedicare a tale "questua", può acquistare uno dei pacchetti disponibili. Si va dal minimale "30 giga" (a parer mio più che sufficiente nella maggioranza dei casi) offerto a 50 dollari l'anno, al taglio super da 500 GB che ne costa la bellezza di 400. Sempre dollari, sempre all'anno.

Chi vuole provare, da subito, i tagli maggiori (anche per capire se riesce a gestire una così grande quantità di dati online) può utilizzare in modalità "trial" anche i prodotti commerciali per trenta giorno. Oppure iniziare con la versione gratuita, limitata a 5 GB, e poi effettuare l'upgrade (se e) quando necessario.

AdP

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Progetto a cura di

Andrea de Prisco - AdP

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