dT n.14/2011 del 04.04.2011
Cornice stile Ritorno al futuro
APR 04 2011


Immagine di apertura

Un pesce d'aprile reale!

Quest'anno il pesce d'aprile organizzato da Google ha subito avuto riscontro nel reale: con la tecnologia non si scherza!

Immagine_inlineQualcuno c'è pure cascato. Ha immediatamente riportato la notizia... prima di accorgersi che era un pesce d'aprile e l'ha subito dopo "censurata". Ma che fretta c'era, di eliminarla? Bastava attendere solo qualche ora per pubblicare una semplice rettifica: stamattina non c'era, ma adesso (già) c'è! Di cosa sto parlando? Beh, forse di uno dei più riusciti pesci d'aprile - quanto meno per le immediate conseguenze... reali! - organizzato nei minimi dettagli da Google: la nascente tecnologia Motion. Con tanto di minisito, vero, su Internet, alcuni video, attori, comparse, un po' di foto, schemi, riepiloghi e quant'altro. Non senza un bel pulsantone "Try Gmail Motion" che, se premuto, svelava la natura scherzosa del tutto...

Peccato scoprire di lì a poco (ripeto, questioni di ore) che qualcuno l'ha subito realizzato, per davvero! O era un pesce d'aprile del pesce d'aprile stesso?!? Oh mamma... sono confuso... :-)

Una lunga esperienza...

Ai tempi di MCmicrocomputer, nel nostro piccolo, anche noi ci divertivamo a scherzare con i pesci d'aprile. Non tanto tra di noi, in redazione, ma con i lettori stessi. Per un paio d'anni almeno - o forse di più... francamente non ricordo! - farcivamo numero di Aprile con un po' di finte notizie, dalla più divertenti alle più pericolose. Mi ricordo, ad esempio, un pesce d'aprile organizzato (su MC) da Manlio Cammarata, riguardo al monitoraggio satellitare dei pescherecci a largo di Mazara del Vallo. Beh, di lì a poco ci scrisse la Capitaneria di Porto di quell'area, per chiederci spiegazioni. Ci starebbe bene, nel loro confronti, un "colpito e affondato", ma trattandosi di imbarcazioni e quant'altro forse era meglio non continuare a scherzare.

Anche io sono stato personalmente carnefice di tali goliardate, ad esempio con l'annuncio di un nuovo "chop" (da non confondersi con un banale "chip"), descritto nei minimi particolari nel box qui sopra, risalente al lontano aprile 1994 (ammàppete, sono già passati 17 anni!!!). Tra le sue caratteristiche uniche, il fatto di poter essere impilato per moltiplicare all'infinito la potenza di calcolo "erogata". Roba da non crederci, appunto!

Google Motion

Ma torniamo ai "pesci freschi" e, in particolare, a quello che è successo nel giro di una manciata di ore. Google, si sa, non è nuova a queste "bischerate". Quest'anno - tutto sommato con uno sforzo di fantasia pure minimo - ha annunciato la sua nuova tecnologia, Motion, con la quale diventava gestuale la composizione e l'invio, così come l'organizzazione, della posta elettronica. Il tutto semplicemente installando un apposito software che avrebbe interpretato i movimenti dell'utente attraverso una normalissima webcam.

Inutile dire che per inviare una mail sarebbe stato sufficiente gesticolare, con tanto di leccata sul lato gommoso, la procedura di "attacco francobollo", mentre per evidenziare lo Spam sarebbe bastato allargare le braccia, immagino in segno di rassegnazione. Fatto sta, comunque, che nel giro di poche ore è arrivata la risposta, reale, alla provocazione di Google. E non da un buontempone qualsiasi, ma da un centro di ricerca americano che queste cose le fa sul serio. Si tratta del gruppo di USC ICT (University of Southern California, Institute for Creative Technologies) che da tempo sta sviluppando un sistema di interazione, gestuale, simile. In poche ore hanno implementato i movimenti narrati dal video-scherzo di Google, per mostrare la totale fattibilità della cosa.

Inutile dire che per tracciare i movimenti dell'utente una webcam, da sola, non basta. È sufficiente, però, quell'attrezzo magico (Kinect) messo a punto da Microsoft per la sua Xbox e il "gioco" è fatto.

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Progetto a cura di

Andrea de Prisco - AdP

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