Asimo di un robot!!!
A 11 anni dalla sua nascita il robot-laboratorio di Honda nella sua ultima interpretazione fa ulteriori passi da gigante.
A 11 anni dalla sua nascita (e almeno altri 15 di gestazione) il robot-laboratorio di Honda, Asimo, nella sua ultima interpretazione - annunciata la scorsa settimana - fa ulteriori passi da gigante. Dopo averlo visto correre per la prima volta qualche annetto fa, la "nuova versione" è in grado finanche di saltellare su una sola gamba, così come di prendere decisioni in totale autonomia, ovvero senza bisogno di essere comandato a distanza da un operatore. Cammina più o meno agevolmente su terreni più o meno accidentati, e schiva da solo le persone che incontra sul suo percorso. Meglio, poi, di come sarebbe in grado di fare un vero umano, riesce (dicono...) a "seguire" tre persone che parlano contemporaneamente, riportando successivamente i tre distinti dialoghi.
Magari offrendo loro qualcosa da bere, visto che ora è in grado anche di aprire contenitori con tappo a vite e versarne il contenuto liquido in bicchieri. Senza farne cadere una sola goccia! Quanto costa?!? No, non è ancora in vendita... ne riparliamo, semmai, tra una quindicina di anni, quando la Honda prevede di commercializzarlo. Non appena smetterà di essere un semplice mostro da baraccone stupisci-folle, per diventare un oggetto realmente utile. Speriamo a costi non proibitivi...
Una lunga storia...
Honda Robotics, per chi non lo sapesse, è la divisione robotica dell'azienda giapponese da sempre famosa per le sue moto e le sue auto. Come ricorda Zia Wiki, con la sua produzione annua di oltre 14 milioni di motori si situa al primo posto mondiale tra i costruttori. Ah, però!!! :-) Se i pistoni di Mr. Soichiro Honda risalgono alla seconda metà anni '30, il loro centro di ricerca robotica fu istituito negli anni '80, e il primo prototipo di "coso" camminante vede la luce nel 1986. Si trattava di E0 (come volete che si chiami un "coso"??? :-))) e altro non era che un paio di gambe in grado di muovere i primi passi. Potete ammirarlo, in tutto io suo splendore (metallico), nella immagine qui a lato.
Più che un robot, "E0", non era altro che l'appendice elettro-meccanica di qualcos'altro (un computerone come minimo). Poteva però compiere dei veri e propri passi e camminare in linea retta. Peccato (ma quelli, si sa, erano tutt'alti tempi...) che tra un passo e il successivo ci pensava ben 5 secondi. Non si sa bene (si fa per dire!) se per colpa sua o del "cervellone" atto a governarlo. Negli anni successivi (1987-1991) ci furono tre nuovi "cosi", denominati rispettivamente E1, E2, E3.
La velocità di deambulazione comincia a diventare più consistente, passando dai precedenti "un passo ogni 5 secondi" (praticamente non misurabile!) a 0.25, 1.2 e, finalmente, 3 km/h che - mi dicono... - sia quella tipica della passeggiata umana. Ulteriori "passi avanti" (ops... mi è scappata! :-) sono stati fatti dai tre "cosi" successivi, E4, E5, E6, nel triennio '91-'93. La camminata human-like diventa più svelta (4.7 km/h), i "cosi" acquistano maggiore autonomina e stabilità . In particolare E6, l'ultimo dei "cosi", è il primo ad avere una certa stabilità nel salire e scendere le scale, così come nel superare pendenze o piccoli ostacoli.
Umanoidi: era ora!
A partire dal 1993 ai "cosi" spuntano finalmente le braccia e finalmente si può parlare di "umanoidi". Cambia anche la lettera di progetto, tant'è che i prototipi successivi sono denominati P1, P2 e P3. P1, il capostipite, pesava ben 175 kg per 1.90 metri d'altezza. Era in grado di accendere e spegnere interruttori, così come afferrare maniglie delle porte, raccogliere e portare oggetti. P2, del 1996, pesava ancora di più (circa 210 kg!!!) ma aveva dentro tutto il necessario, batterie comprese. Era quindi in grado di camminare autonomamente, di spingere carrelli, salire e scendere le scale, il tutto con sembianze assai più rassicuranti: alle brutte sembrava un astronauta in arrivo da chissà quale pianeta. P3, terzo ed ultimo prototipo della serie, viene alleggerito e snellito significativamente (130 kg per un'altezza di 1,60 metri) e dotato d sembianze sempre più "umane" (si fa per dire!). Tra le sue caratteristiche peculiari, la possibilità di cambiare direzione durante la marcia, abbassarsi sulle ginocchia e tornare in posizione eretta, stringere un dado con una chiave meccanica, stringere la mano in segno di saluto a un vero "umano" (gentaglia... :-)
A... come ASIMO
Conclusasi con successo la fase prototipale degli anni '80 e '90, è la volta dei modelli evoluti che, tanto per cominciare, si meritano un nome degno di nota. Asimo ricorda, ovviamente, Isaac Asimov, ma ufficialmente è una sigla e sta (starebbe...) per "Advanced Step in Innovative MObility": un passo avanzato nella mobilità innovativa??? (Bah...) Le dimensioni e il peso grazie al progresso tecnologico (nel frattempo siamo arrivati ad ottobre 2000) si riducono significativamente: si scende a 1.20 metri d'altezza per una sessantina di kg di peso.
I movimenti del robottino sono assai più naturali e aumenta significativamente anche la precisione degli stessi. Le mani hanno cinque dita e sono sufficientemente rispettate anche le proporzioni degli arti e le libertà di movimento. Può finalmente camminare anche su vari tipi di superfici così come variare la lunghezza e la velocità del passo. A fine 2005 viene mostrato alle folle la prima, significativa, evoluzione di Asimo. Tale nuova versione, Asimo 2, a differenza del precedente è in grado anche di "correre" a 6 km/h. Il fatto che stia correndo e non, semplicemente, camminando un po' più veloce di prima è dato dal fatto che durante questa marcia svelta entrambi i piedi sono sollevati (seppur brevissimamente) da terra. (proprio come uno sfigatissimo "umano"... :-)))
Viceversa, è notizia di pochi giorni fa, la presentazione di Asimo 3, ulteriore evoluzione della specie. La prima novità è che si tratta, realmente, di un "dispositivo" autonomo. Non è più comandato e/o controllato a distanza ma incorpora tutto il necessario per svolgere le sue funzioni e prendere decisioni. A detta di Honda dispone di una propria, migliorata, intelligenza ed è in grado di adattarsi alle situazioni. Un esempio è dato dalla sua capacità di schivare le persone che incontra sul cammino, decidendo di volta se spostarsi a destra o a sinistra, a seconda del caso.
La velocità della "corsa" è ora di 9 km/h, ma le sue capacità di equilibrio sono aumentate enormemente, visto che è anche in grado di saltellare su una sola gamba o su entrambe, così come procedere su superfici non perfettamente piane. Infine, ma certo non meno entusiasmante, la sua capacità di afferrare oggetti di tipo diverso con uguale naturalezza: che si tratti di una bottiglia in vetro con il tappo da svitare o maneggiare, delicatamente, un bicchiere di carta (nel quale versare il liquido della bottiglia) non è certo un problema per... "lui"!