dT n.02/2012 del 16.01.2012
Cornice stile Ritorno al futuro
JAN 16 2012


Ci mancava solo Nikiski…

L'ennesima 'via di mezzo', tra tablet e portatile, porta addirittura la firma di Intel e rappresenta la 'novità nuova' del CES di quest'anno.

Immagine_inlineIl CES, come noto, è un luogo dove da sempre prendono vita le idee... dalle più geniali alle più bizzarre. E il Consumer Electronics Show di quest'anno non ha risparmiato emozioni, alcune anche piuttosto forti. Una di queste è rappresentata da un concept computer proposto da Intel (quindi non proprio "pizza & fichi"), sempre più convinta che il futuro del mobile computing non può "ridursi" al solo ambito tablet e smartphone. Abbandonata (o quasi) l'era dei netbook, c'è bisogno di trovare nuovi settori commerciali nei quali finire di spremere l'utente, sempre più disorientato in questa selva di - si fa per dire! - soluzioni.

Il nuovo settore ha già da alcuni mesi un nome, gli Ultrabook, è c'è chi giura che il 2012 sarà il loro anno. Si tratta, come detto più volte anche in queste pagine, di computer portatili "di lusso", caratterizzati da ridotte dimensioni, prestazioni elevate e prezzo di vendita "adeguato". Che tradotto in termini semplici equivale a dire "alto". Se ne parla come una novità, ma di fatto i computerini di questo tipo (piccoli e potenti) già c'erano prima dei netbook... è solo che stanno ritornando di moda, ulteriormente potenziati e rinnovati nell'estetica e nelle funzionalità. E visti i maggiori margini di guadagno che, almeno teoricamente, questi gingilli promettono, i costruttori possono sbizzarrirsi a piacere. Proprio come ha fatto il chipmaker Intel con la sua proposta, a detta loro, rivoluzionaria.

Tutta colpa dei tablet...

Diciamolo. Se Apple non avesse lanciato in campo il suo iPad, perturbando non poco il mondo dell'informatica portatile, non staremmo oggi a parlare di Nikiski, né per tutto il 2011 avremmo cantato di guerre, impari, all'ultimo tablet. Già, se da una parte è indubbio (numeri alla mano) che lo strapotere di questo mondo "piatto" è quasi totalmente appannaggio della casa di Cupertino, altrettanto vero è che da quando è atterrato l'iPad (così come è avvenuto qualche anno prima con l'iPhone) i competitor di Apple non si sono dati pace per cercare di frenarne il successo. Proponendo a volte dei quasi cloni (con tanto di battaglie legali a suon di brevetti), altre volte evolute variazioni sul tema, alcune quantomeno discutibili. Una per tutte: i tablet con la tastiera, che rappresentano una delle più grandi contraddizioni in termini nel mondo dell'informatica personale moderna.

Intel, viceversa, ha ipotizzato una soluzione completamente diversa e certamente innovativa. La sua visione di "via di mezzo" tra un portatile vecchia maniera e un moderno tablet (con tutti i suoi difetti) si chiama, orribilmente, Nikiski. Del notebook eredita una tastiera normale posizionata al suo posto, un display regolamentare e tutta la potenza di calcolo necessaria "per farlo andare". Dal tablet prende in prestito un'ampia superficie sensibile al tocco, posizionata sotto la tastiera (nell'area comunemente detta poggia-polsi). Ma non è un semplice trackpad gigante, ma un'ampia area trasparente e double face che permetterà di interagire con il portatile anche quando è chiuso. Attraverso la sua trasparenza, infatti, sarà possibile vedere una parte di display, ed essendo la superficie del megatrakpad sensibile al tocco anche dal lato esterno, potremo interagire coi contenuti a suon di ditate, così come faremmo con uno smartphone o un tablet.

Certo, da questa finestra, di Windows vedremo solo un pezzetto... (legge del contrappasso??? :-))) ma essendo l'interfaccia utente della release 8 del nuovo sistema operativo di Microsoft facilmente adattabile a qualsiasi tipo di schermo (dal desktop al palmare), non è escluso che tutto sommato potrebbe anche essere una soluzione, nel suo piccolo, funzionale. È ovvio, un conto è vedere all'opera un prototipo in un keynote durante una mostra, un conto è prevedere come - e soprattutto quanto - reagiranno gli utenti davanti a quest'ennesima, bizzarra, soluzione. Che dire? Di sicuro è una cosa totalmente nuova all'orizzonte, poi (come sempre) chi vivrà... vedrà!

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Progetto a cura di

Andrea de Prisco - AdP

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