iPhone, e con questo fanno 6!
È il melafonino di sesta generazione (non quinta!) ma secondo alcuni arriva sul mercato con un anno di ritardo: era atteso al posto del 4S.
C'è un detto culinario che recita più o meno così: anche la carta di giornale, indorata e fritta, è buonissima! :-))) Così accade che, nonostante la stampa mondiale - specialmente quella tecnica - abbia accolto tiepidamente l'iPhone di sesta generazione (a proposito: non ho sbagliato a contare... sono proprio sei i modelli fin qui realizzati!), come al solito lo stesso NON è accaduto per i melaboys, che hanno esaurito le prevendite di questo sesto oggetto del desiderio... loro! E sicuramente vedremo, anche stavolta, file interminabili per accaparrarselo non appena sarà disponibile per la vendita (inizialmente col contagocce) da qui a pochi giorni.
Tornando alla tiepidezza della stampa tecnica, questa potrebbe essere dovuta anche al fatto che del nuovo nato si sapeva grosso modo già tutto, a cominciare dal nuovo display, stavolta in formato 16:9, e alle nuove finiture doppie del retro: lucida e satinata. Già da settimane, infatti, circolavano in rete foto di scocche rubate chissà dove... talmente tanto visibili dappertutto che a un certo punto ho cominciato a pensare che fosse tutto un bluff organizzato da Apple stessa per nascondere l'estetica del nuovo melafonino. Ma purtroppo... così NON è stato!
Un dispositivo senza (l'ok di) Avvenire :-)
Ebbene sì, finanche il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana ne parla non tanto sotto il profilo tecnico quanto, saggiamente, sotto quello antropologico:
... dispositivi come il nuovo iPhone sembrano realizzare il sogno prometeico di un controllo della realtà attraverso la tecnologia. E, in un mondo il cui il pensiero dominante tende a rifiutare la religione in nome della ragione, paradossalmente riaccendono la fiducia nella magia: come la bacchetta magica (un tipico dispositivo touch, estensione del braccio umano) era in grado di produrre immediatamente apparizioni, trasformazioni, eliminazioni, così lo smartphone, protesi ubiqua e sempre attiva, sempre più leggera, maneggevole (anzi, user friendly) e quasi trasparente ci consente, secondo la definizione di magia formulata dal celebre antropologo Marcel Mauss, di «azzerare l’intervallo tra desiderio e realizzazione»: le cose che desideriamo succedono immediatamente, basta un tocco (e la app giusta).
Condivido abbastanza pienamente, non senza dimenticare, però, che questa grande sorella morsicata in realtà ha (anzi, è) la regia di tutto. A cominciare da cosa far installare, ma soprattutto NON installare, ai suoi utenti: app giusta, sì, ma secondo i comandamenti della Dea Apple! Poi c'è la stoccata finale: il mimetismo, lo spostamento del desiderio su oggetti sempre nuovi, la rincorsa degli status symbol, il bisogno di sentirsi al passo con un tempo che corre sempre più veloce... Pare, secondo alcune recenti ricerche svolte negli Usa, che la rincorsa all’ultimo modello, e la supremazia simbolica della mela morsicata stiano producendo nuove forme di disuguaglianza e una sorta di «razzismo tecnologico», che discrimina i not have: chi non possiede l’iPhone e deve ripiegare su dispositivi più economici, e chi non può permettersi il modello più aggiornato soffre di una sorta di «inferiorità sociale». Sottoscrivo. Viviamo ormai da tempo in un mondo più che capovolto, non c'è alcun dubbio!
Un po' più lungo, un più sottile/leggero... e poi?!?
Tutti, a cominciare dal sottoscritto, attendevano l'iPhone 5 un annetto fa, quando al suo posto fu rifilata la release 4S. Anche visitando la pagina ufficiale di Apple dove sono cantate (e suonate...) le differenze tra gli ultimi tre modelli, queste non balzano certo all'occhio, eccezion fatta per l'estetica parzialmente rinnovata. A parte l'escalation del processore - prima A4, poi A5, ora (finalmente?) A6 - lo spessore e il peso ridotto, il display con una riga di icone in più, non sembra proprio che le novità siano così eclatanti. Eppure, sin dall'homepage, riecheggia un perentorio: Il più grande evento nella storia di iPhone dopo il primo iPhone.
Ma davvero??? :-)))
Differenze, cercando bene, ce ne sono, non c'è dubbio, ma non tutte proprio-proprio positive, almeno da ogni punto di vista e non solo da quello di Apple. Cominciamo dall'impiego delle nano-sim, di cui potete ammirare qui a lato una famigliola di adattatori. Ora che ci stavamo quasi abituando alle micro-sim (riesumate dall'iPhone 4, ma almeno esistevano già) che bisogno c'era di imporre un nuovo formato di soli pochi millimetri quadrati più piccolo? Possibile mai che non c'era il modo per farci stare una micro-sim, per lo meno a beneficio di tutti gli utenti - e saranno certamente moltissi-missimi! - che svenderanno il proprio 4/4S per non sentirsi inferiori agli altri? (Avvenire docet! :-)
La seconda novità tangibile è il nuovo connettore Lightning il cui unico vantaggio rispetto a un connettore standard Micro-USB (e/o ad uno di quelli estesi, compatibili con i primi) è il fatto di essere double-face: può essere inserito nell'iPhone 5 senza curarsi dell'orientamento, avendo i contatti elettrici identici su entrambi i lati. Fortunatamente, ma pare si tratti di una decisione dell'ultima ora, nel pacco bomba troveremo (troveranno... :-) un adattatore da Lightning a Micro-USB, grazie - e sottolineo grazie! - alla compatibilità obbligatoria in Europa con questo connettore... STANDARD!
Terza novità - rullo di tamburi!!! - sono i nuovi auricolari EarPods per il quali (copio & incollo da Apple) gli ingegneri e i designer Apple non sono partiti dall’altoparlante, ma dall’orecchio. Hanno testato oltre cento prototipi su centinaia di persone, con l’obiettivo di creare un paio di auricolari capaci di adattarsi a ogni tipo di orecchio (e di restarvi comodamente) offrendo allo stesso tempo un audio di altissima qualità. Ah, però!
Infine, il nuovo display, spacciato per HD, in realtà (numeri alla mano) lo è... quasi. Offre infatti una risoluzione di appena 1136x640 pixel, mentre come noto l'HD necessita di 1280x720 pixel. Come dire che l'iPhone 5 non può ottenere la certificazione HD ready... :-)))
Di buono, il nuovo schermo mantiene la risoluzione di 326 punti per pollice, la stessa dei due precedenti modelli (se non sbaglio la più alta in assoluto), potendosi pertanto fregiare del titolo, tutto Apple, di Retina Display. Viceversa, sono un po' preoccupato per le applicazioni preesistenti. Saranno tutte visualizzate correttamente - a schermo intero! - sul nuovo LCD 16:9?
Concludendo...
... tutto qui?!?