dT n.09/2013 del 01.04.2013
Cornice stile Ritorno al futuro
APR 01 2013


Immagine di apertura

Minuum, il non-pesce d'aprile!

Una nuova tastiera, monoriga, si affaccia all'orizzonte e promette di cambiare le nostre abitudini 'tattili'.

Questa, onestamente, mi mancava. E chissà quanti altri ne hanno sentito finora la mancanza e per anni e anni si sono chiesti: ma perché a nessuno gli viene in mente?!?

Bene, vi presento Minuum: la tastiera monoriga che potrebbe - il condizionale più che d'obbligo è quantomeno auspicabile! - invadere i nostri dispositivi tascabili touch. Ci sarebbe da pensare che si tratti dell'ennesimo pesce d'aprile... e invece no, è proprio tutto vero! Non solo la stanno studiando da anni, ma è tuttora aperta una sottoscrizione per la raccolta dei fondi finalizzata al completamento del progetto e all'effettivo rilascio sui migliori app store: Google Play, Windows Marketplace e, immancabilmente, su quello ufficiale di Apple. È triste da ammetterlo, forse inutile, ma anche le tastiere touch presto non saranno più quelle di una volta! :-(

Immagine_inlineThe Minuum Keyboard

Sarò all'antica, lo ripeto sempre, ma io già digerisco poco le tastiere touch classiche alle quali, volendo o nolendo, ho dovuto nel bene e nel male fare il callo. Anche perché oggi come oggi è sempre più difficile trovare uno smartphone con tastiera fisica estraibile.

Personalmente ne ho già avuto diversi... ho dovuto smettere a un certo punto, ma solo per mancanza di materia prima, visto che i produttori da un po' di tempo si guardano bene dal proporre nuovi modelli di questo tipo. Evidentemente riscuotevano poco successo o comunque non abbastanza per giustificare ulteriori investimenti in tal senso. Noi all'antica, si sa, siamo sempre di meno...

Immagine_inlineMinuum suona un po' come minimale e in un certo senso il significato è proprio questo. Sta tutta (compressa) su una singola riga e la sua missione principale è proprio quella di sottrarre meno display possibile all'utente. Così, mentre digitiamo (con difficoltà?) le nostre frasi potremo saggiarne il risultato su una più ampia porzione di display, a tutto vantaggio di... (non saprei!).

Sì, ma come funziona e, soprattutto, come si utilizza? Beh, il funzionamento tutto sommato è abbastanza semplice e reinterpreta, evolutivamente, qualcosa alla quale siamo abituati da molto tempo. È il vecchio T9 dei telefoni cellulari, grazie al quale è possibile digitare parole su tasti multi-lettera (quali erano/sono quelli dei cellulari prima maniera) senza preoccuparsi di selezionare i singoli caratteri, con pressioni multiple dello stesso tasto, come si faceva ancora prima.

Immagine_inlineCome per il T9 c'è, dietro, un corposo dizionario di termini e una logica - più o meno evoluta - in grado indovinare la parola digitata attraverso non lettere ma gruppi di lettere. Ovviamente, in caso di dubbi o conflitti d'interpretazione, vengono mostrate le varie alternative e starà all'utente selezionare manualmente la parola giusta.

La disposizione di queste, peraltro, è simile a quella delle tastiere tradizionali QWERTY alle quali dovremmo già essere abituati. Secondo quanto dicono gli ideatori, l'utilizzo della Minuum Keyboard dovrebbe essere molto intuitivo e pressoché immediato. Personalmente ho qualche dubbio al riguardo... ma essendo piuttosto prevenuto (e mal pensante!) non faccio certamente testo.

Immagine_inlineMica finisce qui...

L'idea appare talmente tanto geniale (agli ideatori!) che si prevedono ulteriori sviluppi anche in altri ambiti. La digitazione monoriga si presta infatti anche ad altre applicazioni, come quella della nascente Wearable Technology.

Potremo, ad esempio, indossare un semplice anello o un braccialetto e con semplici (???) movimenti del dito o della mano potremo digitare testi senza bisogno di toccare nulla. Lo stesso lo potremo fare maneggiando un telecomando da brandire nell'aere (ogni riferimento a Non ci resta che piangere è del tutto non-casuale! :-))) oppure toccando la stanghetta dei nostri occhiali del futuro o un apposito sensore che installeremo sul nostro avambraccio.

E, ripeto, NON È UN PESCE D'APRILE! (purtroppo...)

AdP

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Progetto a cura di

Andrea de Prisco - AdP

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