HTC One: trent'anni dopo!
L'HTC One è lo smartphone di punta della Casa taiwanese, basato su processore quad core, display Full HD e corpo in alluminio.
Un'altra delle cose che spesso mi diverte spesso fare è l'acrobatico accostamento di oggetti appartenenti a epoche diverse. Così, dopo avervi raccontato, la scorsa settimana, dell'EPSON HX-20 (che in molti lo considerano il primo computer portatile della storia) in questa digiTATA mi occuperò dell'HTC One, l'ultimo smartphone dell'Azienda taiwanese, dotato di display Full HD, processore quad core e corpo unibody in alluminio.
Non so se tra altri trent'anni sarò ancora in circolazione, ma sarei proprio curioso di sapere a quell'epoca, nel 2043, cosa avremo per le mani quando si avrà a che fare con roba digitale. Chissà, magari oggetti di questo tipo non ne esisteranno più... ma solo perché avremo tutti l'antennino sulla testa per il collegamento diretto del nostro cervello con tutto il resto (non meglio identificabile oggi) senza passare per interfacce digitali come smartphone, tablet, PC e quant'altro.
Dell'informatica che viviamo di questi tempi, trent'anni fa non c'era quasi nulla. Non esisteva (di fatto) la posta elettronica, men che meno Internet (almeno che la conosciamo oggi), non c'erano i mouse su tutte le scrivanie di tutti gli uffici, né esistevano - se non a livello embrionale - i sistemi operativi a finestre. Ma erano comunque bei tempi... inutile nasconderlo! :-)
Davide contro Golia
Giusto per scherzare un po' - perché di gioco si tratta... - proviamo a tirare brevemente le somme mettendo numericamente a confronto l'EPSON di trent'anni fa con l'HTC di oggi. Partiamo, magari, proprio dal display Full HD, primo fiore all'occhiello dello smartphone in questione.
Vedete questo grande rettangolo grigio qui accanto con dentro, nell'angolo superiore sinistro, un rettangolino blu? È il confronto tra i due display. Nell'EPSON di trent'anni fa lo schermo grafico aveva una risoluzione di (ben?) 120x32 pixel, nell'HTC - in quanto Full HD - siamo a quota 1.080x1.920. Ma ci sono pixel e pixel: nel primo caso si trattava di un display in bianco e nero secco (nemmeno a livelli di grigio) nel secondo caso per ogni punto abbiamo almeno 16 milioni di colori che equivale a dire 24 bit/pixel. Calcolatrice - anzi foglio Excel - alla mano il rapporto è di circa 1:13.000 ovvero erano sufficienti meno di quattromila bit per codificare l'intero schermo grafico dell'EPSON (120x32x1=3.840) mentre per l'HTC ne servono quasi 50 milioni! (1.080x1.920x24).
Se poi mettiamo a confronto, sempre e solo numericamente, i due processori la musica non è molto diversa: l'EPSON viaggiava a 614 KHz (0,614 MHz) mentre l'HTC vola a 1.7 GHz (1.700 MHz). Come dire - e senza minimamente considerare i 4 core del secondo e i trent'anni di ottimizzazioni intercorsi - che l'HTC è (a livello di clock) circa 2800 volte più veloce!
Impietoso, infine, il confronto tra le due memoria: 32 KB il primo, 32 GB il secondo. Qui il conto è facilissimo, siamo a un quantitativo di RAM ben oltre UN MILIONE di volte maggiore! Praticamente la stessa differenza che c'è tra un euro e un milione di euro, specialmente se questi li disponiamo in monete uno accanto all'altro, coprendo la distanza di ben 23 km: più del diametro medio del Grande Raccordo Anulare di Roma. E scusate se è poco... :-)))
Basta giocare!
Ciò che colpisce maggiormente, ancor prima delle doti hardware e software di prim'ordine, sono le sue caratteristiche estetiche. È interamente realizzato in alluminio dalle finiture di altissimo livello, tanto da sembrare - senza offesa per nessuno... - quasi un prodotto Apple.
E come accade per un iPhone, un iPad, un iPod di ultima generazione, è impossibile aprirlo: il corpo unibody lo è sia di nome che di fatto. Come dire che non c'è modo di aumentare la memoria interna (32 GB o ve li fate bastare o... ve li fate bastare! :-))) e nemmeno di cambiare la batteria interna in caso di usura o, meglio, per moltiplicare l'autonomia in assenza di una presa elettrica per la ricarica.
Oltre a questo c'è un'ulteriore aggravante: a quanto pare il dispositivo è difficilissimo da aprire essendo praticamente assemblato a furor di colla (tant'è che non troviamo alcuna vite), problema che potrebbero avere gli stessi centri di assistenza a seguito di intervento (si veda il video in fondo all'articolo). Immagino che in caso di malfunzionamenti in garanzia preferiscano cambiarlo sulla fiducia piuttosto che indagare al suo interno alla ricerca di un guasto chissà dove annidato, rischiando di fare ulteriori danni!
L'unica cosa che possiamo inserire è la micro SIM, per il tramite di un apposito cassettino laterale, anche questo del tutto simile a quelli utilizzati sugli iPhone.Il pulsante di accensione, posto sul lato superiore, incorpora anche un trasmettitore a raggi infrarossi per telecomandare TV e apparati audio/video: basta solo lanciare l'applicazione preinstallata e specificare marca e modello del dispositivo (anche più d'uno) da pilotare.
Sul lato frontale, oltre al display Full HD delle meraviglie, trovano posto una coppia di speaker per la riproduzione audio stereofonica... a condizione di tenere l'apparecchio in posizione orizzontale! :-))) La qualità dell'audio - tenuto conto che si tratta sempre di un oggettino tascabile - è davvero elevata, questo grazie anche alla non meglio identificata tecnologia beats-audio sulla quale l'HTC One può contare.
Il display, dal canto suo, ha una risoluzione (espressa in pixel per pollice) elevatissima, credo la più alta in assoluto negli smartphone. Ben oltre quella dei display Retina di Apple e finanche di quella del Samsung S4 che pur avendo anch'esso un display Full HD al pari dell'HTC One distribuisce i pixel su una superficie leggermente maggiore: 5 pollici di diagonale anziché 4,7.
Sense 5.0: un passo avanti e uno indietro!
Dal punto di vista software l'HTC può contare su Android 4.1.2 e sull'interfaccia utente HTC Sense, giunta ormai alla quinta release. Rispetto alla Sense 4.0 - a mio modesto parere... - sono stati fatti sia passi avanti che passi indietro. Parlando prima di questi ultimi la grafica è stata di fatto impoverita, immagino a vantaggio dei prossimi modelli di fascia più bassa che pure l'adotteranno.
Quando, ad esempio, scorriamo i pannelli (peraltro non più di 5 in quest'ultima versione della Sense) non viene attuato alcun effetto grafico di transizione, come rotazione 3D, animazione, dissolvenza e quant'altro. Anche la schermata di blocco non offre più l'animazione meteo (tanto spettacolare...) presente nei modelli precedenti, offrendoci al massimo la possibilità di mostrarci i comandi per la musica, l'album fotografico o le notifiche relative a messaggi e alle scadenze di calendario. Un po' poco...
Una volta dentro ci troveremo davanti la prima grossa novità della Sense 5.0, ovvero il pannello Blink feed. Si tratta di un visualizzatore in tempo reale di notizie ed eventi, impaginato a mattonelle stile Windows Mobile, collegato con applicazioni interne e fornitori esterni. Tra le prime troviamo Facebook, Flickr, Linkedin e Twitter, per seguire le attività di tutti i nostri contatti sparsi sui vari social: strano non sia presente anche Google+, uhm... qui gatta ci cova!
Per quanto riguarda le notizie, si va da Euronews ad Agi, passando per Sologossip.it, CheDonna, Zapster, Androidworld, HDblog.it e Tom's Hardware, non senza includere (o escludere, nel caso mio) l'intero universo del mondo sportivo, UEFA.com incluso!
Qualche piccolo progresso - ma tanta è la strada ancora da percorrere - è stato fatto anche per l'applicazione Posta. Ora è possibile scorrere tra i messaggi (precedente e successivo) semplicemente sfogliandoli verso destra o verso sinistra come pagine di un libro - prima era necessario agire di menù - ma rimane il grosso problema, tuttora irrisolto, che i messaggi HTML formattati (la maggioranza di quelli che riceviamo, in particolare quelli ricevuti da siti) difficilmente vengono visualizzati interamente sul display a causa dello zoom-out quasi sempre insufficiente. In alcuni casi riusciamo a vedere il messaggio in tutta la sua larghezza mettendo l'HTC One in orizzontale... ma vi assicuro che è una seccatura non da poco, specialmente considerato che tutti i suoi competitor (dall'onnipresente Samsung S3/S4 agli innominabili iPhone) non soffrono dello stesso, assurdo, problema. Eccheccazz!!! :-)))
Zoe e gli Ultrapixel!
Sulle capacita fotografiche dell'HTC One si sono scritte (e lette...) un sacco di cavolate. Tutto ruota sul fatto che la fotocamera integrata ha un basso numero di pixel (appena 4 milioni) ma di alta sensibilità (ovvero con un valore ISO equivalente più alto del solito). Gli hanno anche dato un nome, in HTC, chiamandoli Ultrapixel. Come sotto titolo, aggiungerei: la scoperta dell'acqua calda.
Hanno semplicemente messo una fotocamera quasi normale all'interno dello smartphone e non una delle solite schifezze matricolate, come è ormai consuetudine consolidata. Qui la lato un semplice test con due HTC, il Desire S di un paio d'anni fa, e l'One appena uscito. Come visibile il modello nuovo offre una sensibilità formidabile, che definirei... NORMALE. La ripresa non era al buio assoluto, come sembra essere dallo scatto superiore, ma nella penombra di una tapparella semiabbassata (causa caldo e sole) e ad occhio nudo si vedeva esattamente come nel secondo scatto. Il punto è che fanno tanto schifo di solito che si urla al miracolo non appena vediamo qualcosa di vagamente accettabile.
Ciliegina sulla torta, e concludo, è la fantomatica funzione Zoe che permette di montare automaticamente un breve video più una foto semplicemente tappando (sul display) il pulsante di scatto... sempre per la serie: volevamo stupirvi con effetti speciali!. Mi dispiace, ma per me la fotografia è un'altra cosa, e si fa con le macchine - nemmeno macchinette - fotografiche. Non con i telefonini... (belli, brutti, ipertecnologici, intelligenti - smart! - che siano!)