La 'finta copia' (cinese) dell'iPhone
Dopo le copie contraffatte degli iPhone arrivano sul mercato le copie contraffatte delle copie contraffatte degli iPhone.
Al peggio, si sa, non c'è mai fine. Così dopo le copie, contraffatte, degli iPhone arrivano sul mercato - o per meglio dire non arrivano, in quanto tocca andarsele a cercare - anche le copie contraffatte... delle copie contraffatte... degli iPhone. Mi spiego. Come già avvenuto tre anni fa con l'iClone 4, non ho resistito alla tentazione di acquistare - ma sempre per motivi giornalistici - una copia cinese dell'ultimo melafonino, attratto anche dalle caratteristiche interessanti (sulla carta), da investigare più approfonditamente una volta avuto l'oggetto tra le mani.
Premetto che per l'acquisto - che ovviamente sconsiglio a tutti! - non basta affacciarsi su eBay, ma bisogna cercare su Internet direttamente in Cina, presso siti di vendita specializzati in questo genere di traffici. Il prezzo esposto (220 dollari, circa 170 euro) è piuttosto allettante, così come le caratteristiche tecniche promesse: processore quad core (MTK6589 a 2 GHz), 16 o 32 (con un sovrapprezzo minimo) GB di RAM, risoluzione del display assolutamente identica all'originale (1136x640 pixel) e, soprattutto, Android 4.2.2 (ovvero l'ultima versione).
Peccato - ma era più che prevedibile - che fosse quasi tutto falso... ma la falsità non era solo nell'annuncio (così sono bravi tutti) quanto nel fatto che alcuni programmi di test cadono anch'essi nella trappola mostrando dati falsati, essendo questi dispositivi taroccati molto dentro.
Partiamo dal display...
Nella foto in alto quel che vede AnTuTu Benchmark, uno dei più noti programmi di test nel mondo Android. La risoluzione indicata, che ovviamente non è calcolata/verificata dal programma ma letta in qualche file interno di sistema, risulta essere effettivamente quella specificata nell'annuncio di vendita. Molti acquirenti potrebbero infatti fermarsi a questo e dormire sonni tranquilli: deve essere più o meno questo che pensano i cinesi più intraprendenti!
Ma cca, nisciuno è fesso, cari cinesini, pertanto da buon contadino dalle scarpe grosse e il cervello fino ho verificato di persona come stessero realmente i fatti. Anche perché sin dalla prima accensione ho subito notato che qualcosa non andava. Il display Retina - o sedicente tale - ha i pixel pressoché invisibili. Qui si intravedevano: i conti (visuali) non tornano!
Così armato di fotocamera reflex e obiettivo macro (micro, per l'esattezza), ho puntato l'icona del pannello di controllo sia sul clone che sull'originale e fatto due scatti, visibili qui a lato. Bene, provate a indovinare qual è l'icona del doppio-falso e quale quella dell'originale-vero...
Li ho anche contati, personalmente: l'icona del cinese conta 86 pixel ed è larga, calibro alla mano poggiato sul display, 9 millimetri. Rapportando il tutto alle dimensioni effettive del display (89.4x50.2 mm) si arriva alla risoluzione reale di 854x480 pixel... casualmente quella dei primi iClone 5 disponibili sul mercato cinese. Hai capito?!? I furbacchio-gialli invece di utilizzare un display migliore hanno migliorato (a parole) le specifiche interne del dispositivo!
Lato CPU...
... la musica non cambia. Nonostante quello che appaia sempre tramite AnTuTu Benchmark (foto in alto) la CPU è tutt'altro che il quad core Mediatek MT6589. Per verificarlo basta installare un diverso programmino di test e controllo, meno credulone del primo. Si tratta di CPU Identifier (disponibile anche questo gratuitamente su Google Play) che sembra fatto apposta per le verifiche di questo tipo.
Il responso non dà adito a dubbi: MT6575/MT6577x2 (faked cores number), ovvero con puzza di bruciato. Viceversa lasciando terminare il benchmark di servizio si nota bene che dei 4 ipotetici core solo uno è operativo - gli altri sonnecchiano profondamente, deep sleep) e le performance raggiunte (schermata a destra, nell'immagine) lasciano comunque molto a desiderare.
Sòle a parte?
A guardarlo, con occhio non eccessivamente critico qual è quello del sottoscritto, sembra proprio un iPhone 5 vero. È falsificato talmente tanto bene che Android di fatto si intravede a mala pena (e questo, ahimè, è un difetto!). Hanno copiato in tutto e per tutto l'interfaccia utente di iOS, compresa la stragrande maggioranza delle voci di menù delle impostazioni, anche quando non portano da nessuna parte. Si veda ad esempio FaceTime che produce - e non poteva essere diversamente - null'altro che un perentorio Activation fails.
Poi, sempre per la serie avere la faccia come il cu.. non mancano le note legali originarie, compreso l'APPLE iOS SOFTWARE LICENSE AGRIMENT, con tanto di link (hanno però avuto il buon senso di renderlo non funzionante...) al sito della Casa di Cupertino per gli eventuali approfondimenti al riguardo. Idem per le note circa la garanzia, anche quelle stampate presenti della scatola altrettanto falsificata, con esplicito riferimento a rivolgersi alla Apple in caso di problemi. Troppo forte!!! :-)))
Interessante, viceversa, la presa di posizione circa il tasto home (sulla quale inviterei la Apple a riflettere... :-) che nel clone ha un funzionamento diverso, più articolato... e meno ottuso. Corrisponde normalmente al tasto indietro (così è sempre possibile navigare tra le schermate senza ricominciare tutto da capo ogni volta), ma tenuto premuto emula il tasto Menù (indispensabile in Android, visto che le applicazioni di solito lo prevedono...). Con una pressione doppia, come nell'originale, si accede alle ultime applicazioni lanciate ma qui troviamo anche un'icona Home visto che altrimenti potremmo dover premere troppe volte il tasto per tornare realmente alla schermata iniziale.
La presa per il cavetto USB è di tipo Lightning, ovvero uguale a quella che troviamo sull'originale, mentre hanno deciso di graziare l'utente circa l'utilizzo della nano-SIM. In questo caso è il vecchio tipo, micro, con buona pace di chi, come il sottoscritto, non apprezza certe (inutili) forzature di mamma Apple. Ma meno male che di mamma ce n'è una sola!!!
In conclusione?
Come già detto in apertura, ne sconsiglio fortemente l'acquisto sia per motivi tecnici che etico/morali. Tra l'altro in caso di controlli doganali approfonditi potrebbe essere anche sottoposto a sequestro (un oggetto sfacciatamente contraffatto come questo non può né essere venduto, né acquistato in Italia) con il rischio di beccarsi anche una forte multa per incauto acquisto e non so che altro...
Credo infatti che serva a poco la mascheratura a colpi di nastro adesivo nero, operata dai cinesini furbissimi e scoperta all'arrivo, atta a censurare agli occhi dei finanzieri il falso logo Apple e l'altrettanto compromettente scritta iPhone poco più sotto. In definitiva non è altro che un giocattolino che se costa un quarto dell'originale è solo perché vale effettivamente quattro volte meno. Anche in Cina, si sa, la matematica non è un'opinione!
Aggiornamento del 21.08.2013
Italia batte Cina 1-0! :-)))
È stata una battaglia durata quasi un paio di mesi, complice anche il periodo feriale, ma alla fine il risultato è giunto. Non potevo fargliela passare liscia e così, armato di odiata capatosta più che di amata pazienza, ho contestato l'acquisto ai cinesini. Del resto nelle condizioni di vendita, almeno a parole, era scritto che in caso di problemi o di insoddisfazione era possibile aprire una reclamo (al pari di come avviene su eBay & PayPal) per ottenere un rimborso totale o parziale di quanto speso.
Il tutto suffragato dal fatto che - sempre secondo quanto dichiarato dall'intermediario cinese, una sorta di eBay dagli occhi a mandorla - la somma pagata non veniva trasferita al venditore fino a conferma di soddisfazione da parte dell'acquirente... che naturalmente non ho dato aprendo la contestazione. Inutile dire che la controparte ha provato ad arrampicarsi sugli specchi dichiarando che per loro fa fede esclusivamente AnTuTu Benchmark... ma davanti all'evidenza dei fatti testimoniata dai test reali effettuati, hanno dovuto soccombere.
L'intermediario, più che il venditore, mi ha proposto o la restituzione totale dell'importo pagato dopo aver spedito a mie spese e rischio l'oggetto, oppure un risarcimento pari al 30% dell'importo pagato. Ho optato per la seconda soluzione, incassando - dopo oltre un mese d'attesa! - un rimborso di 66.12 USD, quasi 50 dei nostri ben più rassicuranti euro. Tutto sommato 120 euro (invece di 170) per questo giocattolino possono anche essere ben spesi.
(... e tutto è bene quel che finisce bene! :-)