iOS 7, viaggio di sola andata
Da giorni si parla molto dell'ultima major release del sistema operativo 'tattile' di Apple, giunto ormai alla settima versione. Parliamone.
È noto, quantomeno a chi mi legge su queste pagine e su FB, che non sono un grande amante dell'universo Apple, anche se non rinnego un intero quinquennio (92-97) di agguerrita militanza in questo ambiente, nella mia vita digitale a cavallo tra l'amato Amiga e l'odiato Windows. Peraltro... è assolutamente casuale il fatto che abbia abbandonato il mondo Mac più o meno nello stesso periodo in cui è rientrato Steve Jobs in Apple, al termine di uno dei periodi burrascosi della Casa di Cupertino (che a quei tempi ho anche avuto l'onore e il piacere di visitare, in occasione del lancio dei neonati PowerBook 100, 140 e 170).
Comunque, tornando ai tempi più recenti, recentissimi, assieme all'abbastanza criticato iPhone 5S (e al suo fratello sfigato 5C) in questi giorni si parla molto anche dell'ultima major release del sistema operativo iOS, giunto ormai alla versione 7. Gli utenti lo stanno ricevendo come upgrade del proprio melafonino (dal 4 in su), molti stanno o hanno avuto problemi di aggiornamento, tantissimi si dicono poco soddisfatti della nuova grafica e delle nuove funzionalità offerte. C'è finanche chi dice che sia la brutta copia di Android ma questo, se non privo di ogni fondamento, e quantomeno un'esagerazione... esagerata!
40 minuti di passione... :-)
Non è causale la scelta, come foto d'apertura, della barra di avanzamento che compare durante l'installazione di iOS 7. Il tutto si è svolto su un iPhone 4 - quindi il modello più vecchio in grado di accoglierlo - per una durata di circa quaranta, interminabili, minuti durante i quali ho rischiato l'anchilosi delle dita (incrociate!). L'intera procedura si è conclusa - nonostante il modello un po' datato - senza intoppi e con un tranquillizzante start-up di benvenuto: iPhone è stato aggiornato correttamente. Rimangono ancora pochi passi e avrai finito!
Questi comprendono le solite domande su iCloud, sul servizio di geolocalizzazione, sulle credenziali di accesso a iTunes che, evidentemente, non sono trasferite d'ufficio dalla precedente versione del sistema operativo alla attuale. Viceversa erano tutte al loro posto le (tante) applicazioni installate, così come le configurazioni di posta elettronica (pw comprese!) e di accesso alle reti wireless già memorizzate. Di primo acchito la nuova veste grafica appare effettivamente un po' strana. Ha quel certo non so che di fumetto, forse per l'utilizzo di colori più vivi, contrasti più elevati e meno ombreggiature/sfumature/riflessi che davano alle precedenti versioni di iOS un leggero, ancorché statico, effetto 3D delle icone che, almeno secondo Apple, deve aver stufato.
La sensazione mia è che si stiano spianando la strada per il lancio di dispositivi meno potenti, foss'anche solo con l'obiettivo di aumentare considerevolmente l'autonomia e/o rimpicciolire e alleggerire le batterie ricaricabili che potrebbero essere utilizzate da futuri, ultrasottili, modelli. Questo l'ho notato anche in alcune personalizzazioni Android, come nella recente Sense 5.0 di HTC che appare anche questa a parer mio eccessivamente semplificata negli effetti grafici. Come diceva Giulio Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca. Vedremo...
Tornando a iOS 7 la prima novità si scorge nella schermata di blocco. Non è più necessario strisciare l'apposito cursore visualizzato in basso, ma basta agire da sinistra verso destra in qualsiasi punto del display. Con uno swipe dal bordo superiore verso il basso, anche dalla schermata di blocco, ma vale anche una volta dentro, possiamo accedere all'area notifiche che appare sempre più ricca di informazioni... e sempre più vicina a quella di Android! :-)
Effettuato la stessa azione gestuale dal bordo inferiore verso l'alto accediamo a un nuovo pannello dedicato ad alcune impostazioni rapide, come la luminosità dello schermo e i comandi del lettore multimediale, oppure ai controlli per attivare o disattivare wi-fi, bluetooth, rotazione schermo, modalità aereo e il silenzio assoluto (alias non disturbare); così come richiamare alcune funzionalità specifiche, come la torcia, il timer, la calcolatrice e la fotocamera. Tutto prima ancora di accedere alla vera e propria homepage del melafonino.
Scompare, tra l'altro, la pagina dedicata alla ricerca spotlite ma non certo quest'ultima che si richiama con un'altra specifica gesture: basta strisciare verso il basso partendo da qualsiasi punto del display che non sia, ovviamente, il bordo superiore. Da quel punto si richiamerebbe la già citata aria delle notifiche. Diversa anche l'animazione relativa ai gruppi di icone. Nelle precedenti versioni di iOS si apriva a fisarmonica una fetta di schermo, ora è una vera e propria zumata sulle icone raggruppate, eventualmente mostrate in più sottopagine se in numero superiore a nove.
A me, detto francamente, questo nuovo effetto grafico piace di più del precedente: pare, viceversa, che non sia stato accolto con altrettanto gradimento da parte degli utenti del nuovo iOS, fin troppo abituati (assuefatti?) al vecchio sistema. Ridisegnata anche la gestione del multitasking che ora visualizza anche una miniatura della schermata dell'applicazione in background, richiamabile con un tap su di essa.
Se, viceversa, vogliamo chiudere una qualsiasi applicazione basterà uno swipe verso l'alto della miniatura, anche questo, in realtà, già visto e stra-visto in ambiente Android & non solo! (Palm OS)
E il ritorno?
Da quel che si leggeva su Internet fino a qualche giorno fa sembrava possibile, per vie ufficiali, anche il ripristino a una precedente versione di iOS nel caso in cui la release 7 non fosse stata di nostro gradimento. Purtroppo questo era vero solo per le versioni beta di iOS 7, ma dal giorno del rilascio ufficiale, questo non è più possibile. Come dire che chi ha effettuato l'upgrade, se non è contento, non può più tornare indietro.
Certo, non si può escludere che non potrà tornare ad essere possibile per vie non ufficiali, ma ricorrere ad artefici di questo tipo potrebbe non essere alla portata di tutti. A meno che gli sviluppatori più accaniti non mettano a punto una procedura one click per risolvere facilmente il problema. Chi lo sa...