dT n.24/2013 del 28.10.2013
Cornice stile Ritorno al futuro
OCT 28 2013


Nuovi iPad: meglio tardi che mai!

Apple annuncia gli iPad di nuova generazione, sia nel formato 'pieno', ovvero da 9.7 pollici - che in quello 'mini', da 7.9.

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Settimana interessante per i mela-boys: Apple annuncia al pubblico gli attesi iPad di nuova generazione, sia nel formato pieno, ovvero da 9.7 pollici - giunto ormai alla release n. 5 - che in quello mini, da 7.9, successore del primo modello presentato un anno (esatto, giorno più giorno meno) fa.

Entrambi basati sulla nuova architettura a 64 bit, offrono più o meno tutto quello che gli utenti si aspettavano e che i rumors degli ultimi mesi anticipavano con precisione quasi chirurgica. Delusi solo quelli che attendevano anche sulle nuove tavolette Apple il sensore biometrico per le impronte digitali che tanto - nel bene e nel male - ha fatto parlare di sé al lancio del recente iPhone 5s, avvenuto solo qualche settimana prima.

I nuovi iPad sono dispositivi sicuramente interessanti che - non nutro alcun dubbio... - riscuoteranno il solito successo al quale siamo ormai abituati. Forse ancor di più di quanto avvenuto per le precedenti generazioni, rispetto alle quali colmano più d'una lacuna.

Immagine_inlineLeggero, finalmente, come l'Air...

La storia dell'iPad inizia nel vicino 2010, con il primo modello che - a disdetta delle attese dei maligni, in primis il sottoscritto - ha rappresentato l'ennesimo successo commerciale di Apple degli ultimi anni. Chi a quei tempi (ehm, ehm...) lo criticava, lo vedeva solo come un iPod Touch gigante: del resto non avendo capacità telefoniche (vocali) non poteva essere inquadrato come un super iPhone. In realtà a differenza dell'iPod la connessione dati poteva avvenire anche per il tramite di un operatore telefonico e una SIM card, quindi volendo una telefonata in assenza di connessione WiFi poteva sempre essere fatta tramite Skype...! :-)

Lo stesso non poteva dirsi per le videochiamate, in quanto l'iPad prima maniera non disponeva nemmeno di foto/videocamera. Lacuna subito colmata dal secondo modello, un anno dopo, che accanto alla doppia fotocamera offriva (e offre, visto che è tuttora in vendita!) un processore nettamente più veloce e uno spessore sensibilmente ridotto: dagli originari e abbondanti 13 millimetri si è passati a meno di 9, con una riduzione percentuale di oltre il 30%. Lo stesso, ahi-loro, non è avvenuto per il peso, ridotto di appena una cinquantina di grammi, passando dai poco più di 650 ai poco più di 600.

Un primo significativo salto in avanti è avvenuto, l'anno dopo, con l'iPad di terza generazione: non certo riguardo alle dimensioni e al peso - entrambi nuovamente lievitati - ma per quel che concerne il display, finalmente disponibile a risoluzione retina come, o quasi, iPhone 4 insegna. Durò poco, non si sa bene perché. È stato sostituito appena 7 mesi dopo dal modello 4 che disponeva di un processore ancora più potente (A6X) e del connettore Lightning, lo stesso dell'iPhone 5.

Immagine_inlineMa è con l'iPad di quinta generazione, non a caso denominato Air, che si ha la vera e propria riscossa per quel che riguarda dimensioni e peso, senza sacrificare né la potenza (anzi, aumentandola ulteriormente grazie al processore A7 il doppio più veloce del precedente) né l'autonomia di utilizzo - fino a 10 ore - nonostante venga utilizzata una batteria notevolmente più sottile e leggera. In complesso lo spessore si riduce di un ulteriore 20%, raggiungendo i 7.5 mm, e il peso infrange (finalmente) il muro del mezzo chilo con una riduzione di quasi il 30%.

«Il nuovo chip A7 è una scheggia. È il più potente ed efficiente che abbiamo mai costruito, e porta sull’iPad un’architettura a 64 bit di livello desktop: in pratica, iPad Air parla la lingua dei sistemi di elaborazione più evoluti. Con il chip A7, sia la CPU sia la grafica hanno prestazioni fino a due volte più veloci rispetto alla generazione precedente. E la cosa più incredibile è che tutta questa potenza sta in un dispositivo che pesa meno di 500 grammi. Il coprocessore di movimento M7 è un altro dei motivi per cui iPad Air è così potente e al tempo stesso così efficiente nei consumi. L’abbiamo progettato per un compito specifico: raccogliere i dati registrati da giroscopio, accelerometro e bussola, alleggerendo il carico del chip A7 e permettendo alle app di rispondere ai dati di movimento rilevati dall’iPad. Il coprocessore M7 è stato creato per fare solo questo, perciò usa meno energia di quella che servirebbe al chip A7 e lo lascia libero di concentrarsi su altre operazioni. Il risultato è un iPad che risponde ancora meglio, con una batteria che dura tantissimo». Parola, naturalmente, di Apple!

Immagine_inlineiPad mini, finalmente Retina

Non me ne vogliano i mela-boys, in particolare gli irriducibili dell'iPad (soprattutto quelli, e ne conosco più d'uno, che lo ritengono un sostituto pressoché totale del computer fisso o portatile) ma a mio modestissimo avviso la vera novità del recente annuncio Apple riguarda il fratellino minore, l'iPad mini con display Retina.

Per un motivo molto semplice: ha tutto, proprio tutto, del fratello maggiore, ma in formato ridotto... nel senso positivo del termine. Finanche i pixel sono più piccoli, visto che sono in numero uguale (2048x1536) su una superficie minore: 7.9 pollici invece di 9.7. Questo significa una risoluzione espressa in pixel per pollici ancora superiore (326 dpi contro i 264 del fratello maggiore) il che equivale a dire un risultato visivo senza precedenti per un tablet, al pari di come è stato a suo tempo per l'iPhone 4 con il suo piccolo display da 3.5 pollici.

Il tutto senza minimamente sacrificare la potenza (stesso processore A7 e stesso coprocessore M7) o l'autonomia di funzionamento (le stesse 10 ore-Apple dell'iPad Air) così come tutte le altre caratteristiche, per così dire, accessorie: fotocamere, microfoni, sensori, antenne, ecc. Senza sottovalutare il fatto, e chiudo, che rispetto al modello precedente, l'iPad mini dello scorso anno, il salto in avanti è nettamente maggiore di quanto avvenuto per l'Air rispetto al precedente 4.

Brava Apple!!! (... e quanno ce vo' ce vo'! :-)))

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Andrea de Prisco - AdP

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