Ebbene sì, ho iniziato con questo!
Si chiamava SR-60, era prodotto dalla (instancabile, almeno all'epoca) Texas Instruments.
Un bel giorno comparve magicamente, si fa per dire, al mio liceo: più o meno correva l'anno 1977/78 e quindi - calcolatrice alla mano - avevo 15/16 anni. Seconda/terza liceo, per intenderci.
Uno dei docenti di fisica di allora (l'illustrissimo, e lo dico convintamente, prof. Ottavio Serra) riuscì a farlo acquistare alla scuola e a organizzare un - rullo di tamburi! - Corso parascolastico di informatica. Nel quale, ovviamente, mi tuffai a capofitto, pur non sapendo ancora di cosa si trattasse.
Bello espanso poteva contare su mezzo cappa di memoria (a quei tempi si indicavano i passi di programma: nessuno lo diceva, ma erano praticamente byte) e poteva memorizzare, incrociando le dita, dati e programmi su schede magnetiche giganti. Non come quelle micro delle contemporanee o quasi calcolatrici programmabili. Display a LED alfanumerico e questo ne faceva davvero un oggetto quasi magico: poteva addirittura parlare (per iscritto).
Ancora ricordo che uno dei miei primi programmi complicati fu un simulatore di Tombola, in cui l'SR-60 faceva tutto da solo, chissà se si divertiva... , dall'estrazione pseudocasuale dei numeri al conteggio dei vari risultati raggiunti sul tabellone, gestitito da lui: ambo, terna, quaterna, cinquina e - appunto - tombola! Sempreché non fossero ottenuti da altri, sulle cartelle normali
All'epoca non avrei mai immaginato che di lì a poco avrei fatto tombola anch'io, trasformando via via questa iniziale curiosità nella mia principale attività lavorativa.
Bei tempi, ri-ribadisco!