Qui comincia l'avventura...
Il mio primo oggetto programmabile - 'mio-mio' - è stata la mitica quanto indimenticabile Texas Instruments TI-58.
Era la sorella povera della più importante TI-59, rimasta nel mio affollatissimo cassetto dei vorrei ma non posso a corredo a quei tempi. Quest'ultima, a differenza della '58, aveva il doppio della memoria - ovvero un intero kappa - e soprattutto una unità a schede magnetiche per memorizzare dati/programmi. Viceversa entrambe potevano utilizzare moduli ROM con programmi bell'e pronti per varie applicazioni, specialmente scientifiche: fisica, matematica, chimica, ingegneria, ecc.
Parlo di fine anni settanta inizio ottanta, anche questo un triennio piuttosto importante nella mia vita post-analogica. La TI-58 (dei poveri...) di kappa ne aveva appena mezzo, configurabile come 480 passi di programma o 60 registri di memoria, quantità modulabile a lotti di 80/10. NON disponeva di alcun sistema di memorizzazione/backup per i programmi, che quindi svanivano nel nulla dopo ogni spegnimento della calcolatrice. In pratica tornava nuova ogni volta. Oggi, ma NON allora, diremmo male non le faceva!
Con gli occhi e i neuroni di oggi si tratta(va) di uno scenario a dir poco allucinante, ma - lo dico sempre - quelli erano altri tempi ed eravamo felici & contenti con poco. Anche molto meno del minimo sindacale in grado di dare dignità digitale a chiunque!
Infatti dopo un paio d'anni, credo, saltò fuori una fantascientifica TI-58C, dove la C stava - era ora! - per memoria continua. Ovvero se la spegnevi e riaccendevi non ti toccava digitare a mano il codice appena perso. Il disastro era sempre dietro l'angolo. Recentemente ho anche installato sul mio smartphone un emulatore... ma non è la stessa cosa. O, più realisticamente, io non sono più quello di allora, e non so dirvi se questo sia meglio o peggio!