dT n.09/2022 del 14.12.2022
Cornice stile Ritorno al futuro
JUN 01 1977


Immagine di apertura

HP-97, sogni mostruosamente proibiti

Parliamo più o meno del 1977. Altrettanto più o meno, all'epoca, ero fresco di liceo scientifico, quindi questo gioiellino..

Immagine_inline

... non era nelle mie mire-mire a quel tempo. Di certo mi incuriosiva, come qualsiasi altra meraviglia fantascientifica che si ravvicinava (del terzo tipo) in quegli anni.

Sorella maggiore della tascabile HP-67, era la versione da tavolo di dimensioni operative più comode: con tastiera e display più grande, nonché una stampante termica incorporata. Quest'ultima era in grado finanche - si fa per dire... - di tracciare grafici, scaldando asterischi un po' più a destra, un po' più a sinistra sul rotolo di carta termica via via spinto fuori a colpi di paper advance. Il tutto contando su poche centinaia di byte di memoria centrale, su minuscole schede magnetiche come supporti di massa, su output esclusivamente numerici via display luminosi a led rossi sette segmenti o sulla già citata stampantina quasituttofare. Fine.

Eppure dispositivi di questo tipo aiutavano gli ingegneri a progettare (e a non far crollare...) ponti, dighe e palazzi; i fisici a portare a termine con successo i calcoli dei loro esperimenti; i matematici a risolvere equazioni e problemi anche complessi... in qualche secondo/minuto/ora. Nei limiti, si sa, dei passi di memoria disponibili (in tutto 224) e dei registri numerici (26) dove immagazzinare dati e risultati dei calcoli. Al solito, la memoria era volatile, nel senso che spegnendo l'apparecchio si cancellava tutto e i cappa (diminutivo di Kbyte) si conoscevano solo di fama, ovvero non erano ancora appannaggio di queste macchinette. Con rispetto parlando!

Immagine_inlineNon mancavano a catalogo librerie di programmi già pronti, disponibili su schede magnetiche a sola lettura come quelle in foto. Uno dei più diffusi era certamente lo Standard Pac, che comprendeva programmi di vario genere, dal calcolo matriciale e vettoriale alle funzioni calendario, dalle conversioni numeriche a quelle statistiche di base, senza dimenticare qualche giochino tipico dell'epoca come l’immancabile simulatore di atterraggio lunare (a quei tempi puzzavamo un po' tutti ancora di Missioni Apollo). Poi c'erano i Pac più seri, come il Business Decisions Pac, il Clinical Lab and Nuclear Medicine Pac, il Navigation, il Surveying, lo Stat e il Math Pac, solo per citarne alcuni.

La programmazione avveniva tramite la famosa (?) Notazione Polacca Inversa, RPN, con la quale si risparmiavano diversi passi di programma pre-trattando (in un certo senso... ) i calcoli da fare. Si contrapponeva al SOA (Sistema Operativo Algebrico) delle macchinette Texas, e stabilire quale dei due fosse il migliore erano - sempre con rispetto parlando - chiacchere da bar!

AdP

Tratto da #ADPbook2023 - Operazione nostalgia.

Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su LinkedIn Condividi su WhatsApp Invia per email

Progetto a cura di

Andrea de Prisco - AdP

Per ulteriori informazioni, scrivi a:

i-n-f-o(a)adpware.it
(tolti i trattini e con la @ dove serve!)

oppure utilizza il modulo Contattami