dT n.76/2023 del 07.07.2023
Cornice stile Ritorno al futuro
MAR 15 1991


Immagine di apertura

Commodore Dynamic Total Vision

O, come dicevan tutti, CDTV. Per dirla alla Zia Wiki, era un «Amiga special purpose», al solito venduto male da Mamma Commodore.

Sì, vabbè, ma cos’era di preciso il CDTV? A guardarlo sembrava un comune lettore CD, proprio di quelli da integrare in un impianto audio preesistente. Le sue uscite video, però, lo collocavano maggiormente in zona TV, del resto tale coppia di consonanti, nel nome, non stava lì a caso. Dentro era un Amiga a tutti gli effetti, più di preciso un A500 con quel che ne conseguiva, nel bene e nel male. Come più volte sottolineato, l’Amiga 500 non mi è mai stato particolarmente simpatico, si sa, ma quello strano sono io… e per me gli Amiga veri erano quelli più seri: 1000, 2000, 3000, 4000… tanto per fare cifre tonde.

Erano i tempi in cui si faceva largo una nuova parolina: multimedialità. Spesso abbinata a interattiva, dimenticando - o per meglio dire facendo finta di dimenticare - che tali concetti­ circolavano (tra le pieghe) da almeno una decina danni, visto che un qualsiasi computerino o computerone dotato di una semplice scheda grafica e altrettanto minima scheda audio, multimediale (e interattivo) lo era o poteva esserlo da sempre. Eppure a inizio anni novanta sembrava non si dovesse parlare d’altro. Tornando al CDTV, sempre secondo quanto garantisce Zia Wiki (al solito non ho particolari motivi per dubitarne), visto come computer evidenziava anche un interessante primato. Per quanto possa sembrare strano è stata la prima macchina a integrare un lettore CD, che finora avevamo visto solo come periferica esterna in tutti gli altri contesti.

Immagine_inlineLettore e non scrittore (ovvero masterizzatore) in quanto anche per questo aspetto i tempi non erano maturi, così come non lo erano per le successive evoluzioni ottiche arrivate anni dopo, prima con i DVD e successivamente, molto successivamente, con Blu-ray e simili. Tutti/tutte buonanime! Inizialmente fu venduto solo con un telecomando IR, a sviluppo orizzontale e con tasti di interazione per i videogiochi. Il CDTV si collegava via cavo, videocomposito o antenna, al TV e non aveva nessun hard disk interno: tutto iniziava inserendo per prima cosa un CD-ROM con il contenuto (multimediale) da trattare.

Chi, invece, era intenzionato a tuffarsi anche nel più vasto mondo Amiga, poteva acquistare il set computer system, con il minimo sindacale per volare anche a quella quota: tastiera, mouse, drive FD, tutti rigorosamente neri per non sfigurare, troppo, in salotto! Tra le varie novità inattese, il CDTV offriva anche le porte MIDI. Questo, potenzialmente, lo avvicinava al mondo musical-elettronico, dove la faceva da padrone da sempre l’universo Atari ST. Immagine_inlineE anche questa, consentitemi, è una mossa che non mi è troppo chiara… come credo non fosse stata tanto chiara ai musicisti (elettronici) del tempo che, immagino, il CDTV non l’hanno visto arrivare. Nel senso negativo del concetto.

L’ingarbugliamento complessivo non finiva qui. Più o meno nello stesso periodo Commodore ha lanciato anche l’unità A570, un add-on CDTV per l’Amiga 500, ovvero un drive CD specifico per quest’ultimo… che nel frattempo era uscito di produzione. Che tempismo fantastico! Comunque, visto che al peggio non c’è mai fine, fallito l’esperimento CDTV (pare ne siano state vendute in tutto, worldwide, sì e no trentamila pezzi) il colpo di grazia all’Amiga - e di conseguenza alla Commodore intera - è arrivato con il velopietoso CD32 riguardo al quale…

… è pietoso e saggio tacere! (cit.)

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Andrea de Prisco - AdP

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