Il Commodore 64, mon amour!
È in stampa, alla data del 24.01.2022, sarà pronto tra un paio di settimane, la mia seconda raccoltina dedicata stavolta al Commodore 64 che, come dice Zia Wiki, è stato - e probabilmente lo è ancora - il computer più venduto al mondo.
Per questo secondo numero - proposto come sempre a chi fosse interessato ai SOLI COSTI VIVI DI PRODUZIONE E SPEDIZIONE - mi sono voluto sbizzarrire con Photoshop per restaurare (in qualche caso correggere) alcune pagine. In realtà un po' tutte, anzi tutte-tutte, visto che le scansioni come molti ricorderanno risalgono a una dozzina abbondante di anni fa e sono stare realizzate con uno scanner automatico e solo parzialmente sistemate viste l'alto numero. Oltre 60.000 ma vi assicuro che sono state comunque controllate, seppur velocemente, una per una. 😎
In occasione di queste raccoltine dovevo "per forza" fare qualcosa in più, compreso correggere/integrare alcuni... conti in sospeso che avevo con la redazione di allora. Già perché a quei tempi, primi anni ottanta, non esisteva il desktop publishing (a dirla tutta nemmeno i mouse, almeno sulle scrivanie di tutti) e si impaginava a mano, con le "strisciate" incollate a mano sui menabò, e gli articoli si consegnavano DATTILOSCRITTI e poi qualcuno li ribatteva (a mano) e poi c'era la delicata fase della correzione di bozze, in cui un operatore leggeva da alta voce l'originale e il secondo controllava seguendo le strisciate in fotocopia. E così ogni tanto qualcosa scappava, ma era assolutamente fisiologico con i flussi lavorativi di allora. In un articolo, ad esempio, io scrivevo 2^16 = 65536, come tuttinoi sanno, e in stampa ci finiva 2^6 = 65536 con l'1 scappato. Beh, dove me ne sono accorto - e chissà quanti altri errori ci sono - ho sistemato! 🤨
Oltre a questo MC, per ragioni di costi, specialmente nei primi anni, aveva alcune sezioni (si chiamavano e immagino si chiamino tuttora 32esimi, 64esimi, in funzione del numero di facciate, ma non era il denominatore in barba al nome!) interamente a colori, altri stampati in bianco e nero, o per meglio dire biancodellacarta+altrocolore, a scelta dell'editore. Altre volte ancora lo stesso 32esimo era stampato da un lato a colori e dall'altro in BN, e così si spiega nello stesso articolo si potevano sfogliare in sequenza pagine di tipo diverso.
Vabbè, per non farla troppo lunga, mi sono divertito sia a colorare (o ricolorare) i fondini di quasi tutti i box, utilizzando quasi sempre quando già presenti le stesse nuances originali, ma dove ho potuto ho "ricostruito" il colore dove non c'era (sulla stampa) ma c'era e come negli originali che io mandavo. Un paio di esempi per tutti: le pagine degli stampati con il mini-plotter del 64 (a quattro colori come i quattro pennini dello stesso) o quella con le foto della scheda madre del drive 1541, in entrambi i casi a "due colori" nell'originale:
NB: queste anteprime sono a bassa risoluzione, le pagine in stampa sono a 300 dpi. Per gli esempi del plotter del 64 - gli originali ovviamente non ce li ho più! - ho "giocato" con i canali CMKY della quadricromia, facendo cartavince-cartaperde (triangolo per triangolo e per gli altri particolari, senza purtroppo poterli trattare tutti). Per le foto a colori nel secondo esempio... le ho semplicemente sostituite con analoghe immagini recuperate su Internet. Tanto la scheda madre del 1541 è "uguale per tutti", o comunque è uguale quanto bisognava mostrare lì (i "pallini" da chiudere o tagliare per cambiare stabilmente il numero di device. Ve lo ricordate, vero, il LOAD "$", 8 ? Ecco, quell'8 finale!)
🙂
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(tolti i trattini e con la @ dove serve!)
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