Articolo pubblicato sul n. 130 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel giugno 1993

MCmicrocomputer


Anteprima:
Motorola PowerPC: la vendetta...

di Andrea de Prisco

Cosi', a bruciapelo: cosa vi ricorda l'ottobre '91? Forse nulla o forse tutto. Nulla se siete un po' sbadati. Tutto se, come il sottoscritto, sperate in un futuro del personal computing tutt'altro che piatto. In quella data, infatti, Apple, IBM e Motorola annunciavano un accordo per una comune architettura RISC per il futuro denominata PowerPC. Destinata a coprire tutti gli ambienti di calcolo, dai portatili ai supercomputer senza dimenticare ne' i mainframe ne' gli embedded controller per applicazioni in real time, questa architettura (nemmeno tanto nuova, come vedremo) consentira' Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolodi mantenere attraverso tutti questi ambienti la compatibilita' software. In conseguenza della diretta discendenza dalla preesistente architettura Power  (da non confondere con PowerPC) utilizzata nelle workstation e server IBM RS/6000, le future macchine basate su PowerPC potranno trarre vantaggio dalla vasta base di applicazioni AIX gia' sviluppate per queste piattaforme.

 

L'origine: l'architettura Power

 

Power, sviluppata da IBM per le sue macchine RS/6000, rispetta i concetti fondamentali delle architetture RISC:

 

- Istruzioni a lunghezza fissa

- Operazioni registro-registro

- Lettura/Scrittura registri-memoria

- Istruzioni semplici e modi di indirizzamento elementare

- Un set di registri esteso

- Istruzioni anche a tre operandi (non distruttive)

 

Inoltre presenta alcune ulteriori caratteristiche tali da distinguerla nettamente da altre macchine RISC. Disponendo, ad esempio, di tre unita' esecutive indipendenti (una branch unit, una integer unit e una floating-point unit) le istruzioni differenti possono essere eseguite parallelamente e nel medesimo ciclo di clock: da questo la sua caratteristica di processore superscalare. Oltre a questo l'architettura Power include diverse istruzioni "composte" che consentono di ottimizzare la lunghezza del codice, senza pero' ricadere nei problemi tipici delle macchine CISC che hanno si' istruzioni molto potenti ma per questo anche tanto complesse. Per citare un esempio, nelle chiamate di procedura delle macchine RISC una notevole espansione del codice era dovuta al salvataggio e al ripristino dei registri prima del "salto" vero e proprio e subito dopo il "return". Per far fronte a questo problema, IBM introdusse le istruzioni di load e store "multiplo" che permettevano di caricare e scaricare in memoria un insieme di registri in una sola istruzione.

Un ulteriore aspetto che differenzia Power dalle comuni architetture RISC riguarda il fatto che il formato floating point e' compreso tra i tipi di dato di prima classe. In pratica il floating point non e' stato aggiunto a posteriori ne' considerato come una caratteristica opzionale attraverso un coprocessore, ma e' direttamente implementato nel set istruzioni del processore esattamente come di tipi di dato standard, interi e dati logici. Cio' significa che il floating point e' una caratteristica completamente integrata nel processore e offre maggiori prestazioni nelle applicazioni in virgola mobile. Power supporta il formato standard floating point IEEE-754, utilizza un set di 32 registri in doppia precisione che fanno parte dell'unita' a virgola mobile e che sono separati dai registri generali dell'unita' intera. L'architettura supporta sia i dati in singola che in doppia precisione anche se i primi in ogni caso vengono convertiti nel formato doppia precisione quando sono caricati dalla memoria ai registri interni e tutte le istruzioni aritmetiche sono eseguite in questa modalita'. Il set di istruzioni floating point comprende una serie di istruzioni "moltiplica-e-somma" che consentono di migliorare drasticamente le prestazioni di molti algoritmi.

 

L'evoluzione: PowerPC

 

Con la necessita' di soddisfare le diverse esigenze di Motorola, IBM e Apple, e al tempo stesso conciliarne le previsioni a lungo termine sono state effettuate alcune modifiche all'architettura Power, mantenendo la compatibilita' software con le macchine RS/6000, dando vita al neo nato PowerPC. Il set di istruzioni di Power, ad esempio, e' stato ridimensionato per facilitare la realizzazione di versioni single chip a basso costo. Altre funzioni sono state rimosse per semplificare la realizzazione di  future versioni superscalari molto aggressive. Oltre a questo, l'architettura e' stata estesa integralmente a 64 bit, per prolungare il ciclo di vita di PowerPC, partendo cioe' gia' da una piattaforma sufficiente a coprire tutte le esigenze di calcolo dei prossimi dieci anni.

Naturalmente e' stata posta particolare cura nel garantire che le funzioni di Power non piu' residenti in PowerPC possano ancora essere implementate attraverso meccanismi di "trap & emulate" in modo da consentire ai nuovi processori comunque la compatibilita' binaria per tutti il software gia' esistente per Power.

Ma a fronte delle relative esemplificazioni, troviamo d'altro canto un potenziamento del set di istruzioni per schedulare esplicitamente i dati da introdurre ed estrarre sotto il controllo dell'utente, nonche' l'aggiunta di istruzioni floating point in singola precisione (Power supporta solo la doppia precisione). Troviamo inoltre un modello di ordinamento della memoria molto leggero con possibilita' di congelamento della stessa e di sincronizzazione da parte dell'utente (per il multiprocessor).

Ma il cambiamento piu' significativo da Power a PowerPC riguarda, come detto, l'estensione dell'architettura da 32 a 64 bit: esisteranno sia PowerPC a 32 che a 64 bit, ma tutti i processori saranno in grado di lavorare a 32. Le versioni a 64 bit avranno uno switch selezionabile a livello di codice utente per passare da 32 a 64 bit e viceversa. Cio' consentira' alle implementazioni a 32 bit di girare anche su quelle a 64 bit con un kernel di sistema operativo a 64 bit, permettendo nel contempo alle nuove applicazioni a 64 bit di utilizzare le vecchie librerie a 32.

 

Il futuro e' presente...

 

Un anno e mezzo fa (ottobre '91) non si sapeva bene quanto tempo avremmo dovuto aspettare per "toccare con mano" i frutti di quel fatidico accordo. Oggi PowerPC non solo esiste, ma e' gia' in fase di campionatura: la produzione in volumi iniziera' nel terzo trimestre '93. Il primo processore basato su questa architettura si chiama PowerPC MPC601 ed e' classificato come un dispositivo di media dimensione, medie prestazioni, adatto per sistemi desktop di costo medio-basso single processor ma anche per sistemi multiprocessor di fascia alta.

Sul mercato americano, per quantitativi minimi di 20.000 pezzi, la versione MPC601 a 50 MHz avra' un prezzo unitario di 280 dollari mentre la versione a 66 MHz costera'' 374 dollari. Riguardo le prestazioni del nuovo chip, le valutazioni iniziali, basate sul benchmark SPECmark 92, stimano che sia in grado di superare i 60 SPECint e gli 80 SPECfp. MPC601, che integra in circa 11 millimetri quadrati 2.8 milioni di transistor, e' il primo di quattro microprocessori PowerPC che saranno progettati e prodotti da Motorola e IBM: gli altri tre si chiameranno MPC603, 604 e 620. Il piu' potente della serie raggiungera' prestazioni dell'ordine dei 300/500 SPECmark. Un singolo chip... provate ad immaginare cosa succedera' su una macchina multiprocessor basata su PowerPC MPC 620!

 

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Riquadro 1 (contiene la foto del centro di Somerset)

 

Somerset: Design Center per i PowerPC

 

IBM e Motorola, con la partecipazione di Apple, hanno messo in piedi un centro di progettazione e sviluppo per i futuri processori PowerPC: il Design Center di Somerset, nei pressi di Austin, Texas. Occupa un'area di circa 3.400 metri quadri e ospita un staff tecnico di circa trecento progettisti provenienti sia da Motorola che da IBM, operanti in parallelo sui quattro distinti processori PowerPC attualmente previsti. I progettisti del nuovo centro di Somerset utilizzeranno una metodologia formale VLSI derivata dai migliori tool CAD di IBM e Motorola. Questi strumenti combineranno la rapidita' di un progetto dei tool IBM con la capacita' di integrazione che Motorola ha utilizzato per produrre i microprocessori ad alte prestazioni in larghi volumi per il mercato commerciale. I nuovi progetti utilizzeranno una tecnologia avanzata da 0.5 micron che si basa su un set di regole di progetto comune tra IBM e Motorola. Quest'ultima produrra' questi dispositivi in volumi nel nuovo stabilimento MOS11 (0.35 micron front-end) di Austin.

 

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Riquadro 2  (non contiene illustrazione)

 

Solaris su PowerPC

 

SunSoft Inc., consociata software di Sun Microsystem Inc. ha annunciato che sviluppera' una versione del suo ambiente software Solaris per l'architettura PowerPC. Contemporaneamente Motorola cooperera' con il gruppo di sviluppo di SunSoft in modo da assicurare che Solaris  sia ottimizzato per la piattaforma PowerPC.

"Questo annuncio di collaborazione con SunSoft sottolinea la continua espansione dell'architettura PowerPC nel settore del computer" ha detto Murray Coldman, assistente direttore generale del settore Semiconduttori Motorola; "Motorola e' determinata a portare tutta la gamma di prestazioni e di versatilita' dell'architettura PowerPC ai diversi ambienti Unix in accordo con le necessita' dei clienti"

Scott MacNealy, presidente e direttore generale di Sun Microsystem Inc. ha cosi' commentato: "il successo che Solaris sta incontrando sul mercato trova una naturale continuazione nell'annuncio odierno. La disponibilita' di Solaris su PowerPC espande considerevolmente la nostra posizione di fornitore in un campo molto piu' vasto del settore computer".

 

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Riquadro 3 (contiene l'illustrazione "PowerPC Computing Environment")

 

PowerOpen Association

 

Apple, Bull, Harris, IBM, Motorola, Tadpole Technology e Thomson-CSF, ossia sette dei principali produttori leader in settori tecnologici fra i piu' diversificati ma tutti riconducibili all'area computer, hanno annunciato la costituzione di un gruppo indipendente, denominato PowerOpen Association Inc., che avra' lo scopo di promuovere l'ambiente PowerOpen e di fornire ai progettisti software i servizi di supporto allo sviluppo di prodotti in questo ambiente.

Nel suo quartier generale, nei pressi di Boston, l'Associazione PowerOpen operera' per mettere a punto strumenti di sviluppo e servizi che verranno messi a disposizione dei progettisti software. Inoltre essa si rivolgera' a tutto il settore promuovendo l'ambiente PowerOpen e costituira' un'assemblea neutrale attraverso la quale i membri potranno partecipare per definire le future migliorie.

L'ambiente PowerOpen comprende l'architettura RISC PowerPC e le specifiche ABI (Application Binary Interface), offrendo l'alternativa fra ambienti basati su OSD/Motif o su Macintosh. L'associazione sta attivamente ricercando altri fornitori di sistemi, progettisti software ed utenti finali interessati a supportare questa nuova generazione di macchine che sfruttera' appieno le potenzialita' dell'ambiente PowerOpen.

L'associazione offrira' ai suoi membri molti e diversificati servizi per rendere loro piu' agevole l'integrazione della tecnologia PowerOpen ed accelerare le vendite del software e dei sistemi che produrranno. Nell'ambito del servizio di supporto sono fondamentali i sistemi e le sequenze di test per le applicazioni, che consentono ai membri di verificare la congruenza con le specifiche ABI, nonche' l'assistenza tecnica necessaria allo sviluppo di programmi applicativi in ambiente PowerOpen.

 


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