Articolo pubblicato sul n. 178 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel novembre 1997

MCmicrocomputer


Anteprima:
Acer TravelMate 7100

di Andrea de Prisco

“Volevamo stupirvi con effetti speciali...” è uno slogan ormai in voga da tempo, forse anche troppo “inflazionato” oramai, ma ben si addice alla nuova linea di prodotti portatili Acer ad alte prestazioni. Tanto per essere ancora più espliciti, ci sarebbe da chiedersi se in Acer abbiano inventato la macchina del tempo, per poter strappare di mano direttamente ai nostri posteri i notebook della serie 7100. Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

Le caratteristiche tecniche, come vedremo, hanno quasi dell'inverosimile, praticamente impensabili anche solo fino a un istante fa.

E non stiamo affatto esagerando...

  

Se c’è una cosa della quale possiamo assolutamente esser certi, questa riguarda il fatto che Acer, il colosso informatico taiwanese che da alcuni mesi ha intelligentemente acquisito la divisione notebook della Texas Instruments, con la sua nuova linea di portatili TravelMate 7100 ha fissato nuovi parametri di riferimento nel mondo della tanto movimentata “informatica portatile”.

Se, infatti, vi proponessero un notebook con display a colori mozzafiato, 10 ore di autonomia di funzionamento, tre o quattro giga di hard disk, processore Pentium MMX a 233 MHz a basso consumo, 512 K di cache di secondo livello e tanto, tanto altro ancora, credereste mai alle vostre orecchie?

Eppure, la verità è che un prodotto di questo tipo, atteso da tempo immemore (diciamolo francamente), mancava proprio all’appello e volendo o nolendo se ne cominciava proprio a sentire la mancanza. In molte (troppe) occasioni, abbiamo avuto per le mani notebook sì dalle capacità stratosferiche, ma ingegnerizzati il più delle volte alla “meno peggio”, alimentati da grosse e pesanti batterie ricaricabili in grado di assicurare sì e no un’oretta abbondante di funzionamento fuori sede. Questo proprio perché molti costruttori (evidentemente poco scrupolosi) hanno preferito fare - a spese dell’utente! - il passo più lungo della gamba, inserendo brutalmente nel volume di un compatto notebook la tipica elettronica di un computer da tavolo, con tutti gli annessi e connessi (due o tre ventole di aerazione, grossi dissipatori termici, ecc.) atti a renderne possibile l’improbabile funzionamento.

Nel caso dei nuovi Acer TravelMate 7100, di contro, ogni particolare dell’ingegnerizzazione del prodotto è mirata all’utilizzo portatile del notebook, raggiungendo in questo modo performance di autonomia elettrica assolutamente mai viste prima in prodotti di questo genere. E, una volta tanto (ribadiamo), elevata autonomia di funzionamento non a discapito delle prestazioni, assolutamente da record mondiale anche queste.

A cominciare dal microprocessore, il noto Tillamook (nome in codice) di Intel, al secolo Pentium MMX a 200 o 233 MHz espressamente progettato per l’utilizzo “mobile”. Realizzato in tecnologia da 0.25 micron, nonostante le sue prestazioni di assoluto primato, consuma meno di 5 watt. Da qui il vero e proprio miracolo: abbiamo davanti ai nostri occhi un guadagno del 40% per quanto riguarda le prestazioni rispetto alla precedente versione a 166 MHz e - contemporaneamente! - un consumo inferiore ancora del 40%, quasi a sfidare finanche le più basilari leggi della fisica moderna, in cui notoriamente nulla si crea e nulla si distrugge.

L’autonomia elettrica di funzionamento, grazie al pregiato mix di particolari tecnologie utilizzate (tra cui la batteria ricaricabile agli ioni di litio) può raggiungere l’incredibile traguardo delle 10 ore (!!!), grazie anche alla gestione automatica dell’energia, calibrata sul reale utilizzo della macchina da parte dell’utente.

Il tutto in un “cabinet” di soli 3.3 kg di peso complessivo, che racchiude tra l’altro 32 megabyte di memoria DRAM sincrona ad alta velocità (upgradabile fino a quota 128), un acceleratore grafico a 128 bit in grado di supportare finanche la visione 3D, due megabyte di videoram, microfono e sistema audio stereofonico 3D NeoMagic a 16 bit.

Il rendering grafico tridimensionale è supportato via Direct3D e DirectDraw, accelerando il software specifico per MMX attraverso specifiche caratteristiche hardware della macchina. Per l’utente significa, ad esempio, poter visualizzare immediatamente filmati video tipo DVD/MPEG2 a pieno schermo ad oltre 22 frame al secondo, senza alcun bisogno di installare costose schede o accessori hardware aggiuntivi, ma semplicemente avvalendosi della presenza di un software di playback MPEG offerto in bundle con la macchina.

Non manca, oltre naturalmente a tutte le consuete porte di collegamento col mondo esterno, un’interfaccia a raggi infrarossi ultraveloce (4 megabit/s di troughput massimo), una porta USB (Universal Serial Bus) per il l’utilizzo delle nuove periferiche presto disponibili, due slot per schede PCMCIA compatibili Zoomed Video per la massima velocità di trasferimento dati col microprocessore e la possibilità di connettere una docking station per trasformare, al volo, il potentissimo notebook in un altrettanto entusiasmante desktop. Senza rinunciare ad una sola delle spiccate caratteristiche multimediali del neonato 7100. Il lettore di CD-ROM, tanto per restare in tema di primati, è un ottimo 20x, sostituibile alla bisogna con l’acclusa unità floppy disk oppure con un opzionale hard disk secondario rimovibile.

Insomma, anche gli incontentabili sono stati accontentati!


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