Articolo pubblicato sul n. 149 di
MCmicrocomputer
(Edizioni
Technimedia Srl - Roma) nel marzo 1995
Digital
Imaging:
Ancora selezioni
di
Andrea de Prisco
Come
anticipato lo scorso mese, torniamo a parlare di selezioni
illustrandovi ulteriori tecniche e mostrandovi alcuni esempi
di utilizzo di questo straordinario strumento. Per chi si
fosse... collegato in questo momento, ricordiamo che per
"selezione", in questa sede, non indichiamo la scomposizione
di un'immagine a
colori nelle sue componenti cromatiche
primarie (rosso, blu, verde nel caso della sintesi additiva
o ciano, magenta e giallo per quella sottrattiva) ma ci
riferiamo alla possibilita' di "selezionare", nel senso
letterale del termine, una porzione di immagine per
effettuare su quella i nostri interventi senza produrre
effetti sulle parti rimanenti (non selezionate). La
selezione piu' semplice, e per questo forse la meno utile,
e' quella rettangolare o circolare che si ottiene banalmente
tracciando col mouse la forma prescelta sull'immagine
originaria. Piu' interessante, come abbiamo visto lo scorso
mese, e' la possibilita' di selezionare porzioni di immagine
di forma arbitraria, utile ad esempio per "scontornare" un
particolare da spostare, modificare o addirittura eliminare
completamente. Molto utile, in questo genere di
applicazione, lo strumento "bacchetta magica" che permette
di selezionare un'unica area caratterizzata da pixel, entro
un intervallo di tolleranza settabile dall'utente, simili al
pixel toccato dallo strumento e che rappresenta per questo
l'origine della selezione stessa.
Sempre nel medesimo articolo (al quale vi rimando per ogni
chiarimento a riguardo) abbiamo mostrato la possibilita' di
passare da una selezione alla sua "inversa" (tutti i pixel
non selezionati diventano selezionati e viceversa) per
operare ad esempio su uno sfondo preservando integralmente
il soggetto principale.
Questo mese vedremo altre tecniche di selezione, mostrandovi
alcune operazioni effettuabili sulle selezioni stesse, ad
esempio per creare ombre artificiali agli oggetti o per
inserire all'interno di una selezione un oggetto proveniente
da un'altra immagine o da una porzione diversa dell'immagine
originaria.
Prima di entrare nel merito dell'argomento, vorrei
utilizzare ancora qualche riga per ringraziare tutti i
lettori per l'interesse rivolto a questa nuova rubrica di
fotografia digitale, anticipando che a partire dal prossimo
numero (promesso!) pubblicheremo le elaborazioni piu'
interessanti giunte in redazione, e aggiorneremo l'elenco
dei service fotodigitali gia' pubblicato sul numero di
dicembre. Rinnovo ancora una volta il mio invito a
collaborare alla rubrica Digital Imaging, inviando in
redazione le vostre fotografie da elaborare o le vostre
fotoelaborazioni (vedi riquadro a pag. XXX), e continuando a
segnalarci i laboratori fotografici attrezzati digitalmente.
Chissa' che un giorno non faremo uno "speciale" dedicato
proprio a questi...
Copia e
(piu' o meno) incolla
Una
delle caratteristiche che ha reso famoso il Macintosh per la
sua facilita' d'uso, e' stata la nota possibilita' di
"taglia e incolla" o, come dicono gli americani, "cut &
paste". Per copiare, ad esempio una porzione di un testo in
un altro documento, e' sufficiente accedere al primo,
evidenziare tramite mouse la porzione interessata,
utilizzare la funzione "copia", posizionarsi sul secondo
documento nel punto desiderato e richiamare "incolla" per
completare il trasferimento. Gia' questa caratteristica,
utilizzata tra comuni documenti testuali, e' di una
comodita' ed di un'utilita' unica, ma ancor piu'
interessante e' stata la possibilita' di applicare il "copia
e incolla" anche tra documenti di tipo diverso, lasciando al
sistema operativo del Mac tutti i particolari tecnici che
rendono possibile il miracolo. Cosi' un testo poteva
contenere facilmente un disegno, un grafico o addirittura
una porzione di foglio elettronico, teste' copiata dal
corrispondente applicativo.
Le operazioni di "copia e incolla", come avrete capito,
riguardano anche le immagini o parti di esse. Dopo aver
selezionato una porzione qualsiasi da un'immagine di
partenza (utilizzando uno dei tanti metodi messi a
disposizione dai programmi di fotoritocco) possiamo copiare
questa su un'immagine di destinazione o su un altro punto
della stessa immagine. Ma, come mostrato in figura 1, non
solo possiamo sovrapporre brutalmente l'immagine originaria
all'immagine destinataria, ma possiamo indicare un livello
di trasparenza. In altre parole, in che percentuale dovra'
essere visibile l'immagine incollata rispetto allo sfondo.
Nei tre esempi di figura 1, e' mostrata una trasparenza del
40%, una del 70% e una del 100%. Ovviamente 100% significa
sovrapposizione completa (o trasparenza nulla, se
preferite), di contro, diminuendo tale valore (fino
all'altro caso limite dello 0%) l'immagine sovrapposta tende
a sparire per rendere sempre piu' visibile lo sfondo
sottostante.
La sovrapposizione di un'immagine non puo' avvenire solo per
trasparenza piu' o meno evidente, ma possiamo addirittura
indicare una modalita' differente di "incollaggio". In
figura 2 sono mostrati tre esempi, utilizzando lo stesso
sfondo e la stessa porzione di immagine precedentemente
copiata. Nel primo caso, con la funzione "Dissolvi",
l'immagine sovrapposta viene frammentata in piccoli granuli
(di dimensione variabile anche questi). Con la seconda,
"Scolora", l'effetto e' di lasciar trasparire le zone chiare
dell'immagine sottostante per coprire quasi completamente
quelle piu' scure. Nel terzo ed ultimo esempio (esistono
ulteriori possibilita' che non tratteremo in questa sede)
l'effetto, denominato "Luce Intensa" assomiglia ad una
sovrapposizione luminosa simile all'ipotetica proiezione
della selezione su uno schermo rappresentato dall'immagine
sottostante.
Per ogni possibile tecnica di sovrapposizione esistono,
naturalmente, immagini che meglio si prestano a determinate
operazioni ed immagini per le quali diventano piu'
interessanti altre possibilita'. Come sempre (e non ci
stancheremo mai di ripeterlo) ne' questi articoli, ne' il
computer, ne' qualsiasi programma di fotoelaborazione super
sofisticato, puo' sostituirsi alla vostra fantasia e
creativita', unica artefice di ogni fotoelaborazione. La
testa, come sempre, va usata...
Selezioni basate sul colore
Un'interessante possibilita' offerta da Photoshop 3 e' data
dalla selezione basata sul colore. Prendiamo ad esempio
l'immagine di figura 3, un albero molto ramificato su uno
sfondo azzurro cielo. Se volessimo scontornare manualmente
l'albero dallo sfondo ci impiegheremmo come minimo un paio
di settimane con al termine un assai probabile ricovero
presso una casa di cura opportunamente attrezzata per i casi
schizofrenici. Fortunatamente i mezzi tecnici esistono ed e'
sufficiente utilizzarli, come sempre, nel migliore dei modi.
La funzione si chiama "Intervallo colori" e permette di
definire un colore di base ed una tolleranza entro la quale
il programma deve considerare selezionati i punti che vi
rientrano. Con lo strumento contagocce visualizzato nella
finestra di "Intervallo colori" preleviamo una "goccia" del
colore prescelto e agendo sul controllo di tolleranza
possiamo verificare il livello di intervento. Nell'immagine
ridotta che appare all'interno della finestra (figura 4)
viene visualizzata la selezione mostrando in bianco i punti
interessati. Con i due contagocce contrassegnati dai segni
"+" e "-" possiamo aggiungere o togliere colori coinvolti
nella selezione.
Tramite la stessa finestra di dialogo possiamo anche
impostare la selezione di tutti i punti che contengono un
determinato colore primario, delle sole zone di luce o di
ombra o addirittura selezionare tutti i punti di un'immagine
in formato RGB (sintesi additiva) che non possono essere
convertiti senza modifica nei corrispondenti colori CMYK
(sintesi sottrattiva).
Tornando all'esempio precedente, in figura 4 e' stato
prelevata una "goccia di cielo" (si noti il piccolo
contagocce in alto a sinistra) e impostata una tolleranza
pari a 100. In figura 5 e' mostrata la selezione vera e
propria sull'immagine ed in figura 6, semplicemente battendo
sul tasto BackSpace otteniamo il completo isolamento
dell'albero e dei suoi infiniti (si fa per dire) rami. Il
tutto in una manciata di secondi. Altro che settimane. Altro
che case di cura.
Luci ed
ombre
Se gia'
fino a questo punto cominciate a rendervi conto dell'enorme
potenzialita' degli strumenti di selezione messi a
disposizione dai programmi di fotoritocco, sappiate che il
bello deve ancora arrivare. Come primo esempio di
applicazione reale di piu' tecniche tra loro combinate,
prendiamo l'immagine di figura 7, rappresentante un
posacenere in argento a forma di foglia, ed eliminiamo
completamente il fondo scuro sostituendo a questo un colore
neutro, sintetizzando per la foglia una nuova ombra (figura
8).
Il problema, come sempre, e' la selezione della foglia che,
per l'occasione, ha deciso di fare i capricci rifiutandosi
di farsi selezionare con la bacchetta magica (cfr. articolo
del mese scorso). Nonostante il fondo omogeneo, nella zona
sinistra la foglia e' piuttosto scura e offre il suo fianco
ad eventuali invasioni di selezione. Nessuna paura, basta un
po' di pazienza e utilizzando lo strumento Lazo si riesce
ugualmente a scontornare tutto l'oggetto, come mostrato in
figura 9.
A questo punto e' necessario utilizzare alcuni trucchetti.
Per prima cosa richiamiamo dal menu' Composizione la
funzione "Copia" per conservare in memoria l'immagine della
foglia selezionata. E fin qui nulla di nuovo. Subito dopo,
dobbiamo salvare la traccia di selezione utilizzando la
corrispondente funzione di registrazione. Salvando una
selezione avremo la possibilita' di richiamarla in qualsiasi
momento, anche dopo averne effettuate altre (senza procedere
alla registrazione, ogni volta che effettuiamo una nuova
selezione perdiamo quella precedente). Fatto questo
cancelliamo l'intera immagine, ad esempio selezionandola
tutta e poi azzerandola oppure riempiendo l'intera area col
colore di fondo (bianco, nel caso nostro) e richiamiamo la
selezione precedentemente registrata (figura 10). Il
risultato fin qui ottenuto e' la selezione della zona
precedentemente occupata dalla foglia, nonostante l'immagine
allo stato attuale altro non sia che un rettangolo bianco di
dimensioni pari alla fotografia di partenza.
A questo punto, richiamiamo la funzione "Sfumatura" e
impostiamo il valore 20 (figura 11). Grazie alla funzione
sfumatura, sulla selezione in quel momento attiva vengono
sfumati i bordi, proprio nel senso letterale del termine. In
altre parole, i pixel vicini al bordo della selezione sono
solo parzialmente selezionati: una selezione parziale di
pixel provoca un altrettanto parziale intervento sugli
stessi, qualsiasi funzione venga richiamata. Ad esempio, in
figura 12 e' mostrato l'effetto di un riempimento eseguito
su una selezione sfumata (pixel di contorno parzialmente
selezionati). Manco a farlo a posta quella e' proprio
l'ombra della foglia, che possiamo magicamente far
ricomparire con la funzione "Incolla", sempre del menu'
Composizione. Naturalmente la foglia compare esattamente
sopra la sua ombra e per rendere piu' reale l'effetto sara'
sufficiente spostarla di alcuni millimetri verso sinistra e
verso l'alto tenendo conto della direzione di illuminazione
originaria. Il risultato finale, ombra compresa, e' mostrato
come detto in figura 8.
Gentil
farfalletta
Nell'ultimo esempio di questo mese, con la scusa di colorare
digitalmente le ali ad una malcapitata farfalla (figure 13 e
14), mostreremo un'ulteriore serie di procedimenti per
ottenere il risultato cercato, compresa una leggerissima
anticipazione riguardante uno dei prossimi temi di Digital
Imaging: i filtri digitali.
Come sempre la prima operazione da compiere sara' quella di
scontornare il soggetto da modificare, nel nostro caso le
ali della farfalla. Visto il netto distacco con lo sfondo
retrostante questa volta potremo utilizzare agevolmente la
bacchetta magica, avendo pero' l'accortezza di
"de-selezionare" la testa della farfalla e il corpo
sottostante (che si intravede nella parte inferiore
dell'ala). Con Photoshop per de-selezionare una porzione di
un'immagine selezionata si preme il tasto "Mela" mentre con
il mouse si traccia la zona da escludere (ad esempio con lo
strumento lazo o con la selezione rettangolare o ellittica):
l'operazione inversa, sommare tra loro piu' selezioni, si
effettua tenendo premuto lo shift. Al termine
dell'operazione l'ala visibile della nostra farfalla e'
completamente selezionata, come mostrato in figura 15.
L'immagine utilizzata per la colorazione, mostrata in figura
16, e' tratta da alcuni file dimostrativi del pacchetto KPT
Bryce (recensito alcuni numeri fa su MCmicrocomputer) che
consente la creazione di paesaggi artificiali.
A questo punto, lasciamo momentaneamente da parte la
farfalla (con la selezione attiva) e apriamo il file
dell'immagine da inserire. Quest'ultima selezioniamola
interamente ed effettuiamo l'operazione di "Copia" dal
solito menu Composizione. Tornando al file originario non
effettueremo un semplice "incolla" (che provocherebbe la
brutale sovrapposizione dell'immagine sorgente sull'immagine
destinazione) ma utilizzeremo la funzione "Incolla dentro"
che inserisce l'immagine sorgente all'interno della
selezione presente nell'immagine destinazione, come visibile
in figura 17.
Il box tratteggiato indica l'immagine incollata che, come si
vede, e' di dimensioni maggiori rispetto all'ala della
farfalla. Finche' tale immagine rimarra' selezionata (box
tratteggiato visibile) potremo intervenire sulla stessa per
spostarla in un altro punto o per cambiarne le dimensioni. A
noi interessa eliminare la zona nera dell'immagine
d'origine, capitata nella parte bassa dell'ala, e per far
questo possiamo modificarne le dimensioni e/o le proporzioni
fino a quando non escludiamo completamente l'area nera
indesiderata. Dal menu Immagine richiamiamo la funzione
"Ridimensiona" e tramite mouse trasciniamo il box
tratteggiato fino a far scomparire l'area nera, come
mostrato in figura 18. In pratica abbiamo allungato in senso
orizzontale l'immagine sottostante, lasciando completamente
intatto il resto dell'immagine di partenza. Una volta scelto
il giusto grado di allungamento, non ci resta che dare un
click sull'ala per eseguire la trasformazione. Abbiamo quasi
finito: come tocco finale diamo un'ulteriore frullata alla
colorazione applicando a questa un filtro digitale. I filtri
digitali, matematicamente parlando, non sono altro che
funzioni che trasformano matrici di pixel grazie
all'applicazione di opportuni algoritmi. Un filtro digitale
puo' essere utilizzato per sfocare un'immagine ma anche per
aumentare la definizione apparente agendo sul microcontrasto.
Analogamente possiamo elaborare veri e propri "effetti
speciali", tipo il bassorilievo, la cristallizzazione,
l'effetto vento ecc.ecc., sempre grazie ad algoritmi
matematici implementati da tali filtri. Naturalmente
l'utente di un programma di fotoelaborazione non ha visione
dell'algoritmo ma, in pratica, del solo effetto di ogni
singolo filtro, ma sarebbe interessante riuscire a mettere
il naso anche in questo campo per scoprire in realta' quali
operazioni vengono compiute per trasformare digitalmente
un'immagine.
Tornando alla nostra farfalla, il filtro utilizzato per
"scuotere" i colori delle ali si chiama "Effetto Onda". Come
avremo modo di approfondire maggiormente nei prossimi mesi,
i filtri generalmente hanno un effetto variabile modificando
alcuni parametri di controllo. Per il filtro "Effetto Onda"
possiamo indicare il numero di generatori, lunghezza,
ampiezza e forma dell'onda (sinusoidale, triangolare o
quadrata) o se siamo indecisi possiamo generare casualmente
i parametri scegliendo l'effetto finale attraverso una
finestra di preview. E' il caso dei colori della farfalla,
le cui onde sono state generate con parametri casuali. Un
po' di casualita' in questo mondo sempre piu' digitale
certamente non guasta. Credetemi...
Articolo pubblicato
su
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