Articolo pubblicato sul n. 157 di
MCmicrocomputer
(Edizioni
Technimedia Srl - Roma) nel dicembre 1995
Digital
Imaging:
Nikon LS-1000
di
Andrea de Prisco
Dei
prodotti Nikon dedicati alla fotografia digitale ci siamo
occupati piu' volte sulle pagine di MC. La prima volta,
oltre un anno fa, nel reportage relativo alla Photokina '94,
la fiera mondiale della fotografia tenuta ogni due anni in
quel di Colonia. In quella sede parlammo della fotocamera
digitale Nikon E1, basata su un CCD da un milione e
trecentomila pixel, in grado
di riprendere immagini in true-color salvandole in formato digitale piu' o meno
compresso su schede di memoria in standard PCMCIA.
Poco
prima dell'estate fu la volta dello scanner per diapositive
Nikon CoolScan, provato nelle pagine della rubrica Digital
Imaging. Di quell'apparecchio (presente sul mercato gia' da
alcuni anni) rimanemmo colpiti dalla eccellente qualita'
delle digitalizzazioni, ma anche per le sue ridottissime
dimensioni del tutto identiche a quelle di una comune unita'
di memorizzazione formato 5 e 1/4. Grazie a questo
importante "dettaglio", il CoolScan poteva essere installato
anche come unita' interna, utilizzando una normale
predisposizione per meccaniche floppy disk del nostro
computer. Il merito di tanta compattezza era da ricercare
essenzialmente nella meccanica di lettura, basata come
sempre su un sensore CCD lineare, ma utilizzante come
sorgente luminosa non la solita lampada fluorescente, ma una
batteria di LED a luce fredda (da cui il nome CoolScan). A
fronte di una qualita' immagine a dir poco entusiasmante, il
Nikon CoolScan aveva in pratica un solo difetto:
un'eccessiva lentezza. Per digitalizzare una diapositiva
alla massima risoluzione (2700 dpi) erano necessari una
decina di minuti! Tutto il tempo per andarsi a prendere un
buon caffe' al vicino bar dietro l'angolo...
Ma si sa, la tecnologia avanza e Nikon non e' certo abituata
a stare dietro agli altri. Cosi' dopo la comparsa di alcuni
apparecchi concorrenti particolarmente "sprintosi" la
risposta da parte di Nikon non poteva certo tardare. Il
nuovo LS-1000, non a caso "soprannominato" Super CoolScan,
offre le medesime qualita' del suo predecessore ma con tempi
di risposta ben piu' aggiornati. Adesso per digitalizzare un
fotogramma bastano poche decine di secondi, ma le
caratteristiche davvero "Super" del nuovo nato non si
limitano alla sola maggiore velocita'. Grazie ad un
intelligente accessorio acquistabile a parte il Super
CoolScan puo' digitalizzare automaticamente in sequenza fino
a 50 diapositive che inseriremo nell'apposito caricatore. Il
software di gestione (ovviamente rinnovato anch'esso) si occupera' di caricare una per una tutte le diapositive
effettuando per ognuna di esse, prima della
digitalizzazione, la corretta messa a fuoco (ora automatica)
e la necessaria autoesposizione.
La differenza e' evidente: il caffe' lo potremo prendere
comodamente in centro (non piu' dietro l'angolo) ma al
nostro ritorno il Super CoolScan avra' digitalizzato per noi
non una ma cinquanta diapositive. E scusate se e' poco!
Dimensioni compatte
Il nuovo
Super CoolScan, diversamente dal precedente modello, non ha
piu' le dimensioni standard di un'unita' 5" e 1/4 e, quindi,
non puo' piu' essere installato all'interno del nostro
computer. L'aumento di dimensioni e', pero', molto contenuto
(pochi millimetri di differenza), e non e' perso suo primato
di scanner eccezionalmente compatto. Evidentemente del
modello precedente la Nikon deve aver venduto la quasi
totalita' di apparecchi in versione "esterna" al punto da
spingerli a proporre il nuovo nato solo in questo formato.
Inoltre, visto che al Super CoolScan puo' essere aggiunto un
alimentatore automatico per diapositive, l'installazione
come unita' interna avrebbe sicuramente creato qualche
problema in piu' per l'aggancio del dispositivo opzionale.
Forma e dimensioni rimangono quelle tipiche di un
dispositivo SCSI di memorizzazione (un hard disk o un
lettore di CD-ROM esterno, per intenderci). Sul lato
frontale troviamo la consueta fessura per l'inserimento
della diapositiva da digitalizzare (o dello spezzone di
pellicola da sei fotogrammi tramite l'apposito adattatore
fornito a corredo), un LED verde e un minuscolo sportellino
a scomparsa. Nasconde un connettore DB-15 (del tutto simile
a una presa VGA) per il collegamento elettrico
dell'alimentatore automatico per diapositive. Per
l'installazione di quest'ultimo non dovremo far altro che
aprire lo sportellino, posizionare il Super CoolScan in
posizione verticale, accostare e agganciare le due parti
bloccando il tutto tramite un semplice ma efficace
dispositivo di incastro meccanico. Nonostante le apparenze
fin troppo plasticose, l'alimentatore automatico ha un
funzionamento ineccepibile. Sollevando il coperchio
semitrasparente troviamo due sedi per le diapositive. Quella
piu' esterna accoglie gli originali da trattare, quella
interna raccoglie gli originali trattati. Ogni diapositiva
viene inserita nel Super CoolScan, digitalizzata, estratta e
posizionata nel corridoio di raccolta. Il tutto
automaticamente, come vedremo, grazie al nuovo software di
gestione fornito con l'apparecchio.
Tornando all'apparecchio principale, sul lato destro
troviamo solo l'interruttore di alimentazione. Il retro si
presenta piu' o meno come tutti i dispositivi SCSI: troviamo
i due connettore per il collegamento alla catena di
interfacciamento, il selettore per impostare l'indirizzo di
periferica e, naturalmente, il connettore per
l'alimentazione elettrica.
L'estremita' posteriore dell'apparecchio e' tutta circondata
da minuscoli fori d'aerazione: e' la parte dello scanner
contente la sezione di alimentazione e, per nostra fortuna,
non troviamo alcuna ventola d'aerazione. In altri apparecchi
concorrenti del Nikon, non solo tale dispositivo e'
presente, ma e' anche particolarmente rumoroso.
Uno
sguardo all'interno
Per
aprire il Super CoolScan e' sufficiente svitare una sola
vite. Questo, pero', non e' certo un complimento: il
frontalino e' montato ad incastro e per estrarlo e'
necessario far leva con un cacciavite a taglio (in mancanza
di attrezzi piu' specifici) con il rischio di provocare un
danno estetico all'apparecchio. Anche i due semigusci sono
trattenuti da appositi incastri e per separarli e'
necessario spostare verso il retro quello superiore, dopo
aver tolto la gia' citata "vitarella".
Una volta all'interno possiamo ammirare un pregiato mix di
meccanica, ottica ed elettronica di elevatissima qualita'.
Come gia' anticipato la sezione alimentatrice e' situata
posteriormente: accanto ai grossi condensatori di
stabilizzazione e al trasformatore (multiavvolgimento) di
alimentazione, troviamo anche un fusibile da 3.15 ampere
accessibile solo dall'interno.
L'elettronica digitale e' situata su una grossa scheda di
dimensioni pari all'impronta dell'intero apparecchio. La
maggior parte dei componenti e' saldata in tecnologia SMD e
non manca all'appello ne' un microprocessore (nella
fattispecie l'intramontabile Zilog Z80) ne' la necessaria
EPROM contenente il firmware di gestione. Troviamo anche un
chip custom marchiato Nikon a conferma del fatto che la casa
giapponese non si e' limitata solo alla progettazione
elettronica utilizzando componenti standard ma e' andata ben
oltre realizzando in proprio componenti a piu' alta scala di
integrazione.
La meccanica di lettura (simile nell'aspetto a quella del
modello precedente) e' situata nella parte anteriore. Questa
volta utilizza non uno ma due motori passo-passo. Il primo
per la messa a fuoco automatica, il secondo per scansione
vera e propria. Il "vecchio" CoolScan non metteva a fuoco
automaticamente e per effettuare tale regolazione (non
indispensabile ma certo consigliabile prima di ogni
digitalizzazione) era necessario agire su un apposito
comando manuale accessibile esternamente.
Il sensore CCD, per finire, e' situato posteriormente, su un
apposito modulo facilmente accessibile in caso di necessita'
(da parte dei centri d'assistenza, s'intende!). Tra il
sensore e l'originale e' interposto un obiettivo composto da
sei lenti in quattro gruppi: la messa a fuoco, come gia'
anticipato, e' effettuata tramite un motore passo-passo che
sposta l'intera diapositiva in alto o in basso fino al
raggiungimento della nitidezza massima.
Installazione ed uso
Come
tutte le periferiche SCSI anche il Super CoolScan puo'
essere collegato direttamente al computer o inserito
all'interno di una preesistente catena di dispositivi di
questo tipo. Se il Super CoolScan e' l'unico o l'ultimo
elemento della catena, e' necessario inserire in una delle
due prese presenti sul retro l'apposito terminatore SCSI
fornito a corredo. Tutte le operazioni di collegamento vanno
effettuate (ovviamente) a macchina spenta: tale
raccomandazione, banale per un utente Macintosh (alla catena
SCSI e' normalmente collegato anche l'hard disk, dunque la
massima cautela nelle operazioni e' assolutamente
indispensabile) e' il piu' delle volte sottovalutata dagli
utenti Windows meno responsabili. La seconda accortezza
riguarda l'indirizzo SCSI da assegnare al dispositivo. Anche
in questo caso bisogna considerare gli eventuali altri
dispositivi gia' collegati assegnando al Super CoolScan un
indirizzo non gia' utilizzato. E dal punto di vista hardware
abbiamo finito (sempreche' il nostro computer abbia gia'
un'interfaccia SCSI installata, altrimenti occorre
provvedere anche in tal senso).
Passiamo al software. L'apparecchio giunto in redazione per
la prova era dotato di driver per macchine Macintosh/Power
Macintosh, ma le considerazioni che d'ora in poi faremo
riguardano anche la versione Windows del prodotto. Il
software di gestione e' contenuto in un unico dischetto e
comprende sia il consueto plug-in di Photoshop (per
effettuare le digitalizzazioni all'interno del programma di
fotoritocco) sia un'utility denominata "Nikon Control" che
ci permette di comandare l'apparecchio anche in modalita'
diretta. L'utility, in realta', deve essere utilizzata anche
per le scansioni multiple, possibili con l'installazione
dell'apposito caricatore automatico di diapositive. Caricate
queste nell'adattatore e lanciata la procedura automatica di
scansione per ogni originale verra' creato un file il cui
nome e' dato da un identificativo (scelto dall'utente)
seguito o preceduto da un codice numerico di tre cifre
incrementato dopo ogni digitalizzazione. Il formato file
puo' essere scelto dall'utente tra TIFF (Mac e PC) , PICT e
JPEG. Per i formati datalossy (a perdita di informazione) e'
possibile indicare la qualita' immagine tenendo presente che
ad un livello di compressione maggiore corrisponde sempre
una qualita' piu' bassa (e viceversa).
Nikon
Scan
Nikon
Scan e' il plug-in di Photoshop utilizzato per pilotare il
Super CoolScan. Viene richiamato anche dall'utility Nikon
Control per l'utilizzo diretto del dispositivo. Un po' come
tutti i driver di gestione per scanner si presenta come una
finestra di controllo formata da un'area di preview a destra
e da numerosi menu, pulsanti e cursori di regolazione a
sinistra. Puo' essere dimensionata a piacere all'interno del
nostro schermo: ovviamente piu' e' grande la finestra,
maggiori saranno le dimensioni dell'area di preview e piu'
facilmente potremo intervenire alla ricerca di un risultato
eccellente.
In alto a sinistra troviamo tre menu pop-up. Il primo ci
permette di scegliere il dispositivo utilizzato (nel caso in
cui avessimo collegato piu' scanner Nikon alla nostra catena
SCSI); di modificare la valore di Gamma; di accedere ad
alcune funzioni particolari come la regolazione fine della
messa a fuoco, il tipo di interpolazione o l'esposizione
automatica.
Il secondo menu (Setting) permette di impostare,
selezionare, salvare o caricare i parametri dello scanner.
E' possibile avere "in linea" piu' d'una taratura,
facilmente richiamabile con un semplice gesto di mouse.
Il terzo menu e' utilizzato per selezionare il tipo di
originale e la modalita' di scansione: negativo, positivo,
colore, livelli di grigio o bianco/nero secco. Per le
scansioni monocromatiche (indipendentemente dal tipo di
originale) e' possibile impostare un filtro monocromatico
blu, verde o rosso per schiarire le tonalita' del filtro
selezionato e scurire quelle del colore complementare (allo
stesso modo della sovrapposizione di un filtro colorato su
una fotocamera caricata di pellicola in bianco e nero).
Sotto ai primi tre menu e' possibile impostare le dimensioni
e la risoluzione d'uscita della nostra digitalizzazione. La
risoluzione puo' arrivare fino a 2700 punti per pollice
mentre la dimensione massima e' quella del formato 135
intero, 24x36mm. E' anche possibile impostare un fattore di
scala (compreso tra l'8 e il 200 per cento) cosi' come
bloccare le dimensioni su un determinato valore impostato
dall'utente.
La "zona" piu' interessante della finestra di controllo e'
quella relativa alle regolazioni cromatiche effettuabili
sull'immagine di prescan visualizzata a destra. Possiamo
regolare sia luminosita' e contrasto, sia intervenire
singolarmente sulle tre componenti cromatiche "virando" il
risultato finale verso qualsiasi colorazione. La finestra di
preview mostra costantemente il risultato delle nostre
operazioni. Se non siamo soddisfatti delle regolazioni di
base, possiamo intervenire sulla curva di gamma globalmente
o singolarmente per i tre colori, ma anche effettuare la
regolazione automatica dei livelli con la possibilita' di
visualizzare in ogni momento l'istogramma della gamma
tonale. Non manca, inoltre, la possibilita' di impostare
manualmente i cosiddetti punti di "bianco" e di "nero" che
identificano il massimo e il minimo livello di luminosita'
presente nella nostra immagine.
La messa a fuoco avviene automaticamente: e' possibile
selezionare un punto della nostra immagine da focalizzare
con particolare cura, altrimenti verra' preso come
riferimento il centro del fotogramma.
In basso a sinistra, il piccolo pulsante forma di punto
interrogativo attiva l'help in linea: in questa modalita',
spostando semplicemente il puntatore mouse su un controllo o
un menu possiamo leggere accanto al pulsante di help una
breve spiegazione del suo funzionamento.
Sul lato destro e' presente, come detto, l'area di preview
dell'immagine digitalizzata. Sotto di essa, cinque pulsanti
permettono di cambiare l'inquadratura (verticale o
orizzontale), riflettere nei due versi l'immagine,
ingrandire un particolare o visualizzare l'intero
fotogramma. Per selezionare la zona di digitalizzazione e'
sufficiente tracciare col mouse all'interno della finestra
di preview. La zona selezionata puo' essere spostata e
ridimensiona in ogni momento: sul lato sinistro potremo
leggere sia le dimensioni in pixel dell'area di scansione
effettiva, sia l'occupazione in memoria dell'immagine
digitalizzata. A questo punto e' sufficiente agire sul
bottone Scan per ottenere, in appena una quarantina di
secondi, digitalizzazioni anche alla massima risoluzione di
2700 punti per pollice.
Gatta
frettolosa?
In molte
zone d'Italia esistono traduzioni o interpretazioni varie
del detto "presto e bene non vanno mai insieme". Visti,
pero', i risultati ottenibili dall'incredibile Super
CoolScan c'e' da credere che in Giappone questo proverbio
non sia per nulla conosciuto. Infatti, la nuova versione del
film-scanner Nikon non solo offre una velocita' di scansione
decisamente allineata con quella di alcuni prodotti
concorrenti, ma mantiene (era da aspettarselo) quella
qualita' immagine che faceva del "vecchio" CoolScan un
prodotto davvero unico per la sua fascia di prezzo.
Il software di gestione, poi, e' molto potente e permette un
controllo pressoche' totale dell'apparecchio riuscendo a
fornire risultati eccezionalmente fedeli anche utilizzando
originali pessimi vistosamente sovraesposti o sottoesposti.
Infine, il prezzo di vendita del nuovo nato, sebbene
superiore a quello del modello precedente, e' ancora ben
allineato con le caratteristiche offerte, soprattutto in
rapporto alla realta' di mercato oggi esistente. Il Super
CoolScan e' un prodotto di stampo certamente professionale
rivolto a chi e' interessato a digitalizzazioni di qualita'
fotografica, ottenibili in tempi brevissimi, ma soprattutto
mantenendo il completo controllo dell'intero procedimento di
scansione. Altro che storie...
Nikon LS-1000
Produttore
Nikon Corporation
Electronic Imaging Division
4-25, Nishi-Ohi 1-chome
Shinagawa-ku, Tokyo 140, Japan
Distributore:
Nital SpA
Via Tabacchi, 33
10132 Torino
Tel. 011/3102151
Articolo pubblicato
su
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