Articolo pubblicato sul n. 160 di
MCmicrocomputer
(Edizioni
Technimedia Srl - Roma) nel marzo 1996
Digital
Imaging:
Casio QV-10
di
Andrea de Prisco
Si puo'
parlare di fotografia digitale in diversi modi. Quello piu'
immediato e, dal punto di vista nostro, piu' "intuitivo"
riguarda semplicemente l'utilizzo di immagini fotografiche
per mezzo di un computer. La fotografia, se vogliamo,
diventa digitale nell'attimo stesso in cui si presenta sotto
forma di insieme piu' o meno grande di pixel pur provenendo
da un supporto di
tipo tradizionale quale puo' essere la
carta fotografica o la pellicola. Una volta dentro al
computer, l'immagine digitale puo' essere memorizzata,
catalogata, elaborata, modificata, corretta, riutilizzata
infinite volte per comporre nuove immagini. Detto in altro
modo, allo stato attuale la fotografia digitale e' da
considerare prevalentemente un'estensione tecnologica della
fotografia tradizionale. Da un'immagine reale si passa prima
ad un'immagine fotografica su pellicola e da questa, tramite
scanner, si compie il "trapasso" digitale per la sua
fruizione all'interno del computer. Come dire che la
pellicola e' ben lungi dall'essere arrivata alla fine della
sua lunga carriera anche se non e' affatto da escludere che,
fra una ventina di anni o forse piu', potra' rimanere solo
un lontano ricordo.
Le fotocamere digitali, in grado cioe' di fornire immagini
direttamente in formato numerico senza "passare" dalla
pellicola, esistono gia' da alcuni anni, sono tutte molto
costose in rapporto alle performance offerte e rappresentano
comunque una buona, ancorche' necessaria, esercitazione
tecnologica in attesa di un futuro fotodigitale di migliore
qualita' e alla portata di tutti.
E' possibile trovare in commercio fotocamere digitali di
tutti i tipi. Da quelle derivate da apparecchi reflex
professionali come le Nikon e le Canon (e quindi in grado di
utilizzare gli stessi obiettivi del sistema originario) ai
dorsi digitali da applicare agli apparecchi di grande
formato, per la gioia dei fotografi professionisti da
studio, da anni abituati a lavorare con banchi ottici,
basculaggi e decentramenti.
Tra i tanti costruttori di apparecchi digitali c'e' anche
chi propone di cambiare completamente strada, offrendo
apparecchiature basate su telecamere ad alta (altissima?)
definizione collegate direttamente al computer. In questo
caso l'inquadratura dell'immagine
fotografica viene
controllata direttamente su monitor, col quale si verifica
anche l'illuminazione della scena nonche' la corretta
esposizione.
Naturalmente esistono anche soluzioni di tipo consumer:
apparecchi fotografici digitali collegabili al computer, con
funzioni simili a quelle offerte dalle macchinette
fotografiche tuttofare, in mano ad ogni turista che si
rispetti.
Un apparecchio appartenente senza dubbio a questa categoria
e' la Casio QV-10 in prova in queste pagine. A conferma del
fatto che, allo stato attuale, la fotografia digitale sia
uno "sport" particolarmente costoso, vi anticipiamo subito
che la piccola Casio ha un prezzo di vendita (compresa
l'IVA) di quasi un milione e ottocentomila lire. Dispone di
un monitor integrato LCD a colori a matrice attiva e puo'
memorizzare fino a 96 scatti digitali. Per visualizzare le
immagini (se non si vuole ricorrere al solo display
integrato) e' possibile il collegamento diretto all'ingresso
video di un TVcolor o, per restare in ambiente numerico,
tramite la sua interfaccia seriale integrata e' collegabile
sia ai Macintosh che ai PC, utilizzando i cavetti e il
software di gestione forniti a corredo. La via del computer,
tra l'altro, e' l'unica che permette di scaricare (senza
cancellarle) le immagini digitali scattate, non disponendo
l'apparecchio di nessuna cartuccia o schedina di
memorizzazione estraibile da parte dell'utente.
Descrizione esterna
A
guardarla sembra proprio una macchinetta fotografica
compatta, autofocus, autoflash... autotutto, per la gioia di
chi non vuol entrare nei dettagli tecnici della fotografia
tradizionale e preferisce la semplicita' alle (non sempre)
inutili complicazioni. Tradisce la sua vocazione
spiccatamente digitale, il display a colori a matrice attiva
presente sul retro e l'ingiustificata assenza di un mirino
ottico tradizionale tipo fotocamere a telemetro.
La sezione di ripresa, formata dal piccolo obiettivo di
focale 5.2 mm e dal sensore CCD da 1/5 di pollice, e' libera
di ruotare per oltre 270 gradi: 90 e passa gradi verso il
basso, 180 verso l'altro e verso il retro. Si svincola, in
questo modo, il punto di ripresa dalla posizione del display
a cristalli liquidi che funge, come abbiamo detto, anche da
mirino per l'inquadratura. Ad esempio, dovendo effettuare
una ripresa dall'alto (a braccia tese, ad esempio in mezzo
alla folla) e' possibile ruotare verso i nostri occhi il
corpo della fotocamera digitale per controllare
l'inquadratura anche da quella posizione "impossibile". Allo
stesso modo, posizionando la fotocamera sul treppiedi e
ruotando di 180 la sezione di ripresa, possiamo controllare
l'inquadratura anche se ci troviamo davanti all'apparecchio
(ad esempio in una foto di gruppo con autoscatto). In questo
caso l'immagine visualizzata viene automaticamente ruotata e
ribaltata (a mo' di specchio) in modo da facilitare l'autoinquadratura.
L'idea, in verita', l'avevamo gia' vista ed apprezzata in
una videocamera Sharp caratterizzata da una forma estetica
piuttosto particolare, tale da assomigliare piu' ad una
fotocamera futuribile che ad una videocamera vera e propria
qual era.
Accanto al display e' presente un primo deviatore a slitta:
commuta il funzionamento tra registrazione e visualizzazione
delle immagini. Altri due piccoli cursori li troviamo sulla
seziona di ripresa: quello posizionato frontalmente comanda
l'apertura di diaframma su due valori prefissati (f/8 e
f/2), mentre quello laterale commuta tra messa a fuoco
normale e messa a fuoco macro. In entrambi i casi la messa a
fuoco e' fissa e la tolleranza e' data solo dalla
profondita' di campo ottica dell'obiettivo di ridotta
focale. Con il diaframma a tutta apertura (f/2) e' possibile
scattare immagini nitide (in posizione "normal") da 60 cm a
poco piu' di tre metri e tra 13 e 16 cm in posizione
"macro". Con il diaframma chiuso (f/8) la profondita' di
campo aumenta consentendo riprese a fuoco tra 30 cm e
infinito in posizione "normal" e da 10 a 24 cm in posizione
"macro". Da cio' si evince che il diaframma "tutt'aperto"
puo' essere utilizzato solo in interni o in esterni a breve
distanza e in condizione di illuminazione ridotta. Due
pulsantini situati sul lato superiore della fotocamera,
contraddistinti dai segni "+" e "-" in modalita' di
registrazione permettono di regolare il guadagno o
l'attenuazione del sensore CCD. La funzione e' quella di
compensare inquadrature controluce o di soggetti molto
luminosi su fondo scuro.
Sempre sul lato superiore troviamo il pulsante di scatto
vero e proprio, l'interruttore di alimentazione (in realta'
e' un pulsante a slitta, la fotocamera si spegne
automaticamente dopo alcuni minuti di inattivita') e cinque
tasti tondi che comandano alcune funzioni dell'apparecchio.
Queste riguardano l'autoscatto, lo zoom digitale sulle
immagini riprodotte, la visualizzazione del numero di
fotogramma, la visualizzazione contemporanea di piu'
immagini (4 o 9 fotogrammi) sulla medesima schermata, la
possibilita' di cancellare una o piu' immagini dalla
memoria, la possibilita' di proteggere alcune di esse dalla
cancellazione accidentale, la visualizzazione
automatica/ciclica di tutte le immagini in memoria o di un
suo sottoinsieme. Le funzioni piu' complesse utilizzano il
display a colori integrato come monitor operativo. Ad
esempio, per cancellare le immagini vi viene sempre chiesta
la conferma a video, mentre durante l'autoscatto sono
visualizzati in sequenza i secondi rimasti prima
dell'effettiva ripresa.
Protetti da un delicato sportellino ribaltabile, troviamo la
presa per l'alimentazione esterna e le due uscite per le
immagini riprese: analogica per il collegamento all'ingresso
video di un qualsiasi dispositivo televisivo, digitale per
l'interfacciamento al computer, Macintosh o Windows. In
realta' l'uscita digitale, come vedremo, funge anche da
ingresso, in quanto da computer e' possibile scrivere nella
memoria della fotocamera per trasferirvi immagini.
Sul lato inferiore troviamo l'attacco per il treppiedi, lo
scomparto per le pile (per due ore di funzionamento si
utilizzano quattro stilo necessariamente alcaline, come
raccomanda il manuale), e un regolatore manuale della
luminosita' del display a cristalli liquidi.
Uso
Tutto
cio' premesso, prendiamo la nostra Casio QV-10 e scattiamo
qualche immagine di prova. L'apparecchio e' molto compatto,
si impugna agevolmente, e' leggero (pesa appena 260 grammi
batterie incluse) ed e' fornito a corredo di astuccio e
laccetto da polso: proprio come le macchinette fotografiche
amatoriali. Manca, come abbiamo gia' detto, un mirino ottico
tradizionale. L'inquadratura va controllata sempre sul
display a cristalli liquidi che mostra, in modalita' di
registrazione, la scena osservata dal sensore CCD che viene
riprodotta a bassa frequenza di scansione: poche immagini al
secondo. Per questo motivo cambiando rapidamente
inquadratura vedremo l'immagine ripresa muoversi a scatti
fino a stabilizzarsi, da li' a pochi attimi, successivamente
sul nuovo punto di ripresa. All'inizio puo' sembrare un po'
fastidioso, ma ci si fa presto l'abitudine: sembra di
riprendere immagini da discoteca, con tutti che si muovono
sotto i lampi delle luci stroboscopiche. Rimane
inspiegabile, invece, l'assenza del gia' citato mirino
ottico che, in quanto tale, non avrebbe avuto inconvenienti
di questo tipo, oltre a non consumare inutilmente corrente
durante la composizione dell'inquadratura. Il display a
cristalli liquidi e' invece necessario per rivedere
immediatamente le immagini riprese, offrendo cosi' la
possibilita' di scartare subito quelle meno interessanti per
non riempire troppo facilmente la memoria interna (non
espandibile).
Quest'ultima e' pari a soli 2 megabyte: considerato che e'
possibile memorizzare fino a 96 immagini, fatta la debita
divisione, rimangono poco piu' di venti Kbyte per ognuna di
esse. Alla luce di questo (allarmante) valore e' facile
rendersi conto che la Casio QV-10 non puo' fornire in alcun
modo risultati nemmeno lontanamente paragonabili alla
qualita' fotografica, per la quale, normalmente, si ragiona
sempre in termini di svariati megabyte di dati compressi per
ogni immagine (vedi, ad esempio, il Photo CD Kodak che
utilizza per ogni foto 4.5 megabyte di dati compressi). Il
CCD utilizzato sulla piccola Casio conta a mala pena 250.000
pixel, ma dalle caratteristiche tecniche dichiarate non si
capisce se tale quantita' e' riferita ai pixel monocromatici
o alle triadi di colori primari. Nel primo caso (quello,
detto tra noi, piu' probabile) la quantita' 250.000 va
ulteriormente divisa per tre, fornendo una risoluzione
effettiva di poco piu' di 80.000 pixel. Ma torniamo
all'utilizzo della fotocamera digitale.
Dicevamo che l'inquadratura va controllata sul display a
cristalli liquidi. Per scattare una foto e' sufficiente (ma
guarda un po'...) premere il pulsante di scatto. Non udiremo
naturalmente alcun click e sul display appare la scritta
WAIT. L'apparecchio, durante questo breve intervallo di
tempo (circa cinque secondi), provvede a comprimere
l'immagine utilizzando un algoritmo JPEG (a perdita di
informazione) e non e' possibile scattare immediatamente
altre immagini: dai cinque fotogrammi al secondo possibili
con un apparecchio fotografico professionale tradizionale,
siamo passati ad un fotogramma ogni cinque secondi... questo
si' che e' progresso!
Il display, a colori a matrice attiva, offre una visibilita'
piu' che sufficiente in tutte le condizioni di ripresa.
Anche in pieno sole, nonostante le condizioni di
illuminazioni elevate, fornisce comunque un'immagine
visibile e ben contrastata. Merito sia della tecnologia
utilizzata (Casio la sa lunga in fatto di display a colori)
sia della potente retroilluminazione che, come
contropartita, contribuisce notevolmente al consumo
elettrico e a limitare l'autonomia di funzionamento con le
quattro pile stile installabili internamente. Fortunatamente
l'ingresso per l'alimentatore esterno e' realizzato tramite
un connettore standard ed e' quindi possibile "accroccare"
un box batterie esterno per aumentare notevolmente
l'autonomia di funzionamento.
Interfacciamento al computer
Piuttosto potente (ma non per questo di difficile utilizzo)
il programma di gestione delle immagini digitali. Con la
Casio QV-10 e' fornito un cavetto seriale, un adattatore per
Macintosh e due dischetti contenenti il software di gestione
per questa piattaforma e per quella Windows. Collegando la
fotocamera al computer non solo potremo trasferire immagini
dalla prima alla seconda ma potremo effettuare anche
l'operazione inversa, memorizzando immagini nella (piccola)
memoria dalla Casio. La fotocamera stessa, infatti, puo'
essere utilizzata per visualizzare immagini su televisore e
quindi possiamo "caricarla" di volta in volta con slide show
differenti secondo le nostre necessita'. Le immagini nella
fotocamera utilizzano un formato proprietario, denominato
CAM, ma e' possibile esportare ed importare in altri due
formati: TIFF e PICT (nella versione Windows il secondo e'
BMP). Il formato originario puo' contenere oltre
all'immagine vera e propria anche un campo data e un campo
commento (per un totale di massimo 64 caratteri) che,
tramite computer, potremo aggiornare manualmente. E' anche
possibile importare nella fotocamera immagini fotografiche
provenienti da altri sistemi, ad esempio scannerizzate da
pellicola fotografica, o addirittura immagini grafiche
generiche.
Le immagini trasferite su computer possono avere, a scelta,
risoluzione di 320x240 pixel o 640x480 pixel. Nel secondo
caso i punti in piu' sono interpolati (piuttosto
brutalmente, in verita') partendo dalla risoluzione minore,
tant'e' che non vi e' effettivo vantaggio in termini
qualitativi nel richiedere il formato maggiore. In entrambe
le risoluzioni la "profondita'", piu' teorica che reale, e'
sempre pari a 24 bit/pixel, per i canonici 16.7 milioni di
colori.
Sia che trattiamo le immagini presenti nella fotocamera, sia
quelle gia' scaricate sull'hard disk, e' possibile
visualizzare un album contenente tante miniature quante sono
le nostre foto. Tramite mouse possiamo selezionare le
immagini da visualizzare, trasferire o scambiare di posto.
Ad esempio, visualizzando un album delle immagini su hard
disk e contemporaneamente l'album delle immagini presenti
sulla fotocamera, tramite mouse possiamo spostare da una
parte all'altra una o piu' immagini, cosi' come faremmo con
dei file graficamente rappresentati da icone all'interno di
due differenti cartelle.
Infine, il programma di gestione della QV-10 permette anche
lo scatto a distanza tramite computer, semplicemente
selezionando la funzione Take Shot dal menu' Utility. Non
male come telecomando.
Conclusioni
Cosa
dire dalla Casio QV-10? Sicuramente e' un bel giocattolino.
Tutte (diconsi TUTTE!) le persone che l'hanno vista in
redazione hanno espresso il desiderio di acquistarne una al
piu' presto. Tutte (diconsi TUTTE!) le persone di cui sopra
hanno cambiato immediatamente idea non appena hanno saputo
che costava un milione e mezzo piu' IVA. Qualcosa mi fa
pensare che la Casio QV-10 ha un prezzo di vendita un
tantino elevato. Soprattutto in considerazione del fatto che
la qualita' immagine offerta e' piuttosto bassa, sia per il
CCD da soli 250.000 pixel, ma soprattutto per l'elevata
compressione subita dalle immagini per far entrare 96 scatti
in appena due megabyte di memoria. Va bene che le flash
memory (le memorie "a lampo", come indicato nel manuale!!!)
sono molto costose, ma non sarebbe stato meglio limitare il
numero delle immagini in favore di una migliore qualita'?
Misteri del marketing...
Pro e contro
Pro:
dimensioni compatte
facilita' d'uso
display ottimo
Contro:
prezzo molto elevato
bassa qualita' immagine
memoria non espandibile
elevato consumo pile
Casio QV-10
Produttore:
Casio Computer Co., Ltd.
6-1, Nishi-Shinjuhu 2-chome
Shinjuku-ku, Tokio 163-02, Japan
Distributore:
Delta Distribuzione
Via Bradolini, 30
Malnate (VA)
Prezzo al pubblico (IVA esclusa):
Casio QV-10, astuccio, cinghia, trasformatore, cavi video e
seriale,
software MAC/Windows L. 1.505.000
Caratteristiche tecniche
Sistema di registrazione: registrazione digitale basata su
JPEG
Sistema video: PAL
Supporto registrazione: Flash memory incorporata da 16 Mbit
Numero fotogrammi: 96
Funzioni di cancellazione: Immagine singola, tutte le
immagini (con funzione di
protezione immagine)
Dispositivo di ripresa: CCD da 1/5 di pollice da 250.000
pixel
Obiettivo di ripresa: Messa a fuoco fissa con posizione
macro (focale
5.2 mm, luminosita' f/2)
Apertura: Commutazione manuale f/2-f/8
Misurazione luce: Lettura TTL a prevalenza centrale
Esposizione: Automatica a priorita' dei diaframmi
Gamma esposizione: Da EV 5 a EV 18
Regolazione esposizione: Da -2 EV a +2 EV
Otturatore: Elettronico
Tempi di otturazione: Da 1/8 a 1/4000 di secondo
Bilanciamento del bianco: Automatico
Autoscatto: 10 secondi, annullabile
Monitor: Display a cristalli liquidi a colori TFT da 1.8
pollici e 61.380 pixel; funge anche da mirino
Terminali: I/F Seriale, VideoOut, DC IN 6V
Alimentazione: Pile alcaline formato AA o trasformatore
Durata pile: Circa 120 minuti
Dimensioni: 66 x 130 x 40 mm
Peso: Circa 190 g (escluse le pile)
Accessori a corredo: Cinghia da polso, astuccio morbido,
cavo video,
trasformatore, pile alcaline (4), panno di pulizia,
manuale di istruzioni, kit di collegamento al computer
Articolo pubblicato
su
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