Articolo pubblicato sul n. 168 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel dicembre 1996
Digital
Imaging: Lo SMAU, la piu' importante fiera italiana dedicata ai personal computer, riserva numerosi spazi anche al mondo della fotografia digitale. Questo grazie al fatto che ormai numerosi produttori di hardware e software "classico" si sono affacciati da tempo anche in tale ambiente, mentre produttori di natura originariamente fotografica si trovano comunque coinvolti in ambito digitale con l'avvento delle fotocamere elettroniche dell'ultima generazione. In questo breve reportage abbiamo i principali prodotti di fotografia digitale esposti alla fiera milanese. Alcuni gia' noti ai nostri lettori (si veda il reportage della Photokina apparso sul numero scorso) altri assolutamente nuovi. Buona lettura. Canon
Oltre
alla PowerShot 600, utilizzata per riprendere le immagini di
questo reportage e della quale trovate, in questo stesso
numero di MCmicrocomputer, un'approfondita prova su strada
(in tutti i sensi...), allo stand Canon in SMAU erano
presenti le nuove stampanti a colori a getto di inchiostro e
le fotocamere professionali basate sui sensori CCD prodotti
da Kodak (divisione "Digital Science"). Tre i modelli
attualmente in listino, differenti soprattutto per la
risoluzione offerta che, per il modello maggiore, raggiunge
la ragguardevole quota di oltre sei milioni di pixel. Tutt'e
tre le macchine, dal punto di vista strettamente
fotografico, sono basate sul corpo macchina della EOS-1, la
fotocamera professionale autofocus di Canon. Chinon La fotocamera digitale Chinon era visibile presso lo stand Nikon Instruments che ospitava anche alcuni prodotti delle aziende torinesi Nital (distributore italiano dei prodotti fotografici Nikon) e Fowa (distributore di numerosi marchi fotografici tra cui Yashica, Contax, Hasselblad, Metz, Braun, Chinon, ecc. ecc.). Per la Chinon ES-3000, provata sullo scorso numero di maggio di MCmicrocomputer, veniva mostrato per la prima volta un interessante accessorio atto a facilitare la ripresa di piccoli oggetti in modalita' macro. Utilizzabile anche in verticale, proprio come un piccolo stativo per riproduzioni, l'adattatore permette di scattare immagini a breve distanza, con l'assoluta certezza che l'oggetto inquadrato sia reso alla massima nitidezza possibile. E' il classico "uovo di colombo" che, stiamone pur certi, vedremo presto proposto anche da altri produttori. Succede... Colortron Allo stand della MODO, tra i tantissimi prodotti distribuiti dall'azienda reggiana, il nostro "sguardo elettronico" si e' posato sul Colortron Color System di cui abbiamo parlato diffusamente lo scorso mese. Si tratta di un piccolo spettrofotometro col quale e' possibile misurare i colori nella maniera piu' corretta: attraverso un filtro meccanico e sfruttando la rifrazione ottica lo spettro visibile viene suddiviso in trentadue sottobande e per ognuna di queste valutata l'intensita'. Quel che si ottiene, utilizzando il Colortron, e' in pratica la "radiografia" del colore misurato o, sarebbe meglio dire, la sua effettiva "ricetta cromatica". Assieme allo strumento e' fornito il software Colortron Calibrator col quale, attaccando lo spettrofotometro sulla superficie del tubo catodico, e' possibile generare il profilo ColorSync 2.0 specifico del nostro monitor. EPSON In ambito Digital Imaging, oltre alle ormai famose stampanti a getto di inchiostro a colori da ben 720 punti per pollice in formato A4 e A3+ (consente la stampa "abbondante" di un comune formato A3), allo SMAU era mostrata per la prima volta la fotocamera digitale PhotoPC 500, basata su un sensore CCD da 350.000 pixel e accreditata di una risoluzione di uscita (interpolata) di 640x480 pixel a 24 bit (16 milioni di colori). Utilizza un obiettivo mediograndangolare equivalente, nel formato fotografico 24x36 alla focale 35 mm; mette a fuoco da 60 cm a infinito, utilizza aperture di diaframma f/2.8-f/8 e utilizza un otturatore elettronico (e' lo stesso sensore CCD ad "otturare") con tempi di posa compresi tra 1/30 e 1/10.000 di secondo. Nella sua memoria standard da 2 megabyte e' in grado di memorizzare 30 scatti ad alta risoluzione o 60 scatti a risoluzione standard (320x240). Opzionalmente e' possibile installare altri quattro megabyte di RAM con i quali l'autonomia di ripresa passa rispettivamente a 100 o 200 scatti. Incorpora, come la maggior parte delle "macchinette" elettroniche di questo tipo, un piccolo flash per riprendere in scarsita' o assenza totale di luce fino alla distanza massima di 3 metri. E' compatibile sia con i sistemi Macintosh che Windows e include il driver TWAIN e il software PhotoEnhancer per l'archiviazione e l'elaborazione fotodigitale. Opzionalmente e' disponibile un piccolo monitor LCD a colori per vedere subito le immagini appena riprese. Fuji
Allo
stand Fuji (O.N.C.E.A.S) era esposta la nuova fotocamera
digitale DS-7, basata su un sensore CCD da 350.000 pixel. La
risoluzione d'uscita (interpolata: con 350.000 pixel a
disposizione non e' possibile comportarsi diversamente) e'
640x480 nei consueti 16 milioni di colori. L'obiettivo
utilizzato e' un "38mm-equivalente" e l'otturatore
elettronico scatta con tempi d'esposizione compresi tra 1/4
e 1/5.000 di secondo. Come mirino utilizza un piccolo
schermo LCD integrato (col quale e' possibile anche
visualizzare le immagini riprese) e con la "fotocamerina" e'
compreso il software amatoriale di fotoritocco Adobe
PhotoDeLuxe, in versione Macintosh o Windows.
L'interfacciamento col computer Mac/Win avviene tramite
porta seriale, mentre l'alimentazione e' fornita da quattro
batterie stilo (AA). Minolta RD-175 e' il nome della fotocamera digitale professionale Minolta realizzata in collaborazione con Agfa (e' venduta anche da quest'ultima sotto il nome di ActionCam). E' presente sul mercato gia' da qualche tempo e utilizza tre sensori CCD separati per aumentare, costruttivamente, la risoluzione reale della macchina: un sensore CCD e' "bicromatico", essendo in grado di leggere sia il Rosso che il Blu mentre i rimanenti due, entrambi filtrati per il Verde, sono tra loro sfasati diagonalmente di "mezzo" pixel in modo da catturare, quantomeno nella componente luminanza, una quantita' doppia di informazioni. Grazie, poi, al sofisticato algoritmo di interpolazione e' possibile "tirar fuori" ben 1.750.000 pixel pur utilizzando sensori di dimensioni minori. Nikon Grazie alla presenza della torinese Nital, allo SMAU era gia' possibile vedere e provare la nuova, incredibile, fotocamerina digitale Nikon CoolPix 100, di cui abbiamo parlato lo scorso mese nel reportage della Photokina. Come gia' anticipato, si tratta di una scheda di memoria PCMCIA in grado di riprendere immagini fotografiche: la CoolPix 100 in funzione di fotocamera digitale e' alimentata da quattro pile stile inserite in un alloggiamento estraibile. Per trasferire le immagini sul computer, si toglie il comparto batterie e si inserisce la fotocamerina nell'alloggiamento PCMCIA del nostro portatile. Il sensore CCD e' da 330.000 pixel e la memoria incorporata (non espandibile) e' di un megabyte, sufficiente per registrare 21 o 42 immagini a seconda del fattore di compressione JPEG utilizzato. Nonostante le dimensioni a dir poco lillipuziane (e' la piu' piccola fotocamera digitale mai realizzata), troviamo anche un piccolo flash elettronico integrato con campo d'azione di circa due metri. Phase One Anche allo SMAU era esposto il nuovo dorso digitale Phase One PowerPhase in grado di catturare, grazie alla sua incredibile risoluzione, immagini RGB da 7000x7000 pixel (file da quasi 150 megabyte!). E' un dorso "a scansione", utilizzabile solo in luce continua per la ripresa di oggetti inanimati. Offre una sensibilita' equivalente di 1600 ISO con la quale e' possibile utilizzare aperture di diaframma piccole, a tutto vantaggio della profondita' di campo. Discorso analogo per le fonti di illuminazione poco potenti o non specifiche per la ripresa in luce continua, per le quali Phase One ha sviluppato una tecnologia denominata "Flicker Suppression". Grazie a questa e' possibile utilizzare anche normalissime lampade al tungsteno, al quarzo o comuni tubi fluorescenti, senza il rischio di registrare, durante la scansione, anche le piu' piccole variazioni di intensita' luminosa. Polaroid
Anche lo
stand Polaroid era particolarmente ricco di novita'. Oltre
ai gia' citati (cfr., ancora una volta, il reportage
Photokina dello scorso mese) nuovi scanner per pellicola
SprintScan 35 in versione LE e in versione Plus, era
presente il modello PhotoPad (disponibile solo in versione
PC) per la digitalizzazione di stampe fotografiche - o
materiali analoghi - fino al formato 10x15 cm. QMS Anche QMS ha in catalogo una coppia di stampanti a sublimazione per il formato A4 e per il formato A3: si chiamano ColorScript 310 e 330 e tutt'e due le macchine sono in grado di stampare un formato leggermente superiore di quello nativo (per includere, ad esempio, i crocini di registro). Per entrambe la risoluzione di stampa e' di 300 punti per pollice, il processore utilizzato e' l'AMD 29030 a 33 MHz, troviamo un hard disk interno da 543 megabyte per lo spool dei dati e per la memorizzazione dei font, sono compatibili Adobe PostScript level II ed e' offerto il supporto di Color Management di Agfa FotoTune, ColorSync 2 e Pantone ColorDrive. Le interfacce presenti sono la parallela, la seriale/LocalTalk, SCSI-2, Ethernet (10baseT/10base2). La macchina formato A4 e' fornita di 16 megabyte di RAM, la sorella maggiore parte da quota 24: in entrambi i casi l'espandibilita' massima e' di ben 128 mega. Sony
Ultima
solo in ordine alfabetico, anche Sony e' entrata (da tempo)
alla grande nel mondo della fotografia digitale. Per essere
piu' precisi, quel "da tempo" e' da intendersi senza dubbio
come "da sempre" visto che gia' ai primi anni 80, agli
albori dell'informatica personale (e MCmicrocomputer era
gia' li' a seguirla) Sony aveva in catalogo un'interessante
macchina fotografica completamente elettronica, denominata
Mavica, e destinata all'utilizzo esclusivamente
professionale. Impaginato originale... Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui |