Articolo pubblicato sul n. 2 di DoppioClick
(Edizioni
Finson SpA - Milano) nel novembre 2002
Nikon
Coolpix 4500
di
Andrea de Prisco
E’
proprio vero: “la classe non è acqua!”. E quando Nikon, di
sicuro uno dei marchi leader del settore digitale nonché
“storico” nel panorama fotografico tradizionale, decide di
scendere in campo con un nuovo modello, lo fa alla grande.
E’ il caso, ad esempio, della neonata Coolpix 4500, giusto
equilibrio tra caratteristiche offerte, dimensioni, prezzo
di vendita, in grado di soddisfare pienamente (caso assai
raro) sia l’utente tecnofilo più smaliziato, sia il
tradizionalista incallito, timidamente accostato a questo
nuovo mondo digitale, tutto da scoprire, tutto da
rivalutare.
La Coolpix 4500 fa parte della rinnovata gamma 2002 delle
fotocamere digitali Nikon, in grado di soddisfare ogni
possibile tipologia di utente. Si parte dalle due
“ultracompattine” Coolpix 2000 e 2500, caratterizzate da un
look metallescente e (forse) fin troppo giovanile, per
finire (ma ovviamente, si sa, non finirà di certo qui…) alla
4500 in prova in queste pagine e alla ancor più raffinata
5700, dotata di sensore CCD da ben 5 milioni di pixel e un
look spiccatamente ispirato alle fotocamere professionali
reflex.
Per la 4500, i pixel in gioco sono “appena quattro milioni”,
scritto tra virgolette per ovvi motivi. Si tratta infatti di
una risoluzione ben più che sufficiente a soddisfare la
totalità delle esigenze fotodigitali, permettendo – tanto
per anticipare subito qualche dato numerico – la stampa di
immagini in formato 13x18 cm di qualità assolutamente
eccellente. Aumentando ancora il formato di stampa,
spingendosi ad esempio alla pagina intera A4, è possibile
comunque ottenere risultati ben più che accettabili, solo un
“pelino sotto” quello offerto dalla qualità fotografica
tradizionale.
Era ora…
Chi proviene, come il sottoscritto, da una “lunga militanza”
in campo fotografico tradizionale (per di più “nell’area
Nikon”) non può non notare, favorevolmente, gli sforzi
compiuti dalla instancabile azienda giapponese nel mettere a
proprio agio questo genere di clientela, per questi versi
forse proprio la più difficile da conquistare.
Già dal primo “contatto fisico” con la nuova 4500, sono tali
e tanti i richiami ergonomici, estetici, funzionali,
fortemente ispirati alle fotocamere professionali Nikon, che
è proprio impossibile non notarli ed apprezzarli. Si
comincia dal rivestimento esterno, identico a quello delle
reflex di fascia alta (Nikon F5, F100), per finire alla
forma anatomica della impugnatura, contraddistinta anch’essa
dalla consueta “modanatura” rossa che, chi ha impugnato ed
utilizzato le fotocamere professionali Nikon, conosce
sicuramente bene!
A tutto questo, e senza minimamente sconvolgere la
sensazione iniziale, si aggiunge la “natura Coolpix” della
fotocamera, contraddistinta dalla possibilità di ruotare per
oltre 270 gradi (tre quarti di giro abbondanti) l’intera
sezione di ripresa rispetto a quella di impugnatura e
comando. Questa caratteristica del corpo, non solo
logicamente ma proprio fisicamente suddiviso in due sezioni
libere di ruotare indipendentemente l’una dall’altra, è
stata una delle carte vincenti delle prime Coolpix (la 900 e
poco dopo la più fortunata 950) offrendo la possibilità di
effettuare riprese anche in posizioni scomodissime, come
raso terra o… dall’alto delle nostre braccia tese. Questo,
ovviamente, grazie alla presenza del display a colori
integrato nella sezione impugnatura e comando, utilizzabile
in questi casi come un mirino a pozzetto, tipico anche
questo delle fotocamere tradizioni di formato maggiore.
Ovviamente la 4500, come ogni fotocamera digitale che si
rispetti, dispone anche di un mirino ottico galileiano, con
tanto di correzione diottrica per chi usa gli occhiali e
campo di inquadratura variabile in funzione della focale
zoom utilizzata.
Pochi comandi, tante funzioni!
Sempre col preciso intento di non far scappare via l’utente
intimorito da troppe sofisticazioni (tecnologiche e non…)
anche la Coolpix 4500, come le altre fotocamere della stessa
linea, può tranquillamente essere utilizzata in due modi:
completamente automatica o sotto il nostro completo
controllo. In questo secondo caso abbiamo ulteriormente la
possibilità di “sguazzare” in una miriade di modalità
automatiche in funzione del tipo di ripresa (ritratto,
macro, panorama, notturni, sport… tanto per citarne solo
alcuni) o prendere l’assoluto controllo del mezzo pilotando
tempi, diaframmi, messa a fuoco, misurazione esposimetrica,
sensibilità, bilanciamento flash… in modalità totalmente
manuale. Ci sarebbe da dire che la fotocamera, in
automatico, funziona talmente tanto bene che la necessità di
passare al manuale non dovrebbe mai verificarsi, ma il fatto
stesso che non sia negata questa possibilità fa stare il
fotografo tradizionalista maggiormente a proprio agio!
La maggior parte delle funzioni si impostano tramite menù e
solo i comandi principali sono disponibili direttamente
agendo sui pochi tastini presenti. Alcuni tasti, per la
gioia dei più esigenti, sono programmabili dall’utente, per
avere disponibile subito la funzione maggiormente
utilizzata. I comandi disponibili immediatamente riguardano
la modalità di ripresa (Macro, Infinito), l’autoscatto,
l’attivazione delle funzionalità flash (che comprende anche
la modalità anti occhi rossi… invero non troppo efficace),
la selezione dell’automatismo di ripresa (o il passaggio
alla modalità manuale), lo zoom e, ovviamente, la ghiera di
accensione/spegnimento dell’apparecchio e il pulsante di
scatto. Sempre senza passare da menù possiamo inoltre
visualizzare sul display le immagini precedentemente
riprese, eventualmente cancellare al volo quelle non
interessanti, accendere o spegnere il display a seconda
delle necessità.
Il flash integrato è “a scomparsa”: è completamente nascosto
nel corpo macchina, pronto ad emergere automaticamente
grazie ad un meccanismo a molla servoassistito
(escludibile…) non appena se ne presenti la necessità.
All’interno dell’impugnatura trova posto sia la batteria
ricaricabile al litio (dalla durata eccezionale), la cui
sede è peraltro compatibile meccanicamente ed elettricamente
con le pile a litio non ricaricabili CR123A… una possibilità
in più in caso di panne da alimentazione. Lì vicino troviamo
anche l’alloggiamento per le memorie Compact Flash di tipo I
o di tipo II. Per queste ultime si intende il famoso
Microdrive di IBM, un microscopico ancorché vero e proprio
hard disk da 0,5 o 1 giga (è sconsigliato l’utilizzo del
“vecchio” 360 MB) per un’autonomia di ripresa praticamente
senza fine: oltre mille immagini salvate in JPG di qualità
“FINE” alla massima risoluzione disponibile (2272 x 1704). E
scusate se è poco…
Per quel che riguarda l’interfacciamento “col mondo
esterno”, la Coolpix 4500 dispone di una porta USB per il
collegamento al computer, un’uscita audio/video per la
visualizzazione delle immagini e dei filmati su TV, un
ingresso per l’alimentatore esterno (purtroppo non fornito a
corredo), e la presa per un eventuale flash esterno,
ovviamente compatibile con i cavetti e i lampeggiatori
tipici delle fotocamere reflex Nikon.
Menù ricco!
Agendo sul pulsante “MENU”… corriamo seriamente rischio di
perderci nella miriade d funzioni offerte: sarebbe infatti
il caso di consigliare un consueto “maneggiare con cura!!!”.
Ma non nel senso che sia possibile far danni… vabbè tutti
sappiamo cosa significa formattare una scheda… ma riguardo
il fatto che le possibilità offerte sono davvero tante, così
tante che non è nemmeno possibile elencarle tutte in questa
sede. Ci limiteremo ad indicare solo quelle più
interessanti.
Si comincia dal bilanciamento del bianco, possibile sia su
valori reimpostati in fabbrica, sia attraverso una vera e
propria misurazione al volo inquadrando un foglio bianco.
Segue la modalità di misurazione esposimetrica, Matrix,
Spot, a prevalenza centrale o abbinata all’area di messa a
fuoco. Possiamo poi, sempre nel menù “shooting”, impostare
la modalità di ripresa che comprende lo scatto singolo, la
ripresa a raffica o la realizzazione di veri e propri
filmatini (con tanto di audio grazie alla presenza di un
microfono integrato). Del capitolo fantascienza fa invece
parte la funzione BSS (Best Shot Selection) – anche questo
un classico delle Coolpix – con la quale la fotocamera
riprende e analizza gli scatti fintantoché si tiene premuto
il pulsante, scegliendo al termine della sequenza l’immagine
meno mossa e più nitida tra tutte. Quando si dice potenza
del digitale…
Sempre da menù possiamo variare le funzionalità di messa a
fuoco, quelle di zoom (impostando un ulteriore livello
digitale, a scapito della qualità immagine), la
compensazione esposimetrica, la riduzione automatica del
“rumore” (presente sottoforma di pixel multicolorati in
alcune condizioni di ripresa nelle zone scarsamente
illuminate).
Passando alla modalità di visualizzazione immagini le voci
di menù cambiano contestualmente e scopriamo, ad esempio, di
avere la possibilità (unica nel suo genere) di correggere la
resa prospettica delle immagini riprese dall’alto o dal
basso.
Tutte cose, assolutamente impensabili appena una manciata di
anni fa.
PRO
• Corpo macchina ruotante
• Comandi ergonomici di chiara impostazione Nikon
• Compatibilità col Microdrive IBM da 0,5 e 1 GB
• Eccellenti capacità di bilanciamento luce naturale/luce
flash
• Batteria ricaricabile al litio di lunga durata
CONTRO
• Presenza di “rumore” nelle riprese con poca luce
• Dispositivo “anti occhi rossi” poco efficace
• Scarsa tolleranza d’esposizione (latitudine di posa)
• Necessità di togliere la batteria dalla fotocamera per la
ricarica
Riquadro:
Coolpix 4500: i parametri in gioco
La nuova nata di casa Nikon utilizza un sensore di ripresa
(CCD, dispositivo ad accoppiamento di carica) da 4
megapixel. Come noto, maggiore è il numero di pixel di cui
questo è composto, maggiori saranno le dimensioni delle
immagini riprese e, conseguentemente, la loro definizione:
con la Nikon 4500 è possibile ottenere stampe di qualità
eccellente nel formato 13x18 o più che sufficiente in
formato A4 (circa 20x30 cm).
Lo zoom della fotocamera in prova, equivalente ad un 38-155
mm in formato classico, è un ottimo 4x composto da 10
elementi in 8 gruppi. Ad esso è possibile abbinare uno zoom
digitale che permette di spingerci oltre con la focale
equivalente, a discapito però della qualità immagine.
Per quel che riguarda la memoria, a corredo con la 4500 sono
forniti 16 megabyte, sufficienti si e no per memorizzare in
formato JPG una quindicina di immagini a risoluzione piena.
L’alloggiamento, di tipo Compact Flash, è compatibile con il
Microdrive IBM per un’autonomia di ripresa praticamente
senza limiti (oltre mille immagini utilizzando il modello da
1 gigabyte).
Per il trasferimento delle immagini dalla fotocamera al
computer si utilizza il cavetto USB fornito con
l’apparecchio utilizzando o meno il software di gestione
fornito a corredo. Con i sistemi operativi più recenti, ad
esempio Windows XP, non è necessaria alcuna installazione
software essendo riconosciuta automaticamente: basta
collegare la fotocamera al PC per poter accedere alla
compact flash presente, come fosse una normale unità di
memorizzazione rimovibile.
Ottima, infine, la possibilità di realizzare foto
panoramiche utilizzando il software a corredo “Panorama
Maker” che provvede a fondere in un’unica immagine una
sequenza di scatti effettuati inquadrando porzioni
successive del campo visivo davanti ai nostri occhi.
Nikon Coolpix 4500
Distributore:
Nital SpA
Via Tabacchi 33
Torino
www.nital.it
Prezzo al pubblico (IVA inclusa): € 899,00
Articolo pubblicato
su
www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni
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