Articolo pubblicato sul n. 177 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nell'ottobre 1997 Il pomo di Psion "Un oggetto bello, bellissimo, destinato a fare la fine dei Mac!". Da un paio di mesi ormai mi diverto come un matto con il nuovo Psion 5 (di cui potete leggere un'approfondita, ancorché entusiasmante, prova su strada in questo stesso numero di MC a pag. 224) e sotto i baffi me la rido pesantemente nel sentire affermazioni di quel tipo. E' vero, il ciclone Windows CE passerà tutt'altro che inosservato. Il fatto stesso che ci sia dietro l'energumeno Microsoft la dice lunga al riguardo, e non credo affatto che (da almeno un anno a questa parte) in Psion dormano sonni tranquilli. Fatto sta, però, che il paragone con mamma Apple - per inciso, madre di tutti i personal computer! - non calza proprio alla perfezione. E per più d'un motivo. Lo sappiamo tutti: Apple, dopo il lancio del primo Macintosh, avvenuto nell'ormai giurassico 1984, ha certamente fatto il più grande errore della sua vita: non ha concesso subito in licenza il suo geniale sistema operativo per imporre la propria piattaforma come standard. Se l'avesse fatto (ovviamente nei giusti termini), avrebbe sicuramente inondato il mercato di macchine MacOS compatibili e oggi, probabilmente, i computer funzionerebbero meglio... Polemiche a parte (come noto sono un "acceso" utente Macintosh) la verità è che Apple ha avuto il coraggio di combattere (ma non la forza di vincere) da sola contro tutti, perdendo, come era ovvio attendersi, l'impossibile battaglia. Oltre a questo i Macintosh hanno sempre avuto un prezzo di vendita molto elevato, potremmo dire "fuori mercato" rispetto a quello dei prodotti concorrenti, e questo ha inesorabilmente definito l'utenza Apple come elitaria, utenti (notoriamente una minoranza) ben disposti a spendere molto di più pur di avere un prodotto migliore. Psion, nei confronti di Windows CE, si trova in tutt'altra posizione (ringraziando Iddio!). Le uniche affinità le possiamo trovare nella "schiacciante superiorità hardware e software rispetto a tutti i suoi attuali concorrenti" e... nella infinita dose di coraggio che si è dovuta somministrare per combattere la battaglia (apparentemente) impossibile. Dico "apparentemente" in quanto a differenza della Apple del 1984, la Psion non sta facendo affatto gli stessi passi falsi. Per prima cosa, pur sbattendo chiaramente la porta in faccia a Microsoft per quel che riguarda il sistema operativo del proprio hardware (non adottando Windows CE e sviluppando in proprio un nuovo sistema operativo multitasking a 32 bit, EPOC32, degno dei personal computer di fascia alta) il nuovo Psion Series 5 è "grande amico" di Windows 95 col quale si integra fino all'inverosimile. E' "compatibile" praticamente con qualsiasi tipo di file di "Windowsiana" provenienza (non solo con i prodotti Microsoft), è fornito di software di collegamento e cavetto seriale per il trasferimento e la sincronizzazione dei dati tra postazione fissa e appendice tascabile, con i suoi numerosi "assi nella manica" è proprio agli utenti Windows 95 che si propone come partner ideale portatile. Riguardo, poi, la citata "schiacciante superiorità", fermo restando che torneremo presto più approfonditamente sull'argomento, è da tener presente che più o meno a parità di prezzo tra un "cinque" e un palmtop Windows CE, nel primo troviamo una maggiore dotazione si software, sia per qualità che per quantità. Il word processor è veramente un word processor (con tanto di fogli di stile, correttore ortografico italiano e funzionamento WYSIWYG); lo spreadsheet, oltre ad essere compatibile con tutto, offre la possibilità di tracciare finanche grafici tridimensionali; il database non è affatto un semplice indirizzario; troviamo poi una calcolatrice aritmetica che all'occorrenza diventa anche scientifica, un semplice programma di disegno grafico e (last but not least) l'agenda elettronica si utilizza con la stessa facilità di quelle in carta. Possibilità di prendere appunti in corsivo (via stilo grafico) compresa! Anche nell'hardware... c'è ben poco da scherzare. Tralasciando l'eccezionale tastiera (brevettata) e il display da 640x240 pixel (solo il Windows CE dell'HP, pare, abbia uno schermo di pari dimensioni) citiamo il fatto che il microprocessore utilizzato nello Psion 5 è a 32 bit, in tecnologia RISC, consuma pochissimo e offre performance di calcolo paragonabili a quelle di un 486 SX a 33 MHz. Tornando all'azzardato parallelismo Psion-Apple, un'altra fondamentale differenza rispetto a quanto accaduto una quindicina d'anni fa, risiede nel fatto che l'azienda londinese ha immediatamente messo a disposizione suo potente sistema operativo a chiunque l'avesse chiesto in licenza. E se avete fatto un salto al sito Psion in questi giorni (nel momento in cui scrivo queste note siamo al 20 settembre) avrete certamente notato ben in evidenza la notizia che Philips - già produttrice, tra l'altro, del Velo, uno dei più interessanti Windows CE attualmente in commercio - ha stipulato un accordo di licenza con la Psion per l'utilizzo di EPOC32 su una prossima generazione di "data and messaging companions" prodotta da Philips e attesa per la fine di quest'anno. Per finire, ricollegandomi al titolo del riquadro, Psion offre già da questo mese la sua creatura versione italiana, mentre per Windows CE pare non se ne parli prima dell'inizio dell'anno prossimo. Periodo in cui dovrebbe arrivare anche la versione 2.0 di quest'ultimo, ovviamente prima in inglese e poi nelle varie versioni localizzate. E, come dicono a Roma, "siamo di nuovo da capo a dodici!". Non chiedetemi cosa vuol dire...
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