Articolo pubblicato sul n.290 de La Repubblica il 17 dicembre 1993

La Repubblica...


Videocamere, un ciak sul film fatto in casa

di Andrea de Prisco

La prima videocamera di dimensioni ridotte e' stata una Sony. Si chiamava Handycam poiche' era talmente piccola da poter essere utilizzata con una sola mano (dall'inglese hand, mano). Fu lanciata contemporaneamente al formato Video8 nel lontano 1986, era in grado solo di registrare immagini, il mirino era ottico (come quello delle fotocamere compatte), niente zoom, niente messa a fuoco: un unico comando per far partire e arrestare le registrazioni. Per rivedere i propri filmati bisognava estrarre la cassetta dall'Handycam ed inserirla in un video registratore separato, collegato al televisore. Sembra di parlare di un oggetto di antiquariato, eppure sono passati solo7-8 anni. La mano dell'utente e' rimasta piu' o meno la stessa, ma le videocamere "palmari" sono cambiate profondamente.

Gia' da qualche anno esisteva anche il formato VHSC derivato dall'intramontabile VHS dei videoregistratori domestici, ma ve-niva utilizzato prevalentemente per videoregistratori portatili a tracolla, ai quali collegare una telecamera separata.

Oggi lo scenario e' ben diverso. Le videocamere sono sempre piu' compatte e sempre piu' ricche di funzioni. Anche la qualita' offerta e' migliorata notevolmente dopo l'introduzione sia nel formato VHSC che nel Video8 del sistema S-Video che consente un aumento della definizione e della resa cromatica grazie ad un diverso procedimento di registrazione: tale miglioramento di prestazioni e' riscontrabile solo a condizione (questo e' spesso dimenticato) che il televisore sul quale verranno rivisti i filmati sia dotato di apposito ingresso S-Video. L'audio, nei modelli di punta, e' stereofonico, il mi-rino e' a colori, gli zoom sono diventati talmente potenti da non essere piu' usabili a mano libera: problema egregiamente risolto dalle videocamere dotate di stabilizzatore di immagini, meglio se ottico. Videocamere con funzioni digitali talmente evolute da far arrossire uno studio di post-produzione video. Questo lo scenario attuale, nel quale l'utente intenzionato all'acquisto deve riuscire a districarsi per portare a casa la videocamera giusta con tutte e sole le funzioni che effettivamente utilizzera'. Intanto una doverosa premessa: le videocamere oggi in commercio, tranne poche "stelle", dal punto di vista qualitativo si equivalgono un po' tutte. Cio' che differenzia i vari modelli e', soprattutto, il numero e il tipo di funzioni offerte. Ne' val la pena affannarsi nel cercare a tutti i costi "l'ultimo modello", dal momento che spesso questi da un anno all'altro hanno in piu' o in meno qualche sigla nel nome e qualche funzione secondaria, aggiunta o tolta tanto per rinnovare l'offerta. Questo continuo e, per certi versi inutile, rinnovamento puo' in certi casi giocare a vantaggio dell'utente che, se bene informato, puo' magari riuscire a spuntare uno sconto extra facendo capire al venditore che e' ben conscio del fatto che quel determinato modello non e' piu' in catalogo (o e' in catalogo da troppo tempo... che e' la stessa cosa).

L'ultimo grido in fatto di funzioni particolari riguarda gli effetti digitali. Grazie a questi e' possibile aggiungere ai nostri filmati, in fase di ripresa, alcuni effetti speciali per rendere piu' attraente il risultato finale. In tutti i casi, una volta inserito un determinato effetto digitale, questo non puo' piu' essere tolto dalla scena ripresa in quanto inserito durante la registrazione vera e propria. I migliori risultati si ottengono dunque dopo una prima fase di apprendistato, assolutamente inevitabile, durante la quale e' necessario fare molte prove fino al raggiungimento della totale padronanza del mezzo. Gli effetti digitali tipici delle videocamere piu' evolute sotto tale aspetto riguardano la solarizzazione, l'effetto strobo, l'effetto mosaico, la dis-solvenza incrociata, la sovrimpressione di titoli e immagini, lo zoom digitale col quale si riesce ad allungare l'escursione focale dell'obiettivo. Gli effetti digitali non sono, in ogni caso, fondamentali e incidono di solito significativamente sul costo dell'apparecchio. E' necessario quindi avere ben chiaro il tipo di riprese si andra' ad effettuare per evitare di spendere soldi inutilmente.

Un'altra cosa da tener presente nella scelta di una videocamera e' la possibilita' di escludere i vari automatismi di cui di-spone. All'inizio questa possibilita' sara' sfruttata poco (e' meglio lasciar fare il piu' possibile alla videocamera) ma una volta presa la mano puo' essere utile avere un maggiore con-trollo delle varie funzioni per ottenere risultati soddisfacenti anche in condizioni di ripresa critiche.

Tra le videocamere piu' interessanti e' da segnalare senza dub-bio la Sony CCD-TR1E: bella, compatta, mirino a colori, dotata di tutto il necessario per semplificare la vita all'utilizza-tore. Tra gli accessori a corredo di questo apparecchio e' for-nita la Handycam Station, una base da lasciare sempre collegata al televisore sulla quale inserire la videocamera ogni volta che vogliamo rivedere i nostri filmati senza impazzire con cavi, cavetti e collegamenti vari.

Rimanendo in casa Sony, chi cerca il massimo della qualita' puo' acquistare per poco piu' di cinque milioni, la videocamera CCD-VX1E non a caso denominata Handycam PRO. Non uno, ma tre sensori di ripresa (CCD, Charge Coupled Device) lavorano contemporaneamente sui tre colori primari, rosso, verde, blu, per fornire la massima risoluzione possibile. La stessa tecnologia, per chi non lo sapesse, e' utilizzata dalle telecamere professionali dal costo anche dieci o venti volte superiore.

Per finire, chi e' affascinato dal mondo fotografico non puo' che rimanere colpito dalla videocamera Canon EX1Hi, l'unica a utilizzare obiettivi intercambiabili. Oltre ai quattro obiettivi appositamente realizzati per questo apparecchio, e' possibile montare sulla EX1Hi tramite adattatore anche tutti gli obiettivi fotografici della serie Canon EOS. Questa possibilita' non deve essere sottovalutata da chi dispone gia' di un corredo fotografico di questo tipo che potra' continuare a sfruttare anche durante le riprese video.

 

(BOX)

Video 8, VHSC e S-Video

Attualmente i formati del nastro per le videocamere portatili sono due: Video 8 e VHSC. Il primo e' stato introdotto dalla Sony nell'ormai lontano 1986 e deve il suo nome all'altezza del nastro, otto millimetri. Il secondo esisteva gia' da qualche anno, ma veniva utilizzato prevalentemente per videoregistratori portatili a tracolla. Il VHSC utilizza lo stesso nastro delle comuni videocassette VHS, inserito in un contenitore di dimensioni ridotte. La minicassetta, tramite un apposito adattatore generalmente fornito a corredo delle videocamere VHSC, puo' essere utilizzata anche da un comune videoregistratore domestico per la visualizzazione dei filmati o, eventualmente, per riregistrarci sopra. A fronte del vantaggio di tale compatibilita', il formato VHSC ha due soli lati negativi: la durata massima di queste minicassette non supera i 45 minuti e l'altezza del nastro utilizzato fa si' che anche le videocamere siano un po' piu' ingombranti di analoghi modelli nel formato concorrente.

Il sistema Video 8, ideato per le videocamere di ridotte dimen-sioni, sta avendo la meglio sul VHSC oggi anche grazie all'ampia scelta di apparecchi utilizzanti tale formato. La durata massima delle videocassette Video 8 e' di 120 minuti che diventano quattro ore utilizzando la videocamera in modalita' long playing.

Sebbene sulla carta il formato Video 8 abbia caratteristiche leggermente superiori a quelle del VHSC, tali differenze non sono significativamente riscontrabili all'uso pratico.

Tanto per l'uno, quanto per l'altro sistema, da due tre anni e' stato introdotto il sistema S-Video dando vita da una parte al Video 8 Hi-Band (detto anche Hi-8) e dall'altra al Super VHSC (S-VHSC). Maggiore risoluzione video, migliore resa cromatica, minori disturbi sono possibili grazie alla registrazione sepa-rata delle due componenti video luminanza e crominanza (la prima definisce la luminosita' e il contrasto, la seconda i colori). Per trarre tutti i benefici di questa tecnica di registrazione e' necessario che in fase di riproduzione sia parimenti utilizzato un televisore con ingresso S-Video. Solo i moderni televisori di fascia alta dispongono di tale ingresso quindi e' necessario, prima dell'acquisto di una videocamera S-Video, accertarsi che il proprio televisore ne sia dotato.

AdP


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