Articolo pubblicato sul n.55 di
MCmicrocomputer
(Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel settembre 1986
Troppo iscritti? Quanti resistono? Chi sono? Ci sono
sbocchi?
Laurearsi in Informatica: alcuni dati
di
Andrea de Prisco
Ottobre si sa, è tempo di scuola... Così
iniziava l'articolo sul corso di laurea in Scienze
dell'Informazione pubblicato sul numero 45 di MC, per
l'appunto dell'ottobre '85. Ciò che veniva proposto in
quella sede, in due parole, era una descrizione del corso,
degli esami da superare e in genere dell'iter universitario
informatico vero e proprio. Furono inoltre spese un po' di
parole sul fatto che il cammino è tutt'altro che facile, che
gli abbandoni durante il corso sono moltissimi e che ai
primi anni si ha un superaffollamento di matricole attirate
più dalla moda che dalla scienza informatica. Una cosa però
effettivamente mancava nell'articolo dell'anno scorso: i
dati. Quanti, degli iscritti al primo anno, riescono a
laurearsi? Chi, statisticamente parlando, riesce ad essere
in pari con gli esami? O ancora, da che scuola viene lo
«studente informatico medio»?
Per chi non ci ha seguiti l'anno scorso, faremo un piccolo
riassuntino della «puntata precedente», che, come si è
soliti pensare, non guasta mai.
Il corso di laurea di Scienze dell'Informazione, e quindi
non la facoltà come alcuni credono, è al momento attivo in 6
sedi universitarie scienze(Pisa,
Torino. Milano, Udine, Bari, Salerno). Esso è suddiviso in
due bienni ed è articolato in tre indirizzi. Il primo
biennio ha lo scopo di fornire allo studente i fondamenti
della matematica, della fisica e dell'economia necessari
allo studio delle dell'informazione, nonché le
tecniche di base necessarie all'elaborazione
dell'informazione mediante calcolatori elettronici.
Gli insegnamenti obbligatori del primo biennio sono:
Primo anno:
Analisi Matematica 1
Geometria (semestrale)
Algebra (semestrale)
Fisica 1
Teorie e Applicazione delle Macchine Calcolatrici
Secondo anno:
Analisi Matematica 2
Calcolo Numerico (semestrale)
Calcolo delle Probabilità e Statistica (semestrale)
Ricerca Operativa e Gestione Aziendale
Fisica 2
Sistemi per l'Elaborazione dell'Informazione 1
in totale 11: 7 annuali e 4 semestrali. Un insegnamento
annuale, come è facile immaginare, ha inizio a novembre e
termina a maggio. Un insegnamento semestrale, inizia a
novembre per terminare a febbraio o inizia a marzo per
terminare a maggio (quindi proprio semestrali non si
direbbero: però si chiamano così).
All'università degli studi di Bari a questi, nel primo
biennio sono aggiunti due colloqui obbligatori di lingua
straniera, uno di Inglese, l'altro a scelta dello studente.
A proposito dell'inglese, c'è da dire che la maggior parte
dei testi di studio sono in questa lingua e quindi è bene
adeguarsi in tal senso in anticipo.
Al termine del secondo anno vi è un blocco: possono
iscriversi al terzo anno solo gli studenti che hanno
superato gli esami di almeno 5 materie annuali (due corsi
semestrali sono valutati come un corso annuale). In alcune
sedi sono un po' più buoni: il blocco non riguarda
l'iscrizione ma solo il divieto di superare esami del terzo
o del quarto anno: in questo modo si può «sbiennare» in
qualsiasi momento dell’'anno. A Pisa, invece, se non si
hanno le 5 annualità, allo scadere del termine si è
praticamente bocciati e se ne parla l'anno dopo per
l'iscrizione al terzo.
Il secondo biennio si svolge in tre indirizzi a scelta dello
studente: Generale, Applicativo, Tecnico. L'indirizzo
generale ha lo scopo di formare laureati orientati verso
l'analisi dei problemi e lo studio delle metodologie di
elaborazione. L'indirizzo Applicativo assicura la
preparazione di laureati nel campo dell'elaborazione
dell'informazione applicata alla gestione delle imprese.
L'indirizzo tecnico, infine, ha lo scopo di formare
specialisti nel campo dei sistemi di elaborazione.
Ottenuto il nullaosta per l'iscrizione al terzo anno (l'aver
superato almeno 5 esami annuali) lo studente di scienze
dell'informazione fa le sue prime scelte: l'indirizzo da
seguire e nell'ambito di questo gli esami complementari che
intende superare. Gli indirizzi possibili come detto sono
tre: Generale, Applicativo, Tecnico. I vari insegnamenti si
distinguono in:
Per attuare queste scelte si consegna alla segreteria,
sempre al momento dell'iscrizione al terzo anno, un piano di
studi contenente appunto l'indirizzo e gli insegnamenti che
lo studente intende seguire. Di questi ultimi il piano di
studi ne conterrà di tutti e tre i tipi (per un totale di 7
annualità per il secondo biennio): ad esempio, Metodi per il
Trattamento dell'Informazione è un esame obbligatorio per
tutti gli indirizzi, Linguaggi Formali e Compilatori è
obbligatorio per l'indirizzo generale e così via. Per ogni
indirizzo, poi, si potranno scegliere due o tre esami
complementari (come al solito due esami semestrali contano
come un esame annuale). La distinta delle possibili scelte è
riportata nel riquadro della pagina a fianco.
L'appello del C. C. L.
Preso atto del fenomeno «Iscritto a Informatica è bello»
ossia del vero e proprio boom delle iscrizioni al corso di
laurea in Scienze dell'Informazione di Pisa, il Consiglio
del Corso di Laurea di tale dipartimento nel 1984 ha preso
l'iniziativa di diffondere tra i giovani il documento
«Notizie per gli Studenti che si iscrivono all'Università»
che, come indicato al suo interno, ha «l'intento di fornire
informazioni sulla situazione e le prospettive del corso
degli studi universitari». Fanno bella mostra di sé
all'interno del documento alcune importanti (e in alcuni
casi sconcertanti) tabelle e diagrammi che riassumono la
situazione attuale del corso nonché quella ... degli
studenti.
In primo piano l'andamento delle iscrizioni a informatica,
in continuo aumento fino al 1984 (vedi figura 1) anno in cui
«sono state intraprese iniziative di informazione e di
orientamento che hanno permesso di contenere l'incremento
delle iscrizioni il cui numero è comunque tuttavia
notevolmente elevato». Il boom delle iscrizioni, infatti, ha
portato non pochi problemi alla didattica del corso,
costringendo in alcuni anni a quadruplicare i corsi del
primo anno di studi nonostante la carenza di aule, docenti e
soprattutto di attrezzature.
Il documento continua informando gli interessati che gli
studi informatici richiedono spiccate attitudini logiche ed
analitiche sostenute da uno studio intenso e continuativo:
ciò che si ignora maggiormente, quando ci si iscrive a
informatica, è che il corso di studi conduce a una laurea di
tipo prettamente scientifico: come si nota dai corsi del
primo biennio, questi non hanno nulla da invidiare a quelli
della matematica, fisica e ingegneria. Al secondo biennio,
analogamente, gli insegnamenti informatici sono, al pari
delle altre materie, discipline scientifiche proposte nelle
loro problematicità (leggi: assi orni, teorie, teoremi,
algebre, grammatiche, automi, semantica, principi, tesi e
congetture). «Sarebbe quindi un errore, per lo studente,
avvicinarsi all'informatica con l'aspettativa di uno studio
essenzialmente descrittivo di tecnologie e linguaggi, come
forse indurrebbe a credere la divulgazione giornalistica
meno informata ... ».
La disinformazione pare dunque la maggior causa degli
abbandoni da parte degli studenti di informatica: i dati
parlano chiaro, non più del 25% degli iscritti al primo anno
raggiunge la laurea, nella stragrande maggioranza dei casi
sempre con qualche anno in più rispetto ai 4 previsti
dall'ordinamento.
I Dati
Passiamo ora ai dati e alle statistiche divulgate dal
Consiglio di Corso di Laurea in Scienze dell'Informazione
dell'Università degli Studi di Pisa.
In figura l è mostrato l'andamento del numero di iscrizioni
al primo anno di corso negli ultimi 7 anni: si noti, come
già anticipato, la sensibile diminuzione del numero di
iscrizioni in seguito alle iniziative intraprese. Si noti
inoltre come in seguito alla marea di iscrizioni dell'anno
83/84 si sia verificato un aumento in percentuale anche
degli abbandoni (vedi figura 2) a indicare come in
quell'anno sia stato disagevole seguire i corsi a causa del
sovraffollamento, evidentemente causato da un maggior numero
di iscrizioni poco «meditate».
Gli istogrammi che seguono, sulla base dei dati riguardanti
il triennio 82/84, dipingono l'identikit dello studente di
Informatica. In figura 3, per cominciare, troviamo la
distribuzione degli iscritti al primo anno per tipo di
maturità: statisticamente parlando, gli studenti di
informatica sono per il 54% diplomati allo scientifico, per
il 10% al classico, per il 18% al tecnico industriale e così
via.
Segue, in figura 4, l'istogramma degli iscritti al primo
anno ne1l'82/83 suddivisi per tipo di maturità che (in nero)
si sono iscritti al secondo anno ne11'83/84 e che (a
strisce) hanno continuato fino all'ottobre dell'84. Da
notare (sono i dati che parlano, nessuno ne abbia a male)
che solo il 27% dei diplomati presso istituti commerciali
che si sono iscritti nell'82/83 a informatica a Pisa hanno
resistito fino al terzo anno. AI primo posto, anche se
sempre troppo poco, i diplomati del liceo scientifico
resistono per i due terzi, il 66%.
In figura 5 la statistica fatta è ancora più tagliente: come
prima abbiamo i resistenti fino al secondo e i resistenti
fino al terzo, questa volta suddivisi per voto di maturità.
E si vede proprio che chi ha preso da 56 a 60 sessantesimi,
a Informatica ha la pelle più dura degli altri: però anche
tra loro quasi un 30% ha ceduto (nonostante l'ottimo
curriculum in età scolare).
Seguono in figura 6 e 7 istogrammi simili ai precedenti
riguardanti stavolta la percentuale di studenti che
all'inizio del terzo anno di corso hanno superato le cinque
annualità dello sbiennamento. Come si nota le percentuali
restano sconcertantemente basse, anche se a Pisa per
sbiennare c'è tempo fino all'aprile del terzo anno di corso,
al quale chi non ha già sbiennato si iscriverà sotto
condizione (di retrocessione se per aprile non ce la farà).
Tirando le somme, lo studente modello (che però ha sempre
una probabilità su tre di abbandonare) è uscito dal liceo
scientifico o classico, ha preso all'esame di maturità 60
sessantesimi, ha spiccate attitudini logiche ed analitiche,
adeguata preparazione di base e una voglia matta di passare
mediamente 6-7 ore al giorno a lezione e altrettante sui
libri di casa ... altrimenti due probabilità su tre (circa)
di abbandonare.
Semplice, no?
Le altre misure
In seguito al boom delle iscrizioni verificatosi nell'anno
accademico 1983/84, un'altra delle mosse compiute per
contenere l'afflusso incontrollato di iscrizioni al corso di
laurea è stata quella di istituire un test attitudinale con
lo scopo di fornire agli studenti, sebbene già iscritti,
elementi oggettivi per valutare la loro attitudine ad
affrontare gli studi informatici, anche attraverso la
verifica delle conoscenze di base di matematica e fisica. Il
test, al quale tutte le matricole sono tenute a partecipare,
si svolge al primo giorno di lezione e consiste in trenta
domande a risposte multiple (4, per l'esattezza) ove bisogna
individuare per ognuna quella esatta.
La valutazione avviene dando tre punti per ogni risposta
esatta, zero punti per ogni risposta non data, e - I punto
per ogni risposta sbagliata, per un massimo di 90 punti. Non
è permesso usare né libri, quaderni o manuali, né macchine o
regoli calcolatori. La commissione, inoltre, tiene a
precisare che il tirare a indovinare non aumenta né
diminuisce in media il punteggio (infatti se da una parte è
vero che ho una probabilità su quattro, se l'azzecco, di
guadagnare tre punti, è anche vero che ho tre probabilità su
quattro di perderne uno).
Dal canto loro, i quesiti sono tutt'altro che banali:
occorre davvero avere le idee chiare su un mucchio di cose
di scuola (non solo matematica e fisica del liceo, ma anche
quella di prima, per non cadere miseramente su qualche
calcolo per le proporzioni o le frazioni) ma soprattutto
saper ragionare sui quesiti di logica che dimostrano la vera
attitudine dello studente agli studi informati ci, più del
saper risolvere gli integrali chissà quanto complicati.
Per chi vuole provare, nel riquadro di pagina 60 sono stati
riportati alcuni dei più interessanti quesiti posti l'anno
scorso agli studenti.
Anche sui test sono poi state fatte le dovute statistiche e,
ancora una volta, si è dimostrata l'attendibilità di tale
mezzo: in figura 8 è riassunto tutto: chi più ha preso al
test ha superato più esami e meno del 20% di loro ha
abbandonato; chi ha preso poco al test, nel 65% dei casi ha
abbandonato o non ha superato, mediamente, più di mezzo
esame al termine del primo anno.
Diploma invece che Laurea
Oltre all'istituzione del test attitudinale, il Consiglio di
Corso di Laurea, che ripetiamo ha avuto non pochi problemi
negli anni del boom in quanto a carenze di struttura e di
docenti, come da delibera n. 78 del 517/85, ha anche
proposto di istituire una Scuola Diretta a Fini Speciali in
Informatica (il cosiddetto «Diploma in Informatica») per
diversificare i livelli di formazione con l'introduzione di
un ciclo più breve (due anni) di quello del Corso di Laurea,
caratterizzato da un più marcato orientamento professionale
e applicativo.
Le motivazioni che hanno portato a tali scelte riguardano
essenzialmente le esplicite indicazioni del mondo del
lavoro, quanto avviene nel resto del mondo, nonché i
rilevanti fenomeni di abbandono degli studi nel secondo
biennio del corso di laurea attraverso i quali molti
studenti (con una preparazione dunque intermedia), trovato
il loto bravo posto di lavoro anzitempo, mollano tutto.
L'attivazione di una di queste scuole, se da un lato
potrebbe soddisfare in modo organico una specifica richiesta
di specialisti rivolta verso quei livelli intermedi di
preparazione, dall'altro potrebbe contribuire a
decongestionare il corso di laurea in Scienze
dell'Informazione di Pisa.
Ben più rilevanti sarebbero inoltre gli effetti che
l'attivazione della scuola potrebbe avere sul Piano
nazionale. Infatti l'istituzione di una Scuola Diretta a
Fini Speciali in una consolidata
e riconosciuta tradizione informatica, come quella pisana,
contribuirebbe notevolmente a stimolare lo sviluppo della
scala nazionale della formazione universitaria in
informatica, sperimentando un prototipo che potrebbe
diffondersi in un opportuno numero di sedi che dispongono di
un nucleo iniziale di risorse umane e materiale adeguato a
una simile iniziativa (questo nucleo sarebbe notevolmente
più piccolo di quello necessario per iniziare un corso di
laurea).
In tal modo, oltre a distribuire maggiormente sul territorio
nazionale la formazione di specialisti largamente richiesti
dal mercato del lavoro, si contribuirebbe a contenere
l'eccessivo afflusso di iscrizione ai pochi corsi di laurea
in Scienze dell'Informazione attualmente esistenti e si
favorirebbe nelle sedi delle Scuole Dirette a Fini Speciali
il potenziamento dei nuclei di ricerca in informatica
creando le condizioni per l'eventuale, successiva
istituzione di Corsi di Laurea in tale disciplina.
Se tutto procederà per il verso giusto, a Pisa la Scuola
dovrebbe «partire» sin dal novembre di quest'anno. Per i
particolari vi rimandiamo al riquadro di questa pagina.
Vorrei ringraziare Rino Sassi e Lucia Scioli per la gentile
collaborazione e per l'ammirevole spirito di sopportazione
nei confronti del sottoscritto col quale hanno contribuito
alla stesura di questo articolo.
Riquadro 1:
Piani di studio consigliati dalla facoltà per
il secondo biennio del corso di Laurea in
Scienze dell'Informazione
Indirizzo generale
Insegnamenti Obbligatori:
-
Metodi per il Trattamento delle Informazioni
-
Sistemi per l'Elaborazione dell'Informazione
2
-
Linguaggi Formali e Compilatori
-
Progetto di Sistemi Numerici
Insegnamenti complementari:
Almeno 2 annualità devono essere scelte fra:
-
Analisi Numerica
-
Documentazione Automatica
-
Elaborazione dell'Informazione non Numerica
-
Logica Matematica
-
Metodi di Approssimazione Simulazione
-
Tecniche Speciali di Elaborazione
-
Teoria degli Algoritmi e Calcolabilità
-
Teoria dei Sistemi
-
Teoria dell'Informazione e della
Trasmissione
Non più di 1 annualità deve essere scelta fra:
-
Cibernetica e Teoria dell'Informazione
-
Complementi di Gestione Aziendale
-
Comunicazioni Elettriche
-
Statistica
-
Tecniche Numeriche ed Analogiche
-
Teoria e Metodi dell'Ottimizzazione
-
Trattamento dell'Informazione nell'Impresa
Indirizzo applicativo
Insegnamenti obbligatori:
-
Metodi per il Trattamento delle Informazioni
-
Sistemi per l'Elaborazione dell'Informazione
2
-
Documentazione Automatica
-
Teoria e Metodi dell'Ottimizzazione
Insegnamenti Complementari:
1 e 1 sola annualità deve essere scelta fra:
2 pacchetti dovranno essere scelti tra i
seguenti:
1) Complementi di Gestione Aziendale
Teoria dei
Modelli
2) Economia Aziendale
Economia Industriale
3) Simulazione
4) Statistica
Indirizzo tecnico
Insegnamenti Obbligatori:
-
Metodi per il Trattamento delle Informazioni
-
Sistemi per l'Elaborazione dell'Informazione
2
-
Progetto di Sistemi Numerici
Insegnamenti Complementari:
1 e 1 sola annualità deve essere scelta fra:
1 pacchetto dovrà essere scelto tra le seguenti:
1) Comunicazioni Elettriche Elettronica
Tecniche Numeriche ed
Analogiche
2) Bioelettronica
Elettronica
Tecniche Numeriche ed
Analogiche
3) Bioelettronica
Elaborazione
dell'Informazione non Numerica
Teoria dei Sistemi
|
Riquadro 2:
Alcune
notizie
L’Informatica a Pisa
Il Corso di Laurea in Scienze dell’Informazione
di Pisa è stato istituito, primo in Italia, nel
1969 e si è innestato su una tradizione di
ricerca informatica che risale agli anni '50,
quando fu realizzato il primo calcolatore
italiano per iniziativa, tra gli altri, di
Enrico Fermi. Le strutture di ricerca in
informatica attualmente operanti a Pisa
comprendono, oltre il Dipartimento di
Informatica (cui afferisce il Corso di Laurea in
Scienze dell'Informazione), anche due Istituti
del Consiglio Nazionale delle Ricerche di alcuni
nuclei industriali. A Pisa ha anche sede una
delle due Scuole di Dottorato di Ricerca
Informatica attualmente istituite in Italia,
alla quale possono accedere, in numero limitato
e per concorso, i laureati che intendono
dedicarsi alla ricerca.
Sbocchi occupazionali
I laureati in Scienze dell'Informazione trovano
principalmente impiego nelle aziende che
producono o distribuiscono sistemi informatici,
in quelle che forniiscono servizi di informatica
(case di software), nelle aziende o enti che
utilizzano sistemi informatici (centri di
calcolo) e, nei limiti delle loro capacità di
assorbimento, negli enti di ricerca.
Anche se non esistono previsioni completamente
attendibili sui posti di lavoro che saranno
disponibili nel prossimo futuro per i laureati
in discipline informatiche, alcune stime
indicano una richiesta di 3000-4000 specialisti
l'anno. Oltre i laureati in Scienze
dell'Informazione, questo numero comprende anche
persone con altri tipi di laurea, ma con le
conoscenze necessarie per le applicazioni
dell'informatica alla loro disciplina. Si
ritiene inoltre che parte dei posti di lavoro
offerti possano corrispondere a livelli di
formazione intermedia tra il diploma di Scuola
Media Superiore e laurea.
In effetti al momento attuale i laureati in
Scienze dell'Informazione di Pisa trovano
occasione di impiego con relativa facilità. Si
deve tuttavia sottolineare che nel 1984/85 dal
nostro corso sono usciti circa 200 laureati e
che il numero complessivo, a livello nazionale,
dei laureati in Scienze dell'Informazione è
stato ampiamente inferiore a 1000.
Considerato che nel 1985/86 gli iscritti al
primo anno di scienze dell'informazione sono in
Italia circa 6000, e che a questo numero si
dovrebbero aggiungere gli studenti dei corsi di
laurea di altro tipo che comprendono un congruo
numero di insegnamenti informatici, sembra
legittimo attendersi una situazione meno rosea. |
Riquadro 3:
Quanto
sei informatico?
(estratto dal test attitudinale del 6/11/85)
1) 1234,3142,4321,2413 ... la sequenza continua
con: a) 1234 b) 3412 c) 1243 d) 5432
2) 1/9,3/10,4/12,6/13,7/15 ... la sequenza
continua con: a) 9/16 d) 9/17 c) 8/17 d) 8/16
3) Premessa: «se due numeri sono maggiori di 10
il loro prodotto è maggiore di 100»
Conseguenza:
a) «se il prodotto di due numeri è minore di 100
allora almeno uno dei due è minore di 10»
b) «se due numeri sono minori di 10 allora il
loro prodotto è minore di 100»
c) «il prodotto di due numeri è minore di 100 se
almeno uno dei due è minore di 10»
d) «se il prodotto di due numeri è minore di 100
allora ambedue i numeri sono minori di 10»
4) Premessa: «non è vero che tutti i triangoli
sono isosceli» Conseguenza:
a) «non è vero che tutti i triangoli sono
scaleni»
b) «esiste almeno un triangolo scaleno»
c) «esiste almeno un triangolo equilatero»
d) «tutti i triangoli sono non isosceli»
5) Con quanti 0 termina il prodotto dei primi 15
numeri (15 fattoriale?)
a) 1 b) 3 c) 6 d) 2
6) Un frigorifero senza porta situato in una
stanza a 20 gradi termicamente isolata ma
collegato con la rete elettrica viene messo in
funzione. La temperatura nella stanza:
a) oscilla
b) rimane costante
c) aumenta
d) diminuisce
7) Due pendoli di lunghezza L e 2L vengono
lasciati oscillare partendo dalla medesima
posizione. Ricordando che il periodo del pendolo
è proporzionale alla radice quadrata della sua
lunghezza, dire quando i due pendoli si
ritroveranno contemporaneamente nella posizione
iniziale
a) mai
b) dopo 256 oscillazioni del più corto
c) ad ogni oscillazione
d) dopo un numero pari di oscillazioni del più
corto
8) Si considerino le 4 lampadine numerate
mostrate in figura A e si consideri la seguente
sequenza di istruzioni
I. Accendi tutte le lampadine che stanno
diametralmente opposte a quelle già accese
Il. Se almeno una lampadina dispari è accesa
spegni tutte le pari, altrimenti vai
all'istruzione IV
III. Spegni la lampadina accesa che ha il numero
più alto
IV. Hai quattro lampadine numerate, in senso
orario, da 1 a 4. Accendi la prima lampadina
spenta che si trova ruotando in senso orario a
partire dalla 1 (compresa)
Supponendo che all'inizio una sola lampadina sia
accesa, se dopo aver eseguito la sequenza di
istruzioni I-IV rimangono accese le lampadine
1,2,4 qual era quella accesa all'inizio?
a) la 2 o la 4, b) la 1 o la 4, c) la 1, d) la 2
o la 3.
|
Riquadro 4:
Scuola
Diretta ai Fini Speciale in Informatica
(Diploma in Informatica)
Il numero di studenti ammessi alla scuola, come
previsto dalla legge, sarà limitato e,
ovviamente, potranno accedervi solo i diplomati
degli Istituti di istruzione secondaria di
secondo grado in conformità con le disposizioni
vigenti per l'ammissione ai corsi di laurea.
Qualora il numero degli aspiranti sia superiore
a quel10 dei posti disponibili, l'accesso alla
scuola è subordinato al superamento di un esame
consistente in una prova scritta integrata
eventualmente da un colloquio e dalla
valutazione, in misura non superiore al 30% del
punteggio per l'ammissione, dei titoli di studi
posseduti dall'aspirante.
Gli insegnamenti impartiti, che lo studente è
tenuto a seguire, sono tutti di durata
semestrale e sono indicati qui di seguito:
Primo anno:
Istituzioni di Matematica
Introduzione alla Programmazione
Architettura degli Elaboratori
Linguaggi e Metodi di Programmazione
Due insegnamenti a scelta tra quelli opzionali
Secondo anno:
Sistemi per l'Elaborazione dei Dati
Basi di Dati
Sistemi Informativi
Tre insegnamenti a scelta tra quelli opzionali
Gli insegnamenti opzionali sono i seguenti:
Applicazioni della Ricerca Operativa
Applicazioni Gestionali
Applicazioni Gestionali 2
Automazione degli Uffici
Automazione Industriale
Calcolo Numerico
Elementi di Elettronica
Elementi di progettazione di sistemi digitali
Fondamenti di Informatica
Laboratorio di Programmazione
Matematica Computazionale
Metodi e Applicazioni dell'Analisi Matematica
Probabilità e Statistica
Sistemi Operativi
Metodologie della Programmazione
Telematica e Sistemi Distribuiti
Gli insegnamenti prevedono attività pratiche che
consistono in esercitazioni sulla materia
trattata nel corso e in attività sperimentali. E
obbligatorio un tirocinio che si svolge sotto la
guida di un docente, di massima nell'ambito di
uno dei corsi opzionali del secondo anno, ed ha
una durata di almeno 80 ore.
AI termine di ciascun anno lo studente deve
superare un esame colloquio che verterà su tutti
gli insegnamenti frequentati durante l'anno.
Nel1a valutazione la Commissione terrà conto
delle attestazioni di profitto rilasciate dai
docenti dei singoli corsi anche sul1a base di
prove scritte, grafiche e pratiche. Lo studente
che abbia superato l'esame di colloquio è
ammesso all'anno successivo o, nel caso
dell'esame finale dell'ultimo anno, all'esame di
diploma. Lo studente che non abbia superato
l'esame può ripetere l'anno per una sola volta.
Il corso si conclude con un esame di diploma
consistente nella presentazione e discussione di
un elaborato finalizzato alla professionalità
specifica, predisposto sotto la guida di un
docente.
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Impaginato
originale...
Articolo pubblicato
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