Articolo pubblicato sul n. 170 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel febbraio 1997
Overview: Come per i computer, anche le memorie di massa, nel corso degli anni, hanno subito una continua evoluzione per (tentare di) rimanere al passo coi tempi. Circa vent'anni fa i computer piu' semplici registravano dati e programmi sulle comuni cassette audio (a velocita' appena simboliche e affidabilita' stocastica), mentre i piu' ricchi potevano disporre di unita' floppy da 5.25 o 8 pollici dalla capacita', per quei tempi, piu' che accettabile: un centinaio di Kbyte o poco piu'. Gli hard disk sui sistemi "personali" erano proprio un sogno, ma gli utenti erano comunque soddisfatti visto che in quel "centinaio di kappa" ci si poteva registrare svariati programmi piu' tutti i file necessari al loro utilizzo. Non dimentichiamo, infatti, che a fine anni ottanta un personal computer si e no disponeva di 16 Kbyte di memoria centrale e quello era limite massimo per l'utilizzo del programma in esecuzione, dei dati da elaborare e del (minimo) sistema operativo in funzione su quegli oggetti. Poi, all'impennata scaturita dal ciclone "PC IBM", non e' seguito un pari andamento dei dispositivi di memorizzazione, specialmente quelli rimovibili. Mentre processori e memoria centrale raddoppiavano potenza e dimensione a ritmo incessante, in ambito "memorizzazione asportabile", riferendoci ai dispositivi standard installati sulle macchine in vendita, siamo passati prima dai floppy 5.25'' ai piu' compatti 720 da 3.5 pollici e l'unico successivo miglioramento e' avvenuto nel raddoppio delle capacita' di questi ultimi, tuttora disponibili in formato 1.4 MB. Sono anni, infatti, che da questo punto di vista stiamo scoppiando. Ormai i floppy disk si usano sempre meno, la loro capacita' e' utile solo per il trasporto "al volo" di pochi file di piccole dimensioni e non e' piu' pensabile (da tempo) di utilizzarli per il backup dei nostri file. Cosi', come funghi, spuntano in continuazione "nuove proposte", quasi mai accolte col necessario fervore da parte dell'industria informatica dei personal computer che dovrebbe essere piu' sensibile al problema memorizzazione. Nascono cosi' alcuni "standard de facto": in ambito editoriale, ad esempio, sono molto diffusi i rimovibili SyQuest da 44/88 megabyte; per il trasporto di file di dimensioni maggiori si usano molto i magneto-ottici da 650 megabyte, mentre per il backup dei dati le unita' piu' diffuse sono quelle che utilizzano i nastri Travan.
Compatibile?
In mezzo a tutta questa confusione c'e' chi (come il sottoscritto), preferisce tagliare la testa al toro e utilizzare un masterizzatore di CD-ROM sia per il backup dei propri dati, sia per trasportare file di grosse dimensioni: e' vero che un CD-ROM non e' riscrivibile, ma ha un costo memorizzazione talmente tanto ridotto (circa venti lire per megabyte!!!) che... conviene attrezzarsi in tal senso e non pensarci proprio piu'. Chi ha, invece, necessita' di scrivere velocemente in continuazione grosse quantita' di file su supporto rimovibile, a parte i gia' citati magneto ottici, puo' utilizzare le "cartucce hard disk" ad alta capacita', disponibili in tutte le salse. Anche in quest'ambito, di standardizzazione manco a parlarne (almeno per il momento) e quindi prima di acquistare un dispositivo di questo tipo e' necessario il consueto esame di coscienza. Se abbiamo esigenze esclusivamente "egocentriche" (backup dei propri dati e/o utilizzo esclusivamente privato) possiamo acquistare qualsiasi dispositivo che soddisfi pienamente le nostre esigenze: ne esistono talmente tanti in commercio che non sara' difficile trovare quello che fa per noi. Diverso e' il caso in cui l'unita' di memorizzazione rimovibile venga utilizzata per interfacciarci con l'esterno: e' chiaro che dobbiamo essere d'accordo, compatibili, con i nostri interlocutori digitali altrimenti non riusciremo a far uscire file dai nostri confini. Se, ad esempio, l'unita' rimovibile ci necessita per portare file immagini ad un fotolaboratorio attrezzato per il trattamento digitale delle immagini, difficilmente riusciremo a convincere il service ad adeguarsi al nostro formato (a meno di non promettere lavorazioni continuative) mentre sara' piu' opportuno informarsi preventivamente sui formati accettati per evitare spiacevoli inconvenienti. In queste pagine vi mostriamo la proposta della Nomai, azienda francese specializzata nei supporti di memorizzazione rimovibile. Si tratta di un'unita' molto compatta (internamente puo' essere installata perfino al posto di una meccanica floppy disk da 3.5 pollici, half size) in grado di memorizzare fino a 540 megabyte di dati su una cartuccia quadrata da 10 cm per lato spessa 1: ben protetto, al suo interno, un vero e proprio disco rigido (singolo) a doppia faccia. Il tutto si utilizza agevolmente come un comune floppy disk da 3.5'': basta disporre di una porta SCSI, installare il driver software e siamo pronti a partire.
Nomai 540
Se e' vero che l'appetito vien mangiando, non possiamo non riconoscere alla Nomai il merito di aver effettuato il "grande salto" solo dopo pochi anni dalla sua nascita. Ha iniziato producendo supporti di memorizzazione "compatibili" per le principali unita' rimovibili di memoria di massa e adesso propone un proprio dispositivo da 540 megabyte che, a differenza di qualsiasi altro prodotto concorrente, non volta superbamente le spalle al "parco installato" essendo compatibile in lettura e scrittura nientepopodimeno che con le cartucce SyQuest da 3.5 pollici da 270 megabyte. Molto interessanti, inoltre, le sue caratteristiche dichiarate: 11 millisecondi e' il tempo medio di accesso alle informazioni, 7.5 megabyte/secondo la velocita' di trasferimento in lettura, circa la meta' in scrittura. Inutile sottolineare che, specialmente il "transfer rate" e' un dato piu' teorico che reale nella maggior parte dei casi e dipende in larghissima misura dalle capacita' del computer impegnato nel trasferimento. Per fare un esempio, il Nomai 540 giunto in redazione, ha impiegato quasi due minuti e mezzo per registrare cinque file da venti megabyte l'uno (totale 100 MB) su un Macintosh Quadra 610 - la categoria, per intenderci, e' quella di un 486 a 33 MHz - mentre gli stessi dati, su un Power Macintosh 8500/120 (paragonabile a un Pentium 150) sono stati memorizzati in poco piu' di un minuto. Posizionato, per capacita' di memorizzazione, tra gli ultradiffusi (e, francamente, irraggiungibili nella corsa allo standard) Zip da 100 MB e Jaz da 1 GB di Iomega, il Nomai 540 offre rispetto al primo una capacita' oltre cinque volte maggiore (senza che a questo corrisponda un proporzionale incremento di prezzo dell'unita' e delle cartucce). Rispetto al secondo offre, invece, la possibilita' di utilizzare anche la porta parallela che ne consente un immediato collegamento, senza installazione hardware di schede, a tutti i computer da tavolo e a tutti i notebook. In piu' (lo ripetiamo vista l'importanza della cosa) e' compatibile con i SyQuest da 270 megabyte che, sebbene non diffusi come gli anziani 44/88, hanno comunque una minima presenza sul mercato che e' comunque meglio del buio assoluto. Per finire, prima del consueto "vil-danaro-test", vogliamo muovere una critica al procedimento di inserimento delle cartucce, a nostro avviso eccessivamente complesso. Per inserire una cartuccia dobbiamo compiere tre operazioni, contro l'unica (l'inserimento del dischetto) sufficiente ai prodotti concorrenti: dobbiamo agire sul pulsante di apertura situato frontalmente, inserire la cartuccia, richiudere a mano lo sportellino. Una diversa ingegnerizzazione del dispositivo avrebbe sicuramente evitato la triplice operazione. Considerate, poi, che non e' possibile lasciare aperto lo sportello frontale, nonostante alle sue spalle sia presente un secondo sportellino a scomparsa. Tale difetto, per equita', e' pero' ampiamente compensato al momento dell'espulsione, comandabile direttamente dall'unita' senza chiedere il permesso al sistema operativo. Col Macintosh, come noto, prima di estrarre un supporto rimovibile (un floppy, un CD-ROM, un hard disk rimovibile, uno Zip, un SyQuest 44/88, ecc.) e' necessario trascinare la sua icona sul cestino. Il Nomai 540 fa eccezione: agendo sul pulsante frontale possiamo estrarre il disco senza preoccupazione alcuna: il driver software si accorge contestualmente della sottrazione e provvede, senza scomporsi affatto!, a eliminare dalla scrivania l'icona del disco rimovibile. Very Good! Dicevamo dei prezzi. L'unita' in prova in queste pagine, proposta dalla Vegstore di Sora (Frosinone), compresa una cartuccia costa 635.000 oltre l'IVA. Le cartucce, da 540 megabyte, 98.000 lire, sempre piu' IVA. Fermo restando che e' necessario considerare i prezzi reali di vendita in negozio (non e' difficile riscontrare differenze di prezzo anche sostanziali rispetto al listino ufficiale, si sa!) ci saremmo aspettati un prezzo al pubblico leggermente inferiore, diciamo intorno alle cinquecentomila lire, sempre piu' IVA. Sara', come sempre, il mercato a giudicare: non sono le centomila lire in piu' o in meno a far la differenza ma la qualita' e le reali potenzialita' del prodotto, che vanno ben oltre la sola capacita' di memorizzazione del supporto magnetico. Certo, se il Nomai 540 fosse arrivato sul mercato uno o due anni fa sarebbe stato tutto molto piu' semplice...
Riquadro prezzi
Nomai 540 MB
Produttore: Nomai PB 141 50301 Avranches Cedex (France)
Distributore: Vegstore Industrie Srl Via Agnone Maggiore, 21 03039 Sora (FR) Tel. 0445/381624
Prezzo al pubblico (IVA esclusa):
Romovibile Nomai 540 MB esterno SCSI completo di cartuccia L. 635.000 Cartuccia rimovibile 540 MB L. 98.000
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