Articolo pubblicato sul n. 189 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) del novembre 1998
Prove prodotti: Un famoso aneddoto informatico di recente divulgazione recita più o meno così: "Se in campo meccanico si fossero compiuti gli stessi progressi dell'elettronica digitale, le automobili di oggi correrebbero a centomila Km/h, consumerebbero una sola goccia di benzina l'ora e... sarebbero grandi si e no un paio di centimetri!". E' ovvio che la miniaturizzazione, per quanto affascinante in alcuni casi, non può e non deve essere perseguita sempre e comunque a tutti i costi. Soprattutto quando i "costi" più che riguardare i soli aspetti economici del prodotto sono riferibili maggiormente a quelli di natura ergonomica. E quel che è successo, sta succedendo, accadrà nel mondo "mobile" dell'informatica personale (ma non solo, si pensi, ad esempio, agli ormai sempre più "ini" telefonini) dovrebbe essere un ampio spunto di riflessione per tutti. Noi utenti, continuamente tentati con queste mele (ormai ciliege) del peccato, loro... costruttori e/o ideatori di tutto questo bendiddio tecnologico, figlio - come sempre - del più sfrenato consumismo acchiappasoldi. Senza accorgercene siamo così passati dalla storica "invidia penis" all'invidia telefonis di molti o all'invidia notebook di pochi. Abbiamo praticamente ribaltato quello che si credeva essere l'assioma degli assiomi, concludendo - con la grossa spinta dei produttori di elettronica di consumo - che "piccolo è bello", a prescindere dalla reale o completa fruibilità di tale (costosa) miniaturizzazione. Nel campo, poi, dell'informatica personale "da asporto", abbiamo ormai visto di tutto (o quasi): prima erano detti "trasportabili", poi laptop, notebook, sub-notebook, palmtop e potrebbe ormai non mancare molto all'avvento dei "pols-top". Detto francamente, questa continua e affannosa - quanto inutile - corsa alla miniaturizzazione esasperata, mi fa sorridere. Risale, infatti, a ben undici anni fa la mia (ovvia!) considerazione sull'informatica mobile, da sempre osservata con le dovute attenzioni. Cito testualmente, da MC n 63 del maggio '87: "Corsi e ricorsi storici di sempre. Senza contare che un portatile non deve essere solo portato, ma soprattutto usato...". Come dire che già allora, quando i notebook non esistevano, i portatili avevano poche centinaia di Kbyte di RAM, nessun hard disk né alcuna interfaccia grafica stile Windows & Co., era plausibile temere che la corsa sfrenata alla miniaturizzazione senza scrupoli potesse prima o poi avere un costo troppo gravoso sull'ergonomia del prodotto. Corsi e ricorsi storici di sempre. Per l'appunto!
Un TravelMate... piccolo piccolo!
Tutto questo, a dire il vero, non sembra aver minimamente intaccato le (buone) intenzioni dei progettisti del TravelMate 312T in prova in queste pagine. Nasce così un prodotto sorprendentemente potente, incredibilmente compatto, ma allo stesso tempo senza minimamente intaccarne le doti ergonomiche, già note in tutti i prodotti di "taglio standard" dell'azienda taiwanese. Prima ancora delle caratteristiche tecniche della macchina, di assoluto rilievo come vedremo, saltano all'occhio non tanto le dimensioni ridotte dell'oggetto, quanto le sue proporzioni assolutamente "normali" e perfettamente in linea con le nostre aspettative. Anzi, in Acer, hanno scelto per questo forse la strada più semplice, per certi versi la più economica, ma di sicuro la più geniale. Invece di riprogettare ex-novo l'estetica (e l'ergonomia) della macchina, "non hanno fatto altro" che riprodurre in scala ridotta un loro prodotto già esistente, l'Extensa 620 CDT, riproponendo un design noto, riuscito e già accettato dall'utenza dei notebook. L'effetto quasi trompe-l'oeil del piccolo 312T fa sì che le sue ridotte dimensioni si notino maggiormente "da chiuso" nella nostra valigetta (in termini di spazio non occupato!) che "da vivo" durante l'uso. Si arriva, poi, a gridare al vero e proprio miracolo - o allo scandalo, cambiando punto di vista - solo quando avviciniamo il "cucciolo" ad un notebook di dimensioni standard ovvero nel consueto formato A4 o poco maggiore. Sembra (ed è) piccolo, incredibilmente piccolo, salvo poi stupirsi del fatto che in realtà le sue dimensioni lineari sono "solo" del venti per cento inferiori a quelle di un notebook standard. Riguardo al peso, invece, le cose stanno sia sensibilmente che numericamente in maniera ben diversa e ben più evidente (complice il fatto che la massa, normalmente, segue il volume che a sua volta va... col cubo delle dimensioni lineari). In questo caso i chili - parlare al plurale è pure esagerato! - sono appena 1.2, la metà se non addirittura un terzo dei mattoni più "mattonosi". E' vero che all'interno del TravelMate 312T non troviamo né floppy disk né lettore di CD-ROM (entrambi, però, sono forniti a corredo come compatte periferiche esterne) ma per quanto riguarda le altre dotazioni interne, assolutamente interne, non abbiamo proprio di che lamentarci. A cominciare dal processore, un Pentium MMX a 233 MHz, per quel che riguarda la memoria RAM (32 MB espandibili ad 80) e quella di massa (hard disk da 3.2 gigabyte) solo per citare le performance più eclatanti. Il display è un ottimo TFT (matrice attiva) da 8.4 pollici, con risoluzione 800x600 pixel a 65mila colori e 1.1 megabyte di videoram. Non manca, ovviamente, un'uscita per monitor esterno SVGA 1024x768, una completa sezione audio stereo a 16 bit, una porta parallela, tre porte seriali (una RS-232, una USB, un link a raggi infrarossi 4 Mb/s compatibile IrDA); due alloggiamenti per schede PCMCIA di tipo II o (o uno per quelle di tipo III) e, last but not least, un fax/modem integrato 56K per una salubre e immediata navigazione in Internet, sin dal primo vagito dell'irrefrenabile pargolo. Il tutto, si badi bene, ad un prezzo di listino al pubblico che giudicare interessante può apparire quantomeno provocatorio: meno di quattro milioni (oltre l'IVA) da incrociare poi con l'effettivo "street price" a discrezione dei singoli rivenditori grazie al prezzo, naturalmente, non imposto da Acer. Questo senza considerare che esiste anche un modello più economico, il 311D, di pari dimensioni, prezzo 3.290.000 lire (sempre più IVA), con Pentium MMX a 200 MHz, hard disk da 2.1 GB, display dual scan (matrice passiva) da 8 pollici 640x480 pixel e restanti caratteristiche totalmente invariate. E' contemplato, dunque, finanche l'imbarazzo della scelta!
A proprio agio
Le caratteristiche spiccatamente ergonomiche del piccolo-grande TravelMate 312T non vanno ricercate chissà dove o immaginate in noi a suon di autoconvincimenti forzosi (capita anche questo...). Il TravelMate 312T si lascia utilizzare come un normalissimo notebook, con tutte le unità posizionate dove ci aspetteremmo di trovarle (con la sola eccezione del floppy disk e del lettore di CD-ROM da collegare esternamente, anche insieme, alla bisogna). Non è necessario alcun periodo di apprendistato per sfruttare appieno le (molte) caratteristiche della macchina, e anche quelle più particolari, riguardanti ad esempio la corretta gestione energetica per non rimanere a secco di "amperora" nel bel mezzo del suo utilizzo, non sono da ricercare nei meandri di contorte procedure "stressa-utente". Sono immediatamente disponibili tramite l'utility Notebook Manager di cui troviamo un collegamento sul desktop di Windows. L'Heuristic Power Management, ad esempio, riesce ad ottimizzare il fabbisogno energetico dell'intero sistema in funzione delle reali esigenze di utilizzo dell'utente, senza che questo debba effettuare preventivi settaggi in base alla propria previsione d'uso. L'utente, in altre parole, non deve far altro che utilizzare il suo portatile come meglio crede senza porsi alcun tipo di limite o problema. Sarà il sistema di gestione energetico ad amministrare al meglio la carica residua disponibile al fine di aumentare quanto più possibile il tempo di utilizzo a batteria del notebook, mediamente in grado di resistere dalle due alle tre ore lontano da una rassicurante presa di corrente elettrica. All'utente è lasciata tutt'al più la facoltà di decidere se vuole o meno un segnale acustico in caso di batterie scariche, se vuole comunque la massima retroilluminazione del display (ad esempio in caso di prolungato utilizzo in esterni), l'accensione automatica del sistema dopo un determinato intervallo di tempo e/o a seguito di una chiamata telefonica sul fax/modem. Tastiera e display, comunque, sono (com'era da attendersi) i due fiori all'occhiello delle doti ergonomiche del piccolo TravelMate. Il primo grazie soprattutto alle corrette proporzioni base/altezza del layout, completo di ogni funzionalità possibile ed immaginabile, e alla precisione di funzionamento di tutto rispetto nonostante la corsa necessariamente ridotta dei tasti. Il display, trattandosi di un'unità a matrice attiva (TFT) offre un contrasto elevatissimo, una risoluzione più che accettabile (800x600 pixel), una retroilluminazione sufficientemente potente da non creare problemi di visibilità anche negli ambienti maggiormente illuminati. Sia il lettore di CD-ROM che l'unità floppy disk sono forniti a corredo e si collegano esternamente. Il primo utilizza un'interfaccia in formato PCMCIA ma necessita di una propria fonte di alimentazione esterna per il suo funzionamento, il secondo si collega tramite porta parallela non provvedendo però alla sua replica senza ricorrere a un apposito adattatore opzionale. Ovvero, con la dotazione standard se decidiamo di utilizzare l'unità floppy disk non possiamo collegare contemporaneamente la stampante, ma se non intendiamo rinunciare a questa possibilità è comunque disponibile un cavo aggiuntivo opzionale che, semplicemente, ripropone la porta parallela occupata dalla meccanica FD. Come dispositivo di puntamento è utilizzato un ultracollaudato "touchpad", situato come di consueto nella parte centrale della zona antistante la tastiera. Oltre ai due tasti mouse destro-sinistro, disponibili in "carne ed ossa", implementa in software il singolo click, il doppio click o l'aggancio di icone e finestre picchiettando col polpastrello sulla sua superficie. Comoda la possibilità di disabilitarla "al volo" attraverso la sequenza Fn+T, utile nell'utilizzo di un mouse o di una trackball esterna, rendendo innocui i contatti accidentali delle nostre dita (specialmente dei pollici) sulla sua superficie durante l'utilizzo veloce della tastiera.
Concludendo
I TravelMate della serie 310 (attualmente due modelli, il 311D e il 312T) sono entrambi appetibili sotto il profilo prestazionale, ergonomico, nonché riguardo il rapporto prezzo/caratteristiche offerte. E se, in assoluto, il maggior costo non rappresenta uno scoglio insormontabile per l'acquisto, la versione "migliore", dotata di ampio display a matrice attiva, maggiore capacità dell'hard disk e un po' di megahertz in più per il Pentium MMX, appare di certo più interessante. Soprattutto per il display, che a fronte del maggiore esborso economico ("a listino" di sole 700.000 lire), offre una maggiore risoluzione grafica - 800x600 in luogo dei minimali 640x480 - ma soprattutto un contrasto immagine e una visibilità generale del tutto paragonabile a quella dei migliori monitor CRT in commercio. E visto che con questo nuovo "giocattolino" dovremmo soprattutto lavorarci, non è un dettaglio da sottovalutare. Tutto qui...
Acer TravelMate 312T
Produttore e distributore: Acer Italy Srl Centro Direzionale Colleoni Palazzo Perseo Via Paracelso 12 20041 Agrate Brianza (MI) Tel. 03968421
Prezzo al pubblico (IVA esclusa)
Acer TravelMate 312T, Pentium MMX 233, RAM 32 MB, HD 3.2 GB, display TFT 8.4'', modem integrato 56K, unità floppy disk, unità CD-ROM, batteria al litio, Windows 98 L. 3.990.000
Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui |