Articolo pubblicato sul n. 112 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel novembre 1991

MCmicrocomputer


Prove prodotti:
Cybermate 386SX

di Andrea de Prisco

 Distribuito in Italia dalla CDC SpA di Fornacette (PI), il Cybermate 386SX e' prodotto a Taiwan dalla Honotron Corporation. Piu' che un notebook, lo definirei un laptop molto, molto, compatto. In pratica un laptop dalle dimensioni, quasi, di un notebook. E questo non per evidenziare un difetto del Cypermate ma semmai piu' di un pregio. Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

Dimensioni non ultraridotte che hanno permesso, ad esempio, l'integrazione dell'alimentatore all'interno del cabinet. Cosi' come di una tastiera ergonomica e dalla corsa dei tasti praticamente standard e non solo accennata per via del contenimento estremo delle dimensioni.

A tutto questo aggiungiamo poi la presenza di un hard disk da 60 MB, 1 MB di Ram espandibile a 4, meccanica per floppy disk da 1.44 MB e, immancabilmente, display LCD compatibile VGA dalla visibilita' sorprendente. Come del resto il prezzo, lo diciamo subito per chiarire i termini di paragone, di addirittura meno di tre milioni per la macchina con un mega di Ram. Che per una macchina dotata di 386SX a 20 MHz sono davero pochini.

Miracolo ? No, a Taiwan, semplicemente, ci riescono!

 

Descrizione esterna

 

Dicevamo che le dimensioni, in rapporto ad un notebook vero e proprio, sono un tantino piu' generose. Ma si tratta, rispetto alla media, di meno di un centimetro in piu' in altezza e di due-tre centimetri in piu' in profondita. La larghezza, invece e' proprio quella da notebook.

Del laptop ha, invece, l'incernieratura del display non a filo con l'estremita' posteriore ma un tantino piu' avanzata.

L'estetica dell'oggetto rimane, comunque, molto curata. Chiuso ha un bell'aspetto, e la scrittona CyberMate sul coperchio display, unica nel suo genere, di certo non guasta. Come nelle realizzazioni di marchi ben piu' famosi (e costosi) di Honotron Corporation, tutti gli interfacciamenti col mondo esterno sono sapientemente coperti da sportellini plastici. Fino a poco tempo fa i computer portatili, anche quelli di marca, lasciavano pericolosamente esposte le verie interfacce come se si trattasse di macchine desktop da tenere ben ferme sulla propria scrivania.

Oggi i portatili sono, finalmente, portatili, ma le ridotte dimensioni, o le diminuzioni di peso non devono incidere negativamente  sulla robustezza delle macchine, ma semmai dovrebbe essere proprio il contrario. Piu' una cosa e' maneggevole, piu' si maneggia, piu' aumentano i rischi di utilizzi non troppo tranquilli.

E personalmente mi incazzo (!) quando queste benedette bestioline cominciano a strillare ininterrottamente chiudendo il coperchio display a computer acceso. Ma saranno o no cavoli nostri se vogliamo lasciarlo acceso spostandoci col computer da una stanza all'altra dell'ufficio senza dare conto (o fastidio) agli altri ? Cosi' il trasporto avvene a coperchio aperto in una situazione di stabilita' altamente precaria a meno di non usare, oltre ad una superflua dose di buona volonta', tutt'e due le mani.

Il Cybermate taglia la testa al toro non suonando affatto. Certo, l'optimum rimangono i 5 o 6 beep di avviso, ma tra un cicalino infino ed uno non collegato affatto al coperchio preferisco di certo questo.

Ad essere proprio pignoli al Cybermate manca una maniglia per il trasporto, a condizione pero' che questa sia ben bilanciata e completamente a scomparsa una volta retratta. In compenso, pero', la borsa per il trasporto e' molto comoda nonche' giustamente dimensionata grazie anche al fatto che con l'alimentatore interno al computer cio' che e' necessario portare nella tasca esterna e' il solo cavo di rete se intendiamo utilizzare anche questa fonte d'energia. Oltre a questo, con un apposito cavo anch'esso fornito, e' possibile utilizzare/ricaricare il computer collegandoci alla presa per l'accendisigari dell'auto. Una chance in piu' per arrivare nei posti piu' disparati con il massimo di energia disponibile. Il doppio set di batterie permette, inoltre, di sostituire il set scarico senza spegnere il computer che rimane alimentato dal set ancora carico.

Sul retro della macchina, coperto, come detto, da uno sportellino, troviamo una porta parallela, due porte seriali con connettore DB9 e una presa per il monitor esterno VGA a colori. Accanto a queste il connettore a vaschetta per il collegamento diretto alla "duevventi" e la presa dell'adattatore per la presa accendisigari.

Sulla destra troviamo la meccanica per floppy disk da 1.44 MB e la sede del set di batterie secondario. Il set primario e' posto proprio sopra le interfacce prima menzionate. Sia il primo che il secondo set di batterie non hanno uno sblocco rapido ma occorre un cacciavite per operare la sostituzione. Ed e' proprio agendo di cacciavite a croce per rimuovere il set secondario che scopriamo all'interno della sede di questo, quindi sotto il portatile, una connessione aggiuntiva di tipo bus (ovviamente non utilizzata dalle batterie) che lascia intendere la possibilita' di utilizzare al posto di tale fonte d'energia aggiuntiva un'espansione, come un modem interno o qualcosa di simile.

Sul lato sinistro della macchina l'unica presa disponibile e' un connettore minidin per tastiera esterna. Con il Cybermate e' fornito un apposito adattatore per collegare qualsiasi tastiera standard.

Aprendo (finalmente) il coperchio-display possiamo ammirare e toccare la tastiera di qualita' senza dubbio elevata per un notebook. I tasti sono tutti di dimensioni standard tranne la fila superiore contenente i tasti funzione, l'Esc, il NumLock, lo ScrolLock, PrintScreen e Pause. I tasti F11 e F12 sono in seconda funzione del tasti F1 e F2. Tastierino numerico "immerso", tasti controllo cursore a "T" rovesciata, PageUp, PageDn, Home, End completano la dotazione dell'ottima tastiera. Tra questa e l'incernieratura del display troviamo l'interruttore di alimentazione, e il set di spie che indicano, rispettivamente, l'attivita' dell'hard disk e del floppy disk, NumLock, CapsLock e ScrolLock attivi, lo stato di batterie ormai scariche e la segnalazione di batterie in fase di ricarica. Dal lato opposto le piccola griglia nasconde l'altoparlantino interno.

Del display diciamo che si tratta in assoluto dei migliori visti fin ora, ha 16 livelli di grigio e, lo ripetiamo, risoluzione 640x480 VGA. 

 

CMOS SetUp

 

Prima di passare all'elettronica del Cybermate diamo un rapido sguardo anche al programma di SetUp che permette di configurare la macchina secondo vari aspetti.

Oltre alle normali regolazioni per l'orologio interno, la memoria, il tipo di hard disk installato, possiamo disabilitare la tastiera e/o il video cosi' come impostare l'ora legale. Nell'Advanced CMOS SetUp possiamo addirittura scendere in particolari via via piu' scabrosi come il delay e il repeat della tastiera, se eseguire il test della memoria oltre il primo mega, se accompagnare questo dal lieve beep beep del cicalino, se visualizzare o meno il messaggio "Hit <DEL> if you want to run setup", impostare la sequenza di system boot (prima il disco fisso o prima il floppetto), abilitare o disabilitare una password di sistema che puo' essere impostata per controllare l'intero funzionamento della macchina o solo eventuali modifiche non autorizzate allo stesso programma di CMOS SetUp.

Sempre con quest'ultimo possiamo testare il funzionamento dell'hard disk, operazione pero' distruttiva per i dati quindi da effettuare previo backup degli stessi.

 

Un'occhiata all'interno

 

L'apertura del Cybermate 386SX non pone particolari problemi. Si procede dapprima con lo scollegare le batterie, poi si asportano le poche viti dal fondo e, con un po' d'attenzione, si puo' rimuovere l'intero semiguscio superiore badando solo a scollegare, contestualmente, alimentazione e pilotaggio del display a flat cable.

Com'era da immaginarselo sulla destra troviamo il blocco trasformatore-alimentatore fornito di ventola di raffreddamento necessaria per non surriscaldare l'interno del portatile. La ventola, funzionante solo quando il computer e' collegato alla tensione di rete e', a dire il vero, un po' romorosetta. Forse pero' si tratta piu' di una suggestione dovuta alla assoluta silenziosita' (HD a parte) degli altri portatili: si tratta comunque di un fruscio sopportabile e ben sotto la rumorosita' delle comuni ventole dei desktop.

L'hard disk e' alloggiato sotto la tastiera a ridosso dell'alloggiamento esterno della set di batterie secondarie. Alla sinistra di questo troviamo i connettori per normali moduli SIMM di espansione della memoria. C'e' anche l' zoccolo per il coprocessore matematico 80387SX purtroppo anche questo (come l'espansione della memoria) non accessibile senza smontare il portatile.

L'ingegnerizzazione globale dell'interno e' abbastanza buona anche se, nell'esemplare in nostro possesso, abbiamo trovato il flat cable dell'hard disk un po' troppo lungo e conseguentemente pluriripiegato su se' stesso mentre quello del display appena sufficiente ad assicurare il collegamento quando i due semigusci sono uniti. Nel richiudere il computer l'unica difficolta' incontrata e' stata proprio il corretto ricollegamento del flat cable del display. Ma con la calma e, soprattutto, le buone maniere si ottiene sempre tutto.

 

Concludendo

 

Il Cybermate 386SX e' un esempio, non dico vivente, ma quantomeno funzionante, che e' possibile costruire e sicuramente vendere notebook 386 a prezzi piu' che ragionevoli. Ci saremmo aspettati, visto il prezzo cosi' "miracolistico", una pessima tastiera e un display da visita oculistica compresa nel prezzo e invece ci troviamo di fronte ad un portatile in cui, tastiera e display, sono certamente la parte migliore.

L'alimentatore interno e' molto comodo durante il trasporto... non dovendolo trasportare, ma ha l'indubbio svantaggio di aumentare un po' le dimensioni, il peso (comunque contenutissimo, solo 2.7 Kg... alimentatore compreso!) e la rumorosita' durante l'utilizzo a corrente a causa della miniventola d'areazione.

E' comunque un prodotto, siamo certi, che riscuotera' il successo che merita ponendosi nella fascia di prezzo di altri prodotti concorrenti appartenenti pero' a categorie ben inferiori. Brava CDC!


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