Articolo pubblicato sul n. 68 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel novembre 1987
Prove prodotti: Come piu' volte ribadito sulle pagine di MC, i computer portatili non devono essere soltanto "portati" ma soprattutto usati. All'inizio non era cosi': esisteva un certo numero di computer molto portatili ma ben poco usabili. Tastiere di infima qualita' con alcuni tasti di servizio addirittura mancanti, display "invisibili" a causa della ridotta dimensione degli stessi nonche' del contrasto carattere-fondo quasi inesistente. A tutto questo si aggiungeva magari la poca memoria disponibile, sia centrale che di massa. Fortunatamente il "transitorio" dei portatili di questo tipo e' finito molto presto ed ora e' facile trovare dei computer "veri" a forma di valigetta. Veri nel senso che, finalmente, con essi diventa facile "perfino" lavorarci... cosa non sempre verificata, come detto, fino ad un anno fa. I due computer portatili che ci accingiamo a provare questo mese sono i due fratelli Spark e Snap della japponese Datavue, importati dalla Bit Computers di Roma. Si tratta, come prevedibile, di due portatili della cosiddetta seconda generazione e sostituiscono, nella linea PC bit, l'ormai vetusto Bondwell 8 venduto fino a poco tempo fa come PC Bit portable. MS-Dos compatibili come ogni computer "per lavorarci" che si rispetti, tutt'e due i portatili dispongono al suo interno di CPU 8088, uno o due drive da tre pollici e mezzo (Spark), display tecnologia super twist eventualmente retroilluminato, tastiera delle migliori sul commercio (non solo tra i portatili) possibilita' di HD interno al posto di uno dei due drive per lo Snap. Queste in sintesi le caratteristiche principali... passiamo ora ai dettagli.
Descrizione generale
Cio' che colpisce maggiormente dell'estetica dei due portatili Datavue e' il colore utilizzato per le due "carrozzerie". Lo Spark ha infatti un color grigio-indaco (meglio non definibile...), lo Snap e' invece grigio-marron-verdastro, o piu' semplicemente verde militare. A dire il vero tutto l'aspetto dello Snap e' abbastanza militare: sembra proprio un computer da campo... ammesso che la definizione abbia un senso (!). Tra Snap e Spark, oltre al colore, le differenze estetiche riguardano essenzialmente le dimensioni (lo Spark e' un po' piu' sottile), la posizione della maniglia, anteriore per lo Spark, posteriore per lo Snap, oltre al fatto che quest'ultimo ha tutto il "posteriore" intercambiabile (vedremo dopo in che senso) dunque ai lati troviamo quattro grosse viti per l'ancoraggio. Tornando allo Spark, sul retro della macchina troviamo, partendo da sinistra, un comodo pulsante di reset, l'interfaccia RS-232, le porte per il video esterno (RGBI e composito), l'uscita parallela per stampante (connettore standard, non come sul Bondwell), un connettore per collegare un drive esterno, piu' un coperchietto metallico che nasconde il connettore per il bus di espansione non compatibile con lo standard IBM ma riservato per future applicazioni. I drive per microfloppy sono posti uno a destra e uno a sinistra: e' disponibile la versione ad un solo drive anche se ne sconsigliamo vivamente l'acquisto: la differenza di prezzo e' cosi' esigua che... certamente non vi passera' neanche per l'anticamera del cervello di comprarvelo (nota di m.m.). Sul lato sinistro dello Spark troviamo, oltre al drive B, la rotellina per variare il contrasto dello schermo LCD; sul fianco destro, oltre al drive A, troviamo la presa per l'alimentatore e l'interruttore di accensione. Per finire, sul fondo, il vano porta batterie ricaricabili accessibile (per eventuali sostituzioni) allentando due sole viti. Premendo i due pulsantini posti sul frontale, possiamo aprire il coperchio-schermo ed accedere cosi' alla tastiera. I tasti sono in tutto 78 (se ho contato bene...), il tastierino numerico e' immerso nei tasti delle lettere, mentre troviamo ben volentieri i tasti cursore disposti a croce. Su quest'ultimi, in seconda funzione, abbiamo i ben noti PageUp, PageDown, Home ed End ai quali e' possibile accedere prefissando la pressione dei tasti cursore dal tasto Fn. Il tocco dei tasti e' certamente dei migliori (battuto per un soffio dal fratello maggiore Snap) anche se avremmo preferito la tastiera un po' piu' inclinata verso l'operatore per aumentare l'ergonomia. Da segnalare inoltre che la maniglia anteriore dello Spark, una volta estratta, puo' fungere da comodo appoggio per gli avambracci durante la digitazione. A chi non piace l'idea rimetta pure a posto la maniglia... Per quanto riguarda il display siamo di fronte ad un ottimo super twist fondo grigio/pixel blu, che classificheremmo appena un punto sotto a quello del Toshiba T1100 plus: non dimentichiamo comunque che per lo Spark e' disponibile anche lo schermo retroilluminato (che il Toshiba non ha...). Per finire, le tre spie poste sopra ai tasti funzione segnalano rispettivamente l'accesso ai drive (verde destro, rosso sinistro), l'accesso ad un eventuale disco esterno, le batterie quasi scariche. Passando allo Snap, diciamo subito che la scelta di produrre un computer "componibile" (ma come vedreno tra un po' anche "scomponibile") ha forzato conseguentemente la posizione di alcune connessioni esterne. Difatti, la parte posteriore dello Snap contiene tutto cio' che riguarda il bus di sistema, la parte anteriore l'unita' centrale vera e propria. Nel "posteriore" troviamo le due unita' per i microfloppy, la ram standard da 640 k e uno slot libero per inserire qualsiasi scheda "corta" IBM-compatibile; nella parte anteriore, tastiera, display e mather board vera e propria (quindi BIOS, processore, interfacce, controller e... tutto il resto). Da questo deriva che tutte le connessioni per il mondo esterno (interfaccia parallela, seriale, porte per il video composita ed RGBI), nonche' il pulsante di reset, sono poste ai lati della tastiera mentre sul retro troviamo i soli connettori per l'alimentazione e per il floppy esterno. Separando i due "semisnap", scopriamo che nella meta' anteriore e' possibile inserire un modem interno e/o una espansione di memoria con batteria tampone che conserva i dati anche a computer spento (ma non serve solo a questo...). Premendo il tasto nero posto sul frontale accediamo alla tastiera e allo schermo che per lo Snap potra' essere liscio (LCD), gassato (gaslit) o f... retroilluminato (backlit). La tastiera, come gia' anticipato, e' migliore di quella dello Spark, l'angolazione e' finalmente quella giusta (grazie anche alla maniglia che funge anche da apppoggio), il tatierino numerico e' reale (con tanto di PageUp, PageDown, Home ed End) e il click meccanico che accompagna ogni pressione dei tasti ricorda tanto l'ottima tastiera degli IBM veri (non dei cloni). Nell'angolo superiore sinistro del vano tastiera troviamo due spie che segnalano lo stato di carica (anzi di scarica) delle batterie interne e l'accesso al drive, purtroppo senza indicazione di quale dei due drive sia in funzione come avviene sullo Spark (e' tanto importante ?).
L'interno
Iniziamo subito col dire che aprire, o meglio smontare, uno Spark o uno Snap non e' cosa molto facile. Ma questo all'utente finale, ovviamente, non importa. Era solo per sfogarmi riguardo alla marea di viti, fermi, incastri da "sconfiggere" prima di mettere a nudo le schede. Se poi guardate attentamente (ma non troppo) le foto delle macchine aperte, noterete come davanti allo Spark abbia buttato la spugna anzitempo, rinunciando alla denudazione completa. Molte viti, molti agganci, vuol dire anche maggiore robustezza, s'intende, anche se l'impressione che si ha e' proprio del tipo "ma perche' questo coso non si vuole far aprire?". Tanto per rendere l'idea... All'interno dello Snap, bisogna dire, l'ingegnerizzazione e' molto spinta: una volta capito come si separano i vari semigusci della "carrozzeria", i moduli di cui e' composto si separano l'un l'altro molto facilmente. La costruzione e' di ottimo livello anche si si notano alcuni "ripensamenti dell'ultima ora" costituiti da alcune piste artificiali ricavate con disrete dosi di fili elettrici aggiunti. Accanto al processore 8088, clock-ato a 4.77 MHz, troviamo lo zoccolo (vuoto) per il processore matematico 8087. Uno degli integrati, infine, mostra sul suo contenitore due simpatici pupazzatti... Per quanto riguarda lo Spark, la complicazione e' diametricalmente opposta: e' sufficientemente facile aprire il contenitore, ma abbastanza complicato separare le varie componenti interne. Comunque, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un oggetto costruito con molta cura. Anche per lo Spark il processore e' il classico 8088, questa volta funzionante o a velocita' standard (4.77 MHz) o a velocita' doppia (9.54 MHz). Da segnalare infine la possibilita' di inserire coprocessore matematico 8087 e/o il modem interno. La piccola scheda visibile nelle foto e' l'espansione di memoria da 256 k fornita con tutti gli Spark dotati di 640 k byte ram.
Utilizzazione
Per quanto riguarda l'uso standard di un portatile, abbiamo gia' detto che le tastiere come i display sono di ottima qualita' quindi promozione a pieni voti. Certo ci dispiace il fatto che lo Snap non vada a velocita' doppia come il fratello minore, ma pare che abbiano avuto alcuni problemi con le temporizzazioni del bus di espansione che hanno forzato la scelta "senza turbo". All'accensione delle due macchine appare il set up e la richiesta se vogliamo cambiare qualcosa. Il set up delle due macchine e' molto ampio e prevede la scelta del tipo di video (LCD o Monitor), visualizzazione normale o reverse dello stesso, la possibilita' di saltare il check della ram all'accensione, se "vedere" come drive B il secondo drive interno o il drive esterno, utilizzare o meno il coprocessore matematico eventualmete installato. Queste opzioni per entrambe le macchine. Per il solo Spark abbiamo anche la velocita' del clock (normale o doppia) per lo Snap abbiamo la possibilita' di utilizzare un Ram disk, con possibilita' di boot da questo se disponiamo della espansione di memoria "tamponata", istallare l'hard disk, scegliere tra la visualizzazione attraverso i circuiti video interni o per mezzo di una eventuale scheda inserita nello slot disponibile. Con la macchina e' fornito il dischetto di sistema MS-Dos v.2.11 nel quale troviamo anche un programma diagnostico per controllare la macchina. Assieme a questo e' naturalmente fornito il manuale dell'MS-Dos cosi' come il manuale di istruzioni della macchina molto chiaro ed esuadiente.
Shift Control T
Digitando la sequenza di tasti che danno il nome a questo paragrafo, anche all'interno di un'applicazione, accediamo al menu dei comandi di controllo (tutti prefissati dalla sequenza shift control). Questi servono per variare "al volo" alcuni parametri di lavoro o per accedere ad alcune utility. Ad esempio possiamo cambiare i colori dei caratteri, invertire il video, cambiare il volume del "beep", scmabiare il drive A col drive B e viceversa, "vedere" il drive esterno come drive B, cambiare tra visualizzazione su schermo LCD a visualizzazione su monitor. Per lo Spark abbiamo anche la possibilita' di cambiare la velocita' del clock, mentre sullo Snap possiamo finanche accedere ad un programmino di emulazione terminale o giocare con l'orologio mondiale che da' l'ora dei vari fusi orari. Se, infine, il vostro Snap o il vostro Spark dispone di display retroilluminato (anche gaslit) possiamo settare un timeout dopo il quale lo schermo si spegne automaticamente se non tocchiamo alcun tasto. Tale tempo varia tra mezzo minuto e... infinito (auto off disinserito).
Snap: rambo o derbye?
Se l'estetica dello Snap ricorda molto un oggetto alquanto militareggiante, considerato sia il colore che la componibilta' dello stesso che tanto ricorda un mitragliere, da un altro punto di vista (fremete, vero?) ha molto piu' a che fare col ben noto Maggiolino Tutto Matto (al secolo Derbye) opera di Walt Disney. Ricordate la fine della pazza competizione in cui Derbye riusci' ad arrivare contemporaneamente primo e terzo classificato a causa del fatto che... durante la corsa si era suddiviso in due pezzi? Ebbene anche lo Snap che vedete in queste foto si fa in due... continuando a funzionare egregiamente. Si', tutto il davanti, se dotato di espansione di memoria "tamponata" funziona perfettamente utilizzando parte della Ram come Ram disk. La batteria dell'espansione che serve per mantenere i dati anche a computer spento... serve anche a mantenere il computer acceso, quando utiliziamo la sola parte anteriore. Perfino la maniglia, che come vedete nelle foto e' anch'essa avvitata con due vitone a corsa rapida, si toglie dal "posteriore" per fare la medesima funzione una volta montata sul blocco tastiera visore dopo la separazione. In questo modo, se non abbiamo bisogno di porterci dietro molta roba (tra dati e programmi) possiamo viaggiare con meta' ingombro e meta' (forse anche meno) peso. Per la gioia delle nostre braccia. Non ultimo il fatto che uno Snap cosi' conciato e' il piu' piccolo MS-Dos portatile (dotato di video e tastiera standard con tanto di tastierino numerico) presente sul mercato, oggi. Scusate se e' poco.
Spark vs Snap
Come avrete capito, Snap e Spark non necessariamente giacciono su due piani diversi. Anche i prezzi, prendendo in esame macchine con medesima configurazione non si discostano molto l'uno dall'altro. Anche perche' non e' assolutamente netta la superiorita' dello Snap rispetto allo Spark: basta pensare al clock, "turbizzato" solo sul modello inferiore. Anche l'estetica gioca un ruolo importante ed effettuato un piccolo sondaggio tra le mura della nostra redazione, sembrerebbe proprio che lo Spark sia piu' bello... Tornando ai dettagli tecnici, occorre innanzitutto chiarire che tipo di utenti si e'. Lo Snap e' una macchina, piu' che espandibile, espansa. Spieghiamoci meglio: se siamo interessati all'hard disk, allo slot di espansione e con esso ad eventuali schede da infilare (una per volta) dentro, la nostra scelta non puo' che essere per questo. Molto meno senso avrebbe l'acquisto di uno Snap "vuoto" che costa sempre alcuni "centoni" piu' dello Spark ed e' la meta' piu' lento. Analogamente, acquistando uno Spark, non e' detto che siamo tagliati fuori dell'espandibilita': possiamo sempre sperare che prima o poi la Datavue rilasci qualche strano ammennicolo atto a standardizzare il bus di espansione disponibile sul retro. Grazie a questo, infatti, lo Spark e' una macchina tutt'altro che chiusa. Come ogni MS-Dos che si rispetti... Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui |