Articolo pubblicato sul n. 139 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nell'aprile 1994
Prove prodotti: Piu' volte, nelle prove dei portatili che scrivo per MCmicrocomputer, mi e' capitato di ripetere che in un notebook le caratteristiche ergonomiche del prodotto sono molto piu' importanti delle performance di calcolo offerte, l'espandibilita', la capacita' dell'hard disk ecc. ecc. Certo, si tratta di considerazioni assolutamente soggettive, ma vi assicuro che e' meglio avere un portatile poco potente ma molto comodo da usare e trasportare che un super notebook da un centinaio di MIPS con una tastiera da quattro soldi e un display alcolizzato. Leggendo queste poche righe penserete forse che il portatile in prova questo mese e', come si dice a Roma, "bello ma non balla", e invece no. Oltre ad essere un prodotto molto valido dal punto di vista ergonomico, e' una vera e propria bomba dal punto di vista delle prestazioni. Prodotto dalla McPerson di Pordenone, lo Scriba (il nome, a dire il vero, e' un po' riduttivo) gioca molte carte interessanti. La prima e' sicuramente data dalla spinta modularita' grazie alla quale e' possibile costruire (in senso lato) il proprio notebook su misura. I processori utilizzati, tutti della famiglia 486 utilizzanti una cache esterna di 128 kilobyte, spaziano dall'economico SX a 25 MHz fino al DX2 a 66 MHz. L'hard disk integrato, nel nostro esemplare da ben 130 megabyte, puo' arrivare fino alla strabiliante capacita' di 540 megabyte (alla faccia del notebook!). Ben tre sono, inoltre, le possibilita' di scelta dello schermo. Si va da un economico (ancorche' ottimo) display monocromatico ad un eccellente matrice attiva a colori. La macchina in nostro possesso dispone del display intermedio, colori a matrice passiva, ma gia' vi anticipo che si tratta di un'unita' dalla visibilita' eccellente sotto ogni punto di vista. Nulla a che vedere, dunque, con i primi display a matrice passiva disponibili (tuttora) su alcuni portatili da quattro soldi, con i quali era compreso nel prezzo anche un blocchetto di tagliandi per le future visite oculistiche. Ma l'aspetto piu' entusiasmante del notebook Scriba riguarda il fatto che tale modularita' non deve essere sfruttata esclusivamente al momento dell'acquisto, ma e' sempre possibile effettuare successivamente gli upgrade che si rendessero necessari: sia che si tratti del processore, dello schermo o del disco rigido. E a proposito di queste due periferiche, non e' da sottovalutare il fatto che tanto la scheda VGA quanto il controller dell'hard disk integrati nella macchina dialogano con la CPU attraverso un local bus tipo VESA senza rallentamenti dovuti alla ridotta velocita' del bus standard ISA. Molto interessante e', inoltre, la possibilita' di eliminare il drive integrato per floppy disk, per inserire al suo posto una seconda batteria ricaricabile (identica alla prima) in modo da raddoppiare de facto l'autonomia di utilizzo. Abbiamo finito? Nemmeno per idea: Scriba continua a stupirci favorevolmente con la sua scheda audio integrata compatibile Sound Blaster, microfono incorporato, trackball posta al centro della zona sottostante la tastiera, alloggiamento per due schede PCMCIA tipo II o una scheda PCMCIA tipo III, quattro megabyte di RAM espandibili a 32, scheda video integrata con un megabyte di memoria, capace di pilotare un monitor esterno con 256 colori fino a 1024x768 pixel. Il tutto in un cabinet da vero notebook, dall'impronta di un foglio A4, spessore massimo 5 cm, peso 2.8 chili.
All'esterno
Anche dal punto di vista estetico, possiamo affermare che e'
stata posta sufficiente cura nel fornire allo Scriba un look
particolarmente curato. Il cabinet, realizzato in plastica
grigia di buona qualita' lo rende un oggetto, tutto sommato,
anche elegante: non so quanto questo possa essere
considerato una vera e propria qualita', ma anche l'occhio
vuole la sua parte. Tra le due sedi per le batterie sono presenti tre prese tipo minijack per l'audio e il microfono incorporato che fanno capo alla scheda audio compatibile Sound Blaster. Le tre prese riguardano gli ingressi e le uscite di linea e l'ingresso per un microfono esterno.
Continuando il nostro giro all'esterno dello Scriba, sui due
lati del portatile troviamo due sportellini rispettivamente
per l'alloggiamento delle schede PCMCIA (due di tipo II o
una di tipo III) e per delle non meglio specificate "future
espansioni". Per finire, sul fondo della macchina, e' presente un piccolo altoparlantino collegato alla sezione audio incorporata nella macchina. Non si tratta certo di un componente hi-fi, ma e' sempre meglio di niente. Aprendo il coperchio-display accediamo alla tastiera. E' questa un'unita' di buona qualita', molto completa per quanto riguarda i tasti, un po' meno soddisfacente riguardo la disposizione di alcuni di questi. In particolar modo i quattro tasti PageUp, PageDown, Home e End, situati all'estremita' destra della tastiera possono essere azionati involontariamente quando accediamo al BackSpace o al tasto Enter. Si tratta, purtroppo, di un difetto "diffuso": molti altri notebook utilizzano lo stesso lay-out di tastiera (o comunque molto simile) e pochi sono i costruttori che non incorrono in questo errore. Mal comune, mezzo gaudio! I tasti funzione sono disponibili tutti in prima battuta (compresi F11 e F12), i tasti cursore sono disposti a "T" rovesciata, e troviamo anche in questo notebook il tasto Fn che permette di accedere ad alcune funzioni accessorie, come la regolazione del contrasto e della luminosita' del display, del volume audio, richiamare il programma di SetUp o cambiare il modo di visualizzazione da normale a reverse (solo per i display monocromatici). Davanti alla tastiera, al centro e' situata la trackball integrata (di chiara ispirazione Apple PowerBook) con i due tasti mouse destro sinistro situati uno sopra e uno sotto la pallina. Grazie alla sua posizione centrale, e' possibile muovere la pallina con il pollice (destro o sinistro) senza spostare le mani dalla tastiera. Hanno copiato da Apple? Hanno fatto bene: e' senza dubbio la posizione migliore per una trackball, provare per credere. Peccato solo che non abbiano pensato anche ai piedini retrattili per un assetto piu' ergonomico di tutto il notebook.
Accanto alla trackball due rialzi in plastica consentono di
appoggiare i polsi durante l'utilizzo della tastiera. C'e'
stato anticipato dalla McPerson che presto sara' disponibile
una piccola tavoletta grafica da sistemare al posto del
rialzo destro. Chissa' che non vi siano sorprese anche per
la predisposizione sinistra, anch'essa accessibile come la
prima. Il display, di produzione Toshiba, pur essendo a matrice passiva (e' disponibile anche a matrice attiva o monocromatico) e' di ottima qualita': visualizza fino a 256 colori contemporaneamente offrendo una visualizzazione ben contrastata e priva di fastidiosi effetti di shading. E' sicuramente il display da scegliere se siete interessati all'acquisto di uno Scriba.
All'interno
Pur non essendo facilissimo da smontare, non e' riuscito a farla franca sotto i gentili colpi del mio fido cacciavite. E' bello notare come, anche all'interno del notebook Scriba, il concetto di modularita' non venga affatto dimenticato. Tutta l'elettronica occupa meno della meta' della superficie d'appoggio ed e' disposta su quattro schede: una piastra madre e tre piccole schede aggiuntive. Una e' (udite, udite!) la VGA, una e' la memoria centrale (4 megabyte), la terza, a giudicare dal tipo di elettronica che porta, riguarda lo stadio di alimentazione. Sul grosso processore Intel 486 DX2-66 e' incollata una aletta di raffreddamento di ridottissime dimensioni. Accanto al processore sono presenti alcuni dip-switch da spostare quando si monta un processore diverso. Sul manuale (in inglese la versione in nostro possesso, ma in italiano per le macchine in vendita qui da noi) sono perfino indicate le posizioni degli interruttori per i vari processori utilizzabili: SX-25, SX-33, DX-33, DX2-50, DX2-66. Un secondo blocco di dip-switch permette di installare schermi di tipo diverso: monocromatico, colore matrice passiva, colore matrice attiva. Riguardo la realizzazione, bisogna riconoscere che il McPerson Scriba e' un notebook costruito molto bene. Il livello di ingegnerizzazione interno e' molto spinto, e soprattutto e' da apprezzare la disposizione molto ordinata dei vari elementi, con una massima ottimizzazione degli spazi interni. Si nota, a dire il vero, qualche piccola correzione "volante" della piastra madre, ma non bisogna dimenticare che la macchina in nostro possesso e' ancora un prototipo dotato, tra l'altro di BIOS non ancora definitivo. E a proposito di BIOS, c'e' da aggiungere che eventuali upgrade di questa delicata parte della macchina sono possibili direttamente da dischetto, essendo memorizzato su memoria riscrivibile non volatile (tipo EEPROM o Flash Memory). Per finire, l'hard disk della macchina e' situato al centro, tra la sede della batteria, il floppy disk e la trackball integrata: l'esemplare in nostro possesso e' di produzione Toshiba con capacita' pari a 130 megabyte.
SetUp
Agendo sui tasti Control-Alt-S si accede al SetUp della macchina. La prima schermata riguarda alcuni parametri di sistema, la seconda e' utilizzata per controllare il risparmio energetico. La seconda schermata e' anche richiamabile durante il normale utilizzo con la sequenza Fn+F12 senza la necessita' di rieseguire il boot. I parametri di sistema permettono di regolare data e ora dell'orologio interno, tipo di dischi installati (hard disk e floppy disk), la quantita' di memoria base e memoria estesa, la velocita' della CPU (Fast e Slow, quest'ultima circa un terzo della prima), lo stato del NumLock all'accensione, l'abilitazione o la disabilitazione della cache, il boot della macchina da hard disk o da floppy disk e hard disk. E' anche possibile inserire una password di sistema per proteggere il notebook dagli accessi non autorizzati. Nella seconda schermata del SetUp possiamo indicare o modificare alcuni parametri riguardanti il risparmio energetico. Questi controllano il timeout dell'hard disk, il timeout dell'intero sistema, lo stato di idle della CPU, la funzione del tasto standby che puo' limitarsi a spegnere il solo display piuttosto che porre tutto il computer in stato di Suspend.
Benchmark e processori
Come ormai ben sapete, per una nostra precisa scelta redazionale, non pubblichiamo piu' da moltissimo tempo i benchmark delle macchine sotto test. Questo, ovviamente, non significa assolutamente che non effettuiamo questo tipo di prove, anzi ci siamo attrezzati autonomamente con una serie di programmi scelti ad hoc (o realizzati appositamente) per scoprire eventuali difetti di progettazione della scheda madre. Non pubblichiamo i risultati proprio perche' non esiste un benchmark assoluto in grado di stabilire con esattezza la velocita' di una determinata macchina ma si tratta in pratica di strumenti per analizzare singolarmente le varie attivita'. Eseguiamo test con uso massiccio di calcoli in floating point, con ampi e continuativi accessi alla memoria centrale, con ridotti accessi alla memoria centrale, con tanti calcoli in aritmetica intera ecc.ecc. Allo stesso tempo siamo ben consci de fatto che nessun utente utilizzera' il proprio computer solo in una di queste "specialita' " ma sara' sempre comunque un mix di programmi diversi che adoperano le varie risorse in maniera differente. Non vi nascondiamo che, nel corso degli anni, abbiamo trovato computer (specialmente i portatili, piu' difficili da realizzare) con un velocissimo processore che si interfacciava malissimo con il resto della macchina, con il risultato che fin quando i calcoli erano effettuati all'interno del processore (sfruttando i kilobyte di memoria cache interna) andava tutto bene, ma non appena si richiedevano grossi trasferimenti di dati dalla memoria centrale al processore cominciavano i dolori. Attenzione: anche in questo caso non e' assolutamente detto che l'utente, nell'uso normale, si accorga di tale difettositą' di trasferimento. Basta che i suoi programmi (o l'utilizzo che faccia di questi) richiedano la maggior parte del lavoro internamente al processore per godere tutti i vantaggi dell'alta velocita' di quest'ultimo senza pagare affatto le conseguenze di una cattiva progettazione della scheda elettronica. Al limite potrebbe preferire un computer realizzato male, ma con il processore DX2 a 66 MHz, piuttosto che un ottimo DX-50 fatto bene, dal momento che per il tipo di uso che ne deve fare, poco importa di quello che succede fuori dal processore. I benchmark avrebbero sicuramente bocciato il primo e promosso a pieni voti il secondo, con il risultato che l'utente avrebbe acquistato il computer meno adatto alle sue esigenze, magari semplicemente per il fatto di ignorare che i suoi programmi utilizzano maggiormente la cache interna della memoria centrale. Tornando ad McPerson Scriba, appena saputo che si trattava di un'unica macchina sulla quale era possibile montare processori diversi, sin dal primo contatto telefonico con i responsabili del prodotto, non vi nascondo che ho pensato subito ad groviglio di chip che pur di funzionare alla meno peggio, nella migliore delle ipotesi, avrebbe fornito nell'accesso alla memoria centrale le performance del processore piu' lento. Nemmeno per scherzo: si tratta di una macchina, evidentemente, progettata nel migliore dei modi, dove il processore corre alla sua massima velocita' sia quando esegue lavori interni (questo, ad onor del vero, e' ovvio!) sia quando accede alla memoria centrale per prelevare dati e istruzioni. Bravi!
Concludendo
Al termine di questa prova, dire che siamo rimasti
favorevolmente colpiti da questa macchina e' quasi scontato.
La modularita' e' certamente la sua carta vincente, la
potenza di calcolo offerta e' attualmente seconda solo alle
macchine (da tavolo) basate su Pentium, sul lato
dell'ergonomia si merita per il display, tenuto conto che si
tratta di un "matrice passiva", un bel 10 e lode, buona
anche la tastiera, sebbene avremmo preferito una
disposizione dei tasti un po' piu' ragionata.
Impaginato originale... Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui |