Articolo pubblicato sul n. 70 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel gennaio 1988

MCmicrocomputer


Prove prodotti:
PCbit286 portable

di Andrea de Prisco

"Tie', beccate st'atti' portatile!". Proprio mentre meditavo una emozionatissima fuga prenatalizia verso i luoghi natali (per restare in tema...) con molti, molti giorni d'anticipo.

Mi era stato infatti detto che per gennaio (lavorazione in dicembre, come ormai noto) non sarebbe arrivato nessun cetriolo (qui in redazione chiamiamo cosi' le incombenze piu' inaspettate e... dolorose!) e quindi potevo dormire tranquillo.Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

   AT portatile? Si' non semplicemente "trasportabile" ovvero privo di autonomia... e di batterie, come gia' succede da un pezzo, ma un vero e proprio portatile come quelli sempre visti, con la "banale" caratteristica di avere al suo interno un potente 80286 in luogo dei normali 8088, 8086 o V20 NEC. E come se non bastasse, il clock e' addirittura a 10 MHz quindi non solo AT ma AT "veloce".

    Certo si tratta sempre di un portatile, con la sua tastiera ridotta (ma di ottima qualita') non dispone di slot ma solo di un bus atto al collegamento di un box di epansione disponibile un po' piu' in la'. Niente HardDisk interno (quindi potremo solo metterlo un giorno nel box teste' menzionato) ne' connettore per collegare un floppy esterno da 5.25". Il computer provato in queste pagine e' "soltanto" il portatile piu' veloce che ci sia.

   Il suo nome ? PCbit 286 portable, dunque un nuovo asso vincente della Bit Computers di Roma. Il nuovo 286 portable si affianca e non sostituisce i due fratellini Datavue, parimenti importati dalla Bit, provati sul numero di novembre di MC.

  Il suo prezzo? Solo tre milioni e seicentomila, compreso di borsa, sistema, GW-Basic, alimentatore, manuali in italiano: decisamente sbalorditivo per le prestazioni offerte... come dire "di meglio non si sarebbe potuto fare".

 

Descrizione esterna

 

Bisogna riconoscere che il PCbit286 portable e' decisamente bello e ha un aspetto molto professionale. La plastica adoperata per il cabinet (mi si conceda il rigiro di parole) e' tutt'altro che "plasticosa" e le tinte scelte, beige scuro e marrone per il coperchio display, sono ben intonate tra loro e con il colore dei tasti, grigio chiarissimo. A proposito di tasti, diciamo subito che si tratta di una tastiera di ottima qualita' dotata di un click molto silenzioso ma avvertibile al tatto. I tasti infatti mostrano na certa resistenza alla pressione durante una prima parte della corsa cedendo immediatamente dopo aver superato la prima mezza corsa. L'effetto finale e' una tastiera molto comoda in cui e' difficile premere tasti indesiderati (grazie alla gia' citata resistenza) sulla quale corrono facilmente anche le dita piu' veloci.

Il tastierino numerico, come ahime' nella stragrande maggioranza dei portatili (una delle pochissime eccezioni e' guardacaso il Datavue Snap importato sempre dalla Bit computers) e' immerso nella tastiera e si accede a questo premendo il classico NumLock. Troviamo poi i quattro tasti cursore disposti elegantemente a T, piu' i tasti Home, PageUp, PageDown, End disposti verticalmente all'estremita' destra della tastiera. Insistiamo ben volentieri su questi tasti di servizio dal momento che sono tutt'altro che secondari: su alcuni portatili certi programmi non possono addirittura essere usati per la mancanza di alcuni di questi. Roba da matti!

Non possiamo essere parimenti entusiasti riguardo al display, di buona ma non ottima qualita': diciamo che si pone a meta' strada tra i superlativi super twist dell'ultima generazione e gli "ottici" display di appena un paio di anni fa. Ottici perche' era necessario ricorrere ad uno di questi professionisti dopo un uso appena un po' intenso degli schermi citati. Speriamo che presto se ne accorgano anche presso la casa madre, provvedendo a sfornare nuovi pezzi con nuovi schermi. Comunque anche con lo schermo attuale si lavora abbastanza bene, specialmente dopo aver "azzeccato" la giusta tripletta angolazione-illuminazione-contrasto. Il secondo termine dipende da voi e dalle vostre condizioni di utilizzo, l'angolazione e' variabile (come in ogni portatile di forma classica) dal momento che il display funge anche da coperchio della tastiera incernierato sulla base, il contrasto si regola agendo sull'omnipresente nottolino accessibile sulla lato sinistro della macchina.

Accanto al nottolino troviamo un connettorino "minidin" al quale possiamo collegare una tastiera esterna. Voci di corridoio indicano che la tastiera esterna puo' essere una tastiera di IBM PS/2, ma non abbiamo avuto modo di verificare la veridicidita' di tale affermazione.

Nel vano tastiera troviamo anche una serie di 6 spie che segnalano rispettivamente le batterie quasi scariche, la pressione dei tasti NumLock e CapsLock, un non meglio identificato stato di OffHook, l'attivita' dei drive per microfloppy A e B.

Sul retro della macchina troviamo oltre alla maniglia per il trasporto che funge anche da supporto della macchina aumentandone non poco l'ergonomicita', le connessione per le periferiche: stampante parallela, dispositivi seriali RS-232, monitor a colori o monocromatico. Attenzione, non uscita video composita, ma TTL RGBI o Monocromatica che dunque "esce" sia CGA che Hercules. E l'affare e' tutt'altro che poco interessante. Basta collegare un monitor per Hercules per rendersi subito conto quanto siano molto piu' leggibili i caratteri con questo standard, senza contare che cosi' possiamo utilizzare anche tutti i programmi che necessitano di tale scheda grafica. Tra l'altro i monitor Hercules possono essere colegati anche alle uscite RGBI, quindi con lo stesso apparecchio possiamo visualizzare sia la risoluzione 640x200 che 720x348. Per la commutazione niente di piu' facile: con alt shift 3 attiviamo la CGA, con alt shift 5 l'Hercules. Con analoghe sequenze di tasti possiamo poi scegliere per l'LCD se visualizzare in modo normale o in reverse: anche quest'ultimo parametro puo' essere sfruttato per meglio adattare la visibilita' alle condizione di luce esistenti nel luogo di lavoro.

La nostra passeggiata attorno alla macchina si conclude ricordandovi la presenza, sulla sinistra, della presa per un box d'espansione grazie al quale, appena sara' disponibile, potremmo considerare il PCbit286 portable un vero AT in tutto e per tutto. Nel box potremo inserire un HardDisk, schede video per tutte le esigenze, un controller per floppy da 5.25 (che effettivamente manca), piu' tutte le interfacce che ci serviranno.

 

 L'interno

 

Il PCbit286 portable denota una costruzione interna delle piu' accurate. Non vi sono collegamenti volanti scheda-scheda e l'integrazione e' molto spinta: grazie all'impiego di molti chip custom, tutta l'elettronica occupa solo la meta' della superficie occupata dalla base (ricordiamoci che si tratta di un AT). Buona parte degli integrati sono montati su zoccolo, e ove necessario, dei fermi tengono quest'ultimi ben saldi al loro posto: ricordiamoci che un portatile e' sempre esposto a sballotamenti vari che certamente non fanno bene ai contatti non saldati come quelli dei pezzi elettronici montati su zoccolo.

 Il processore e' l'80C286 dunque la versione CMOS del processore tipico degli AT. La ram assomma a "soli" 640 K e non al classico mega che ci saremmo aspettati di trovare. Accanto alla scheda contenente l'elettronica lo spazio vuoto presente serve per ospitare un modem interno Italia-compatibile che non dovrebbe mai mancare in ogni portatile.

L'alimentazione e' fornita da due imponenti batterie al piombo che assicurano l'autonomia per molte ore di utilizzazione, molte piu' di un portatile alimentato al NichelCadmio. Le batterie al piombo hanno inoltre l'indiscutibile vantaggio di essere prive di memoria quindi possono essere ricaricate anche quando non sono completamente scariche. Le normali NiCd invece se non si ricaricano a dovere non danno il massino della loro capacita'. Tornando al PCbit286 portable, vi segnaliamo che inserendo la presa dell'alimentatore a computer acceso si ha un reset del sistema, dunque occorre salvare su disco i nostri lavori prima di cambiare fonte di alimentazione all'accensione della spia di pericolo.

 

 Utilizzazione

 

All'acensione della macchina inizia subito il velocissimo test della ram interrompibile anzitempo con la pressione del tasto Esc. Subito dopo il sistema chiede si siamo interessati a variare il set-up della macchina, premendo durante questa seconda fase il tasto Del. Una volta entrati nel programma di manipolazione del set-up possiamo ad esempio inserire una password che congela il funzionamento di tutta la macchina alla persone non autorizzate. Molto simpatico il fatto che, una volta impostata una password, ad ogni accensione il sistema ci saluta con un educato buon giorno, buon pomeriggio i buona sera a seconda dell'ora: naturalmente il PCbit286 portable, come gli AT, dispone di orologio interno in tempo reale.

Sempre col programma di variazione set-up possiamo installare Hard Disk (!?) con tanto di tavola d'help degli HD disponibili, decidere se visualizzare con 80 o 40 colonne, cambiare l'ora e la data dell'orologio interno. Molto interessante la presenza di un comodo calendario richiamabile sempre dal programma di set-up.

Una volta eseguito (o by-passato) il programma di set-up viene caricato il sistema operativo fornito su dischetto a corredo con la macchina nella verione 3.2 assieme al GW-Basic anch'esso nella versione 3.2. Alla bit ci hanno comuinque assicurato che le macchine destinate al mercato saranno fornite direttamente con la release 3.3 dell'MS-Dos, nonche' dei nuovi manuali tradotti in italiano.

Ricevuto il prompt A> del sistema operativo, provando anche solo a chiedere una directory subito ci si rende conto di stare davanti ad un vero e proprio fulmine in quanto a velocita'. Ma il divertimento inizia quando carichiamo qualche programma del nostro PC che abbiamo sempre visto girare a velocita' normale. C'e' davvero da rimanere scioccati. Il mio dischetto Word, ormai passato nei drive di tutti i portatili finora provati, su questo diventa proprio un altro programma: lo scroll e' velocissimo, idem per le operazioni di salvataggio, i comandi di PageUp e PageDown sono immediati. Chi invece e' abituato al proprio (inseparabile) AT da tavolo, lavorando fuori sede con questo portatile non inverdira' come durante le estenuanti lentezze tipiche dei portatili "normali".

Per quel che riguarda le batterie ricaricabili, non abbiamo calcolato con precisione la durata dell'autonomia, ma vi possiamo assicurare che mantengono davvero per molto tempo: abbiamo ricevuto il PCbit286 portable dalla Bit con le batterie (dicono) gia' parzilmente scariche, abbiamo fatto le nostre prove, redatto il testo di questo articolo, molti in redazione ci hanno anche un po' giocato, e la spia ancora non si accende. Probabilmente cosi' lo restituiremo, senza averlo mai ricaricato. Tutto questo per dirvi che la maggiorazione di peso dovuta al tipo di batterie usata vale certamente i vantaggi ottenuti. E comunque non vediamo perche' una macchina 6 volte piu' veloce (e quindi in un certo senso 6 volte piu' potente) di un portatile "normale" non possa prendersi il lusso di pesare solo il trenta-quaranta per cento in piu': a conti fatti conviene... sempreche' non abbiate problemi di ernie e affini.

 

Conclusioni

 

Come abbiamo gia' detto nel corso di una prova di portatile apparsa qualche mese fa, i portatili non devono essere soltanto portati ma soprattutto usati. Mai come prima tale affermazione riguarda il portatile di turno. E gia', il PCbit286 a causa del suo peso si porta in giro mal volentieri, ma una volta... arrivati (in qualsiasi posto, anche in pieno deserto) ci restiruisce sottoforma di alte performance tutta l'energie spese per spostarlo. La velocita', l'abbiamo detto almeno altre 4 volte, e' davvero entusiasmante, la tastiera ha un tocco veramente magico, e i tasti sono disposti ergonomicamente... per davvero. Nel senso che ci se ne rende conto dopo ore ed ore di utilizzo, domandandolo direttamente a falangi, polapastrelli, polsi e avambracci. L'estetica della macchina e' molto accattivante grazie anche ai colori utilizzati per la tastiera e il cabinet, mentre l'uscita video Hercules fa sicuramente leccare i baffi a tutti gli utenti piu' graficomani.

Di prezzo manco ne parliamo essendo cosi' striminzito per le caratteristiche offerte (due anni fa con lo stesso prezzo portavi a casa una schifezza a forma di valiggetta e alcuni biglietti da visita di oculisti pronti a intervenire).

Allora una macchina senza difetti? No, due li abbiamo riscontrati e per "dovere di cronaca" ve li segnaliamo: display non accordato con le altre caratteristiche "super" e mancanza di un connettore per drive esterno da 5.25" (magari da un mega e due) in modo da permetterci di interfacciarci velocemente con tutto il software e i dischetti dati eventualmente gia' posseduti.

Risultato: la bilancia pende comunque dal lato positivo.  

 

 

riquadro prezzi:

 

Distributore per l'Italia:

 

Bit Computers SPA

Via C.Perrier 4

00157 Roma

 

Prezzo (iva esclusa):

 

PCbit286 portable, 640 K Ram, 2 drive 720K, borsa per il trasporto, alimentatore, MS-Dos 3.3, GW-Basic, Manuali in italiano L. 3.600.000


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