Articolo pubblicato sul n. 218 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) del giugno 2001
Prove prodotti: Nell’era della miniaturizzazione selvaggia, del consueto e martellante “magro è bello”, in quel momento storico (!!!) in cui finanche gli elenchi telefonici (utili o inutili che siano, poco importa!) vengono sottoposti ad estenuanti tour de force dimagranti, sembra proprio che qualsiasi cosa dal peso superiore ad una foglia sia sempre e comunque una micidiale palla al piede se dobbiamo o vogliamo portarcela dietro. Ne sanno qualcosa i produttori (ma, a ben vedere, soprattutto gli utenti) di telefoni cellulari. Oggi la sfida si gioca ben al di sotto della soglia psicologica (infranta ormai da tempo…) dell’ettogrammo di peso e in volume ci stiamo piano piano avvicinando ai 50 cm cubi (probabilmente per riuscire finalmente a telefonare… nei centri storici!). Oggi, almeno per quel che mi riguarda, i telefonini sono talmente tanto “ini” da diventare quasi inutilizzabili. O, meglio, sono comodissimi solo a riposo: quando non squillano, non chiamano, non ricevono, non parlano… insomma dormono sogni d’oro (in attesa del grande evento) nei meandri più nascosti della borsa più incasinata della più ordinata donzella o nello scomparto più dimenticato della nostra giacca impermeabile multitask. Ma telefonare, con uno di questi cosi, credo sia una delle esperienze più scomode (e più antiergonomiche… ma sì… facciamo sfoggio ci cultura!!!) della nostra era moderna. Prima di riuscire a dare un numero telefonico in tutta scioltezza è sufficiente un ciclo nemmeno tanto breve di fisioterapia alle dita. Poi la telefonata, in assenza di un salubre auricolare, si svolge tenendo premuto con forza il “cosetto” all’orecchio, quasi fossimo impegnati, batuffolo di ovatta alla mano, a tamponare una perdita ematica. Che schifo! No, così non va proprio. Se un oggetto non deve solo essere mostrato, ammirato, invidiato (e subito dopo riposto) ma deve essere anche utilizzato, l’aspetto ergonomico non può e non deve essere sottovalutato. Ne sanno qualcosa in Psion, l’azienda londinese da anni leader incontrastata nel settore dei computer tascabili, che non ha mai smesso di tenere in giusta considerazione l’aspetto ergonomico dei suoi prodotti. Vero fiore all’occhiello della sua linea è il modello Series 5 (attualmente in versione MX), in commercio già da alcuni anni. E’ praticamente l’unico computer tascabile ad offrire una tastiera “modello notebook”, seppur di dimensioni leggermente ridotte (diciamo un 20% in meno). Ma i tasti sono tasti veri e anche il display, sebbene monocromatico per ridurre i consumi (è alimentato da due comunissime pile stilo) e un po’ penalizzato nella visibilità da un pannello di retroilluminazione che quando è spento non riflette tantissima luce ambiente, offre sicuramente grosse soddisfazioni almeno nell’utilizzo per il quale l’affarino è chiamato. Se però anche un 5mx vi “sta largo”, Psion ha in catalogo anche una sua reingegnerizzazione compatta: il modello Revo, dove Revo – non a caso – sta per Revolution.
Generazione successiva
Come in ogni “logica evoluzione” che si rispetti, e fermo restando il fatto che il Revo non sostituisce affatto il 5mx (ci mancherebbe altro…) a fronte di alcune limitazioni insite nel nuovo modello, dovute principalmente alle dimensioni più compatte, troviamo anche alcune caratteristiche decisamente “in più”. Ad esempio, il fratellino minore (e questa volta a dispetto delle dimensioni ridotte) incorpora un set di batterie ricaricabili al posto della coppia di pilette usa e getta del Series 5. Il display, poi, e per quanto possa sembrare strano, ha una visibilità migliore (in condizioni di illuminazione ambiente anche solo appena sufficienti) proprio grazie al fatto che manca il tanto criticato pannello di retroilluminazione dell’LCD. Segue una serie praticamente interminabile di caratteristiche comuni, dalla quantità di memoria (16 megabyte) al processore RISC utilizzato non senza escludere la massiccia dotazione software preinstallato su ROM (o upgradabile da CD-ROM fornito a corredo) e, naturalmente, la completa “sincronizzabilità” – praticamente immediata – con le nostre applicazioni e i nostri file su PC. Tra le limitazioni imposte dalle dimensioni decisamente più compatte del Revo abbiamo un display da 480x160 pixel (in luogo dell’half VGA di 640x240 del Series 5) sempre a 16 livelli di grigio, una tastiera che solo esteticamente ha a che fare con quella del fratello maggiore (i tasti sono di tipo induttivo… più da calcolatrice che da notebook quale sicuramente il Revo non è) e l’assoluta mancanza di una qualsiasi sede per espansioni di memoria che nel Series 5 si manifesta sottoforma di alloggiamento Compact Flash di tipo I (niente Microdrive IBM, ahimè!).
Ingegnerizzazione perfetta!
Se dimentichiamo, anche solo per un attimo, quello strano oggetto – costosissimo, tra l’altro, per le performance offerte - denominato Psion Siena, ogni prodotto dell’azienda londinese stupiva per le sue doti di spiccata ergonomia. Anche nei più banali dettagli, copiabilissimi dagli agguerriti concorrenti, ma che venivano lasciati in secondo piano dai più a dimostrazione del fatto che… Psion si nasce, non si diventa. Finanche l’antichissimo Psion 3, che non mi ricordo nemmeno lontanamente a quanti anni fa risale, era dotato di un meccanismo di apertura con annessa rotazione del vano pile che, in posizione di utilizzo, creava un sapente rialzo del sistema a tutto vantaggio dell’ergonomia generale. Anche la tastiera – ripeto… eccezion fatta per il Siena! – ha sempre assunto un ruolo primario in casa Psion. Vero exploit è stata quella del Series 5, una tastiera a “pieno formato” (praticamente tutta la superficie utile è occupata da tasti) incastonata – è proprio il caso di dirlo! – in un meccanismo scorrevole che avanza verso l’utente in configurazione aperta e si nasconde sotto al display quando lo chiudiamo. Ancora non ho capito come hanno fatto i progettisti del Series 5 ad avere un’illuminazione così entusiasmante. Ma anche il Revo, sotto il profilo della “perfetta ingegnerizzazione” non è da meno. Tra la configurazione chiusa a quella aperta si passa da una posizione di ridottissime dimensioni a quella di corretta ergonomia, con la tastiera leggermente inclinata verso l’utente (come è giusto che sia) e il display sufficientemente disteso per non riflettere la nostra stessa immagine durante l’utilizzo. Quest’ultimo dettaglio, che ai più può sembrare poco rilevante, appare subito in evidenza quando, semplicemente, viene a mancare! E’ il caso, ad esempio, dell’Oregon Scientific XXXXXXXXXXXXXX provato qualche mese fa su MC, compatibile in tutto e per tutto con lo Psion tranne che per le prestazioni ergonomiche. Lì succedeva proprio il contrario: in configurazione aperta il display si posizionava proprio frontalmente a noi, con l’effetto di vedere ben in evidenza la nostra immagine riflessa sullo schermo, a tutto discapito della visibilità generale che già non era un gran che.
Applicazioni a corredo
Per quanto possa sembrare strano, viste le dimensioni così ridotte, lo Psion Revo (e in particolare la nuova “release” Plus) non è un semplice organizer ma un vero e proprio computer. Del resto, come definireste un “coso” col quale possiamo utilizzare un word processor, un foglio elettronico, un gestore archivi (data base mi sembra un po’ esagerato), possiamo collegarci ad Internet per navigare nei siti o per leggere/inviare posta elettronica? Certo, ha sicuramente molto di meno, ad esempio una tastiera e un display come quelli cui siamo abituati da sempre (da sempre?!?), ma anche molto di più, come la “tascabilità totale” e il fatto di essere, da punto di vista funzionale, sempre acceso e sempre pronto ad eseguire immediatamente ogni nostro ordine. Senza nemmeno il bisogno di attendere, ogni volta che decidiamo di utilizzarlo, l’estenuante fase di “avvio”! (il bello è che funziona veramente sempre, come un rasoio elettrico, e non si “impunta” mai!). Subito pronto per essere produttivo (se ci accontentiamo, si fa per dire, non dobbiamo installare null’altro sul “cosetto” per utilizzarlo immediatamente) incorpora già numerose applicazioni in ROM, richiamabili al volo con un semplice “tap” sullo schermo (il “tap”, nei computer palmari e nei palmtop corrisponde al “click” del mouse che in questo caso di ottiene toccando lo schermo con la “pennina” a corredo). Troviamo un programma “Contatti”, intrinsecamente compatibile con la gestione contatti di Outlook (ha la medesima organizzazione dei dati, dal punto di vista della loro fruibilità) più uno “Archivi”, forse meno sofisticato (e meno fotocopia di Outlook…), ma sicuramente più facile ed immediato nel suo utilizzo. Segue un potente programma Agenda (anche in questo caso perfettamente sincronizzabile con Outlook… ma anche con Schedule+ e Lotus Organizer, vedi riquadro compatibilità) che ci permette una completa ed integrata gestione dei nostri appuntamenti e impegni. Funziona veramente bene, offre tutto quello che serve, senza complicare troppo la vita all’utente, cosa che sicuramente non guasta e di cui tengono “filosoficamente conto” i progettisti di Psion. Sempre incorporato nelle ROM di sistema troviamo un gestore di posta elettronica e uno per i numeri telefonici all’interno del nostro telefonino. Inutile dire che quest’ultimo si integra con il programmi Contatti, in modo da avere anche sul radiomobile dati sempre aggiornati (e vice versa). Il programma di e-mail, oltre a gestire anche gli SMS in entrata e in uscita, in ossequio al fatto che assai probabilmente l’accesso alla posta elettronica avverrà ugualmente attraverso una connessione cellulare (con i conseguenti alti costi di connessione e bassa velocità di trasferimento che questa di invio) prima di decidere se scaricarli o meno, lasciandoli ovviamente anche sul mail comporta) permette di vedere gli header dei messaggi (mittente, oggetto e data server per un successivo accesso anche dal nostro PC fisso. Non ci dimentichiamo, infatti, che uno Psion (tutto sommato nemmeno uno dei modelli “grandi”, tipo il 7) non nasce come sostituto di un computer fisso, ma come sua appendice estremamente portatile. Per questo in ogni aspetto viene dato il massimo conto alla successiva o preventiva sincronizzazione dei dati, in modo da non ritrovarsi pericolosi disallineamenti tra quello che abbiamo “in tasca” e quello che rimane o ritroveremo a casa/in ufficio. Seguono, a tal proposito, altre due applicazioni tipicamente “pro”. Un word processor (e non un semplice editor di testi… a proposito c’è anche un piccolo gestore di annotazioni, si chiama “Memo”) e un programma di foglio elettronico (che non è una “calcolatrice per esteso”, esiste anche un programma “Calc”). Inutile ripetere che anche in questo caso è offerta una buona – ancorché sufficiente per il tipo di prodotto - compatibilità con analoghe applicazioni desktop (vedi, sempre, riquadro). Il word processor, tanto per citare i “fatti più eclatanti” (per un palmtop) permette l’utilizzo di font, fogli di stile, tantissime formattazioni, l’inserimento di immagini e addirittura di fogli di calcolo attivi ed ulteriormente editabili. Dal canto suo il foglio elettronico, oltre a disporre di quasi tutte le funzioni - anche le più complesse - degli spreadsheet “in carne e ossa”, permette di creare facilmente grafici, anche tridimensionali, nonostante le dimensioni del display da vero abitante di Lilliput.
Browsing totale
Hanno proprio voluto esagerare, non c’è che dire! Sul CD-ROM fornito a corredo, oltre all’ottimo programma PsiWin che permette un’interconnessione pressoché trasparente tra Revo e PC, troviamo due “applicazioncine” niente male per chi in fatto di “navigazione” non scende a compromessi con nessuno, tantomeno con computerini mocciosetti con manie di grandezza (è proprio il caso di dirlo…). Senza spendere una sola lira in più, nemmeno per la registrazione, ma semplicemente effettuando l’installazione da computer, possiamo avere sul nostro Revo nientepopodimeno che il Browser “sicuro” Opera (disponibile anche per PC e che nulla ha da invidiare al ciclopico Internet Explorer di Microsoft) e un Wap Browser col quale è possibile la navigazione Wap con un telefonino, per così dire, “normale”. Contando in questo caso, tra l’altro, su un display e su una tastiera che stanno a quelle dei moderni telefonini come una suite imperiale del Grand Hotel sta alla vostra scarpina sinistra di quando eravate bambini.
Concludendo
Con circa un milione che, lo ammettiamo, non è affatto poco, ci portiamo a casa un oggetto che di piccolo ha solo le dimensioni, a tutto vantaggio della trasportabilità… incondizionata. Certo, gli manca sempre un’antenna e la logica interna di comunicazione GSM (possibilmente GPRS, visto che i tempi, almeno sulla carta, sono maturi…), ma si sa non si può avere tutto dalla vita. Quantomeno oggi…
Compatibilità file tra Psion e Windows
Il programma PsiWin fornito a corredo di ogni modello di Psion, dispone di una libreria incorporata di convertitori che rendono i file Psion compatibili con le principali applicazioni per PC. Basta “spostare” un file da un sistema all’altro, semplicemente trascinandolo col mouse dall’una all’altra parte, per avere la contestuale conversione automatica di formato. I file nel formato Testi di Psion possono essere convertiti nei/dai seguenti formati: Word per Windows 2.0, 6.0, 95, 97 e 2000; Word Perfect 5.1, 5.2, 6.0, 7.0 e 8.0; Works per Windows 3.0 WP e 4.0 WP;Ami Pro 3.0 e 3.1; Rich Text Format; Testo per Windows (ANSI) e MS-DOS. Per quel che riguarda i file nel formato Foglio elettronico di Psion è possibile convertirli nei/dai seguenti formati: Excel 4.0, 5.0, 95, 97 e 2000; Lotus 123 WK1, WK3 e WK4; Quattro Pro 5.0, 6.0, 7.0 e 8.0; Works per Windows 3.0 SS e 4.0 SS I file nel formato Archivi di Psion possono essere convertiti nei/dai seguenti formati: FoxPro 2.0, 2.5, 2.6 e 3.0; Borland International dBASE III, IV e 5.0; CSV (Windows Comma Separated Values); Access 95, 97 e 2000 I file Agenda, i Contatti e gli Archivi (intesi come Rubrica telefonica) di Psion possono essere sincronizzati nei seguenti formati file PC: Lotus Organizer 2.1, 97 e 97 GS, 5.0 e 6.0; Microsoft Schedule+ 7, 7a e 7.5; Microsoft Outlook 97, 98 e 2000 I messaggi e-mail possono essere sincronizzati con i seguenti programmi di posta elettronica per PC: Lotus cc:Mail 6 (o versioni successive) con Post Office 8 (o versioni successive); Microsoft Outlook 97, 98 e 2000 (NO Outlook Express).
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