Articolo pubblicato sul n. 74 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel maggio 1988 Prove prodotti:
Sanyo 16LT In questo momento mi trovo a Rimini, seduto a un tavolino nello spazio antisante l'ingresso dell'albergo che ci ospita, a trascorrere una breve vacanza in compagnia di mia moglie. I patti erano chiari: andiamo, a condizione che alcune ore (ahimè) le possa dedicare a completare il lavoro per MC di maggio, nella fattispecie la prova di questo portatile che dovrò consegnare martedì. Se volete saperne di più, posso provare a descrivere le sensazioni che provo proprio in questo momento. Le dita scorrono velocemente sui tasti e il feeling di questi, diciamolo subito, è particolarmente piacevole. Il mio campo visivo, attualmente è occupato per metà dallo schermo super twist ultra leggibile, per il resto dal panorama del mare Riminese, paesaggio al quale sono particolarmente affezionato per motivi che, ovviamente, non vado ad elencarvi. Il mio orecchio destro è sintonizzato sul canto degli uccellini che dall'albero qui accanto si diffonde per tutto il viale. E' proprio una giornata meravigliosa. Ieri sera pensavo al fatto che se avessi dovuto provare un'interfaccia o un computer fisso, a quest'ora non sarei qui a godermi queste meraviglie (MC non aspetta!). Anzi, spero che un giorno tutti i computer siano così o perlomeno che abbiano almeno una sezione da poter staccare e portare dietro quando è necessario. Certo, io sono un giornalista e l'esigenza della portabilità si fa sentire più del normale, ma vi assicuro che una macchina piccola e leggera come questo Sanyo 16LT fa davvero venire la voglia di andare a lavorare nei parchi pubblici o addirittura nel verde "totale" di qualche boschetto a due passi da casa (per chi, naturalmente, è così fortunato). Del resto l'ergonomia di questi oggetti sta raggiungendo ormai la perfezione: le tastiere sono sempre migliori, i display rasentano la visibilità dei normali CRT grazie anche al fatto di poter scegliere, in genere, anche circa la tecnologia adoperata: troviamo display super twist, backlight, gaslight, al plasma. Certo la tastiera non è separata e di solito non dispone di tastierino numerico, ma quei pochi esperimenti di portatili dotati finanche di queste feature si sono poi dimostrati davvero poco... portatili. Tornando al nostro Sanyo in prova questo mese, iniziamo col dire che si tratta di una macchina di prestazioni medio-alte offerta ad un prezzo veramente irrisorio: meno di due milioni nella versione base e poco più se siamo interessati al doppio drive. Il processore è un classico 8088 nella versione CMOS clockato a 8 MHz, dunque di velocità non elevatissima ma nemmeno basica come ancora accade per alcuni portatili di altre marche. Si differenzia da tutti gli altri proprio per il suo colore nero "valigetta" che se da una parte dà un aspetto davvero molto professionale, dall'altra ci fa credere che non si sporca mai. Dimensioni e peso, come già detto, sono significantemente contenute e il display, sebbene di dimensioni un po' ridotte (rispetto allo standard dei portatili) offre un'ottima visibilità, per intenderci come quella di portatili dal costo ben superiore. Passiamo ora ai particolari. L'esterno Premetto che tutta la prova si è svolta senza prendere possesso dei manuali che per un banale disguido non ci sono giunti assieme alla macchina. Alla Sanco iBex, distributore e importatore dei computer Sanyo, ci hanno comunque assicurato che le macchine in vendita qui da noi non solo avranno i manuali tradotti in italiano, ma verranno fornite di due programmi (Unicalc e Fatesto) per tabelloni elettronici e word processing. In ogni modo, nella speranza di non prendere qualche solenne cantonata (eventualmente vi informeremo meglio sul prossimo numero) andiamo, dunque, ad incominciare. Il Sanyo 16LT è davvero molto compatto. Entra molto facilmente in qualsiasi ventiquattrore senza rendere poi intrasportabile il tutto. Sempre in tema di portabilità, segnaliamo la presenza di una comoda maniglia estraibile che scompare nel fondo dell'apparecchio una volta retratta. Le due meccaniche per microfloppy sono accessibili dal fianco destro: il drive A è quello superiore. Sul lato destro troviamo l'interruttore di accensione il nottolino per regolare il contrasto del display, una serie di dip switch per settare delle preferenze, la presa per l'alimentazione e uno sportellino metallico che copre una presa per drive esterno da 5.25" utile per effettuare i nostri trasferimenti dal vecchio formato. Vecchio e destinato ad scomparire, è vero, ma ancora troppo presente in circolazione per poterne definitivamente fare a meno insindacabilmente, come accade per altri portatili e computer fissi che non offrono tale possibilità. Sul retro abbiamo una porta parallela, una porta seriale, l'uscita RGBI per monitor esterno (manca purtroppo l'uscita videocomposita monocromatica). Proprio sopra le interfacce troviamo un altro sportellino metallico che copre il vano porta espansioni, presumibilmente un bel modem interno. E' questo un oggetto al quale difficilmente si rinuncia, essendo ormai diventato un "necessorio" non meno importante della stampante o l'HardDisk. Per conto mio doterei i portatili non solo di questo ma anche di interfaccia Telex, VideoTel, Telefax e, udite, udite, di decodificatore Televideo per accedere anche dal nostro boschetto di cui sopra ad un po' di informazioni utili come le ultime notizie, gli orari di treni e aerei o, semplicemente, i risultati di calcio... Aprendo il vano tastiera-display avremo modo di ammirare sia la tecnologia super twist (vera) del visore, sia la disposizione ergonomica dei tasti dal tocco più che convincente. Personalmente credo che il tocco dei tasti sia da non sottovalutare mai, specialmente per chi fa un uso massiccio di questi come nel caso del trattamento testi. Appena arriva un portatile in redazione per una prova, prima ancora di dare corrente al tutto, e quindi saggiare le performance "ottiche" del display, faccio un rapido test della tastiera che, di fatto, è la parte con la quale interagirò maggiormente. Con questo non voglio dire che la tastiera sia più importate della visibilità del visore, ma sicuramente non lo è meno. Nel Sanyo, essendo ambedue di qualità medio-alta (tendente all'alta) non possiamo che rimanere più che soddisfatti. Se poi ci ricordiamo minimamente il prezzo di vendita dell'oggetto... facciamo pure i salti di gioia. La targhetta riportante il marchio Sanyo funge anche da sblocco del display che potremo asportare quando utilizziamo un monitor esterno: ciò è molto comodo dal momento che il visore non si ribalta completamente fino a toccare il cabinet della macchina. L'unica nota negativa del display è la criticità dell'illuminazione ambientale, prima sbalordirci con la sua visibilità, mentre per la tastiera dobbiamo accusare i tasti Home, End, PageUp e PageDown non disponibili con una semplice pressione ma solo dopo aver selezionato il NumLock e prefissato di shift i tasti cursore. Effettivamente un po' macchinoso. Dal Giappone con splendore Secondo giorno: dall'auto prendo in prestito la mia mini cassetta degli attrezzi e selezionati da questa i migliori cacciavite, pinze e divaricatori, inizia la seconda fase della prova: l'esplorazione dell'interno. Bene, utilizzando un solo cacciavite di dimensioni medie e soli trenta secondi di tempo... il Sanyo è già bell'e aperto, pronto a mostrarci le sue meraviglie interne: si tratta infatti di un vero e proprio gioiello tecnologico. Vorrei ricordare che altri portatili (di cui non faccio il nome per non fare pubblicità o... spubblicità) finiti nelle mie mani per la prova su MC, risultavano così complicati da aprire che in alcuni casi rinunciavamo a mostrare foto dei particolari più reconditi, in altri casi il portatile dopo le nostre sevizie non funzionava più, in altri ancora è andato tutto bene solo che per compiere l'operazione ci abbiamo impiegato magari un paio di giorni... (mannaggialloro!). Ma non pensiamo più a passati burrascosi, guardando quest'oggetto mi sono davvero rifatto gli occhi: la scheda misura davvero pochi centimetri quadrati, meno della superficie occupata dalla sola tastiera; l'alimentatore è tutto assemblato su una piccola schedina perpendicolare alla piastra madre e collegata a questa da un connettorino; le batterie interne sono altrettanto minute (e leggere) nonostante permettano un'autonomia di diverse ore di funzionamento (qui a Rimini non mi è mai... morto tra le mani). I due drive interni decretano l'ingombro verticale e per disporre di portatili ancora più "smilzi" dovremo solo aspettare che i costruttori di questi rilascino meccaniche ancora più compatte. Tra gli integrati presenti sulla scheda, segnaliamo anche la concorrenza (Toshiba) che ha fornito un chip custom evidentemente non prodotto dalla Sanyo. E' presente qualche ripensamento dell'ultima ora, ossia qualche cablaggio tra integrati effettuato con alcuni spezzoni di filo, ma ricordiamoci che la macchina ricevuta in prova è un Working Sample, come visibile dalla targhetta apposta sul fondo e addirittura sulla Eprom contenente il Bios. Conclusioni Questa è la prima volta che faccio la prova di un portatile... portandolo. Sì, devo riconoscere che per valutare le performance globali del Sanyo 16LT non potevo scegliere terreno migliore: una bella trasferta fuori sede con tanto di imprevisti come un'illuminazione non troppo favorevole (oggi è una bruttissima giornata e mi tocca rimanere in camera), difficoltà di reperire prese di corrente in tutti i luoghi (il portatile ha sempre funzionato a batteria, tenendolo sotto carica di notte), sballottamenti, pioggia, umidità... insomma, una prova davvero severa. A conclusione di queste righe il commento finale non può non essere che favorevole, la macchina in qualità di portatile ha funzionato davvero egregiamente, ma soprattutto non mi ha fatto pesare più di tanto il fatto di dover lavorare in un posto come questo che è proprio sinonimo di vacanza. Con ciò non voglio assolutamente dire che questo è il computer delle vostre vacanze (me ne guarderei bene) ma solo che se cercate un portatile dalle prestazioni medie, con un display e una tastiera delle migliori, di peso, ingombro e soprattutto prezzo assai ridotto, e non vi fate prendere dal panico per i tasti PageUp e PageDown non disponibili direttamente (praticamente l'unico difetto) non sottovalutate la scelta di un Sanyo come vostro compagno di viaggio. Impaginato originale... Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui |