Articolo pubblicato sul n. 166 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nell'ottobre 1996

MCmicrocomputer


Prove prodotti:
Microsys Electronics
Stakar PEN133 Next Generation
 

di Andrea de Prisco

Com'e' ormai mia consolidata abitudine, dopo aver lungamente "giocherellato" con l'apparecchio in prova, prima di lanciare il word processor per la stesura del "pezzo", do uno sguardo -  alla ricerca di indizi utili - agli articoli precedenti riguardanti lo stesso marchio o la medesima categoria di prodotto.Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articolo

Sotto le mie mani sono gia' passati tre notebook Stakar e, scorrendo rapidamente i testi di quelle "prove su strada", ho avuto conferma (certe doti fisiche non si dimenticano facilmente) che il filo conduttore comune riguardava sempre le incredibili potenze di calcolo offerte, superiori a quelle di altri prodotti dotati di medesima configurazione hardware/software. Fu proprio uno Stakar la prima macchina 486DX4/100 giunta in redazione e gia' allora (stiamo parlando del giurassico ottobre '94) fummo colpiti dalle incredibili performance raggiunte. Esattamente un anno dopo fu la volta del modello "PEN100" dotato di Pentium, sempre a cento megahertz, e pochi mesi piu' tardi provammo il modello ProLine con clock ormai a quota 133. In tutt'e tre i casi (tabelle dei nostri benchmark alla mano, archiviamo i risultati raggiunti da tutte le macchine recensite nelle varie epoche) i prodotti Stakar hanno offerto una velocita' di elaborazione leggermente superiori alla media, a conferma del fatto che un computer, quando e' progettato bene, senza sporchi trucchetti, non puo' (e non deve) passare inosservato.

Dunque anche il precedente Stakar ProLine 133 aveva fornito performance di calcolo superiori a quelle di altri prodotti suoi concorrenti (utilizzanti lo stesso microprocessore a pari velocita' e la medesima configurazione di memoria) e non potete immaginare la nostra sorpresa nel constatare che il modello in prova questo mese (il PEN133 Next Generation) batte sul filo di lana il suo gia' eccezionale compagno di squadra, risparmiando un'ulteriore manciata di secondi nell'esecuzione dei nostri benchmark. Very Good!

Se a questo aggiungiamo che da pochi giorni lo Stakar Next Generation e' disponibile anche in versione a 166 MHz... dobbiamo nuovamente "allacciare le cinture". Era proprio questa la metafora utilizzata nell'introduzione della nostra "prova su strada" dello Stakar di due anni fa: mi raccomando, che questa volta siano di tipo pretensionato, a ritenuta progressiva, abbinate - com'e' ormai diffusa abitudine - a un fido doppio airbag conducente/passeggero. Per i futuri notebook Pentium Pro si raccomanda l'utilizzo di un sedile ad espulsione automatica e di un buon paracadute. Buona lettura.

 

La nuova generazione

 

Anche il nuovo notebook Stakar e' contraddistinto da una elevata modularita' ed e' proposto in numerose configurazioni per meglio attendere le piu' svariate esigenze degli utenti. Il processore, Intel Pentium a 133 MHz nel modello in prova, puo' avere frequenza di clock compresa tra 75 e 166 MHz, con alimentazione a 3.3 o a 2.9 volt. Il passaggio da un processore all'altro, settaggio dei vari "jumpers" a parte, avviene in maniera dichiaratamente "soft": il chip e' installato su uno zoccolo ZIF (Zero Insertion Force) e per la sua sostituzione basta ruotare una piccola levetta dopo aver sollevato manualmente, e senza attrezzo alcuno, la tastiera della macchina.

La scheda madre conta su un local bus PCI al quale sono collegati gli slot PCMCIA (per schede di tipo II e tipo III), la sezione video accelerata (2 MB di VRAM, funzioni software MPEG) e il controller degli atri dispositivi I/O. Il medesimo bus PCI si propaga, volendo, all'interno della docking station opzionale per installare schede di espansione di questo tipo.

Il display offre una risoluzione di 800x600 pixel su una diagonale di 11.3 o 12.1 pollici ed e' disponibile sia in tecnologia matrice attiva (TFT, fino a 64K colori, sedici bit di gamma cromatica) che a matrice passiva (Dual Scan, 256 colori, otto bit). Il suo utilizzo non esclude l'uscita video per il monitor esterno che cosi' puo' essere pilotato contemporaneamente al primo.

Le memorie di massa installabili simultaneamente nel notebook sono tre: hard disk, floppy disk, lettore di CD-ROM. In tale configurazione, pero', rimane precluso l'utilizzo autoalimentato del portatile: la batteria ricaricabile (di tipo standard NiMh compatibile Duracell DR-66) puo' essere alloggiata in luogo della meccanica floppy disk, del lettore di CD-ROM o in entrambe le sedi per un'autonomia doppia in compagnia del solo disco rigido e delle eventuali periferiche esterne.

L'hard disk rimovibile e' di tipo IDE ed e' disponibile in tagli compresi tra 420 megabyte e 1.3 giga; il lettore di CD-ROM e' del tipo a quadrupla velocita' (4x).

La memoria puo' essere da 8, 16 o 32 megabyte, supporta le veloci EDO RAM e, grazie al suo bus a 64 bit, utilizza moduli di tipo DIMM (Dual Inline Memory Module). Tra questa e la CPU e' inserita una cache di secondo livello da 256 K funzionante in modalita' burst che ottimizza gli accessi a dati e istruzioni. La ROM (memoria a sola lettura), che i francesi chiamano "memoire morte", e' in questo caso in stato di morte apparente visto che, trattandosi di componentistica Flash, puo' essere resettata e riscritta quante volte vogliamo in caso di aggiornamenti del BIOS.

Non poteva mancare, in un portatile multimediale degno di questo aggettivo, una completa sezione audio 16 bit compatibile SoundBlaster Pro e Microsoft Windows SoundSystem. Sempre all'interno del notebook troviamo un piccolo amplificatore, due altorparlantini, e un microfono integrato: esternamente e' possibile collegare un secondo microfono, una coppia di casse amplificate (o una cuffia stereo), ed e' presente una porta standard  MIDI/Game ed una di ingresso audio per digitalizzare segnali sonori.

Le rimanenti interfacce col mondo esterno riguardano una porta parallela bidirezionale (Enhanced Parallel Port / Extended Capabilities Port), una seriale RS-232 16550, un'interfaccia a raggi infrarossi IrDA per il trasferimento file e la stampa wireless, una presa per tastiera o tastierino esterno, una porta per mouse compatibile PS/2 e il collegamento 200 pin per la gia' citata docking station opzionale.

 

Utilizzo

 

La tastiera del notebook Stakar Next Generation ha il layout ormai divenuto un classico dei portatili taiwanesi. Completa e dal funzionamento ineccepibile, offre i tasti controllo cursore a "T" rovesciata; PgUp, PgDn, Home, End disponibili in prima battuta (cosi' come per i dodici tasti funzione) piu' quelli specifici di Windows 95 da poco comparsi sulle recenti tastiere. Nello spazio antistante al display troviamo l'interruttore di alimentazione e un pulsante per porre il sistema in stand-by (minimo consumo). Naturalmente lo spegnimento puo' anche essere regolato da un timeout, indicando i vari tempi per l'hard disk, il display e l'intero sistema ed e' anche possibile impostare l'ora di "risveglio" automatico. A destra e a sinistra - sempre tra tastiera e display - troviamo la coppia di altoparlanti stereo: la qualita' e' quella che possiamo attenerci da componenti di piccole dimensioni, tali da poter essere alloggiati all'interno di un notebook. Sul lato sinistro della macchina, accanto all'ingresso audio per microfono esterno, troviamo un potenziometro che regola il guadagno dell'amplificatore interno e, di conseguenza, il volume sonoro emesso dai due mini speaker .

Il dispositivo di puntamento integrato e' l'ormai noto touchpad: una minitavoletta grafica posizionata al centro della zona antistante la tastiera, facile da raggiungere sia con la mano destra che non la mano sinistra. Inoltre puo' essere ruotata di 180 gradi per posizionare i tastini mouse a destra o a sinistra (ottimo per i mancini). Nonostante fosse indicato sul manuale, nell'esemplare in nostro possesso (probabilmente un prototipo di preserie) non funzionava il "toc-toc" sulla tavolettina atto a simulare la pressione del tasto sinistro del mouse. Inoltre, utilizzata in... punta di dito, ha manifestato un funzionamento poco preciso per quel che riguarda il corretto posizionamento del puntatore: il comportamento migliora sensibilmente utilizzando sul touchpad una penna o qualsiasi altro oggetto maggiormente appuntito (al limite anche la stessa unghia del dito cicciottello...).

La visibilita' del display, almeno per quel che riguarda la versione TFT di cui era equipaggiato il notebook giunto in redazione, ha una visibilita' davvero eccellente. E non solo per quel che riguarda l'ottima definizione dei caratteri, ad esempio nell'utilizzo in word processing, ma anche nella grafica piu' evoluta (ivi compresa la visualizzazione e l'editing di immagini fotografiche digitali) grazie agli oltre 64.000 colori mostrabili contemporaneamente sullo schermo LCD.

Ottima, considerate le potenze in gioco, anche la durata delle batterie ricaricabili quantificabile (utilizzando un solo "pacco") in circa due ore di utilizzo "tranquillo" della macchina o di un'ora abbondante richiedendo frequenti accessi all'hard disk, con la retroilluminazione del display sempre attiva. Nel corso dei nostri test, ad esempio, abbiamo lasciato la macchina accesa a suonare un CD musicale per oltre un'ora prima di vederla soccombere, in braccio a Morfeo, in preda ad una crisi di astinenza... elettrica.

Installando la seconda batteria (e rinunciando sia all'unita' floppy che al lettore di CD-ROM integrato) l'autonomia raddoppia in un sol colpo, ma il sistema utilizza un procedimento criticabile per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico. Non attinge sequenzialmente alle due sorgenti (scaricando, ad esempio, prima la batteria 1 e poi la batteria 2) ma le consuma, piu' lentamente, entrambe. In altre parole, dopo un paio d'ore di continuo utilizzo, il sistema in tali condizioni ha scaricato al cinquanta per cento entrambe le batterie: se avesse attinto in sequenza ai due accumulatori, dopo lo stesso periodo di tempo uno dei due sarebbe ancora totalmente carico e l'altro completamente esausto e ben disposto a rendere il suo alloggiamento all'unita' di memoria di massa precedentemente sacrificata.

 

In conclusione

 

Non ci resta che dare un ultimo sguardo ai prezzi e concludere in questo modo la nostra "prova su strada". Il prezzo indicativo al pubblico di uno Stakar Next Generation in configurazione base (Pentium 75, RAM 8 MB, HD 420 MB, display a colori Dual Scan matrice passiva) costa circa tre milioni e settecentomila lire. La macchina recensita in queste pagine, una vera e propria "bomba" (Pentium 133, RAM 32 MB, HD 1.3 GB, display a colori TFT matrice attiva) si assesta poco sopra i sei milioni e trecentomila lire. In entrambi i casi il rispettivi prezzi ci sembrano ben allineati con le caratteristiche offerte, ma e' comunque da tener presente che oggigiorno con soli otto megabyte di RAM ci si fa veramente poco - specialmente sotto Windows 95 - e quindi al prezzo minimale della macchina base e' comunque necessario aggiungere almeno il costo del raddoppio di memoria.

Per il resto, dimenticando il touchpad birichino, i nuovi notebook Stakar ci hanno soddisfatti pienamente, sia sotto il profilo ergonomico che prestazionale. A questo punto non ci resta che attendere i futuri portatili a 166 e 200 MHz, che certamente non tarderanno ad arrivare. Poi tocchera' ai Pentium Pro...

 


 

Notebook Stakar PEN133 Next Generation

 

Produttore e distributore:

 

Microsys Electronics Srl

Via Piermarini snc

S. Andrea delle Fratte (PG)

Tel. 075/5270448

 

Prezzi indicativi al pubblico (IVA esclusa):

 

Notebook Stakar PEN75 Next Generation, Windows 95 + Works,

   RAM 8 MB, hd 420 MB, Display  a colori 800x600  DSTN L. 3.747.000

Notebook Stakar PEN133 Next Generation, Windows 95 + Works,

   RAM 32 MB, hd 420 MB, Display  a colori 800x600  TFT L. 6.358.000 

 


Articolo pubblicato su www.digiTANTO.it - per ulteriori informazioni clicca qui