Articolo pubblicato sul n. 154 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel settembre 1995
Prove prodotti: Tutto puo' essere "gettato". Anche la cera o, come preferiscono dire in Tektronix, l'inchiostro "solido". La stampante a colori oggetto di questa prova utilizza, come avrete gia' capito, proprio questo tipo di tecnologia (denominata, per l'appunto, "a getto di inchiostro solido") per fornire stampe su carta comune, a basso costo, resistenti e caratterizzate da colori vivaci e brillanti. In altre parole, indicati soprattutto per produrre documenti a colori di tipo "business" piu' che per "uscite fotografiche" per le quali, come e' noto, sono ben piu' indicate le stampanti a sublimazione termica (come la stupenda Tektronix Phaser 440, provata pochi mesi fa su queste pagine). E' una macchina da ufficio, collegabile via rete a tutti i computer che vogliamo (anche per soluzioni multipiattaforma Macintosh-Unix-Windows) in grado di produrre molto velocemente - quattro pagine al minuto - stampe a colori su carta comune, su carta speciale e su trasparenti, con una risoluzione di 300x300 punti per pollice o 600x300 aumentando la memoria RAM installata al suo interno. Il formato carta utilizzato e' l'A4, esiste la possibilita' di installare un secondo cassetto per raddoppiare l'autonomia e/o avere "in linea" due materiali differenti e l'inchiostro solido e' fornito sotto forma di stick (trattandosi di cera oserei chiamarli "candelotti") da inserire con facilita' nelle apposite sedi come fossero punti metallici di una comune spillatrice. Non si tratta, come abbiamo gia' detto, di una stampante di qualita' fotografica, sia per la taratura dell'apparecchio particolarmente votato ai colori intensi, "da impatto", (quali devono essere, ad esempio, quelli dei grafici e delle presentazioni) sia per il tipo di tecnologia utilizzato che realizza i toni medi attraverso una retinatura effettuata in quadricromia (ciano, magenta, giallo e nero). Comunque, a 600x300 punti per pollice il retino e' davvero molto fine e grazie all'algoritmo di dithering a diffusione tende addirittura a sparire sotto i nostri occhi appena osserviamo l'immagine da una distanza ragionevole. Naturalmente, come tutte le stampanti Tektronix, e' compatibile PostScript ed e' quindi indicata anche per produrre bozzetti a colori di qualita' eccellente a prezzi molto contenuti. Anche il prezzo di vendita dell'apparecchio e', tutto sommato, molto interessante. Si aggira intorno ai dieci milioni e, lo anticipiamo subito, li vale tranquillamente tutti. Soprattutto considerato che a tale importo non bisogna aggiungere un costo copia da rimpianto. Servono cento fogli di carta intestata a colori? Nessun problema: pochi minuti e poche migliaia di lire di materiali di consumo e la risma e' servita. Vivendo tutti felici e contenti...
Descrizione esterna
Come era da attendersi da una macchina di stampo (chiedo scusa per il doppio senso) professionale, la Tektronix Phaser 340 ha sia dimensioni che peso degne di nota. Se pero' non sottovalutiamo che "lo stampo" e' a colori (dunque vale per quattro...) e' necessario rifare tutti i calcoli mentali e giungere alla conclusione che la Phaser 340 e' tutt'altro che ingombrante. Diciamo che ha le tipiche dimensioni di una laser in bianco e nero ad alta velocita' o, se preferite, di una laser modello tartaruga, ricaricabile e non, di alcuni anni fa. L'estetica e' molto ricercata oltreche' particolarmente gradevole. Grazie al suo look "sportivo" riesce addirittura a sembrare piu' piccola e compatta di quello che e'. Il lato superiore e' occupato per meta' da vano di carica dell'inchiostro solido (come detto in stick) nei quattro colori della stampa in quadricromia: nero, giallo, ciano e magenta. L'inserimento dei moduli di colore e' quanto mai semplificato: si apre il vano agendo su un apposito comando di sblocco e si inseriscono gli stick nelle quattro feritoie presenti all'interno. Queste, oltre ad essere etichettate da appositi riferimenti colorati, non permettono l'inserimento errato dei colori dato che sia le prime che i secondi hanno quattro diverse forme "incompatibili" tra loro: tanto i distratti, quanto i daltonici possono dunque dormire sonni tranquilli. Battute a parte, l'idea e' tutt'altro che banale: il nero e il ciano si assomigliano fin troppo e non e' affatto detto che la stampante venga installata in un posto costantemente ben illuminato. La rimanente parte superiore e' occupata da piccolo display a cristalli liquidi e alcuni pulsanti per selezionale le funzioni indicate dal primo. La stampante "parla" correttamente sei lingue, compreso l'italiano: delle funzioni del menu' ne parleremo piu' avanti. Accanto al display due sole spie: la prima indica lo stato di accensione/standby la seconda, rossa, segnala un eventuale errore meglio specificato tramite indicazioni sul display. Frontalmente troviamo il cassetto porta carta, l'alimentatore per fogli singoli "ribaltabile" e il vano per il cassetto di manutenzione che raccoglie i prodotti di scarto della stampa e va sostituito approssimativamente ogni cinquemila copie. Sul lato destro e' presente un apposito blocco della meccanica interna da inserire ogni qual volta si renda necessario spostare la stampante in un luogo diverso. Sul retro troviamo una grossa ventola d'aerazione, l'interruttore e il connettore d'alimentazione, il cambiatensione e una serie di porte di ingresso/uscita. Queste fanno capo all'intera scheda elettronica che e' estraibile completamente dalla sua sede a mo' di cassetto dopo aver allentato due sole viti godronate. All'interno del "cassetto principale" ne troviamo un secondo di dimensioni piu' piccole, accessibile sempre esternamente, atto ad ospitare la scheda Phaser Share per la condivisione in rete. Puo' essere un adattatore Ethernet (per i protocolli EtherTalk, NetWare e TCP/IP), Token Ring (TokenTalk, NetWare e TCP/IP) oppure una scheda seriale utilizzabile anche per la connettivita' LocalTalk di Apple. Le interfacce presenti di serie sono, invece, solo tre: una porta parallela per il collegamento al computer, una porta SCSI per un hard disk esterno per i font o per il collegamento della "CopyStation" (in pratica uno scanner piano che trasforma la 340, cosi' come altri modelli Tektronix, in una fotocopiatrice a colori), una porta per pilotare il cassetto carta secondario da installare sotto la stampante.
L'elettronica
Per accedere alla scheda elettronica della stampante e' sufficiente svitare anche con le sole mani, due viti presenti sul retro. Tutta la scheda puo' a questo punto essere estratta per espandere la RAM, sostituire le ROM o, piu' semplicemente, per ammirarne la pulizia e l'alta ingegnerizzazione della stessa. Sul lato posteriore e' installato un grosso connettore che si inserisce in un'apposita femmina presente all'interno della stampate quando inseriamo la scheda. Accanto a questo e' presente un connettore SIMM atto ad ospitare l'eventuale espansione di memoria (indispensabile, assieme ad una ROM aggiuntiva, per stampare alla risoluzione massima di 600x300 punti per pollice). Piu' o meno al centro della scheda, accanto alla predisposizione per l'adattatore di rete, troviamo il microprocessore che governa le intere funzionalita' logiche della stampante, compresa l'interpretazione PostScript o, piu' in generale, la rasterizzazione delle immagini grafiche prima della stampa. E' sormontato, come si conviene, da una aletta di raffreddamento di dimensioni "normali" (in una stampante a getto di cera, non credo proprio che sia il processore l'elemento "piu' caldo"); vicino al chip e' presente la ROM con il firmware di sistema. Non manca, infine, un po' di RAM "on board" e la circuiteria di gestione dell'interfaccia parallela e della porta SCSI, entrambe di serie.
Installazione hw/sw
"Fast, Easy To Use Office Color Printer" (Stampante a colori da ufficio veloce e facile da usare). Questa scritta, immediata e autoesplicativa, e' riportata sulla scatola della Phaser 340: si tratta di un raro esempio di dichiarazione leale e veritiera effettuata... a scatola chiusa. Per mettere in funzione la stampante sono sufficienti pochi minuti: il tempo di estrarla dall'imballo, collegarla alla tensione elettrica e al computer, caricare almeno quattro cubetti di inchiostro (uno per colore) e un po' di carta, installare il cassetto di manutenzione per i materiali di scarto. Dal punto di vista software la procedura e' ancora piu' semplice. Per i Macintosh sara' sufficiente prendere l'icona del drive per lasciarla cadere nella Cartella Sistema chiusa (il System 7.x provvedera' a recapitarla automaticamente nella cartella estensioni), sotto Windows si procedera' come di consueto da pannello di controllo specificando come driver "Tek Phaser 340 (TekColor)" o "Tek Phaser 340 (TekColor) 600", entrambi presenti sul dischetto fornito a corredo, a seconda se disponiamo della versione normale o espansa (maggiore risoluzione e maggior numero di font) della Phaser 340. Gli utenti Macintosh "System 7.5" possono usufruire anche del driver specifico per QuickDraw GX con il quale utilizzare la stampa diretta da scrivania. L'unica caratteristica "poco immediata" della Phaser 340 e' la fase iniziale di riscaldamento che impegna la macchina per una buona quindicina di minuti. Non si tratta chiaramente di un "difetto", in quanto il problema del preriscaldamento e' insito nella tecnologia utilizzata. L'inchiostro, prima di essere "gettato", da solido deve diventare liquido. A temperature tutt'altro che febbrili.
Menu ricco
Come abbiamo detto in precedenza, sul lato superiore della stampante troviamo un piccolo display a cristalli liquidi e una serie di pulsanti per selezionare voci di menu. Premendo una prima volta il tasto omonimo compare la scritta "Help Pages" e, in corrispondenza dei tre tasti inferiori rispettivamente una freccia a sinistra, una freccia a destra e nuovamente la scritta Menu. Agendo sulle frecce ci muoveremo tra le varie opzioni, premendo il tasto Menu selezioneremo quella visualizzata per modificarla sempre tramite i tasti contrassegnati dalle due frecce. Un ulteriore tasto "Exit" ci permette in ogni momento di uscire dalla procedure di programmazione senza effettuare alcuna modifica ai settaggi. Tramite menu possiamo verificare il numero di pagine finora stampante, impostare una correzione TekColor, la risoluzione di default, la stampa o meno della pagina di startup all'accensione, velocita' ed altri parametri della porta seriale (se installata), il protocollo di rete, alcuni parametri di funzionamento e, come detto, la lingua utilizzata. Le "pagine di help" stampabili riguardano la mappa dei menu, la pagina di configurazione (elenca alcune informazioni sui settaggi della macchina), la pagina di startup (sulla quale troviamo informazioni sul numero di pagine stampate, le porte installate, la quantita' di ram, il numero di font, ecc.ecc.) e alcune pagine dimostrative che mettono in luce le eccellenti capacita' di stampa della Phaser 340. TekColor e' un sistema di calibrazione cromatico messo a punto dalla Tektronix per una resa ottimale dei colori stampati, in base al tipo di utilizzo del documento. Se ad esempio siamo interessati a colori intensi, di impatto, selezioneremo la correzione "Vivid Color" (che poi e' quella di default). Diversamente possiamo impostare la calibrazione "Display" (per risultati quanto piu' simili alla visualizzazione a video), la stampa a livelli di grigio (indipendentemente dal tipo di originale) o la simulazione di tre standard tipografici molto diffusi: SWOP, Euroscale e Commercial Press (3M Matchprint). Naturalmente la scelta del tipo di calibrazione effettuata tramite menu puo' essere in ogni momento cambiata al momento della stampa, semplicemente richiamando la finestra TekColor messa a disposizione dal driver software.
Concludendo
Il giudizio finale sulla Phaser 340 e', come avrete gia' intuito, estremamente positivo. Si tratta di una macchina veloce e facile da usare con la quale produrre stampe a colori su vari tipi di materiali compresa la comune carta per fotocopiatrice. Sempre fornendo risultati eccellenti sia sotto il profilo cromatico che riguardo la definizione di stampa per le immagini, i grafici e i testi. Anche il prezzo dell'oggetto, come gia' anticipato nell'introduzione, ci sembra ben allineato alle caratteristiche offerte (se non addirittura inferiore) e questo lascia intravedere un buon successo di vendita della Phaser 340. E' indubbio: le stampanti Tektronix sono "over the top". Provare per credere!
Tektronix Phaser 340
Produttore e distributore:
Tektronix Italia SpA Via Lampedusa, 13 20141 Milano
Prezzo (IVA esclusa):
Tektronix Phaser 340 L. 9.950.000
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