Digitando, digitando... n. 18/2009 del 11.05.2009 Macintosh, 25 anni di storia... simpatica! :-)
"C'era
una volta il Macintosh... un simpatico parallelepipedo a
sviluppo verticale, appendice a forma di topo, schermo
bianco, tastiera e fessura per i microdrive. Con questo era
particolarmente divertente, nonché molto facile, fare tutto:
tutto ciò che un computer sa fare, che un utente possa
desiderare, e tant'altro... compreso molte cose
Con queste righe, nel lontano (sempre più lontano...) luglio 1987, a pochissimi mesi dal mio "insediamento" nella redazione di MCmicrocomputer, cominciava la mia "prova su strada" del Macintosh II, la macchina che ha segnato il nuovo corso storico della fortunata serie Apple: il "colore". Già... per chi si è affacciato più di recente nel mondo informatico, magari proprio perché nell'87 nemmeno era nato (buon per lui/lei), anche un "dettaglio tanto scontato" come questo - la possibilità di creare, trattare, stampare, le "cose" a colori - a quell'epoca non era del tutto secondario.
Il Mac
II, inoltre, fu anche il primo Macintosh modulare, fatto
(diciamo...) come un "normale" personal computer, di allora
come di oggi: unità centrale,
A ben guardare, però, il Macintosh nella sua accezione più "Classic" :-) è sempre stato quello All-in-One (tutto d'un pezzo, o quasi). Monitor, dischi e unità centrale rigorosamente all'interno del medesimo cabinet. Separata solo la tastiera - e, ovviamente, il mouse! - ma "solo" per sacrosanti motivi ergonomici. I tempi, animaleschi, dei computer fissi, talmente tanto "fissi" da stringere fortemente a sé la tastiera erano, ringraziando Iddio, già passati da un pezzo!
Proprio
in questi giorni a Roma, presso il negozio Apple inTown,
s'è svolta un interessantissimo evento: Maiom, acronimo
Facevano, dunque, bella mostra di sé praticamente tutti gli esemplari più importanti dell'azienda di Cupertino. Dal primo Mac in assoluto, il modello "128" (in quanto dotato di "ben" 128 K: proprio "K", non "mega" o "giga" di RAM!) a buona parte dei portatili della mela morsicata.
Senza
dimenticare le tante (troppe?) pietre miliari di Apple che,
come noto, ha segnato la strada in ogni dove nel mondo
informatico o, più in generale, in quello tecnologico. Così,
nella ricca esposizione di Paolo Cognetti, era possibile
trovare pezzi molto rari, come il cosiddetto TAM (Twentieth
Anniversary Macintosh) uno dei primi, se non addirittura il
primo..., computer
Poi c'erano alcuni pezzi davvero mai visti, se non in foto, non essendo mai stati commercializzati al di qua dell'oceano. Uno di questi era il Power Macintosh G3 All-in-One, un "brutto coso" dalla forma, in verità, poco piacevole: durò poco a listino, subito rimpiazzato nei mesi a seguire dalla più fortunata (e più bella) serie iMac, fortemente voluta dall'appena rientrato in Apple Steve Jobs. Altra vera e propria pietra miliare, anche questa lì esposta, era il Macintosh Portable (portatile... più di nome che di fatto!) del 1989. Il formato... detto in tutta sincerità... era più che altro quello di una macchina da scrivere portatile, nemmeno tanto leggera: tenete presente che a quei tempi i notebook non erano, per motivi esclusivamente tecnologici, ancora stati "inventati". Sono ben lontani, per dirla in altri termini, i tempi del MacBook Air, spesso come una rivista... mensile! A margine della interessantissima mostra, anche due piccole sotto-esposizioni: da un lato gli Apple II che, ancor prima di Macintosh, hanno fatto la vera storia dei personal computer e quella (meno fortunata) dei piccoli grandi Newton: i palmari intelligenti di Apple che, probabilmente, hanno avuto solo il torto di essere arrivati sul mercato troppo in anticipo sui tempi. Capita anche questo... :-) [clicca qui per scaricare il catalogo della mostra...]
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