Digitando, digitando... n. 36/2009 del 14.09.2009 Google News venderà gli articoli?!? Sarò de coccio, come dicono a Roma, ma io "questa" continuo a non capirla. Ho provato a farmela spiegare nella mia pagina pubblica (Andrea de Prisco - AdP) su Facebook, ma nonostante gli sforzi di alcuni, in particolare del collega & amico Federico Rocchi, proprio non riesco a comprenderla. Almeno nei termini in cui è stata posta, da alcuni, la "news". Inziamo... dall'inizio. Pochi giorni fa è stata battuta dalle principali Agenzie Stampa la seguente notizia: (ANSA) - ROMA, 10 SET - Far pagare la lettura dei giornali online non è più soltanto un progetto di Rupert Murdoch discusso con altri editori. Google ha infatti messo a punto un sistema che consente il pagamento stesso. Lo ha annunciato il centro di ricerca sui media dell'Università di Harvard. Secondo il Nieman Journalism Lab, situato nel campus di Harvard, il più celebre motore di ricerca avrebbe già sottoposto il suo progetto all'Associazione dei giornali americani. Fin qui, in verità, "potrebbe" (il condizionale, come sempre, è d'obbligo!) anche essere piuttosto chiara. Volendo. Come è stata, viceversa, ripresa da molti giornali? Più o meno che "Google News" sarebbe diventato un servizio a pagamento. Ovviamente dando la colpa, principalmente, al colosso di Mountain View, ovvero a Google stessa, notoriamente "assetata" di soldi. Come qualsiasi azienda con, sacrosanti, fini di lucro! (che non è affatto una brutta parola, essendo sinonimo di "guadagno", come tutti sanno). Qualche esempio?!? Titolo del pezzo, relativo, su Il Sole 24 Ore (quindi non PFP ovvero, Pizza & Fichi Publishing): "Presto le News su Google a pagamento?". Qualcun altro? "Google News diventerà "l'iTunes dell'informazione"" (DireGiovani.it); "In futuro Google news potrebbe essere a pagamento" (DottorSport.info); (NOTARE I DUE PUNTI) "Google: tra breve pagheremo le Google news?" (PressWeb.it). Mi fermo qui, se no mi innervosisco troppo! Anche l'immagine presa ad esempio qui sopra, non è opera disinformativa del sottoscritto, ma è di contorno a un articolo pubblicato su NotebookItalia.it, frutto sempre del comunicato di cui sopra. Il realtà, come in fondo in fondo dichiara apertamente il "lancio" di ANSA, Google non ha fatto altro che proporre agli editori un sistema di pagamento, anzi "micropagamento" (sul quale sicuramente percepirà una percentuale, e continuo a chiedermi che male c'è?!?) che permetterà agli editori stessi (non a Google principalmente) di guadagnare sulla lettura dei PROPRI articoli. Tutto qui. Anzi, aggiungerei: "come sempre". Sicuramente dietro tutto ciò c'è anche un (timido) tentativo di Google di allearsi col nemico, invece di combatterlo, visto che molti editori già da tempo si stanno (ottusamente) innervosendo per il fatto stesso che Google News esista. Senza capire - da qui l'ottusamente di cui sopra - che Google News di fatto pubblicizza GRATIS le loro pagine dei giornali online! Ma è così difficile da capire? O, come sempre, sono io quello che non ha capito?!? :-)))
Io, però...
... sono e rimango assai scettico: anche di questo ne ho parlato nella mia pagina pubblica. Non dal punto di vista degli editori (che male c'è a guadagnare dalla pubblicazione di articoli, altrimenti i giornalisti come li pagano?!?) ma dal punto di vista dell'utente, ovvero del lettore. E mi sono chiesto, in fin dei conti, perché un lettore dovrebbe pagare per leggere una notizia su un determinato giornale online quando, molto probabilmente, la stessa "news" la trova gratuitamente in migliaia di altri siti, pronti a regalartela? Siamo sicuri (anzi, sono sicuri) che il meccanismo, se implementato, porti i frutti sperati? Io ne dubito fortemente e, mi chiedo, come possa non essere possibile guadagnare abbastanza soldi dalla pubblicazione di articoli in Internet, SENZA chiederli direttamente agli utenti. E' chiaro che, probabilmente, la pubblicità in senso stretto non basta. Saranno pochi gli investitori? O forse, gli stessi, non riscontrano il dovuto ritorno degli investimenti pubblicitari? E se invece - la butto lì - si provasse a percorrere entrambe le strade? Magari proprio per vedere quale sistema funziona meglio. Vuoi la notizia come se fosse sul "tuo" giornale appena acquistato in edicola? Bene... acquistala! Cosa ti cambia se i soldi invece di darli all'edicolante per un giornale intero non li dai, attraverso vari micropagamenti online, ad altrettanti editori diversi, riconoscendo ad ognuno il costo, minimo, per la singola notizia letta? Non vuoi pagare? Bene... registrati sul sistema di fruizione gratuita (se non ti sta bene neanche questo... gira alla larga!) "mollandoci" i tuoi dati minimi (professione, età, indirizzo e-mail verificato) e sappi che tutte le tue ricerche saranno da noi catalogate per costruire un profilo utente, anonimo, per poi "spararti" in qualche modo pubblicità mirata. O direttamente intorno alla notizia che stai leggendo, gratuitamente, oppure via e-mail, di tanto in tanto. Anzi, per essere più equi, più leggi più pubblicità MIRATA ricevi. Se no paghi, che forse è meglio. Ma sei tu, lettore, a decidere!
:-)
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