Digitando, digitando... n. 45/2009 del 16.11.2009
digiTEST:
Canon PowerShot G11 Nell'era in cui i frigoriferi parlano (alcuni si collegano anche ad Internet per ordinare la spesa), gli aspirapolvere scodinzolano casa-casa (andando in giro da soli ad aspirare) e i forni a microonde capiscono... (e probabilmente quando sono spenti, sognano!) trovare in commercio qualcosa che strizzi, inequivocabilmente, l'occhio al passato - quantomeno nel look! - può ancora far piacere. E' il caso di questa "macchinetta" fotografica Canon che, di primo acchito, può sembrare né più né meno che un vecchio apparecchio a rullini. Prendendola in mano si ha proprio la sensazione di toccare qualcosa d'altri tempi. Peso (giustamente) "importante", impugnatura ergonomica, finiture in "vero metallo", ghiere di regolazione delle varie funzioni rigorosamente in "carne ed ossa", con tanto di classica zigrinatura per una presa eccellente. Naturalmente è una fotocamera digitale, da "appena" 10 megapixel, dotata di ogni bendiddio per quanto riguarda le soluzioni tecnologiche adottate. Come tradizione fotografica impone, non manca un mirino ottico zoom di tipo galileiano, che può essere usato al posto di quello elettronico, LCD, montato su un supporto snodato. Ovvero... da tenere chiuso quando si vuole scattare foto alla vecchia maniera! Insomma, una macchina fotografica di quelle che... non se ne vedono più! :-) Detto in altri termini, è proprio la fotocamera "tascabile" per tutti quegli utenti stufi delle macchinette formato UfoRobot o dal look rasoio elettrico che dir si voglia. Viceversa, come effetto collaterale indesiderato (i costruttori insistono con questa storia...) fa anche i video. C'è mancato poco che non fossero, finanche, FullHD: sono disposto però a scommetterci che questa "feature" sarà gentilmente offerta nel modello successivo, G12, che prima o poi (fine 2010?) arriverà sul mercato. Che tristezza! :-(
Degna erede della G10
Torniamo al modello attuale, in commercio da poche settimane. Sostituisce la fortunata G10, lanciata appena un anno fa. Colpo di scena: i megapixel della nuova nata (una volta tanto...) non sono più di quelli del modello precedente ma in numero minore. Se la G10 poteva contare sulla bruttezza di ben 14,7 megapixel, qui il numero si riduce di un buon 30 per cento, assestandosi sulla "decinaia" tonda tonda. Il perché di questa scelta è presto detto: finanche in Canon si devono essere accorti che l'utente di questo tipo di apparecchi (allergici, come detto, agli UfoRobot con obiettivo e pulsante di scatto) bada ASSOLUTAMENTE più alla qualità che alla quantità dei pixel delle proprie immagini digitali. Da che mondo (digitale) è mondo (digitale), noi "esigenti" abbiamo sempre constatato che a fronte di un aumento dei megapixel è sempre corrisposto un degrado qualitativo, specialmente nelle riprese, per così dire, "difficili". Sono tutti bravi, i sensori CCD, a riprendere immagini neutre, perfettamente illuminate e nelle migliori condizioni di ripresa... ma pochi sono quelli che preservano l'onore nelle condizioni diametralmente opposte: poca luce, contrasti elevati, zone d'ombra ecc. ecc. Tutte situazioni, invero, che facevano impallidire anche le migliori pellicole del tempo che fu! :-) Problemi qualitativi che si manifestano maggiormente impostando una sensibilità elevata, vale a dire dai 400-800 ISO in su. Ed è proprio al comando per impostare la sensibilità che è dedicata la ghiera di selezione più grossa, disponibile sul lato superiore dell'apparecchio: come dire... sempre a portata di mano! I valori selezionabili vanno da 80 a 3200 ISO, più il consueto (consueto???) modo AUTO che lascia libertà di scelta all'apparecchio, in modo da non scendere troppo con i tempi di esposizione nelle condizioni di illuminazione più scarse. Mi sarebbe piaciuto che il range di tale automatismo fosse in qualche modo limitabile dall'utente (ovvero: fai quello che vuoi ma non andare mai sopra gli 800) ma non ho trovato da nessuna parte come limitare il raggio d'azione. Così è facile ritrovarsi con una foto scattata a 3200 ISO (ricca di "rumore", come vedremo alla fine) quando magari potevano bastarne 800, contando sulla mano ferma dell'utente o sull'altrettanto immobile soggetto ripreso. Dico questo perché la "macchinetta" ha, tra l'altro, un ottimo stabilizzatore d'immagine (ottico) che compie egregiamente il suo lavoro. Senza tema di smentita posso affermare che è possibile scattare immagini anche ad 1/8 di secondo senza rischiare il mosso (o il micromosso) a condizione, certo, che il soggetto sia assolutamente statico. Sempre sul lato superiore dell'apparecchio troviamo pochi, importanti, ulteriori comandi. C'è il selettore per la compensazione dell'esposizione da +2 a -2 stop, il pulsante di scatto con attorno il comando per lo zoom, il pulsante d'accensione di tutto l'ambaradan e il selettore per i modi operativi e le modalità di automatismo d'esposizione: priorità dei tempi, diaframmi, programma, modalità totalmente manuale, due modalità utente, una assolutamente automatica, il modo video, e quello alta sensibilità. Importante, quest'ultimo, in caso di... "tanti auguri a te... tanti auguri a te... tanti auguri felici... e la torta a me!" (segue soffio sulle candeline, raffica di foto senza flash, e successivo buio totale!). Col medesimo selettore possiamo (ma chi ce lo fa fare?) scegliere la fantomatica modalità SCN, che sta per Special Scene Mode (Node?). Io lo chiamerei semplicemente "modalità imbranati"... ma mi rendo conto che chi non ha un passato di fotografia tradizionale alle spalle potrà (forse) trovarne reale giovamento. Non saprei... I modi "speciali" riguardano la modalità ritratto, quella panorama, "notturno con soggetto frontale", "amimali&bambini", riprese all'interno, sportive, al tramonto, "notturni senza soggetto frontale", fuochi d'artificio, "persone sulla spiaggia", "persone sulla neve", fogliame, ripresa subacquea, e finanche (mi voglio rovinare...) una spettacolare modalità "acquario"!!! Bene, li ho elencati tutti: andiamo avanti con le cose serie! Sul lato posteriore troviamo un altro (bel) po' di comandi, oltre al già citato display orientabile dalla qualità immagine davvero eccellente, e al mirino ottico, con tanto di correzione diottrica per gli occhialuti (tanto per non farsi mancare nulla!). Partendo dall'angolo superiore sinistro, il primo pulsante permette la stampa diretta delle fotografie utilizzando, ovviamente, le stampanti compatibili PictBridge: fortuna vuole che questo pulsante possa essere riprogrammato per comandare una qualsiasi funzione un tantino più utile. Io l'ho impostato per comandare il bilanciamento del bianco... se fosse per me avrei reso disponibile addirittura con un'apposita ghiera. Anche a costo di rinunciare a quella della compensazione esposizione, di gran lunga meno utilizzata. Quantomeno dal sottoscritto! Proseguendo il "giro", dal lato opposto del mirino troviamo il pulsante di play che ci permette, come è ovvio, di vedere le immagini e i video ripresi. Segue un bell'asterisco, che comanda il blocco dell'esposizione. Subito sotto, accanto al display, troviamo il comando multifunzione, col quale si naviga anche nei menù visualizzati sullo schermo, e quattro ulteriori pulsanti per altrettante funzioni: dimensione e posizione dell'area di lettura AF; modalità di misurazione dell'esposizione (valutativa, medio-pondarata, spot); il comando per le modalità di visualizzazione del display (con istogramma in tempo reale) e il tasto menù, dal significato scontato. Agendo sul multiselettore, possiamo impostare la modalità di messa a fuoco manuale, quella per le riprese a distanza ravvicinata (Macro); attivare o disattivare l'automatismo flash, DIVERTIRCI con l'autoscatto.
Divertirci?!?
Beh, sì, mi sono fatto davvero un sacco di risate con l'autoscatto "facciale" di cui questo prodigio tecnologico dispone. Di cosa si tratta è presto detto. Avete presente quando un gruppo di persone decide di utilizzare l'autoscatto affinché tutti siano presenti in foto? Bene, di solito delle "n" persone, "n-1" si mettono subito in posa. Lo sfortunato "schiacciatore" (colui, cioè, deputato a premere il pulsante di scatto) ha l'ingrato compito di correre subito dopo nel gruppo e, spesso e volentieri, è quello che viene peggio in foto. Non foss'altro per il fiatone! :-))) Bene, con la Canon G11 potete tirare un sospiro di sollievo, in tutti i sensi! L'elettronica di controllo è in grado (non sto scherzando!!!) di riconoscere i volti inquadrati nell'immagine che sta per essere ripresa. Questa funzione, tra l'altro, permette anche una più accurata messa a fuoco, visto che proprio i volti sono tenuti maggiormente sotto controllo. Hanno voluto fare ancora di più. Una volta sperimentata (con successo) la capacità dell'apparecchio di individuare i volti, in Canon hanno ben pensato di sfruttare l'algoritmo di riconoscimento facciale anche per l'autoscatto. Praticamente, attivando questa incredibile funzione, agendo sul pulsante di scatto la fotocamera conta le persone inquadrate e aspetta, pazientemente, che il numero di persone inquadrato aumenti di uno. Ne deduce che chi ha premuto il pulsante è arrivato al suo posto... e scatta la foto! Anzi, ne scatta tre... tanto sono gratis!!! Inutile dire che ho provato, allo specchio, la funzione e... funziona! (incredibbbbile!!!) Eccomi qui: attivata la "magia", ho premuto il pulsante di scatto mentre ero nascosto dietro la macchina fotografica e... una volta fatto cucù... mi ha subito beccato! Nonostante l'espressione incredula! Che tempi... che tempi...!!!
:-)
La Canon G11 a confronto con la Nikon D300 (Test ISO crescenti)
Canon G11 - Ripresa video
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