Alla fine, devo ammetterlo, ho ceduto alla tentazione. Ma
non di quelle più di moda di questi tempi, anzi! No, non ho
ceduto alle voci suadenti delle sirene Apple, ma ho voluto
osare ben oltre. Ho acquistando via Internet, in diretta
dalla Cina, uno dei più riusciti (figuriamoci gli altri!) "iClone" in vendita da quelle
parti.
Quello che vedete in alto, infatti, nonostante le apparenze
ben riuscite, è tutt'altro che un iPhone 4. E' uno dei suoi
tanti "omologhi cinesi", in vendita via Internet a qualche
decina di euro. 89,99 per l'esattezza, che rappresentano
circa un settimo dell'importo medio necessario per
accaparrarsi l'originale, in vendita dai 600 ai 760 euro a
seconda del modello (16 o 32 GB) ma soprattutto in funzione
del "pusher" utilizzato: Tre, almeno sulla carta, li vende
ad un prezzo sensibilmente inferiori rispetto al listino
originale.
Ma torniamo alla Cina... con stupore. Anche se un titolo più
consono per
questo "pezzetto" sarebbe stato certamente
"Dalla Cina con... umore!". Nel senso di "buon umore" o,
per essere più precisi, con la non meglio precisata traduzione italiana
del termine inglese "humor", che rende meglio l'idea.
Un po' di storia...
Riuscire ad accaparrarsi direttamente dalla Cina uno di
questi "gioielli" (le virgolette sono d'obbligo...) non è
del tutto semplice. Ma non per colpa dei cinesi. Purtroppo -
è c'è poco da star allegri... - il disagio è tutto nostro,
dovuto esclusivamente alle lungaggini burocratiche della
nostra amata dogana.
Il "pacco" (ops... mi sono scappate di nuovo le virgolette!
:-))) tutto sommato arriva in Italia in una manciata di
giorni, una settimana circa, ma è qui che inizia il
calvario. Per una o due settimane non succede,
apparentemente nulla, in attesa dei controlli. Scattati
questi ultimi, il pacco viene gentilmente aperto dai nostri
solerti operatori per verificarne il contenuto. E fin qui
nulla di male... il problema sono le due settimane di
assestamento iniziali a lasciare interdetti. Effettuata la
verifica, la dogana contatta l'utente (a mezzo raccomandata,
tanto i conti - compresi quelli postali per dirimere la
matassa - alla fine li fanno loro...) minacciando non si sa
bene cosa nel caso in cui non venga inviata la
documentazione mancante: fotocopia del documento e del
codice fiscale, copia della mail d'ordine (o del pagamento),
un loro modulo firmato nel quale, in pratica, si giura di
dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.
Il tutto va inviato via fax o via posta ordinaria:
naturalmente se vogliamo, da parte nostra, accelerare un po'
i tempi conviene utilizzare i più antiquati mezzi telematici
(di indirizzo e-mail, manco a parlarne!)
Se a questo punto pensavamo di essere a posto, non dobbiamo
far altro che metterci l'anima in pace e continuare ad
aspettare. Di solito di settimane ne passano un altro
paio... e (prima o poi) il pacco arriva alla meta gravato di
contrassegno calcolato unilateralmente dall'ufficio
doganale.
Si paga l'IVA (il 20% del prezzo dichiarato & accertato) più
"dazi vari" - da intendersi iniziante per "c" e con una "z"
in più... - che comprendono le spese postali e di ispezione.
Totale: ulteriori 25 euro che si vanno ad aggiungere ai 90
pagati per l'acquisto. Comunque un affare! (vedremo... :-)))
Air
Phone 4
Questo è il nome, ufficiale, del clone cinese raccontato in
queste pagine. A livello estetico l'hanno copiato proprio
bene. Anche la scatola, se non identica all'originale, ne è
fortemente ispirata: è facile riconoscere nell'illustrazione
riprodotta superiormente il vero iPhone 4 e non il
"cinesino" contenuto al suo interno. Le differenze
estetiche, ripeto, così come quelle di feeling (da spento!)
sono comunque minime!
Clonati, a sufficienza, anche gli ammennicoli accessori che
troviamo nella confezione: auricolari e cavo USB
rigorosamente bianchi, alimentatore mignon, anch'esso in
perfetto stile iPhone.
In più, rispetto all'originale, una seconda batteria
ricaricabile (ohhhhh!!!) che, in questo falso, è addirittura
intercambiabile: almeno qualcosa in più rispetto
all'originale ce l'ha! :-)))
Giusto per dovere di cronaca ci sono un altro paio di
caratteristiche in più rispetto all'iPhone 4: l'Air Phone è
un "doppia SIM" (e sottolineo SIM, come vedremo tra poco),
in grado di rimanere "sintonizzato" contemporaneamente su
entrambe, e
ha uno slot interno per schede di memoria MicroSD,
inizialmente occupata da un esemplare da 2 GB che, per il tipo
di apparecchio, sempre come vedremo, mi sa mi sa che sono
più che sufficienti!
Il vano
batteria/DualSIM/MicroSD è accessibile togliendo delicatamente
il coperchio posteriore che sembra mantenuto al suo posto
quasi per miracolo: non so quanto possa durare intero a
furia di metti e togli. La batteria, comunque, ha una durata
stupefacente. Tra l'altro, nonostante sia rimasta al suo
interno oltre un mese e mezzo (dubito - anche se a pensar
male di solito ci si azzecca... - che in dogana l'abbiano
messo sotto carica per giocarci un po'!) al suo arrivo era
ancora carica all'80 per cento, tant'è che ho potuto
utilizzarlo per un giorno intero prima di metterlo sotto
carica per la sua (spero) prima volta in Italia.
Tutto questo
per dire che la seconda batteria più che altro è un
"ricambio" da utilizzare una volta resa inutilizzabile,
da affaticamento, la
prima.
Di solito, si spera!, un paio d'anni dopo...
Il
coperchio posteriore integra anche l'antenna GSM: da
segnalare (voglia di sfottere???) che sullo scarno manualetto a corredo è specificato che in funzione
di come impugneremo l'apparecchio potremo avere una migliore
o peggiore ricezione!
(Troppo forte!!! :-)))))))))))))))))))))))))))))))))))
Dicevamo della SIM: la prima (e non sarà l'unica...) amara
sorpresa è che il clonofonino non accetta, nemmeno in
modalità roaming, le cosiddette USIM. E' inutile, in altre
parole, provare a metter dentro una scheda Tre: la rifiuta
come totalmente incompatibile con l'apparecchio.
Questo vuol dire anche che non sfrutteremo la rete UMTS
nemmeno per gli altri operatori che utilizzano SIM
tradizionali: l'apparecchio è assolutamente GPRS, ma viste
le sue capacità comunicative (quasi nulle...) non è una gran
perdita.
Certo, se ci avesse consentito almeno di telefonare
con una scheda Tre... non sarebbe stato male!
Questa sua anima retrò, in realtà si manifesta in quasi tutte le sue
restanti caratteristiche: in particolare quelle software. Se da una
parte è vero che hanno intenzionalmente (ma va?!?) copiato
quanto più possibile l'interfaccia utente, rendendola
penosamente simile a quella originale, il "motore" che sta
alla base è vecchio di almeno una decina d'anni. Tante cose
ormai scontate nei telefonini di oggi (dalla
sincronizzazione con le informazioni presenti sul PC, alla
scrittura "semplificata" dei messaggi e alla presenza di un
client e-mail) - assai rare negli apparecchi del millennio
scorso - sono altrettanto assenti nell'Air Phone 4.
Ora, è vero che l'Air Phone costa "due lire"... ma non era
meglio farlo pagare qualcosina in più (a ben guardare anche
il doppio o il triplo poteva valerne la pena) e offrire un
oggetto utilizzabile non solo dai bambini ma anche dai
"grandi"?
I limiti (tanti...) dell'Air Phone emergono prepotentemente
dopo qualche minuto di utilizzo: è un giocattolo, ripeto!
Pur collegandosi correttamente alle reti Wi-Fi (tanto per
citarne una...) in realtà molti dei programmi preinstallati
al suo interno, compreso Opera Mini - che a questo punto non
ho capito che ci sta a fare... - la ignorano completamente
rivolgendosi, comunque, alla connettività GPRS. Bello, no?!?
I programmi stessi, inoltre, sono preinstallati all'origine
e non c'è modo - almeno "ufficiale" - di aggiungerne altri.
Del resto a chi, negli anni novanta, sarebbe mai venuto in
testa di installare qualcosa sul telefonino?!?
Insomma, per farla breve, come "scherzo di carnevale" può
sicuramente andar bene. O, al massimo, per fare un regalo "figo"
al nipotino fresco fresco di prima comunione.
Voto finale?
Zero meno meno! (e sono stato buono...)
:-)