Digitando, digitando... n. 06/2011 del 07.02.2011 Android Web Market Lato Android, come anticipato la scorsa settimana, questi sono stati i giorni del lancio ufficiale della versione 3.0, nome in codice Honeycomb, il sistema operativo di Google specificatamente realizzato per il mondo tablet. L'annuncio del nuovo nato, però, non è arrivato da solo. Si è parlato anche di Android Web Market (più precisamente "Android Market online"), ovvero della possibilità di scegliere (e installare) le applicazioni Android direttamente da PC, attraverso un'interfaccia più comoda e "potente" di quella offerta, di serie, su tutti gli smartphone del robottino. Il tutto senza dover preventivamente installare alcunché sul telefonino e sul computer, in quanto funziona magicamente tramite Internet. E anche questo, signore e signori, è una piccola anticipazione dell'informatica che verrà. Quell'informatica "tra le nuvole" (Cloud Computing) di cui tanto si parla come qualcosa di avveniristico che, tassello dopo tassello, stiamo già assimilando... inconsapevolmente!
Un'idea molto... comoda!
Premesso che seguo con passione l'informatica "tascabile" sin da quando ero ragazzino (erano i tempi, giurassici, delle Texas Instruments TI-58 e 59, qualcuno le ricorderà...), uno dei problemi che hanno sempre complicato questo mondo - almeno da quando queste "macchinette" sono diventate appendici portatili dei sistemi fissi - è stata la cosiddetta "sincronizzazione". Ovvero la possibilità di mantenere costantemente aggiornati i dati "da entrambi i lati", scongiurando sia la perdita, sia l'altrettanto temuta duplicazione di informazioni preziose. Normalmente la sincronizzazione avviene tramite cavetto, solitamente fornito a corredo con il dispositivo palmare, e apposito software (altrettanto incluso). Oggi, ringraziando "non si sa bene chi", non è più così... almeno in qualche caso. Uno di questi - e non poteva essere diversamente, visto come la pensano al riguardo... - è proprio Android, grazie al quale la sincronizzazione dei dati può avvenire tranquillamente tramite Internet: come è giusto e scontato che sia! In realtà, di riflesso, la stessa cosa è possibile anche con l'iPhone e l'iPad o attraverso i medesimi meccanismi di Android (sincronizzazione costante in modalità remota Exchange con i server di Google) oppure attraverso le utility specifiche di Apple e la sua modalità, proprietaria, MobileMe. Con Android, per inciso, è tutto molto semplice. Basta avere un account Google (ad esempio una casella gratuita di posta elettronica Gmail) e dimenticare per sempre cavetti, software di sincronizzazione e quant'altro. Non appena modificheremo un dato (ad esempio un contatto, un appuntamento, un evento) sul nostro palmare, da lì a pochi secondi la modifica sarà presente anche sui server di Google e da questi, altrettanto istantaneamente, sugli altri dispositivi con esso sincronizzati: senza bisogno di far nulla! Tanto per dirne una, in questo modo è possibile (finanche!!!) tenere automaticamente & reciprocamente sincronizzati un dispositivo Android e un iPhone, così come un classico PC e un più schifiltoso Mac. Tornando all'Android Market online, come detto in apertura non è altro che un sito Web (disponibile all'indirizzo market.android.com ) tramite il quale è possibile navigare più agevolmente tra le decine di migliaia di applicazioni disponibili per il sistema operativo tascabile di Google. Tutte le applicazioni sono divise per categorie ed è possibile anche separare agevolmente (meglio di come accade nella versione palmare) quelle gratuite da quelle a pagamento. La cosa simpatica di tutto ciò è che se inseriamo le nostre credenziali di accesso a Google (ad esempio la prima citata casella Gmail e la relativa password) possiamo installare direttamente da lì le nostre applicazioni sul palmare Android registrato con le medesime credenziali. Basta cliccare su "installa", selezionare il dispositivo, se ne abbiamo più d'uno, e... nient'altro. Nel giro di qualche secondo parte (da sola) l'installazione sul palmare al quale non dovremo nemmeno dare un ok di conferma. Come dire che potrebbe stare anche in un'altra stanza, in un'altra casa, in un altro continente... senza che nessuno batta ciglio per questo trascurabilissimo dettaglio: l'unica condizione è che sia, ovviamente, acceso e che abbia accesso alla Rete. Quella con la R maiuscola...
:-)
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