Erano un po' di settimane, forse mesi, che non riecheggiavano notizie "terroristiche" in merito all'ennesimo attacco alla nostra pluri-martoriata privacy. Dopo il bombardamento (non vi dico su cosa...) relativo al cucuzzaro Facebook, la scorsa settimana s'è parlato, sempre a vanvera, del problema iPhone e dei tracciamenti "segreti" dell'utente.

Pare, anzi non "pare" affatto dal momento che si sapeva da tempo, che gli apparati touch di casa Apple tengano traccia dei percorsi dei propri utenti, salvando il tutto in un file interno al dispositivo. File che poi viene sincronizzato con il proprio PC o Mac, al momento del collegamento via USB. Apriti cielo: un file non crittografato con tutti i "cavoli nostri" (???) che viaggia indisturbato lungo il cavetto bianco dell'iPhone/iPad a insaputa dell'utente???

Ma queste sono cose da pazzi... (!!!) ... ci vuole una bella interrogazione al Garante per la privacy... :-)))

A me... piace!

Come più volte sottolineato in queste pagine, penso (seriamente) che stiamo tutti un po' esagerando con questa privacy-fobia. Non si fa che parlare d'altro, da quando mondo (digitale) è mondo (digitale). Ci lamentiamo delle troppe telecamere di sorveglianza, "pronte a spiarci ventiquattr'ore su ventiquattro", salvo poi benedirle quando ci aiutano a sgominare una banda di rapinatori/stupratori. Ci preoccupiamo di cosa venga memorizzato nel nostro navigatore, salvo poi dispiacerci quando il chip ritrovato del navigatore di Matthias Schepp, padre delle gemelline scomparse, è risultato "illeggibile". Inorridiscono i TG - sempre al grido Dio salvi la Privacy - per la YouTube-mania, ma poi sono pronti a mandare in onda i "video amatoriali" (come odio questa etichettatura) quando, quasi sempre, le LORO telecamere non erano, professionalmente parlando, al posto giusto al momento giusto: MA E' MAI POSSIBILE?!? :-)

Il casus belli nasce dalle osservazioni di due ricercatori esperti in sicurezza informatica, Alasdair Allan e Pete Warren, che nel corso della conferenza Where 2.0 dello scorso 19 aprile in California, hanno candidamente annunciato di aver scoperto nei dispositivi touch di Apple dotati di modulo GPS un file contenente latitudine e longitudine di tutte le posizioni assunte dal dispositivo sul globo terrestre negli ultimi 12 mesi. Se per qualcuno tutto ciò è uno scandalo, per me è una figata pazzesca!

Anzi, mi dispiace solo che l'accuratezza delle misurazioni sia piuttosto grossolana, quasi a tutelare (semmai) l'ignaro utente del dispositivo.

Evidentemente non utilizza solo il GPS ma, immagino, celle GSM e quant'altro per tenere più o meno sempre traccia delle posizioni via via assunte.

Per mostrare tutto ciò, i due ricercatori hanno finanche realizzato una semplice applicazione, purtroppo solo per Mac, nonostante il file in questione sia presente anche sui PC Windows quando sincronizziamo il nostro iPhone con macchine di questo tipo.

Ecco cosa ha tracciato il mio iPhone nel corso di due miei recenti viaggetti. Il primo, nella foto in alto, risale allo scorso capodanno (notare la data, approssimativa, riportata nell'angolo inferiore destro della finestra): sono effettivamente stato in Umbria, ospite a pranzo di Raffaello De Masi in vacanza in un agriturismo in provincia di Perugia.

Nel secondo viaggio, viceversa, sono stato da amici (Cesare e Lucia, tanto per essere ancor più trasparenti) in quel di Piacenza, con annessa capatina a Parma.

Meno male che non c'è traccia di quanto ho mangiato, in entrambe le occasioni, altrimenti mi toccava litigare con chi so io.

Solo io... :-)))

:-)